Ussr x Finlandia - request

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Proposto da: Hikari1264
Ship: Ussr x Finlandia
Rating: rosso
Gender: boy x boy
Punto di vista: 3^ persona
Idea: con una trappola i sovietici riescono a catturare l'abile cecchino che sta decimando le loro truppe, o almeno così credono

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Era ormai calata la notte e i fiocchi di neve scendevano lentamente fino a posarsi sui rami degli alberi, che componevano un bosco fitto ed esteso fino a dove l'occhio riusciva a vedere.
Finlandia si era rifugiato nella baita di un vecchio taglialegna, nella periferia di un villaggio abbastanza sconosciuto, e si era seduto a gambe incrociate davanti al camino acceso. Il fuoco scoppiettava piano e Finlandia stava approfittando della luce per ripulire il suo preziosissimo fucile da cecchino.
Non appena fu soddisfatto lo rimontò con pochi gesti esperti e lo avvolse in una vecchia coperta che gli avevano regalato per non rischiare di rovinarlo durante il viaggio. Si alzò, stringendosi il bozzolo al petto, e iniziò a salire le scale per andare nella stanza degli ospiti e cercare di riposare qualche ora.
Proprio in quel momento da una delle altre camere uscì la figlia maggiore del falegname, una ragazza di appena diciannove anni dai lunghi capelli biondi e il corpo esile ma ben proporzionato. Era oggettivamente bella ma troppo pallida, osservò Finlandia mentre si fermava per lasciarla passare nello stretto corridoio.
Però lei non si muoveva, lo fissava con aria intimidita come se volesse dirgli qualcosa ma non riuscisse a trovare abbastanza coraggio.
- Ti serve qualcosa? - chiese l'uomo per farla sbrigare. Aveva sonno e non gli rimaneva molto tempo per rilassarsi prima di dover ripartire.
- Tu... tu sei la Morte Bianca - sussurrò piano lei, facendo suonare la frase più come una domanda che un'affermazione.
Finlandia annuì lentamente.
- L'uomo che ci sta salvando dai soldati sovietici -
Ci fu un altro cenno d'assenso.
- Mio padre ha ancora un lavoro solo perché tu ci proteggi... posso ringraziarti? -
- Non ce n'è bisogno -
- T-ti ho preparato un bagno! - insistette la ragazza facendo un passo verso di lui e stringendosi le mani al seno - Per favore, accettalo -
Finlandia la osservò in silenzio per qualche istante, poi si limitò a superarla ed entrare nella stanza da cui la ragazza era uscita. Era da parecchio tempo che non si faceva un bagno caldo e il pensiero lo attirava più di quanto gli piacesse ammettere.
Lasciò l'involto con dentro il suo fucile sotto al letto, sempre pronto in caso d'emergenza, e iniziò a sbottonarsi la pesante giacca che indossava.
La ragazza intanto lo aveva seguito, sentiva i suoi stivaletti che battevano sul pavimento di legno mentre girava per la camera e preparava le ultime cose utili al bagno.
- Purtroppo siamo troppo lontani dal centro del paese per avere l'acqua corrente - disse con tono di scuse - Ma abbiamo una tinozza abbastanza grande -
- Mi basta - tagliò corto Finlandia finendo di spogliarsi per poi fermarsi accanto a lei e sedersi dentro all'acqua fumante, appoggiando le braccia lungo i bordi e piegando la testa all'indietro.
Pensava che a quel punto la ragazza lo avrebbe lasciato da solo, ma invece lei si inginocchiò accanto alla tinozza e presa una spugna iniziò a lavargli il petto e le spalle.
Finlandia rimase impassibile, né colpito né infastidito da quel gesto, e si limitò a chiudere gli occhi e rilassarsi finché poteva.
Tornò consapevole di quello che stava succedendo solo quando sentì una mano che dalla sua pancia scivolava ancora più giù e riaprendo le palpebre incontrò lo sguardo della ragazza, che si era avvicinata di più a lui e lo osservava con le guance arrossate e le labbra leggermente aperte.
Normalmente Finlandia non si sarebbe lasciato impietosire ma quella sera, stanco e addolcito da quel piacevole bagno, decise di accontentare quella ragazza e si sporse per chiudere la distanza tra le loro labbra, mentre la mano appoggiata tra le sue gambe cominciava a muoversi delicatamente. Anche se la giovane continuava a non essere il tipo di Finlandia, lasciarsi andare per una sera non gli avrebbe fatto male.
Quando si staccarono per riprendere fiato l'uomo si alzò, prese in braccio la ragazza affondando le dita nelle sue cosce (mentre non guardava lei si era tolta il vestito di lana) e la portò sul letto.
Il mattino dopo, Finlandia si svegliò sdraiato a pancia in giù sul materasso, con un lenzuolo tirato fino alle spalle. Ma cosa più importante, era da solo.
"C'è qualcosa che non va" pensò subito l'uomo non appena tornò cosciente, perché normalmente aveva un sonno talmente leggero che si sarebbe accorto subito della ragazza che si alzava e andava via.
I suoi sospetti vennero confermati quando una folata fredda gli scompigliò i capelli, indicandogli che la porta era aperta e stava creando una corrente d'aria.
Non sapendo se qualcuno lo stesse osservando allungò discretamente un braccio giù dal letto senza aprire gli occhi e tastò il pavimento per cercare il suo fucile.
Comprese di essere davvero nei casini quando uno stivale gli schiacciò la mano e una voce divertita a lui fin troppo familiare commentò - Smettila di fare il finto morto, lo so benissimo che sei sveglio. Forza, alzati. Non puoi più scappare come al solito -
Finlandia grugnì infastidito e liberò la mano per poi tirarsi seduto, il lenzuolo che gli scivolava di dosso fino a raccogliersi intorno alle sue cosce - Da quando sfrutti delle ragazzine spaventate per ottenere quello che vuoi, Ussr? -
Ora si spiegava lo strano pallore della giovane.
L'uomo in piedi accanto al letto continuò a sorridere, tenendo le mani unite dietro la schiena e facendo scendere lo sguardo lungo il corpo dell'altro senza neanche fingere di nasconderlo - Non so davvero di cosa parli. Non l'ho mica pagata per venire a letto con te -
- Ma l'hai fatto per farmi drogare una volta addormentato e mandarti subito a chiamare, vero? -
- Ho detto che non l'ho pagata -
- Hai ragione, errore mio - disse Finlandia con tono acido - Chi hai minacciato? Suo padre? -
- La sorellina - precisò Ussr, girandosi per recuperare da sopra la cassettiera dei pantaloni e una camicia pesante - Tieni, mettiti questi. Non vorrai mica farti vedere in queste condizioni dai miei uomini, vero? -
- Tsk, come se fosse la prima volta -
- Non fare l'antipatico, andiamo -
Finlandia lo ignorò e si vestì velocemente per poi incrociare le braccia - Dov'è il mio fucile? Ci sono affezionato -
- Requisito, ovviamente. Non penserai davvero che ti avremmo lasciato a portata di mano una cosa del genere. Sciocchino - sul viso di Ussr si formò un ghigno mentre gli afferrava la faccia con una mano e gli strizzava le guance.
- E smettila - fu la seccata risposta, accompagnata da una gomitata nelle costole - Stammi lontano -
- Come vuoi - Ussr alzò gli occhi al cielo e si massaggiò il fianco per poi fargli un cenno con la mano e accompagnarlo al piano inferiore.
Il salotto e la cucina erano piene di soldati sovietici, tutti in divisa e con in mano dei bicchierini di liquore, come se stessero festeggiando. Erano talmente allegri che continuarono a chiacchierare anche quando vicino a loro passò Ussr, il temuto generale, arrischiando addirittura ad offrirgli qualche sorso.
