Proposto da: Bibi_exe
Ship: Impero Russo x America
Rating: rosso
Gender: boy x girl
Punto di vista: 3^ persona
Idea: siamo nel 1700 e America è il gioiello della casata britannica grazie alla sua bellezza; Impero Russo è uno dei suoi pretendenti e anche l'unico che riuscirà a conquistarla~~~
La ragazza seduta davanti alla specchiera continuò a pettinarsi lentamente i lunghi capelli dorati, nonostante la sua cameriera le avesse già sistemato l'acconciatura diverse volte prima di andarsene.
Ma quei gesti ripetitivi la calmavano e quella sera ne aveva davvero bisogno.
Era talmente concentrata su quello che stava facendo che quando un pugno sbattè sulla porta della sua camera sussultò per lo spavento e la spazzola dal manico dorato cadde sul tappeto che copriva il pavimento.
- Tredici! - chiamò la voce di suo padre, con quel suo solito tono serio e allo stesso tempo deluso - Sbrigati a scendere, gli ospiti stanno iniziando ad arrivare. E ricordati di mettere il corsetto blu di tua madre, è l'unico vestito decente che hai -
La ragazza sospirò piano per non farsi sentire e tornò a guardarsi nello specchio prima di rispondere - Sì... padre... -
Sentendo che l'uomo si stava allontanando lungo il corridoio si abbassò per recuperare la spazzola con un gesto stizzito e brontolò - Mi chiamo America, padre... non Tredici -
Si prese ancora qualche minuto per controllare che il vestito e il trucco fossero in ordine, poi scese nel salone da ballo del palazzo il più silenziosamente possibile. Sapeva benissimo che suo padre si aspettava, visto che la festa era stata organizzata per lei, che la ragazza si mettesse a girare per il salone, assicurandosi che tutto stesse procedendo bene e, soprattutto, intrattenendo delle conversazioni con tutti gli uomini invitati.
In fondo, quella sarebbe dovuta essere la serata in cui veniva scelto il suo futuro marito. E questa cosa a Tredici (che, per cercare la propria indipendenza dal padre, aveva deciso di scegliersi un nuovo nome, America) non piaceva per niente. Non tanto perché non voleva un marito, ma perché sapeva che sarebbe stato Uk a decidere che l'avrebbe sposata, in base alla sua ricchezza o alle possibili alleanze politiche.
E così, mentre Tredici scivolava da una parte all'altra del salone per sfuggire ai suoi pretendenti e suo padre iniziava a valutare le offerte in base a quella che avrebbe fatto più comodo al regno, nessuno si accorse che in quel palazzo era appena entrato il figlio di un imperatore.
Impero Russo non era stato propriamente invitato, ma non appena la notizia di una festa per i pretendenti alla mano della primogenita del re Uk era giunta nell'ambasciata dove alloggiava per occuparsi di alcune questioni politiche, subito si era preparato e quella sera si era presentato alle porte del palazzo. Grazie al suo rango era stato facilissimo per lui entrare e finalmente poteva conoscere quella ragazza che tanto lo aveva affascinato.
Si fece strada tra le varie persone e non appena intravide Tredici nel suo splendido vestito blu che recuperava un bicchiere di liquore, per poi tornare verso il suo rifugio vicino alla vetrata, le andò dietro, fino a riuscire a raggiungerla - Buonasera -
La ragazza si immobilizzò, facendo schizzare gli occhi da una parte all'altra del suo corpo come se cercasse di riconoscerlo, e fece qualche passo indietro intimorita - Buonasera... non mi sembra di consocervi, signore... -
L'uomo sorrise appena e piegò la testa in un accenno d'inchino - Non vi preoccupate altezza, non sono qui per farvi del amle. Sarei interessato ad ottenere la vostra mano -
Gli occhi di Tredici, di un azzurro scuro che toglieva il fiato, si rabbuiarono appena, ma cercò di rimanere educata anche se la sua risposta suonò lo stesso impertinente - Se non vi conosco come posso accettare la vostra proposta? -
Un'altra persona magari si sarebbe offesa a quella provocazione, ma Impero si limitò a ridacchiare ancora più innamorato di prima. Le donne forti erano sempre state il suo punto debole.
- Avete ragione altezza - disse con tono caldo e divertito, prendendole una mano per lasciarle un bacio sul dorso - Sono il principe Impero Russo, primo figlio dello zar. Sono giovane, forte, ricco e potente. Ho tutto nella mia vita, ma senza di voi niente avrà senso. Vi prego, diventate mia moglie. Diventate il sole della mia vita -
Tredici rimase ferma, in perfetto silenzio. Oltre alla sorpresa di ritrovarsi davanti un uomo così importante, era scioccata da quella confessione d'amore. Non era la prima volta che le capitava di ascoltarne una, ma normalmente era più nello stile del "solo io posso renderti una vera donna, sotto il mio controllo diventerai ricca e importante e potrò sfoggiarti come un trofeo". E invece quel principe sembrava sinceramente interessato a lei.
Tredici sospirò piano e strinse una mano di Impero tra le proprie - Vi ringrazio, le vostre parole mi lusingano molto. Ma proprio perché siete stato così dolce mi trovo costretta a confessarvi una cosa. Io non ho nessuna possibilità di scegliere il mio futuro marito. È tutto in mano a mio padre. Per questo odio questa serata con tutto il mio cuore, al punto che al solo sentir pronunciare la parola "matrimonio" mi sembra di svenire -
Impero si guardò velocemente intorno, poi le passò un braccio intorno ai fianchi per coprirla con il proprio corpo. Una volta assicuratori che nessuno li avrebbe visti aprì una delle finestre e accompagnò la ragazza sul terrazzo. Poi, attraverso una scalinata, scesero nei giardini del palazzo.
Per rispondere all'occhiata interrogativa e un po' preoccupata di Tredici disse - Qua potete sfogarvi quanto volete - si sedette sul bordo di una fontana e sorrise - Io rimarrò qua ad ascoltarvi. E sia che riesca a sposarvi sia che venga scelto un altro pretendente, non dirò a nessuno quello che mi direte. Vi piace come idea, principessa Tredici? -
La ragazza ci pensò su qualche istante, quindi si sedette al suo fianco sistemando la gonna per non rovinarla ed esordì dicendo - Quel nome non mi piace. È come mi ha chiamato mio padre per dimostrare che sono una sua creatura. A me piace America -
- America... è un nome affascinante -
- Vi ringrazio. E non mi piacciono neanche i valori tipici a cui si devono attenere le donne. Non mi fraintendete, mi piace suonare il piano, cucire, prendermi cura dei miie fratellini... adoro comprare vestiti alla moda! Ma vorrei avere più libertà su cosa fare nel tempo libero e magari essere ascoltato quando si fanno delle conversazioni... -
Impero si ritrovò a ridere di nuovo, era semplicemente perfetta - Nel mio paese le donne sono abbastanza rispettate nella gestione delle imprese... e vi prometto che se diventerete mia moglie vi darò totale controllo sul regno. Governerete al mio fianco -
America abbassò gli occhi e arrossì delicatamente - Dite... dite sul serio? Mi farebbe molto piacere -
Impero annuì sorridendo e continuò a chiacchierare con America, ascoltando con piacere tutte le sue idee e valutaazione della società.
Ma dopo diverse ore l'uomo fu costretto ad alzarsi per salutare - Mi dispiace altezza... ma ora devo andarmene. Vi prometto che tornerò in poco e mi presenterò come vostro pretendente. Riuscirò a convincere vostro padre a scegliere me... -
- Aspettate! - esclamò America alzandosi di scatto e afferrandolo per un braccio - Non potete andare! Non tornerete mai in tempo! Vi prego, non voglio sposare un altro... voi siete buono... - abbassò la testa rabbrividendo e si strinse le braccia al petto.
- America, io vi amo... come potrei non tornare? - mormorò dolcemente appoggiando una ano sulla sua guancia, ma lei riprese a stringergli la giacca e insistette - Voi tornerete, vero? -
- Ah, allora adesso vi interessa così tanto il matrimonio? - scherzò Impero - Come faccio a sapere che non lo fate solo per liberarvi di vostro padre? -
- Ve lo dimostro - sussurrò America, sollevandosi sulle punte dei piedi per trovarsi alla sua altezza e appoggiando le labbra soffici sulle sue - Non voglio un altro uomo... o sposo voi o non mi sposerò affatto, ad ogni costo. Perciò, voglio donare la mia onestà di donna a voi -
Impero spalancò gli occhi, ancora una volta colto di sorpresa dalla ragazza - Siete... siete sicura? Insomma... è un passo molto importante... -
- Sono sicura... venite - lo prese per mano portandolo in un angolo più appartato del giardino - Qua non ci vedrà nessuno - senza troppi complimenti iniziò a slacciarsi il vestito.
Il cuore di Impero si fermò per qualche istante alla vista di quel corpo che alla luce della luna sembrava fatto di porcellana levigata. Lentamente, con il respiro mozzato per la meraviglia, si avvicinò a lei e passò le mani su ogni curva, esplorando quel paradiso vietato a tutti gli altri uomini fino a conoscerlo a memoria e poterlo possedere senza mai smettere di venerarlo.
Il giorno dopo Impero era tornato all'ambasciata con la mente piena dei ricordi della notte prima e un briciolo di arroganza nel cuore.
In fondo, era l'unico uomo che aveva avuto il permesso di unirsi con la ragazza più bella del mondo e quel pomeriggio avrebbe ottenuto la sua mano, a costo di dover iniziare una guerra.[Alla fine ho dovuto un po' tagliare che mi stavo facendo prendere troppo-
Ne rimangono solo sei prima dell'apertura delle nuove richieste, tenetevi pronti :D e scusate se pubblico poco ma tra la scuola e la mia nuova dipendenza da Genshin Impact ho poco tempo QwQ]
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Countryhumans One-shot
Short Story[RICHIESTE CHIUSE] Cosa troverete nel libro: → REQUEST: one-shot chieste da voi UwU → PRIVATE: one-shot che nessuno ha chiesto ma che mi piacevano abbastanza da pubblicarle