Cap. Special - 2 L&E

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[Lidia]

Quattro anni dopo...

Fissai il computer e aspettai il caricamento e la linea.

Sbuffai. Questo mi ricordava quando avevo detto a Sofia di non trasferirsi staticamente sulla loro villa alle Isole Tremiti.

Era praticamente impossibile comunicare la maggior parte del tempo con la mia migliore amica.
Su quella dannata isola non prendeva mai!

Dopo il matrimonio Sofia e Fabio si erano spostati in diversi posti, a volte stavano a Roma con noi, nella nostra villa comune, a volte in Ungheria dove c'era la casa di Fabio, a volte a Matera dal padre di Sofia...in tutti e tre i casi era per il lavoro di amministratore delegato che ricopriva Fabio alla Szilard Vallalàkot.

E da due anni avevano fatto tappa fissa nella villa sulle isole Tremiti che gli aveva regalato Szilard Senior al loro matrimonio.
Un regalino da nulla insomma!

E qui sorgeva il problema di comunicare con la mia migliore amica. Soprattutto in un momento critico e delicato come il mio.

E fu così che il mio odio per Fabio cresceva...

La video chiamata partì e mi trattenni dal saltellare come una bambina quando il viso arrossato e i capelli ribelli della mia migliore amica apparvero sullo schermo del mio computer.

- Finalmente! - esclamai felice sedendomi per vederla meglio e farmi vedere.

- Scusa...sai com'è qui - mi rispose facendomi uno dei suoi sorrisi di scuse.

- Sai che a te non dò nessuna colpa -

- Già ma la dai a mio marito - mi rispose.

- Quello sempre -

Come se fosse una novità l'odio reciproco mio e di Fabio. La loro unione non aveva cambiato il rapporto odioso che avevo con quel tipo. Anche se, grazie a lui e al suo seme, adesso avevo un nipote bellissimo.
Ma poi mi ricordai che non vedevo James Ethan dal vivo da due anni e sempre per colpa di Fabio.

- Allora dal tuo audio ho capito che devi dirmi qualcosa d'importante - mi disse Sofia.

- Si...ma prima, due cose - dissi - La prima dimmi come sta andando la libreria -

I suoi occhi verdi divennero luminosi alla mia domanda e cominciò a raccontarmi la situazione.

Quando avevano deciso di fare tappa stabile lí Sofia aveva realizzato il suo sogno nel cassetto: cioè aprire una libreria, e grazie ai soldi del marito e all'influenza dei Szilard c'era riuscita. Anche se sapevo perfettamente che aveva messo in quel negozio tutto il suo sudore e la fatica sapevo anche che il suo nome accostato a quello dei Szilard faceva faville.
Il vantaggio di aver spostato un ricco eridatiero.

E qui il motivo per cui l'avevo chiamata.

- Quindi ora mi odierai quando sentirai la mia richiesta - le dissi.

Lei si mise subito sull'attenti.

- Devo preoccuparmi? - mi chiese preoccupata e già in allerta.

- No, forse...si? Io sicuro - dissi - Però prima...come sta il mio nipote preferito? -

Sofia si mise a ridere e sparì dalla mia visuale per 2 minuti buoni.

Chissà che diavolo stava combinando. A volte sentivo il bisogno di preoccuparmi per ciò che le passava per l'anticamera del cervello ero sempre più convinta che Fabio la faceva peggiorare giorno per giorno.

Cioè per carità era un compagno fantastico, amava lei e suo figlio alla follia e si sarebbe preso un proiettile per loro, ma la mia migliore stava diventando diabolica e pericolosa.

Coinquilini (Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora