Bonjour

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Si era alzato presto perché voleva preparare la colazione a letto a quel ragazzo per il quale aveva perso la testa ma, adesso che era lì in piedi nella cucina, doveva riconoscere di non sapere dove si trovassero le cose che gli servivano.
Avrebbe voluto chiamare il suo bro per chiedergli un consiglio ma era con Kenma e, benché immaginasse che non stessero facendo nulla, preferì non disturbarlo: sapeva bene quanto tenesse a quel ragazzo.
Armatosi di pazienza, decise di iniziare quella avventura e di aprire di conseguenza tutti gli sportelli finché non avesse trovato tutto l'occorrente.

< Kei, svegliati> gli sussurrò all'orecchio per poi baciargli il collo ricevendo un mugolio di approvazione.
< Devo andare a lavoro> disse cercando di allontanarsi da quell'abbraccio decisamente gradito
Vide il biondo aprire gli occhi per poi sbuffare e stampargli un bacio passionale sulle labbra cercando di convincerlo a restare, fallendo miseramente.
< Va bene, vai!>
Tadashi rise alla sua reazione e corse a prepararsi convinto che quel giorno sarebbe stato veramente perfetto eppure si sbagliava.

L'incessante trambusto della città lo svegliò, costringendolo ad aprire gli occhi e notare con suo sommo dispiace che, dell'altro ragazzo, non vi era neppure l'ombra.
Per un secondo si incupì ma immediatamente allontanò quell'ipotesi: Bokuto non era sicuramente quel tipo di ragazzo e la sua teoria venne confermata da un trambusto proveniente dalla cucina.
Un forte odore di bruciato lo spinse ad alzarsi e a dirigersi in quella direzione e non appena spalancò la porta, vide Bokuto intento a salvare qualcosa che stava inevitabilmente bruciando sulla padella.
Eppure nonostante ciò, non poté fare a meno di essere felice.
< Bokuto-san, ti serve una mano?>

Osservò ulteriormente quel dolce ragazzo che finalmente sembrava riposare serenamente, a differenza della notte appena passata; si era svegliato di soprassalto a causa delle grida del biondo che, in preda a qualche incubo, si muoveva agitato.
Una volta accertatosi che dormisse  serenamente, sorrise Kuroo per poi alzarsi ed andare in cucina per riuscire a preparare qualcosa di buono.
Mentre nella sua mente riviveva le immagini della sera precedente quando, impaurito, Kenma si era stretto a lui non appena Kuroo l'aveva abbracciato e si erano addormentati così.

< Svegliati!!!> urlò euforico
L'altro sbuffò per poi afferrare le coperte e sollevarle fin sopra la sua testa per cercare di dormire.
< Svegliati> ripeté nuovamente, e se possibile con maggiore gioia nella voce il più basso, per poi spostare le lenzuola e lasciare un dolce bacio sulla guancia di quel ragazzo che tanto amava e aveva amato.
< Kageyamaaaa alzati!> gridò
< Boké, Hinata Boké!!! Volevo riposare! E invece adesso non ho più sonno!> urlò l'altro per poi osservare il volto del suo ragazzo e sorridere alla vista del suo sguardo pentito.
< Kyaaa è un sorriso quello!> disse indicandolo per poi scattare una foto e baciarlo sulle labbra
< Mi sei mancato> disse di getto Kageyama e, non appena si rese conto delle sue parole, si alzò e si diresse senza aggiungere altro in cucina, ovviamente dopo essere diventato rosso come un peperone proprio come Hinata che, ancora sorpreso dal momento, era rimasto sul letto e stringeva le lenzuola mentre un dolce sorriso regnava sul suo volto.

Aprì lentamente gli occhi e la prima cosa che il suo sguardo incrociò furono le lenzuola disfatte sormontate dalla dolce luce della mattina.
Si passò una mano sul volto per poi spalancare gli occhi non appena ripensò alla notte precedente dove, preso dalla paura, si era stretto a quel ragazzo moro e oltre a quel ricordo che poteva definire dolce, gli ritornò in mente l'incubo che l'aveva sconvolto.
Lui era lì e, con quel dannato sorriso sulle labbra, lo osservava quasi a schernirlo.
Kenma si sentiva così dannatamente piccolo, non solo per la differenza di altezza.
Quel ragazzo, che ahimè lui conosceva fin troppo bene, aveva quell'aria per nulla rassicurante e infatti dopo alcuni secondi sputò acido la prima frase " mi fai pena".
Quella voce, quella dannata voce gli provocò una serie fastidiosa di brividi per tutto il corpo mentre i suoi arti iniziavano a tremare e Kenma non aveva modo di riprenderne il controllo.
Rise il ragazzo di fronte a lui.
Si burlava nuovamente di lui e delle sue emozioni.
< Stai buono e calmo: passa tutto piccolo>
E, come allora, gli obbedì.
Si odiava il biondo.
Detestava il modo in cui ancora quel ragazzo avesse così tanto potere su di lui.
Ma in fondo non poteva fare nulla neanche ora eppure percepì qualcuno abbracciarlo da dietro dolcemente ed allontanare quella figura da lui.
Il cuore del biondo prese nuovamente a battere velocemente per timore ma non appena quella figura parlò, si sentì al sicuro: Kuroo era lì e l'aveva nuovamente salvato.
Dopo quell'immagine si svegliò di soprassalto trovando appunto il moro accanto a lui che lo osservava preoccupato.
" Sto bene, torna a dormire" ma non appena finì la frase, Kuroo lo strinse a sé e Kenma non poté fare a meno di afferrare il suo pigiama e sprofondare tra le sue braccia, sperando che  potessero tenerlo al sicuro, proprio come nell'incubo appena vissuto.
Il rumore delle pentole giunse alle sue orecchie insieme alla voce del proprietario della casa che, dedusse Kenma, stava cantando e lo destarono da quel ricordo.
Sorrise il più basso per poi alzarsi e dirigersi verso la stanza incriminata, trovando Kuroo intento a cantare una canzone francese; Kenma ne rimase incantato a tal punto da far uscire dalla sua bocca quella semplice parola che avrebbe cambiato tutto.
< Bonjour >






Ecco a voi il nuovo capitolo, sinceramente sono molto soddisfatta ed emozionata anche per quello che succederà più avanti.
Voi cosa ne pensate? Spero vi sia piaciuto, a presto ♥️✍️

Éloigne-toi, Bonjour, Merci, AdieuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora