Cap. Special - 1 S&F

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4 mesi dopo...

[Sofia]

- No cazzo! - mi lamentai quando sentii la fitta al basso ventre e mi piegai in due.

Stavo preparando da mangiare quando era cominciata.

- È possibile che la tua relazione con Fabio ti ha fatta diventare così volgare - mi disse Chloe voltandosi a guardarmi.

Mi fissò un attimo poi si portò le mani nei capelli.

- EWAN! MACCHINA! - urlò.

- Ahi ahi ahi - sussurrai - Sono...sono... -

- Che succede? - chiese Ewan entrando in cucina, spaventato dall'urlo della sorella.

I fratelli McAlister in quei mesi avevano imparato perfettamente l'italiano e beati tutti noi per questo ma in quel momento non stavo pensando propriamente a quello.

- È in travaglio! SOFIA È IN TRAVAGLIO! - urlò la ragazza.

Ewan fece la prima cosa che gli passò in mente in quel momento: mi si avvicinò e mi prese in braccio stando attento al mio pancione decisamente ingombrante.

- Non dire a quel pazzo omicida del tuo ragazzo che cosa ho fatto! - esclamò cominciando a muoversi verso la porta per andare in ospedale.

Scoppiai a ridere alla sua affermazione.
Dopo quasi un anno che ci conosciavamo Ewan aveva ancora paura di Fabio.

Poi sussultai per il dolore.

- Non farmi ridere Ewan - mi lamentai.

- Scusa... - borbottò.

Poi mi caricò in macchina insieme a Chloe che ci raggiunse con la mia valigia, e partimmo di corsa per l'ospedale mentre sua sorella cominciava a chiamare tutti quanti.

                              ***

[Fabio]

Sbuffai e lanciai i fogli da parte fulminando il mio avvocato legale.

- È importante signor Szilard - mi disse.

- Sto bene così, puoi uscire grazie - risposi scontroso.

Non ce l'avrei mai fatta. Era tutto troppo. Mio nonno mi aveva insegnato tutto dell'azienda ma dopo il mio incidente erano usciti un po' di casini nelle ditte a noi affiliate e adesso dovevo dare supporto a mio nonno per dare una sistemata e far tornare le cose come stavano prima o almeno in parte.

Anche se in ospedale era un compito particolarmente difficile.

Già l'ospedale.

Erano passati quattro mesi da quando mi ero risvegliato dal coma ma le cose non erano finite con il mio risveglio. Nossignore!

Per carità, non mi ero mai pentito di aver salvato la vita di Lidia. Anche se a volte avrei voluto ucciderla con le mie stesse mani.

Comunque quando mi ero risvegliato c'erano stati controlli continui perché a quanto pare nella mia testa c'era ancora traccia dell'emorragia che mi aveva mandato in coma. Non era svanita e l'ematoma era anche abbastanza esteso, non toccava più punti vitali ma c'era e mi ero reso conto, dopo aver dedicato tutto la mia attenzione a Sofia e alla grande notizia che mi aveva dato, che la mia testa non funziona del tutto come doveva.

Quindi ero rimasto incastrato lì per medicine e vari controlli, inoltre ero ancora in riabilitazione per via della mia schiena.

Mi avevano operato durante il coma e avevo avuto un'altra operazione il mese prima: la mia spina dorsale aveva subito parecchi danni dall'incidente e avevo grossi problemi a reggermi sulle mie gambe.
Infatti ero incastrato sulla sedia a rotelle anche se, grazie alla riabilitazione, avevo ripreso a camminare, lentamente e con l'aiuto dei medici, ma facevo progressi.
Da solo non ne ero ancora in grado.

Coinquilini (Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora