< Allora: da quanto tempo vi conoscete tu e Tsukki?>
Il ragazzo con gli occhiali sospirò: si erano appena seduti e, ovviamente, Kuroo aveva già iniziato a parlare a vanvera.
< Mmm ecco da quando eravamo piccoli... un'estate è venuto qui con la sua famiglia e, per caso, ci siamo conosciuti> rispose un po' in imbarazzo
< Capisco: il destino! Ahh l'amore che sboccia a Parigi! Nonostante sia un cliché non trovate sia bellissimo?> domandò, facendo l'occhiolino al più basso che fece una smorfia per poi distogliere lo sguardo.
< Tu invece come sei arrivato a Parigi?> chiese Yamaguchi per rompere l'imbarazzante silenzio che si era creato
< Studio e lavoro qui> rispose vago per poi cambiare argomento e parlare del più e del meno
Stava continuando a blaterare finché Kenma non lo stoppò per parlare
< Che intenzioni hai con Yamaguchi?>
< Cosa?> domandò, imbarazzato, Kei
< Tsukki, scusalo... è che...>
< Non mi fido per niente di te> disse, con nonchalance, il più piccolo
< Capisco ma vedi: la scelta è di Tadashi, non la tua> rispose Kei
Sbuffò per poi sussurrare uno scusa ed alzarsi per andare in bagno.
< È sempre così scontroso?> chiese, contrariato, Kuroo
< Lui... è un bravo ragazzo. Ha semplicemente avuto un'infanzia dura...>
< Cioè?> tentò di approfondire, il moro
< Te ne parlerà lui se vorrà: sono cosa private, mi dispiace...> disse Yamaguchi
< Kuroo Tetsuro>
< Mi dispiace Kuroo>
< Ok, allora meglio che vada a cercarlo!> rispose alzandosi
< Cosa?!> domandò, sbigottito, Tsukishima
Yamaguchi rise per poi dire < Sai...io...ti ho chiesto di voler uscire a patto che portassimo un nostro amico perché li ho visti>
< Cosa intendi?> chiese Kei
< Ho notato come Kuroo lo guardava e come l'ha fermato quando se ne stava andando. E...ho pensato che potesse essere quello giusto per lui. È una bravissima persona, Kenma dico, solo che ha dovuto vivere delle situazioni più grandi di lui e be' non ne è uscito completamente illeso>
< Cosa? Io credevo che me l'avessi proposto perché non ti fidavi di me > rispose, sbalordito, il biondo
< Come potrei Tsukki? Io mi fido di te: sì, ho paura ma per te vale la pena rischiare>
Tsukishima sorrise a quelle parole e nel vedere Yamaguchi completamente rosso non poté fare a meno di baciargli la mano, gesto che aggravò la situazione del lentigginoso: adesso faceva decisamente invidia alla scritta del Moulin Rouge.Sbuffò nuovamente: cosa gli era preso?! Perché se n'era uscito così?! Perché non poteva, solo per una volta, avere fiducia nelle persone?!
< Sì, hai fatto un po' di casino>
Sussultò nel sentire la sua voce e, non appena si voltò, vide il ragazzo moro appoggiato allo stipite della porta che lo guardava tristemente.
< Lo so, non serviva che me lo dicessi>
< Allora cosa stai aspettando? Torniamo al tavolo e non roviniamo più la loro serata, ci stai?> chiese Kuroo
< Mi stai offrendo una tregua?> domandò, titubante, il biondo
< Sì, è esattamente così>
L'altro annuì per poi dirigersi, seguito dall'altro al tavolo dove vide i due ragazzi, palesemente innamorati, sorridersi a vicenda.
Forse non tutte le cose belle avevano un triste destino.
< Scusami tanto> disse KenmaYamaguchi e Tsukishima sobbalzarono non appena udirono una voce.
< Mi hai spaventato!>urlò Yamaguchi che, in risposta, ottenne una scrollata di spalle
< Tranquillo, capisco il motivo ma questa volta non ripeterò lo sbaglio> rispose il ragazzo con gli occhiali
< Meglio per te > sussurrò il più basso, beccandosi una leggera gomitata dal moro.
Il resto della cena passò nella più assoluta tranquillità spezzata ogni tanto dalle parole di Kuroo, dalle risate di Yamaguchi e dalle risposte di Tsukishima.
Una volta finito, pagarono il conto per poi avviarsi all'uscita.
< Perché hai pagato tu, Tsukki?>
< Perché paga l'uomo> rispose Kuroo ma, ovviamente, quando realizzò ciò che aveva detto si congelò sul posto e le sue scuse non bastarono a Kenma e a Kei che gli assestarono un paio di pugni.
< Rettifico: mi piaci> disse Kenma rivolto a Kei che, in tutta risposta, rise.
La serata non stava procedendo così male anche perché ora sia Kuroo che Kenma si erano allontanati, con una scusa, per lasciarli soli.Destra o sinistra? Il biondo o il moro? Erano queste le domande che frullavano nella testa di Zeffiro che be' doveva decidere quale coppia seguire e, un po' a malincuore, abbandonò il suo amico sfrontato per seguire la coppia che aveva visto la sera prima sperando che, questa volta, lo spilungone si comportasse bene.
< Ti ricordi il giorno in cui ti ho dato il soprannome?> chiese Yamaguchi
< Come potrei dimenticarlo? Eravamo in camera tua e cercavo di studiare francese, o meglio, una parola che non riuscivo a ricordare e mi stavo abbattendo...e, di punto in bianco, te ne sei uscito con " Ho trovato! Sì finalmente l'ho trovato: Tsukki! Sì, ti chiamerò così! Posso vero?">
< E stranamente mi hai detto subito di sì> rise Yamaguchi
< Be' mi guardavi con due occhioni fiduciosi, come avrei potuto dirti di no?>< "Devo dare da mangiare al gatto" sei serio? Tra tutte le stronzate che potevi dire hai scelto questa?> chiese il più piccolo
< Be' io almeno non dico cose brutte>
< Cioè?>
< "Io vado perché domani mattina devo andare a trovare mia sorella in ospedale"> gli rifece eco il moro
Il biondo fece per rispondere ma ci ripensò per poi dire semplicemente
< Tsk! Sei proprio irritante!>
< Be' almeno stiamo parlando, gattino>
< Gattino?! Scusa?!>
< Mmm allora chat o chaton?>
< Ma è la stessa parola solo detta in francese! Non sono né un gatto né un gattino!>
< In francese è più sexy, non trovi?>
< No>
< Come vuoi, budino>
< Cosa?! Scordatelo!>
< Allora dimmi come ti chiami>
< No>
< Io sono Kuroo Tetsuro, tu?>
< Non sono affari tuoi>
< Potrei sconvolgerti, in positivo, la tua vita, budino>
< Sì, certo come no>
< Appelle-moi par ton nom et je t'appellerai par le mien (= Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio)>
< Senti: smettila!> urlò, imbarazzato, il biondo mentre un lieve rossore, non voluto, gli illuminava il viso.
Lo odiava ancora di più adesso: aveva usato una frase del suo libro preferito per provarci con lui e neanche lo sapeva!
< Uffa! Almeno hai riconosciuto la citazione?>
Il ragazzo sembrava sconsolato e come dargli torto? Insomma, ci aveva provato spudoratamente dalla prima volta che si erano visti e lui lo aveva palesemente ignorato.
Ma, nonostante tutto, continuava ancora a stuzzicarlo e il biondo fremeva di paura: non poteva rischiare, non di nuovo.
Eppure qualcosa di quel ragazzo lo incuriosiva: sembrava così spensierato e, allo stesso tempo, così fiducioso negli altri e, nonostante fosse irritante, a volte era simpatico; forse furono questi motivi a farlo parlare.
< Kenma Kozume>
< Non è questo il film>
L'altro rise di gusto: veramente esisteva una persona così buffa?
< Io me ne vado, ciao>
< Uffa! Non mi hai detto il tuo...aspetta! È il tuo nome, vero?!>
L'altro rise per poi dirgli < Sì, Kuroo: è il mio nome>Stava letteralmente gridando di gioia.
Adesso poteva associare un nome all'immagine e alla voce del ragazzo per cui be' stava letteralmente perdendo la testa.
La sua risata era incantevole e, ogni volta che la sentiva, il suo cuore aumentava il suo ritmo.
A pensarci bene quella sera aveva parlato poco ma, nonostante questo, era felice: aveva scambiato qualche frase con lui.
< Ahhh che bello! Ho qualche possibilità forse... be', anche se così non fosse, non mi arrendo perché be' mi trovo pur sempre a Parigi.>< Sembra simpatico il tuo amico>
< Sì, forse anche troppo>
< Forse hai ragione> rise , di gusto, Yamaguchi
< Ah quanto amo la tua risata>
< T-t-sukki>
< Adoro anche quando balbetti. Amo osservare le tue lentiggini che, non appena ti imbarazzi, iniziano a luccicare proprio come delle stelle.
Sono follemente innamorato della tua voce e del modo in cui pronunci il mio nome: te l'ho già detto che nessuno mi provoca le stesse sensazioni che mi fai nascere tu. Mi pento veramente tantissimo di quello che ho fatto l'altra sera ma ormai non si può cambiare quindi...>
< Tsukki> sussurrò con le lacrime agli occhi per le parole e anche per il posto dove si trovavano: la Place de Furstenberg.
< Sono follemente innamorato di te, Yamaguchi Tadashi> e, senza aspettare risposta, l'attirò a sé con un braccio mentre con l'altro gli sollevava dolcemente il volto e faceva combaciare le loro labbra.La citazione è del libro, da cui poi è stato tratto il film, "Chiamami col tuo nome" e, personalmente, mi è piaciuto tantissimo.
Sì, in questa FF ci saranno varie citazioni di libri e/o film, spero non vi dispiaccia!
Cosa ne pensate di Kuroo? E della "scusa" di Kenma?
Piccolo spoiler per il prossimo capitolo:Ci sarà una scena smut u.u ( volete che vi avviso prima della scena in questione?)
Appariranno nuovi personaggi!
Alla prossima ♥️✍️
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Éloigne-toi, Bonjour, Merci, Adieu
Fanfiction| A Tsukkiyama, Kuroken, Bokuaka story | Le vite di sei ragazzi si intrecciano nelle strade affollate ed animate dell'eterna Parigi, governata da un vento che vuole, ad ogni costo, far primeggiare l'amore. Uno dovrà rimediare ad un grosso ed assurdo...