Capitolo 18

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[Fabio]

Mi avevano sempre detto che avevo degli istinti omicidi ma avevo sempre risposto che non era vero e che il problema c'è l'aveva chi lo pensava.

Peccato che in quel momento l'unica cosa che volevo fare era ammazzare la cara Lidia e, avrei scommesso un rene, quell'idiota di Ewan McAlister.

Mi avevano interrotto nel pieno di un orgasmo. Maledizione a loro, e poi volevo proprio sapere che caspita si urlavano.

Sofia mi si tolse di dosso, si riprese la mia felpa e se la mise, infilandosi anche un paio di leggins neri.
Aveva tutti i capelli scompigliati, le labbra gonfie e le guance rosse.

Un chiaro segno che avevamo fatto sesso.

- Giuro che se stanno litigando per una stronzata... - borbottai mettendomi a sedere sul letto di Sofia e passandomi una mano tra i capelli.

- No - rispose quella che era, effettivamente diventata la mia ragazza - Non ho mai sentito Lidia urlare così, nemmeno quando litiga con te -

Detto questo uscì dalla stanza lasciandomi sul suo letto solo e nudo.

Mi alzai anche io, indossai i pantaloni della tuta e la felpa no visto che dovevo andare a prenderla in camera mia.

Nel salotto c'era un chiacchiericcio costante e alzai gli occhi al cielo.

- Dio mio non riesco a crederci! - esclamò Lidia - Se devi rompere così tanto potevi startene a casa tua o meglio, trovati un altro posto! -

- Go away, I'm not the annoying fly - rispose Ewan.

- Parla la mia lingua McAlister! -

La conversazione si stava facendo interessante ma per nulla al mondo mi sarei messo in mezzo. Non volevo saperne nulla dei loro stupidi litigi del cavolo.

- Datevi una calmata, tutti e due - disse Sofia - Siete grandi abbastanza da avere una conversazione da persone civili -

- You do your business red.
You are not better than her, now you feel your ass parried just because Szilard is there -

Fu a quel punto che decisi di intromettermi nella conversazione.

- Ewan! - esclamò Chloe - Sorry, Sofia has nothing to do with it -

Ma a me poteva fregarmene di meno del fatto che la sorella aveva deciso di farlo ragionare.

Entrai nel salotto come una furia e quando Ewan mi vide sbiancò.
Probabilmente si era dimenticato che, al contrario delle due ragazze, io lo capivo benissimo.

A Chloe sfuggì un vero strozzato.

Lo afferrai per il colletto della felpa e lo spinsi contro il muro, fino a farlo sbattere contro la parete.

- Rimangiati quello che hai detto, cazzone - ringhiai contro la sua faccia - E non fare il finto tonto, mi capisci benissimo -

Ewan deglutí e strinse le labbra.

- If you dare to talk to her like this again ... you will move of your own free will - dissi.

Lo lasciai andare e lui riprese colore.

- Ti ho avvisato McAlister, non farmi incazzare -

- Fabio... - mi chiamò Sofia.

Si avvicinò e mi strinse il braccio.

- Va tutto bene, tranquilla - le dissi facendo scivolare la sua mano fino alla mia e intrecciando le nostre dita.

- Sorry, Sofia - disse Ewan guardandola colpevole.

- Non importa - rispose lei scuotendo il capo.

Lidia si alzò e lo fulminò con lo sguardo.

- Vedi di restare al largo Ewan o ti faccio vedere che cosa significa far incazzare una donna - disse prima di dargli le spalle e andarsene in camera sua.

Sofia mi strinse la mano e la lasciai andare, era chiaro che voleva stare con la sua migliore amica, infatti appena fu libera raggiunse Lidia.

Ewan sbuffò e se ne andò anche lui.

- Sorry Fabio - mi disse Chloe una volta soli - Ewan...Mh...is frustrated -

- Frustrato si dice in italiano - dissi - È quasi simile. Comunque deve darsi una regolata -

- Sorry - disse ancora - But...I think you feel something for Lidia, but she doesn't want to admit it -

- Già ne so qualcosa - risposi - But he doesn't have to talk to my girlfriend that way anymore -

- Lo so - rispose tornando all'italiano - Non pensavo che...the situation... diventare...nerve racking -

Scrollai le spalle, nemmeno io me lo aspettavo se proprio dovevo essere sincero.
E menomale che ero io quello convinto di avere qualche problema.

                              ***

[Sofia]

- Ti rendi conto! Mi ha detto che è colpa mia se lui non riesce più ad avere rapporti sessuali - disse Lidia portandosi le mani tra i capelli e cominciando a muoversi per la stanza agitata - È un cafone, ignorante, bastardo! -

Non le risposi e continuai a giocare con i fili della coperta del suo letto.

Lidia aveva bisogno di sfogarsi non di qualcuno che le faceva il quarto grado o che le desse ragione.

Cioè, lei aveva ragione ma non glielo avrei detto, si sarebbe infervorata solo di più.

- È assurdo! - esclamò poi buttandosi sul letto al mio fianco.

- Sinceramente? - chiesi - Secondo me è solo attratto da te, per questo fa così -

- E allora è un codardo - disse.

Non potevo dargli torto.
L'attimo prima mi aveva insultata gratuitamente e quello dopo, solo perché Fabio era arrivato come una furia, aveva ficcato la testa nel culo e mi aveva chiesto scusa.

In effetti era un comportamento da codardo.

- Tu piuttosto! - esclamò poi guardandomi con uno strano luccichio negli occhi - Che mi devi dire? -

- Che ti devo dire? - chiesi cominciando a sentire i sudori freddi.

Ma per quale motivo non pensava ai  suoi fatti?
Dopo una discussione del genere doveva pensare a se stessa non a me!

- Sofia, tesoro... - mi disse mettendomi una mano sulla spalla - Lo so che tu e Fabio avete fatto sesso, c'è l'hai scritto in faccia -

Sbuffai.
Ma guarda tu questa...

Coinquilini (Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora