Urgence

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Si era lasciato letteralmente trascinare dal moro che subito dopo aveva contattato Bokuto che, con lo stesso identico fervore, gli disse che lui ed Akaashi sarebbero arrivati il prima possibile.
< Kuroo rallenta>
< Non posso gattino: è decisamente un'emergenza!>
< Perché?>
< Perché è la prima volta che viene al bar dopo che la loro relazione si è ufficializzata>
< Non avrei saputo dirlo meglio bro!> urlò Bokuto per poi salutare i presenti insieme ad Akaashi che, notò Kenma, era rosso come un peperone.
Che fosse accaduto qualcosa?
Sicuramente nel corso della giornata avrebbe indagato.

< Bro sarà già arrivato?>
< Spero di no, bro! Dobbiamo decisamente aiutare Yamaguchi con il vestito!>
< Portatemi via da qui> sussurrò Kenma per poi, contro ogni sua volontà, essere trascinato dentro al bar per eseguire quella che i due ragazzi strambi ritenevano una missione importantissima.

Appena udì la porta aprirsi, si girò ansioso ma quando vide di chi si trattava tornò a respirare
< Ciao ragazzi>
Kuroo e Bokuto non risposero limitandosi il primo ad osservare il suo outfit, il secondo ad analizzare il locale come se fosse uno del mestiere, cosa che non era neanche lontanamente.
< Cosa> iniziò per poi essere immediatamente interrotto da Kuroo
< Approvo decisamente il look: questi pantaloni ti fasciano il culo e sappiamo perfettamente quanto piaccia a Tsukki>
A quelle parole Yamaguchi divenne rosso fino alle orecchie mentre cercava di articolare, fallendo miseramente, una frase di senso compiuto.
< L'unico elemento che stona è solo questo grembiule lungo> continuò pensieroso il moro < non ne hai uno più corto che ti fasci solo il bacino? L'effetto vedo non vedo è sempre eccitante>
A quelle parole il viso di Yamaguchi si colorò nuovamente di rosso per poi annuire e seguire, con esitazione, il consiglio che gli era stato fornito.

Veramente a Tsukki sarebbe piaciuto il suo outfit?
Avrebbe apprezzato di più quel grembiule corto oppure no?
E se non gli fosse piaciuta quella camicia attillata che portava?
E i pantaloni che, come diceva Kuroo, gli fasciavano il fondoschiena li avesse ritenuti troppo eclatanti per il luogo in cui si trovavano e l'avesse visto con occhi diversi?
E se una volta squadrato, fosse uscito dal bar perché quel Yamaguchi con quei vestiti dannatamente stretti non era quello che amava?
La sua mente era avvolta da troppi pensieri negativi e, per sua fortuna, come se l'avessero capito i suoi due più cari amici lo svegliarono da quello stato dandogli una pacca gioiosa sulla schiena; o meglio Akaashi, quello di Kenma fu più simile ad uno schiaffo.
< Stai veramente benissimo Tadashi>
Yamaguchi sorrise per poi trattenere il fiato alle parole del più basso
< L'unica cosa che stona è la tua ansia ma sono certo che a quel quattrocchi piaccia anche questo aspetto di te. Respira ed andrà tutto bene>
Il diretto interessato annuì per poi tornare a servire i suoi clienti, dopo aver ovviamente ringraziato i suoi amici e quelle due persone che, in così poco tempo, si stavano inserendo in maniera fantastica in quel gruppo.

< Ci sediamo fuori? Così avranno un po' più di intimità che dite?> domandò il moro
< Bro, sei un genio!> strillò Bokuto per poi afferrare la mano di Akaashi e correre fuori urlando < 'Kashiii scegliamo il miglior posto del mondo daii!>
A quella scena sia Kenma che Kuroo spalancarono gli occhi per poi concordare sul fatto che, effettivamente, qualcosa era accaduto.
< Tranquillo, Koutaro è un ragazzo buono e non ferirà il tuo amico. Sembrano proprio perfetti, sai? Insomma credo che Akaashi sia la sua anima gemella, sai?>
Kenma sbuffò
< Che c'è?>
< Non riesci proprio a fare a meno dei discorsi sdolcinati vero? Comunque non penso che quel tuo amico, tonto com'è, possa ferirlo. Per quanto riguarda Akaashi neanche lui lo ferirebbe mai: sembra che quel gufo abbia fatto breccia nel suo cuore. Che c'è? Perché mi guardi così?>
Kuroo rise per poi aggiungere <Fortuna che ero io quello che faceva discorsi sdolcinati>
Kenma distolse lo sguardo per poi borbotta un leggero 'andiamo' ed incamminarsi verso l'uscita mentre il suo cuore batteva all'impazzata.
Possibile che anche solo la sua risata gli facesse questo effetto?
Insomma aveva decisamente un suono orribile! Eppure il suo cuore la pensava decisamente in modo diverso.

< Sì abbiamo scelto proprio un bel posto, vero Akaashiii?> domandò con la solita, nota di felicità nella voce, Bokuto
Il moro sorrise per poi annuire
< Questo è il tavolo prescelto bro?> chiese Kuroo che si trovava a qualche metro di distanza da Kenma che lo precedeva
< Yess> urlò Bokuto
Il biondo sbuffò per poi tapparsi le orecchie
< Non urlare di prima mattina per favore> sibilò sedendosi anche se la richiesta somigliava di più a una minaccia per nulla velata ma ovviamente, buono com'era, il ragazzo allegro non se ne accorse.
Kuroo rise per poi andare sull'unica sedia libera che casualmente era proprio quella accanto a Kenma e ovviamente Tetsuro non poté essere più felice.
Bokuto nel frattempo osservava senza troppa disinvoltura Akaashi con gli occhi che esprimevano quel sentimento che provava per lui ma che, per la troppa paura di essere rifiutato, non osava dire ad alta voce.
In fondo non era una novità che quel ragazzone, considerato da tutti senza cervello, avesse paura.
Bokuto non voleva mai rovinare le amicizie e, di conseguenza, dichiararsi poteva incrinare quella dolce armonia che da molto tempo aleggiava tra di loro.
Si morse il labbro per poi osservare il suo bro che annuì, segnale che indicava che sarebbe stato ok fare qualcosa di un po' azzardato e se lo diceva Kuroo che era il re delle relazioni, ovviamente secondo Bokuto perché in realtà a conti fatti era sempre stato quello che o veniva rifiutato o lasciato perché esagerato, era certamente una buona idea.
L'unico problema? Che be' i due amici avevano due modi diversi d'intendere quei due aggettivi e presto Kuroo l'avrebbe capito per l'ennesima volta.

Akaashi era estremamente agitato e lo sguardo indagatore di Kenma sicuramente non aiutava.
Il moro infatti non era ancora riuscito a riprendersi dal gesto fatto da Bokuto nella sua casa. Poteva ancora sentire il calore del corpo del ragazzo e del suo respiro su di lui.
Il suo cuore scalpitava per quella frase che gli aveva detto e per il gesto di quella mattina perchè era impossibile negare che Keiji avesse immaginato altro quando aveva visto Bokuto leccarsi le dita.
Era inutile non ammettere che desiderasse che, a posto di quella mano, ci fosse ben altro e che se ne occupasse con la stessa premura.
Temeva di arrossire solamente al pensiero e doveva ammettere che Bokuto non gli era per niente di aiuto; infatti con nonchalance gli accarezzò il retro del collo con quella stessa mano che, poco prima nella sua casa, gli aveva pulito la bocca ed Akaashi non potè fare a meno di arrossire nuovamente.



Dopo tantissimo tempo torno ad aggiornare! Questi mesi sono stati un po' 'strani' e non ero in vena, mettiamola così, di scrivere.
Detto questo mi sono presa ulteriore tempo per avere altri capitoli pronti in modo da non farvi aspettare troppo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto ❤
A presto💛✍

Éloigne-toi, Bonjour, Merci, AdieuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora