Capitolo 30

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[Chloe]

Se la teoria di Sofia era corretta allora le cose stavano per cambiare di nuovo.

Mi aveva chiesto di non dire nulla, almeno non finché non ne fosse stata sicura al cento per cento.

E poi aveva preso la giacca i soldi e aveva chiamato un taxi.

- Ti prego dimmi che almeno a te ha detto qualcosa - mi disse Lidia intercettandomi quando uscii dalla mia stanza.

Scossi il capo.
Però pensai che forse Lidia voleva sapere e che forse se la sarebbe presa se non glielo avessi detto.
Alla fine non avevamo nessuna certezza, solo un semplice dubbio.

Presi Lidia per un braccio e mi guardai intorno alla ricerca di mio fratello e Karl.

- Sofia is...ha un ritardo - dissi fissandola negli occhi.

- Un ritardo? Un ritardo nel senso di...in quel senso? - mi chiese mentre la vedevo impallidire.

Annuii di nuovo.

- Brutto figlio di...ah! - esclamò lei per poi andarsene a passo di marcia.

Forse non era stata una buona idea dirglielo visto che proprio in quel momento, mentre camminava imperterrita verso la porta, stava mandando colpi al nostro amico già in coma.

- What did he do? - mi chiese mio fratello che probabilmente ci aveva sentito parlare.

- Follow her - dissi indicandola - I'm afraid he's going to suffocate Fabio -

- Oh cazzo! - esclamò Ewan seguendola in fretta e furia.

Era incredibile il fatto che mio fratello aveva imparato le parolacce in italiano e non il resto delle parole.
Probabilmente era proprio l'aurea di Fabio che faceva venir voglia agli altri di imparare le imprecazioni nelle altre lingue.

- Perché Lidia... -

- Non chiedere - dissi a Karl che era venuto ad indagare - Non chiedere -

Era stata una pessima idea.

***

[Lidia]

Lo avrei ammazzato. Era deciso!
Lo avrei scuoiato vivo e poi ucciso!
Anzi no, lo avrei prima svegliato, poi scuoiato e alla fine lo avrei ucciso!
E alla fine di tutto ciò sarei andata nel regno dei morti, lo avrei riportato in vita, castrato e poi gli avrei ordinato di occuparsi del casino che aveva appena combinato!

E dopo tutto ciò mi sarei messa una cintura di castità e non avrei voluto più sentire parlare di sesso!

Non riuscivo a credere a quello che aveva detto Chloe e soprattutto al fatto che Sofia se ne era andata di casa, chissà dove, senza dire nulla.

- Lidia, stop! Aspetta! - esclamò Ewan raggiungendomi - Ti prego! -

Mi aveva seguito fuori di casa, si era lanciato in macchina con me e aveva provato a cavarmi le parole di bocca, io non gli avevo detto nulla e ora stavo correndo in ospedale.

- Devo fare una cosa - dissi - Lascia stare, non puoi capire -

- Spiegami -

Scossi il capo e raggiunsi la stanza di Fabio.
Due uomini vestiti di nero e con l'auricolare sorvegliavano la porta.
Mi squadrarono e mi lasciarono passare.
Sapevano chi ero e non si facevano problemi.

E forse avrebbero dovuto, visto che avevo intenzione di fare molto male a Fabio.

Entrai mentre Ewan borbottava in inglese qualcosa per me d'incomprensibile.

Come al solito sussultai nel vederlo in quel letto, attaccato a quelle dannate macchine e fasciato. Senti il mio cuore sussultare e i sensi di colpa tornare a galla.

Già, continuavo a sentirmi una merda per quello che era successo, continuavo a pensare che se non fosse stato per colpa mia adesso Fabio non sarebbe stato in quel letto.

Mi avvicinai e gli poggiai una mano sul petto mentre la rabbia che avevo provato fino ad un attimo prima spariva del tutto.

Come facevo ad essere arrabbiata con lui in quello stato? In quello stato dopo aver salvato la vita a me.

- Volevo ucciderti, giuro - gli dissi - Però in realtà sono qui per dirti solo di svegliarti, ti devi svegliare perché Sofia ha bisogno di te, ora più che mai -

E speravo davvero che sarebbero bastate quelle parole per svegliarlo e farlo tornare nel mondo dei vivi.

- Perché se non ce la fai, Fabio Szilard, giuro che vengo nel regno dei morti, ti riporto in vita e poi ti ammazzo di nuovo - lo minacciai.

E ora doveva per forza prendermi seriamente, visto e considerato che ero molto ma molto seria.

E pensare che mi erano passati anche i sensi di colpa in quel momento.

***

[Sofia]

Sospirai e mi poggiai alla porta del bagno.
Mi portai le mani nei capelli e sospirai di nuovo.

Misi il test nella borsa e uscii dal bagno per andare al piano di sopra.

Ero passata in farmacia prima di andare in ospedale, ero andata in bagno al piano terra e avevo aspettato. Solo quando il risultato era uscito mi ero decisa ad uscire dal bagno e andare da Fabio.

Questa era una cosa che doveva fare da sola per il momento, c'era una sola persona che doveva saperlo e solo quando lo avrebbe saputo lui avrei coinvolto chiunque altro.

Mi rendevo conto che non era semplice, che non lo sarebbe stato per niente. Fabio avrebbe potuto svegliarsi tra poche settimane o tra 6 mesi e a seconda del giorno in cui avrebbe aperto gli occhi io dovevo decidere.

Avrei potuto starmene buona per 3/4 mesi secondo quello che mi aveva detto la dottoressa in farmacia, anche 5 a seconda del mio corpo.
Finché la pancia non era visibile.

Andai nella stanza di Fabio, mi avvicinai e gli lasciai un bacio sulla fronte.

- Ti devi svegliare - gli dissi - Ho bisogno di te, devo dirti una cosa importante -

Gli accarezzai il viso e mi sedetti al suo fianco, gli presi la mano e la poggiai sulla mia pancia.

- Abbiamo bisogno di te - dissi con un sorriso mentre una stupida lacrima mi attraversava il viso...

Angolo autrice:

Eccoci qui con un nuovo aggiornamento!

Scrivo qui per dire che siamo quasi alla fine ormai.
Nei prossimi capitoli andrò avanti di qualche tempo per la situazione di Fabio, una sorta di avanti veloce.
Comunque mancano pochi capitoli e la storia è conclusa!

E io non vedo l'ora.
Voi che ne pensate invece?

Coinquilini (Wattys2021)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora