Capitolo 22.

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Quel tipo me la pagherà, mi ripeto nella testa mentre furioso mi allontano da quella festa del cazzo.

Quel tipo me la pagherà, mi ripeto ancora una volta entrando in camera mia e sbattendomi la porta alle spalle.

Quel tipo me la pagherà, mi ripeto sotto la doccia, sperando che l'acqua calda possa scacciare quell'immagine dalla mia testa.

Quel tipo me la pagherà, mi ripeto ancora e ancora e ancora fino a quando la porta di camera mia e Ginny mi si piomba ai piedi del letto, con le braccia conserte e lo sguardo furioso.

"Mh?"
"Sei uno stronzo, una testa di cazzo, un idiota, un bambino viziato e..."
Mi alzo, mi metto in piedi davanti a lei e la fisso dritta negli occhi.
"E?" la invito a continuare
"E..." abbassa lo sguardo deglutendo

Le prendo il viso tra le mani e incastro i miei occhi nei suoi.

"E? Continua, dillo."
"Ti odio"

Il mio sguardo si incupisce, lei esce da camera e non ho nemmeno il tempo di capire cosa è successo.

Corro. Corro fuori dal dormitorio, esco in giardino, torre di astronomia o lago?
No, troppo semplice, troppo scontato.


Immerso nei miei pensieri mi ritrovo nella foresta proibita. Cosa potrà mai succedermi.
Sono anni che ci vengo di nascosto e non mi è mai successo niente.


Mi sdraio in un punto privo di alberi e fisso il cielo e le stelle.

Ripenso a lei, a quel suo ti odio detto pieno di rabbia, e se fosse realmente così?
Ripenso a quel bacio.
Ripenso alle sue lacrime per essermene andato dalla festa incazzato nero.
Ripenso a tutto e mi sento in colpa.


Chiudo per un attimo gli occhi, cerco di rilassarmi ma il mio nome urlato da persone conosciute e non risuona nella foresta.

"Draco Malfoy!"
"Professoressa McGranitt" mi alzo di scatto.
"Sa perfettamente che non dovrebbe essere qui"
Annuisco, la guardo e avvisando gli altri mi riporta in camera.


"È stata la signorina Weasley ad avvisarci, non trovandola in camera"
Sorrido, la ringrazio e mi chiudo la porta alle spalle, ma questa volta lentamente.


Mi sento più sollevato a sapere che si sia preoccupata nonostante quel "ti odio".


Sono le 11:00 pm.
Di Ginny nessuna traccia, decido di chiamarla.

"Pronto?" sento dire dall'altra parte del telefono.

"Gin..."

"Draco"

"Mi dispiace" dico con un filo di voce.

"Lo so" sussurra tirando su con il naso.

"Ti prego no... n-non piangere"

"Apri" dice prima di staccare.

Mi alzo dal letto facendo una corsa che Usain Bolt spostati.

"Ehi" le sorriso dolcemente e lei in risposta si butta tra le mie braccia come se fossi appena tornato da una guerra.

"Non ti odio"
"Shh - la rassicuro tenendola stretta all'altezza del cuore - è tutto okay Gin, è tutto okay"
"Cedric è uscito dall'infermeria" mi dice
"Okay... andrò a scusarmi quando sarà più sobrio" sorrido, in realtà non so se lo farò ma ho quasi perso Ginny, di nuovo, per la mia stupida rabbia impulsiva.

"Non voglio perderti" sussurro mentre le accarezzo i capelli, tenendola sul mio petto e lasciandole qualche bacio.
"Nemmeno io Dray" sussurra mentre lascia scivolare le sue lacrime, prontamente i miei pollici le asciugano e guardandola negli occhi mi avvicino per lasciarle un bacio casto sulle labbra, bacio che si accende piano piano sempre di più.


"Ti amo" le dico mentre a cavalcioni su di me si sfila la maglia.
"Ti amo" mi dice mentre sfila la mia maglia e lasciandomi baci teneri sull'addome.


In pochi minuti la mia stanza è piena di noi, dei nostri respiri, dei nostri gemiti, del nostro sudore, dei nostri sguardi pieni di desiderio e del nostro dannato, difficile e folle amore.

"Ti voglio" mi sussurra
"Ti desidero" le rispondo

Si abbassa sempre di più con le labbra, con i baci, scende fino a sfiorare con le labbra leggermente umide la mia erezione.
Mi mordo il labbro spingendo con un gesto involontario il bacino verso di lei.
Il suo viso trasuda voglia e passione, mi lascia un bacio sul basso ventre per poi dedicarsi completamente alla mia erezione.

La stuzzica, la bacia, si aiuta con la mano mentre la prende totalmente in bocca.
Ansimo, stringo i denti, Dio mi fa impazzire.
"Gin - dico tra un gemito e un altro - ti prego"
Aumenta la velocità dei suoi movimenti, non resisto quasi più, la blocco.
Mi guarda confusa.
"Vieni qui" la tiro verso di me sdraiandola sul letto, è pronta, stimolo per pochi minuti la sua intimità e quando con un sguardo mi accenna un "muoviti" entro in lei, con colpo lento ma deciso.

La sento ansimare sotto di me, la vedo sorridere, inarcare la schiena quando le mie spinte diventano sempre più forti, alternando solo l'intensità dei movimenti tra lenti e veloci.


"Dray... oddio" la sento gemere più forte per poi rilassarsi tutto d'un colpo sotto di me, mi sorride e poco dopo con una mano mi aiuta a lasciarmi andare al mio piacere.
"Più veloce Gin" le dico e poco dopo pochissimi movimenti sporco sul mio ventre.

"Riempio la vasca, ti va?" Le dico mentre mi ripulisco come meglio posso.
Annuisce sorridendo.
"Ecco, vieni"

Mi siedo nella vasca piena di acqua calda e bolle, mi segue sedendosi tra le mie gambe e con la testa appoggiata al mio petto si rilassa chiudendo gli occhi.

"Ehi... Gin"
"Dimmi"
"Sei tutta la mia vita" le sussurro nell'orecchio.
"Ti amo tanto Dray" mi guarda con un sorriso che illumina tutto ciò che ci circonda, me compreso.
"Anche io piccola, anche io e non sai quanto"
È così, dopo un bagno caldo e dolci dichiarazioni, la lascio dormire con me, sul mio petto, tra le mie braccia ed è subito casa.

𝙸 𝚕𝚘𝚟𝚎 𝚝𝚑𝚎 𝚠𝚊𝚢 𝚢𝚘𝚞 𝚕𝚒𝚎 .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora