Ultimi giorni di gloria

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capitolo 1

Casa dolce casa, finalmente dopo quasi 9 mesi di scuola, è arrivato il periodo che ogni adolescente adora, l'estate. Come ogni giorno, sin da quando ero bambino, passavo le mie giornate con il mio migliore amico Ed a giocare a calcio e, la maggior parte del tempo, a starcene seduti a guardare il telefono. Lui era un tipo apposto, il solito ragazzo simpatico a tutti, gentile e al quale non importava essere il popolare della scuola, invece io ero il ragazzo "figo", ma a parer mio in me vedevo solo un ragazzo semplice con una grande passione per la musica.
Non ero l'unico della famiglia ad amarla, anche mia sorella Gemma ma andava pazza, avevami quasi gli stessi gusti, perché quasi?, beh perché a lei piaceva un sacco la musica classica, ma io non potevo prorpio ascoltarla, mi dava una sensazione di pesantezza, non so spiegare il perché di questa senzazione, ma sapevo di per certo che non mi piaceva quel genere.

"Harry, vieni è pronto"  quella voce proveniva dal piano di sotto e mi risvegliò  dai miei pensieri, era mia madre che mi chiamava per cenare.
Scesi giù e trovai mamma ai fornelli e la tavola già pronta "dov'è Gemma?" chiesi e lei, senza voltarsi disse "deve essere in camera sua, puoi andare tu a chiamarla? e sbrigati sennò la pasta si fredda" , non le risposi e andai direttamente verso la camera di Gemma. Arrivato davanti la porta della sua stanza bussai ma Gemma non rispose, così entrai e la vudi dormire sul suo letto in una posizione stranissima, sembrava che fosse appena caduta da un palazzo.
Decisi di prendere la bottiglia che si trovava sul suo comodino, la aprii e le buttai un po' d'acqua in faccia. Si alzò di scatto e cadde dal letto, io stavo sdraiato sul pavimento, nel frattempo, e stavo letteralmente morendo dalle risate.
Ad un tratto Gemma ebbe la fantastica idea di buttarmi l'acqua rimanente nelle bottiglia in faccia, mi alzai subito ed appena ci guardammo in faccia iniziammo a ridere a no stop.

Ci fermammo solo quando sentimmo la voce di nostra madre la quale diceva di sbrugarci, ci alzammo e ci diriggemmo verso la cucina, mentre eravamo per le scale Gemma mi disse "stai attento mi vendicherò al più presto" io ridendo le risposi "si contaci, non sei mai stat capace e non lo sarai mai" però non feci in tempo a concludere la frase che mi ritrovai steso sul pavimento con Gemma su di me che mi faceva il solletico, io non lo sopportavo e dato che lei ne era a conoscenza se ne approfittò.
Fortunatamente nostra madre ci divise e disse "anche se avete tu 17 e lei 15 anni sarete sempre dei bambini, ora a tavola che è pronto!" ,la ascoltammo ed andammo a sederci al tavolo. Mangiammo tutto ciò che nostra madre fece e lei disolito faceva un sacco di cibo, però il problema era che solo i tre quarti di ciò che cucinava lo mangiavo io, essendo un mangione.
Avevo lo stesso vizio del mio -papà- e questo non era molto gradevole, lui on veniva a trovarci da quando aveva lasciato la mamma poco prima che si sposassero, io a quel tempo avevo 2 anni e Gemma aveva poco più di due mesi. Speravo che almeno per i miei sedici anni si sarebbe fatto vivo ma non fu così.Comunque sia la festa fu fantastica comunque grazie ad Ed, mamma e quelle poche amicizie che ho.

Finito di mangiare stavo per alzarmi ma mia madre mi bloccò e disse che aveva bisogno di parlarmi, così ce ne andammo a sedere sul divano in salotto. Iniziò dicendomi "allora tesoro, siamo in estate e la tua solita routinne è stare 24 ore al giorno al telefono oppure stare con Ed. Volevo dirti che tua zia mi ha consigliato un campeggio dove si sono un sacvo di esperienze divertenti da fare, potrai scegliere se fare canoa, escursione o qualsiasi altra attività che il programma del campeggio ti offre. Credo che sia un'idea fantastica, non dico chs devi stare li tutta l'estate, anche perché il campeggio dura solo un mese, ma almeno esplorerai nuovi posti e magari avrai qualche nuovo amico", rimasi stupito dalla sua richiesta, a dir la verità non volevo andarci, preferivo rimanere qui con Ed, Gemma e lei...
"mamma, sarebbe bello ma non voglio andarci, preferisco sta qui, con la mia gente, la mia camera, con Ed e con quelle poche persone che sono mie amiche"

Sospirò, attese qualche secondo e poi disse "che ne dici se almeno ci provi? intendo che, tu vai li al campeggio e provi a resistere qualche giorno, se però non riesci ad ambientarti ti vengo a riprendere"  fece una pausa "prometti che ci proverai"  non potevo dirle di no, infondo lo faceva per ms e si era pure offerta di venirmi a prende anche solo se non mi fosse andata bene una singola cosa, così... "ok, va bene ma se non mi diverto oppure non trovo niente che mi possa interessare, tu mi verrai a prendere, promesso?" mi sorrise ed annuì dicendo "te lo prometto tesoro!", ci abbracciammo e mi diede anche un bacio sulla fronte. "ora vai a preparare i panni, che tra 2 giorni dobbiamo partire".

Salii sopra mentre mamma andava a dare la notizia a Gemma. Mi torovavo un camera, erano le 21 e 15 ed avevo appena raggruppato tutti i vestiti che avrei dovuto portare, così che l'indomani li avrei messi dentro la valigia. Finito di aggiustare tutto mi cambiai, mi allungai sul letto ed accesi la TV.
Non feci molto caso al programma dato che non facevo altro che pensare al fatto che tra due giorni me ne sarei andato ed avrei lasciato tutti qui, sapevo che mia madre aveva ragione sul fatto di avere la stessa noiosa e monotona estate ogni anno, ma a me non dava fastidio.
Mi svegliai il giorno seguente con ancora la televisione accesa, ciò mi fece intendere di essermi addormentato senza neanche capire se quest'ultima fosse ancora nella stanza, tutta colpa di quegli stupidi pensieri su quello stupido campeggio. Scesi e vidi mia sorella mangiare, sembrava uno zombie, aveva tuti i capelligonfi e spettinati, delle occhiaie visibili anche da un chilometro di distanza e il suo pigiama era tutto spiegazzato.
Mi misi a ridere, ma lei mi disse "che cazzo ridi? ti sei visto? sembri uscito da una lavatrice che ha appena finito di fare la centrifuga", non aveva tutti i torti in effettu, i miei rici ed il mio pigiama erano messi male tanto quanto quelli suoi.

Mi sedetti e la vidi mangiare della pasta al ragù e la domanda più spontanea che mi venne fu "ma puoi mangiare la pasta a quest'ora di mattina?"  ridacchiò e mi rispose "caro Harry, ti serve un po' di caffè dato che stai dormendo in piedi, SONO LE 3 DEL POMERIGGIO STUPIDO!!!"  rimasi a dir poco stupefatto, avevo dormito 17 ore? Era davvero una cosa super strana, ma almeno per più di mezza giornata i pensieri del campeggio non mi avevano inondato la mente.
Mamma era andata a lavoro, faceva la maestra dell'asilo e quindi doveva lavorare fino a metà giugno. Non sapendo cosa mangiare, andai sul più facile, presi 2 cotolette, le misi in forno e per poco non le bruciavo, fortunatamente Gemma se ne rese conto, sennò a quest'ora ci saremmo ritrovati fuori casa ad aspettare che i pomepieri ci dessero il via libera per rientrare. Pranzai e passai il resto della giornata con Ed a giocare a calcio ed il telefono non lo toccammo per niente.

Ed cenò da noi e decisi di farlo rimanerea dormire, Erano le 23 e 45 ed Ed mi disse "Harry ho una cosa importantissim da dirti"  non sapevo proprio cosa aspettarmi, non lo avevo mai visto con quella serietà "dimmi pure" , passò un po di tempo e finalmente mi rispose "Ho fame, quindi io e te adesso cuciniamo qualcosa prima che il mio stomaco si autodigerisca da solo" portai la mia mano destra con una forza improponibile sulla mia fronte, mi aveva fatto preoccupare sto scemo, "era strano il fatto che tu ancora non avessi detto o fatto stronzate, hahaha".
Andammo in cucina e decidemmo di prendere del pane per tramezzini, mettere al centro della nutella, tanta nutella, e poi richiudendoli su se stessi vennero fuori dei tortellini alla nutella. Erano buonissimi e poi Ed era molto creativo quindi quindi decise di friggerli e fortunatamente non mandammo nemmeno a fuoco la cucina.

Tornammo in salotto, dato che avremmo dormito li, accendemmo la TV e collegammo il mio telefono ed incominciammo a mettere un sacco di canzoni, cantammo e ballammo fino alle 5 del mattino, però svegliammo mia madre che scese giù in salotto "ok ragazzi sono le 5 potete per favore dormire?", ci scusammo per il baccano ed andammo a dormire subito dopo.
Eccoci qua, era l'ultimo giorno di libertà prima di andare, sfortunatamente, in quel maledetto campeggio.
Questa giornata passò davvero molto in fretta e dopo aver salutato Ed, che se ne andò alle 21, mi feci una doccia, mi vestii e mi addormentai subito, dato che la mattina seguente mi sarei dovuto alzare alle 6.

Ciao amici, il primo capitolo è concluso.
fatemi sapere cosa ne pensate. 😘
Aggiornerò la storia ogni giorno aggiungendo un capitolo alla volta, a volte anche due capitoli.
A domani!!!

Quel fottuto bacio || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora