All'udire quelle parole, Zeffiro corse felice tra i tavolini del bar sollevando i vari tovaglioli che si trovavano sopra ed avvolgendo in un'abbraccio impulsivo i due ragazzi che stava osservando da un po'.
Vide che il moro teneva ancora la testa bassa dopo quanto aveva detto l'altro. Possibile che bastasse così poco, a detta di Zeffiro, per farlo arrossire?
Insomma, si erano detti di peggio! Sì, proprio così: i due giovani da un po' andavano avanti con questo flirt ed era palese che entrambi provassero un certo interesse nei confronti dell'altro eppure nessuno dei due sembrava essere pronto a fare il passo successivo.
< Ne sono felice, Bokuto-san > disse, dopo un po', il moro
Zeffiro vide il più grande sorridere sornione per poi parlare
< Francese, Giapponese, quale altra lingua sai parlare? Cioè è incredibile davvero! >
< Non è niente di che...solo queste due, per ora> rispose, gentilmente, Keiji
< Sei sempre troppo modesto... comunque a che ora oggi pomeriggio?>
< Era di questo che ti volevo parlare...>
< Dimmi. Ei se non puoi più non è un problema, davvero>
< Bokuto io vorrei veramente, davvero ma oggi devo stare vicino ad un mio caro amico>
< Quello che ha dei problemi a casa?> chiese, curioso, il più grande
< Sì proprio lui...scusami>
< Ehy ehy ehy non ti preoccupare Keiji! Che ne dici di andarci domani?>
< Volentieri Bokuto> rispose il moro mentre un sorriso sincero gli dipingeva il volto.< Le posso portare altro?>
< Mm? Ah sì, un caffè macchiato>
< Signore sta bene? È il quarto che prende>
< Mai stato meglio. A proposito posso chiederle una cosa?>
< Mi dica>
< Per caso ha visto un ragazzo non molto alto biondo con la ricrescita mora?> domandò, senza pudore
< Mmm no mi dispiace. Però se si riferisce a Kenma di solito viene nel pomeriggio>
< Davvero?!> urlò per poi alzarsi ed abbracciare la ragazza < sa una cosa? Ha ragione, basta caffè: ci vediamo più tardi!> e, dopo aver pagato, Kuroo si diresse verso casa consapevole che, quel giorno, avrebbe rivisto quel ragazzo che lo intrigava parecchio.
Sia chiaro: non era uno stalker, ovviamente era capitato lì per caso.< Dai, per favore! Usciamo Kenma. Ti farà bene>
< Ho detto di no>
< Perché scusa?>
< Yamaguchi sei con il tuo ragazzo ed è lì che devi rimanere anche questo pomeriggio, ok? Se ti può far stare bene, Akaashi mi ha già chiesto di uscire quindi non rimarrò da solo> disse Kenma.
Non capiva perché si preoccupassero tanto per lui e volessero a tutti i costi aiutarlo, insomma anche loro avevano la loro vita, no?
Perché adattarsi alle sue esigenze?
Era da un po' che si era ripromesso di superare da solo quel giorno ma, come ogni altra volta, alla fine cedeva.
Non importava quanto ci provasse: aveva bisogno dei suoi amici per superare quella data.
Era così ogni volta che arrivava quel numero a due cifre che, in un tempo più lontano, gli aveva stravolto per sempre la vita.
Doveva decisamente pensare ad altro altrimenti avrebbe riniziato a piangere e, non seppe dire il motivo, ma i suoi pensieri andarono allo strambo ragazzo coi capelli mori che aveva incontrato la scorsa sera.
Sospirò stizzito: i tipi come lui erano tutti uguali e lui lo sapeva dannatamente bene.< Tutto ok, Tadashi?> domandò gentilmente Kei
< Sì, perché?>
< Niente è che mi sembravi molto preoccupato prima>
< È per Kenma. Oggi non sta molto bene>
< Ha la febbre?>
< No, è il giorno> rispose, scuotendo la testa, Yamaguchi
< Cosa?>
< È che questo giorno di questo mese è sempre così: sta male e non vuole trascinarci giù con lui>
< Yamaguchi...mi devo preoccupare?> chiese, serio
< Sono felice che sei così gentile con Kenma e sinceramente io sono un po' in ansia...ma Akaashi sistemerà tutto.>
< Tadashi, io dicevo se mi devo preoccupare per Kuroo>
< Cosa?>
< Senti: può sembrare saccente e sbruffone ma è un ragazzo col cuore d'oro che puntualmente gli viene spezzato non appena finisce una relazione. Lui non si merita di soffrire>
< Stai scherzando, vero? Io ti dico che Kenma si trova in una brutta situazione e tu cosa fai? Pensi a Kuroo?>
< Be' appunto perché il tuo amico si trova in un momento particolare, non voglio che ci trascini anche lui nel fondo> rispose, stizzito, Kei.