In un angolo del divano, in mezzo a quella moltitudine, erano sedute la ragazza con cui Finlandia era stato la sera prima e una bambina di undici anni, che si aggrappava alla sorella con gli occhi spalancati dalla paura.
- Ussr. Lasciale andare e tieni a bada i tuoi uomini - mormorò Finlandia, girandosi per guardare l'altro uomo, che subito annuì mugolando - Come vuoi. Lo sapevo che ti saresti affezionato subito. Fai il duro, ma provi troppa pietà -
- Zitto o la prossima gomitata ti arriva nei coglioni -
- Permaloso -
Uscirono sul portico della casa e si fermarono vicino ad una jeep parcheggiata con il tettuccio pieno di neve.
"Hanno davvero aspettato che mi svegliassi per arrestarmi?" pensò Finlandia notando quel dettaglio, per poi rivolgere una veloce occhiataccia ad Ussr "Voleva lasciarmi riposare? È ancora così affezionato?"
L'uomo, non accorgendosi di niente, aprì la portiera e gli fece segno di entrare - La vostra carrozza è pronta per portarvi al luogo dell'esecuzione altezza -
- Sei proprio stupido -
- Cosa? Non ti piace? -
Finlandia non rispose e salì sul sedile posteriore, osservando sospettosamente i due soldati seduti davanti. Quello al volante era un veterano, lo aveva già incontrato diverse volte (anche prima di darsi alla macchia), mentre l'altro era decisamente un bambino appena arruolato visto che lo fissava con gli occhi sbarrati grossi come biglie.
Ussr si sedette accanto al suo prigioniero e fece cenno all'autista di partire, passando un braccio intorno alle spalle di Finlandia, forse per capriccio personale, forse per impedirgli di avvicinarsi troppo alla portiera.
Viaggiarono per diverse ore, fino a quando il sole non fu alto sopra agli alberi, ma ad un certo punto Ussr si sporse e batté una mano sulla spalla dell'uomo al volante - Fermati. Ho bevuto troppo liquore -
Parcheggiarono vicino ad un fiume e Ussr scese, girandosi un attimo per dire a Finlandia - Non uccidermeli, mi raccomando - prima di allontanarsi dietro un albero.
I tre uomini rimasti nella jeep si guardarono senza scambiarsi una parola per diversi minuti, poi il soldato più giovane si girò verso il compagno e sussurrò piano - Ma si conoscono o... -
- È complicato -
- No, perché sembrano abbastanza intimi... -
- Lo erano -
- Prima... -
- Prima che Finlandia decidesse di fare il giustiziere -
- Guarda che ti sento - commentò seccato il diretto interessato, appoggiando la testa contro la portiera - Andavamo a letto insieme qualche anno fa, contento ragazzino? Poi è cominciata la guerra e io sono tornato ad aiutare la mia gente -
Proprio mentre finiva di parlare e il giovane faceva un verso strozzato, Finlandia sentì con il piede qualcosa di cui prima non si era accorto.
Abbassò gli occhi confuso, ma riconobbe subito il profilo del suo fucile, nascosto sotto il sedile.
E subito capì perché Ussr ci stava mettendo così tanto a tornare e perché prima di andarsene gli aveva detto quella frase, quel "non uccidermeli".
- Che vecchio bastardo... - sussurrò Finlandia, senza riuscire a nascondere un piccolo sorriso. Si abbassò per prendere il suo fucile e in meno di tre minuti stava correndo per la foresta saltando da un cumulo di neve all'altro, allontanandosi il più velocemente possibile dalla jeep per trovare un nuovo rifugio e magari un contatto con l'esercito finlandese.
In fondo, sapeva anche lui quanto era divertente quel piccolo gioco di caccia che andava avanti tra lui e Ussr da qualche anno.
E se lui fosse stato giustiziato, poi come avrebbero potuto continuare a sfidarsi?

[La scuola è una brutta bitch
E per non fare casini (come è già successo, lol) da ora scriverò le one-shot in ordine]

Countryhumans One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora