Quel fottuto bacio || Larry Stylinson

Bungalow perfetto?

capitolo 2

"drin drin" "drin drin", mi svegliai di colpo, mi resi conto che era quella stupida sveglia... con tutta la svogliatezza del mondo mi alzai ed andai in bagno, mamma era sveglia e preparava la colazione, lo capii quando sentii il profumo delle crepes.
scesi giù ed infatti trovai mamma cucinare, andai e l'abbracciai da dietro "buongiorno mamma" le dissi con voce roca e lei entusiasta "buongiorno amore, allora? come ti senti?" stavo per dire una merda ma non lo feci, e l'unica cosa che potei fare fu alzare le spalle. Mi appoggiò il piatto di crepes sul tavolo, si sedette difronte a me e cominciò a fare un discorso pesante ma a dir la verità sensato... "tesoro, si che non vorresti, ma devi pur vivere la tua adolescenza in modo decente. Sei sempre con Ed, per carità lo adoro, ma avere degli amici in più non fa mai male. Comunque sia te l'ho già detto cosa devi fare, prima provaci ma se proprio non ci riesci chiama e verrò a riprenderti"

E come sempre si rivelò la mamma migliore del mondo, sapevo che aveva ragione e sapevo anche che mi avrebbe fatto bene ma c'era sempre quella parte di me che non voleva andarsene, "va bene mamma, ci proverò, vado a cambiarmi e fra 10 minuti scendo. Ah, le crepes erano favolose".
Salii, mi vestii e salutai la mia fantastica camera, i miei poster e soprattutto la mia, ormai, ex bellissima vita.
Scesi e mia madre gia mia spettava in macchina. Gemma non c'era, era andata a dormire dal suo fidanzato, ma l'avevo gia salutata la sera prima.
Per dare fastidio a mia sorella la chiamai durante il viaggio, la prima volta non rispose, così ritentai verso le 7 e 30 e finalmente riapose

"che cazzo vuoi? Sai che a quest'ora la gente dorme?"

" ciao sorellina, si sono molto contento anche io di sentirti, comunque volevo dirti che io sono in viaggio già da un'ora"

"eh, beh? Ok, ci sentiamo dopo, baci"

Neanche il tempo di rispondere che gia aveva attaccato, guardai mamma e scoppiammo a ridere. Alle 8 e 30 mi svegliai, rendendomi conto di aver dormito per 1 ora, ma comunque ancora non eravamo arrivati, passò un'altra ora e mamma decise di fermarsi in un'autogrill, scendemmo ed io andai in bagno mentre pei andava a prendere qualcosa da mangiare. Finalmente, dopo quasi 3 fottute ore di macchina, arrivammo al parcheggio del campeggio, vidi che non c'erano molte macchine e pensai che ci fossero si e no 10 ragazzi.
Andammo all'entrata e c'era un ragazzo sulla trentina  che ciò indicò lo studio del capo del campeggio così da potermi far dare la chiave del bungalow nel quale avrei dovuto dormire. Feci caso che c'erano anche delle ragazze e sospirai, pensavo fosse solo per ragazzi invece una gioia dalla vita l'avevo ottenuta, mi cadde subito l'occhio su una ragazzetta un po' bassina e molto carina.

Appena fu il mio turno entrai nello studio con mia madre e il capo ci accolse veramente bene "Buongiorno S-Signora e buongiorno anche a te...."
"Harry, Harry Styles, piacere" dissi stringendogli la mano, "Allora, io sono Fred Watterson e sono, come puoi ben capire, il capo del campeggio, tieni ti do una lista di tutte le attività che puoi fare, scegline 5, ne farai una al giorno e nel weekend sarai libero di fare ciò che vuoi, ad esempio se vuoi fare canoa puoi farla, ovviamente chiedendo il permesso alla mia segretaria, il quale firmerò io stesso, hai qualche domanda?", rimasi davvero stupefatto su quante cose si potevano fare ma non sapevo cosa scegliere cosi misi cose a caso e gli consegnai il foglio, poi risposi "no no, tutto chiaro" "perfetto, eccoti le chiavi, sei nel bungalow numero 28, ci vediamo alle 12 e 30 nella mensa, puoi andare".
Ringraziammo ed uscimmo, per sbaglio andai a sbattere contro una ragazza, era quella ragazzina che avevo adocchiato prima, aveva i capelli e gli occhi castani, "scusami tanto, che stupida, non ti avevo proprio visto, piacere sono Sarah" disse porgendomi la mano ed io stringendo quest'ultima dissi "i-io sono Harry, scusami tu è stata anche colpa mia", prima che potesse aggiungere qualcos'altro il signor Watterson la chiamò e quindi dovette andarsene.