< Fuori>
< Cosa?>
< HO DETTO CHE DEVI USCIRE DA QUESTA CASA!> urlò Yamaguchi per poi, subito dopo, abbassare la testa
< Tadashi dai non->
Tsukishima non riuscì a finire il discorso che Tadashi ripeté, solo con più calma, la stessa frase.
Il più alto tuttavia rimase lì in piedi davanti a lui.
Insomma, ci aveva messo una vita per accettare i suoi sentimenti per Tadashi e non voleva buttare all'aria quella relazione.
Insomma sarebbe stato folle abbandonare una persona come Yamaguchi, no?
Insomma, il freddo Tsukishima Kei era innamorato follemente del suo ragazzo e, per nulla al mondo, avrebbe lasciato che un semplice discorso li avrebbe spezzati.
< Io non me ne vado: rimango qui, in silenzio, ok?>
Vide Tadashi annuire mentre calde lacrime iniziavano a rigargli il volto e dei sussulti lo scuotevano.
Inutile dire che il cuore di Tsukishima, appena vide la scena, si strinse in una morsa.
Provò ad avvicinare la mano per accarezzargli i capelli ma Yamaguchi glielo impedì.
E, per la prima volta in vita sua, Kei sentì il bisogno di piangere: non voleva perderlo, non poteva.
Loro stavano bene insieme, no?
Si morse il labbro: non poteva farsi abbattere.
< Yamaguchi...senti non ci vedo nulla di male nel voler difendere il proprio amico: tu tieni a Kenma e io a Kuroo, quindi perché litigare?>
< Perché tu hai paragonato la fine di una relazione a quello che ha vissuto Kenma> disse Yamaguchi in un tono che Tsukishima non li aveva mai sentito.
< Io... pensavo ti riferissi a quello, per questo ho detto così>
< Lui ne ha passate tante, ok? E, proprio per questo, è l'ultima persona al mondo che dovrebbe soffrire>
< Scusa quindi io non posso preoccuparmi del mio amico? Sei serio?!>
< Io sto dicendo che non puoi mettere sullo stesso piano le persone, specialmente se una non la conosci>
< Tu non hai fatto la stessa cosa? Senti se il tuo amico ha vissuto esperienze così drastiche magari è stata colpa delle scelte che ha fatto, no?>
< Peccato che lui non avesse molta scelta>
< Allora perché non mi parli un po' di lui?>< Andiamo al bar?>
< Sì va bene...come è andata con quel ragazzo?>
< Bene anzi benissimo. Quando gli ho detto che non potevo uscire con lui, oggi pomeriggio, è stato comprensivo>
< Mi dispiace> disse Kenma
< Per cosa? Grazie a te ho potuto capire che è una persona molto altruista>
< Sei decisamente innamorato>
< Sì, lo so. Tu invece? Novità con quel tipo?>
< Ancora con questa storia?> domandò esasperato il biondo
< Va bene la smetto solo ecco... perché non rischiare?>
< Mi stai chiedendo di rischiare dopo tutto quello che ho passato?> chiese, sorpreso, il più basso.
Insomma Akaashi era una delle persone più sagge che conosceva quindi perché dirgli quelle parole?
< Se non rischi, non saprai mai se hai perso la tua occasione di essere felice>
Kenma non rispose si limitò a sedersi fuori dal bar nel suo solito posto eppure non poteva immaginare che, due tavolini più in là, sedeva un ragazzo moro insieme ad un suo amico.
Kenma non lo sapeva ma Zeffiro sì ed aveva appena deciso che avrebbe fatto di tutto pur di far parlare i due giovani.Anche Zeffiro ama la Bokuaka e come dargli torto?🥺
Kenma è fortunato ad avere due amici come Akaashi e Yamaguchi che, specialmente in questo giorno, si preoccupano per lui; cosa sarà successo?
Riusciranno ad incontrarsi?
Come sempre aspetto con ansia una vostra opinione!
Alla prossima ✍️♥️
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Éloigne-toi, Bonjour, Merci, Adieu
Fanfiction| A Tsukkiyama, Kuroken, Bokuaka story | Le vite di sei ragazzi si intrecciano nelle strade affollate ed animate dell'eterna Parigi, governata da un vento che vuole, ad ogni costo, far primeggiare l'amore. Uno dovrà rimediare ad un grosso ed assurdo...