Portogallo x Italia - request

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Proposto da: Tabetha1010
Ship: Portogallo x Italia
Rating: rosso
Gender: boy x boy
Punto di vista: 3^ persona
Idea: il ragazzo di Italia lo tradisce e Portogallo lo consola

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Se c'era qualcosa che Italia aveva sempre adorato, a prescindere da come stesse andando la sua vita, erano sicuramente i tramonti.
Gli piaceva il modo in cui il cielo si tingeva prima di arancione, poi di rosa, poi di scuro, mentre le nuvole sospinte dal leggero vento venivano illuminate di quelle stesse sfumature e diventavano spumose e soffici. Lo rilassava vedere il sole, una gigantesca sfera rosso fuoco, che scendeva lentamente dietro l'orizzonte fino a sparire, lasciando spazio alle stelle e alla luna.
Anche quella sera, la sera in cui tutto era andato a rotoli, Italia si era seduto sul muretto di casa sua a guardare il tramonto. O meglio, di quella che fino a qualche ora prima era casa sua, infatti intorno a lui erano sparpagliati scatoloni e valigie con dentro le sue cose, dai vestiti ai libri, ai piatti e alle sue matite, le tele, le tempere. L'unica cosa che aveva lasciato dentro la sua ex bvilla erano i regali che gli aveva fatto il suo stupido ex ragazzo. Non aveva minimamente voglia di portarseli dietro e rischiare di sentire la mancanza di quell'idiota e star male per lui. Era già a pezzi così, non c'era bisogno di peggiorare le cose.
Rimase lì a guardare il tramonto per una mezz'oretta prima che la macchina di Portogallo si fermasse accanto a lui. Il ragazzo spense il motore e lo raggiunse con i lunghi capelli neri raccolti in una crocchia fatta di fretta e gli occhi pieni di preoccupazione.
Ma prima che potesse parlare Italia sorrise e si girò verso di lui - Grazie per essere passato! E scusa se ti ho chiamato a quest'ora, ma avevo bisogno di una mano per caricare tutta questa roba... e portarla da qualche parte, ecco. Anche se non so ancora dove... -
Portogallo scosse la testa sospirando e lo prese per le spalle - Cos'è successo? Perché sei qua? Dov'è... -
Italia spalancò gli occhi - Non pronunciare il suo nome! Sono stufo di lui! -
Ci fu un sospiro e l'altro ragazzo si sedette al suo fianco, avvolgendolo con un braccio e mettendosi a guardare anche lui il tramonto - Ti va di parlarne? -
- Ecco... sono tornato a casa prima dal lavoro, hai presente? - mormorò, faceva il cassiere in un negozio di cartoleria - Volevo fare una sorpresa per il mio ragazzo, no? Visto che eravamo appena andati a vivere insieme... ma... l'ho trovato con un'altra ecco. Lui si è arrabbiato perché l'ho spiato, mi ha mollato e mi ha anche buttato fuori di casa. Ora non voglio pensarci più per favore... puoi portarmi ad un albergo? O qualcosa del genere, mi serve un posto per la notte -
Portogallo annuì e senza insistere iniziò a recuperare tutte le scatole sparse in gire, riempiendo il baule del suo pickup. Quindi fece salire Italia, mise una canzone per farlo rilassare e guidò per le strade illuminate dai lampioni fino a fermarsi davanti a casa propria.
- Ma questo non è... -
- Lo so. Ma ho una camera libera e tengo a te. Puoi restare fino a quando non avrai recuperato abbastanza soldi per rimetterti in testo e prendere una nuova casa, non mi disturbi -
- Ma... -
- Sono serio, Italia - girò appena la testa verso di lui e fece un piccolo sorriso - Mi farebbe piacere poterti aiutare -
- Port... va bene, va bene... - acconsentì il ragazzo passandosi le mani sulla faccia e scendendo dalla macchina. Iniziò a prendere le sue cose e le sistemò nel garage dell'amico, quindi si fece accompagnare nella stanza degli ospiti con una tazza di camomilla in mano. Si sedette sul bordo del letto e sospirò appena per poi sorridere a Portogallo - Sicuro che non disturbo? -
- Per la milionesima volta no, non mi disturbi affatto - rise piano e si mise al suo fianco dopo aver tirato fuori dall'armadio la sua vecchia chitarra classica con cui si allenava ogni volta che poteva - Ti va di sentire qualcosa? Magari ti aiuta a rilassarti - propose, visto che nell'ultimo periodo erano riusciti a vedersi solo per poche volte dato che, strano a dirsi, l'ex fidanzato di Italia era geloso da morire.
Il ragazzo annuì subito, aveva sempre condiviso con Portogallo la passione per la musica. Appoggiò la tazza bollente sul comodino e si sdraiò tra le coperte, mettendosi per bene contro i cuscini prima di fargli i pollici in su. Prese un respiro profondo sentendo le dolci note delle corde della chitarra e si rilassò veramente, infatti meno di venti minuti dopo stava dormendo sereno con una mano appoggiata accanto alla testa e le gambe tutte storte e avvoltolate nelle coperte.
Portogallo sorrise e lasciò all'amico un bacio sulla fronte. Lui non lo vedeva soltanto come un amico, ma anche se ormai Italia era single non aveva la minima intenzione di provarci con lui, almeno non ancora. La cosa più importante al momento era farlo riprendere, ridargli la vita che aveva sempre voluto e stare sempre al suo fianco per supportarlo.
Il resto... sarebbe stato il destino a decidere se farlo avverare o lasciarlo in forma di sogno.

***

Erano passati due anni e Italia, oltre a comprarsi un nuovo appartamento niente male con un balcone che dava proprio sul tramonto, era riuscito anche a diventare un artista freelance e poteva scegliere i lavori che preferiva per le persone che preferiva e vivere con i soldi che ci ricavava.
Una sera, per festeggiare la conclusione di un progetto abbastanza complicato che aveva molto a cuore, aveva deciso di invitare Portogallo a cena. In fondo, era solo grazie a lui se era riuscito a riprendere in mano le redini della sua vita e raggiungere quel momento.
Dopo aver mangiato una deliziosa portata preparata dall'italiano, si sedettero sulla terrazza dell'appartamento a guardare quel fantomatico tramonto con dei calici di vino in mano e una coperta addosso.
- Non è niente male questo posto, potrei quasi farci l'abitudine - scherzò Portogallo sciogliendosi i capelli e osservando le nuvole arancioni che gli passavano sopra.
- Non dirmi che vuoi fare l'abusivo in casa mia! - esclamò per tutta risposta Italia con una risatina, bevendo un sorso di vino e appoggiandosi al fianco dell'amico che amico non era più tanto, perché in quei lunghi mesi di faticoso lavoro il ragazzo si era trovato a scoprire nuovi aspetti di Portogallo che lo avevano lasciato con le guance arrossate e lo stomaco pieno di farfalle ogni volta che lo incontrava.
- Vabbè, ti pagherei la cena ogni tanto per ricambiare l'ospitalità - si giustificò alzando le spalle e passandogli, dopo un attimo di esitazione, un braccio intorno alle spalle per tenerselo ancora più vicino.
- Ah beh, mi sembra il minimo bello - brontolò il ragazzo strofinando la guancia sul suo petto per poi alzare lo sguardo su di lui, pronto a dire qualcos'altro, ma quando incontrò gli occhi del suo "amico ma non proprio" sentì il respiro che si mozzava e rimase lì, immobile, a guardarlo incantato.
Portogallo arrossì leggermente e lo scosse piano - Ti sei rotto? O stavi per dire una stupidata e ci hai ripensato in tempo? -
- N-no, certo che no, io... ecco... mi sono dimenticato cosa volevo dire - fu la risposta, seguita da una risatina imbarazzata.
Passarono altri minuti, in cui entrambi si limitarono a bere e guardare il sole che lentamente spariva all'orizzonte. Poi successe qualcosa, qualcosa di strano. Entrambi si girarono verso l'altro per commentare qualcosa e i loro visi si ritrovarono così vicini che nessuno dei due si lamentò troppo del bacio che ne seguì.
Dopo quel bacio ne vennero altri, molti altri, perché in fondo tutti e due aspettavano quell'occasione da parecchio, sognandola e sperando che andasse tutto per il meglio.
E dopo i baci, nella camera da letto illuminata fiocamente dalla calda luce del sole ormai quasi completamente sparito, Portogallo e Italia fecero l'amore, lentamente e con passione, perché anche quello era un momento speciale che non andava sprecato.
Da quel giorno in avanti vissero tutti felici e contenti.

[Non so se è venuta proprio come doveva venire, ma mi piace :D è tranquilla e patatosa]

Countryhumans One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora