Capitolo 1

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Si vive solo una volta sola.

È questo che mi ha spinto a fare della mia vita ciò che voglio, senza regole e imposizioni.

*Driiiin*

Cazzo sempre questa maledetta sveglia a rompere, prima o poi la lancio fuori dalla finestra.

È il primo giorno di università e non me ne frega assolutamente niente, rimarrei a letto tutto il giorno. Ma trovo le forze e mi alzo, almeno il primo giorno mi dico.

Mi sono trasferita dalla mia piccola cittadina di provincia a questa magnifica città che è Milano.

Mi vesto un po' sportiva: leggins, maglia scollata sulla schiena, all star. Mi trucco abbastanza mettendo un sacco di mascara. Adoro esagerare.

Prendo telefono e borsa e sono pronta. Esco dal mio mini appartamento un po' lontano dal centro e prendo la metro per andare alla facoltà. Intanto mi infilo le cuffiette nelle orecchie e faccio partire la mia playlist preferita a tutto volume.

Sono in anticipo come sempre, odio chi arriva in ritardo.

Passo in segreteria per chiedere informazioni riguardo i miei corsi e in che aule si sarebbero svolte. Ho scelto la facoltà di mediazione culturale perchè adoro conoscere nuove culture e persone, ma studiare non è stato mai il mio forte.

Sono sovrappensiero quando vado a sbattere contro qualcuno e i miei libri e la mia borsa volano ovunque sul pavimento. Che disastro!

Alzo lo sguardo e incrocio lo sguardo di una ragazzo bionda e riccia con degli enormi occhi azzurri.

"Scusa non ti avevo visto!" Dico mortificata.

"Tranquilla anche io non ti avevo visto... come ti chiami?" Dice la bionda.

"Chiara, piacere e tu?" chiedo un po' nervosa.

"Marta, piacere", dice sorridendomi "ti va di andare a prendere un caffè così ci conosciamo un po' prima che inizino le lezioni?" Chiede.

"Mmm ok" dico poco convinta.

Andiamo alla caffetteria dell'università e ci sediamo ad un tavolino, l'unico libero.

Appena sedute arriva il cameriere, moro, occhi azzurri e fisico da paura "Buongiorno ragazze! Che vi porto?" Dice sorridendo.

"Per me un macchiatone" dico per prima.

"Io un cappuccino, grazie" dice Marta.

Appena il cameriere super figo se ne va, chiedo subito a Marta "tu lo conosci? Sai come si chiama?"

Ridendo mi risponde "Certo che lo conosco! È mio cugino Alberto... perché?" Esulta ammicando.

"Ehmm.. penso che ci farò un pensierino" dico compiaciuta.

Marta scoppia a ridere per la faccia che ho fatto e mentre si ricompone arriva suo cugino Alberto con la nostra ordinazione.

È la mia primissima storia quindi ditemi cosa ne pensate e se avete idee e critiche.
Spero che non ci siano troppi errori.
Leggete in tantiiii
Baci
Giulia :)
Commentate e votateeeee

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