Spagna x Italia - request

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Proposto da: The_Mad_Angel_709
Ship: Spagna x Italia
Rating: rosso
Gender: boy x boy
Punto di vista: 3^ persona
Idea: Spagna va a congratularsi con Italia per la sua liberazione (non sono sicura che intendessi proprio questo momento storico, ma spero ti piaccia lo stesso QwQ)

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Ormai il sole era tramontato da molte ore e le stelle brillavano in quel cielo che sapeva di terra appena liberata, mentre un leggero venticello proveniente dal mare muoveva le fronde degli alberi.
Spagna si avvicinò a passo sicuro al falò acceso nella piazza, ignorando gli sguardi sorpresi e ostili degli uomini che bruciavano nelle fiamme le bandiere fasciste, e quando intravide il giovane Italia in un angolo, intento a parlare con quei democratici schifosi di America e Uk, gli si avvicinò e mise una mano sulla sua spalla - Possiamo parlare? In privato... - aggiunse guardando male i due uomini.
America scattò subito in avanti per riprendersi il suo piccoletto, ma Uk gli mise una mano sulla spalla sussurrando qualcosa e tenendolo buono.
Italia guardò sospettoso la mano che lo teneva fermo, ma annuì - Vieni con me - accompagnò Spagna in uno degli uffici vuoti del comune e chiuse la porta - Cosa vuoi? Ti ricordo che hai al governo un dittatore filofascista, per quanto neutrale, e qui noi non apprezziamo né le camicie nere né i codardi -
Il ragazzo si sedette su una poltrona e lo osservò con un sorrisetto senza rispondere subito. Si passò una mano tra i capelli, accarezzando i lunghi capelli legati in una coda, e disse - Sono venuto per congratularmi con te, ovviamente -
Italia si mise a ridere e incrociò le braccia con un'arrogante smorfia - Ma fammi il favore! Sei l'ultima persona che potrebbe essere contento della mia vittoria! -
Fece una finta espressione offesa - Perché, scusa? Non sono forse stato buono con te in questi... quanti anni hai ora? -
- Diciotto - ringhiò iniziando a battere il piede a terra nervoso - Senti, o mi dici il vero motivo per cui sei venuto fino a qua o ti faccio appendere, ormai siamo diventati bravi in questo - si girò e appoggiò la mano sul pomello della porta pronto ad andarsene, ma Spagna lo raggiunse velocemente e lo fermò piantando una mano accanto alla sua testa.
- Ma che fai?! - esclamò infastidito il ragazzo, le guance che diventavano rosse in pochi secondi.
- Non sto scherzando e non voglio prenderti in giro - precisò passando l'altra mano nei suoi capelli morbidi, lasciando cadere a terra il berretto verde che indossava - Sono venuto davvero a farti i miei complimenti... però, forse, non sono venuto a farteli solo per la tua vittoria... sei davvero bellissimo - un piccolo ghigno si formò sul suo volto mentre piegava la testa di lato per appoggiare le labbra sul profilo poco pronunciato della mascella del più giovane, che chiuse gli occhi senza dire niente.
Spagna si staccò appena - Allora? Non mi dai del maniaco? Non te ne vai in preda al disgusto? -
Italia si morse il labbro arrossendo di nuovo e scosse piano la testa, ma prima che potesse giustificarsi in un modo qualunque l'uomo lo baciò stringendosi di più a lui e girando la chiave nella serratura della porta.
- N-non pensare che questo voglia dire che - si interruppe per riprendere fiato e lasciarsi sfuggire un piccolo gemito mentre l'altro scendeva a mordergli il collo - Che io non ti odi -
- Tu non mi hai mai odiato e non lo farai mai - sussurrò Spagna lasciando in pace la sua pelle e leccandosi velocemente le labbra, per poi infilare le dita sotto la sua camicia leggera e sfiorare appena i delicati muscoli, ancora infantili, del suo busto.
- F-fanculo - rispose con tono acuto e le guance completamente viola, facendo scoppiare l'uomo in una grande risata - Volentieri~ - con gesti rapidi ed esperti tolse i vestiti ad entrambi e lo fece sedere sulla scrivania, guardando velocemente fuori dalle finestre per assicurarsi che non ci fosse nessuno nelle vicinanze, non voleva essere interrotto.
Italia lo osservò velocemente e si mordicchiò il labbro imbarazzato mentre allargava appena le gambe per poterle stringere contro i suoi fianchi. L'uomo sorrise alla sua espressione e ai suoi gesti e appoggiò il mento sulla sua spalla entrando piano in lui, cercando di non fargli troppo male.
Il ragazzino sibilò e inarcò la schiena, ma tenne duro e dopo qualche secondo riuscì ad abituarsi all'intrusione - V-vai pure, ce la faccio - mugolò piano infilando le dita nei suoi capelli e sciogliendogli la coda.
Annuì e gli afferrò le cosce per riuscire a muoversi più comodamente - Sai, quando ti ho visto prima ho immaginato molte cose, ma sei decisamente meglio delle mie aspettative -
Italia cercò di rispondere a tono, ma dalle labbra socchiuse gli uscì solo un gemito soffocato e non riuscì a mettere insieme più una parola fino a quando Spagna non aumentò la velocità trovando il suo punto sensibile. Infatti, proprio in quel momento gettò la testa all'indietro e gemette - D-dio, non fermarti proprio ora, ti scongiuro -
Rise e continuò a torturare quel punto con grande piacere per un'altra trentina di secondi, quindi appoggiò le labbra sulle sue con estrema delicatezza prima di venire in contemporanea con Italia, che boccheggiò cercando di prendere aria - N-non sei stato male, camicia nera... -
- Lo so, ragazzino - ridacchiò rimettendosi i vestiti e salutandolo con un cenno della mano - Adios, ancora congratulazioni, ma non sperare che io possa diventare come te - fece per uscire.
- Non so... ho l'impressione che prima o poi ti libererai di quel dittatore -

 ho l'impressione che prima o poi ti libererai di quel dittatore -

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