Anxiété

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Appena Kuroo gli aveva detto quella frase si era girato di getto sperando con tutto se stesso che avesse torto ma, purtroppo, non fu così.
Spalancò gli occhi non appena lo vide.
Lui era lì.
Era a qualche metro di distanza da loro ma, per fortuna, non sembrava essersi accorto di Kenma.
Si girò verso l'amico e lo trovò con un'espressione terrorizzata sul volto.
- Sei vuoi andiamo via-
- COSA?! PERCHÉ AKAASHIII!-
- Shhh, non urlare Bokuto-san!- rispose, immediatamente, il moro per evitare che potessero attirare l'attenzione.
Insomma perché doveva essere così rumoroso?
Possibile che non si rendesse conto della tensione che era nata lì a quel tavolo?
- Sì in effetti è tardi- continuò Yamaguchi che, proprio come Keiji, si era accorto di quella persona e per nulla al mondo sarebbe rimasto fermo a guardare l'imminente disastro
- Eh? Ma che dici Tadashi?! Insomma siamo appena arrivati- domandò, sbigottito, Kei
- Ehi, gattino se è per il tizio se vuoi andiamo via: basta una tua parola- s'intromise Kuroo mentre, dolcemente, gli accarezzava la schiena.

Kenma era sbigottito: perché Tetsuro si adoperava a tal punto per lui?
Perché?
Possibile che questo era il comportamento delle persone innamorate?
Eppure a lui era tutto così estraneo.
Desiderava con tutto sé stesso andarsene ma a che pro?
Per adeguarsi nuovamente alle esigenze di quel ragazzo?
Per essere costretto nuovamente a comportarsi in un determinato modo?
Kenma voleva veramente uscire da lì ma, un po' per principio e un po' per paura, non era nelle condizioni di escogitare un piano.
La sua mente era invasa da così tanti pensieri che non riusciva ad afferrarne uno e ad elaborarlo a pieno.
Vedeva il volto teso di Keiji e l'ansia negli occhi di Yamaguchi.
Percepiva il dolce tepore che la mano di Kuroo rilasciava sulla sua schiena eppure, nonostante il suo tocco, non riusciva a rilassarsi.
Era teso come una corda di violino che rischiava di rompersi alla prossima mossa sbagliata.
Doveva riflettere eppure ora non ci riusciva proprio.
Sembra che il mondo stesse andando avanti e lui fosse uno spettatore che, dagli spalti, osservava la propria vita che scorreva senza che lui riuscisse a dirigerla.
- Se sia Akaashi e Yamaguchi sono così agitati, non credo che sia solo per quello-
- Che vuoi dire Tsukki?-
A quelle parole tremò Kenma: ovviamente, Tsukishima Kei era, a quanto pare, una persona saggia e razionale e non si faceva ingannare così facilmente come Bokuto e l'altro.
Non poteva rischiare che anche loro lo scoprissero.
Non voleva che accadesse.
Non avrebbe retto altri sguardi di commiserazione né ghigni soddisfatti.
Non voleva che il suo passato determinasse nuovamente il suo futuro.
Era stufo che quella parte della sua vita non riuscisse ad essere cancellata.
E l'unico modo per riuscirci era reagire.
- Restiamo, in fondo siamo appena arrivati no?- detto questo, senza aspettare nessuna risposta, iniziò a mangiare il suo panino sperando con tutto se stesso che l'altro non lo vedesse.
- Cosa ci stai nascondendo?- esordì il biondo
- Tsukki!- disse sbigottito Yamaguchi
- Che c'è non mi posso preoccupare per un mio amico? Insomma, Kuroo sarà anche disastrato ma non merita qualcuno che gli distrugga la sua vita-
- Adesso stai esagerando- sibilò irritato Akaashi mentre fulminò con lo sguardo il ragazzo con gli occhiali
- Davvero? Eppure fino ad un secondo fa volevate andarvene tutti, cosa è cambiato ora mh?-
- Yamaguchi, certo che ti sei scelto un tipo proprio sgarbato- rispose Keiji
- Dai ragazzi basta: mangiamo e chiacchieriamo tranquillamente no?- esordì Bokuto mentre dolcemente circondava con un braccio la vita di Akaashi.

Era irritato.
Si sarebbe voluto alzare e riempire di male parole il ragazzo che aveva conquistato il cuore di Yamaguchi.
Perché i suoi amici non potevano trovarsi qualcuno di gentile?
Perché dovevano sempre innamorarsi di persone così?
All'inizio gli era sembrato un ragazzo con la testa apposto ma ora che insisteva così tanto e che insinuava che Kenma non fosse adatto al suo amico, stava decisamente cambiando opinione.
Stava per rispondere quando Bokuto gli circondò la vita con un braccio e questo gesto lo fece rilassare un pochino; insomma era nel locale dove purtroppo c'era anche lui quindi non riusciva a godersi pienamente la serata.
All'ennesima insistenza di Tsukki stava per rispondere quando fu lo stesso Kuroo a parlare
- Da che pulpito Kei! Tu non hai abbandonato Yamaguchi dopo averlo baciato, mh? Poi non ti devi preoccupare: non stiamo insieme, vedi?-
- AHAHHAH, grande bro! Mi racconti ancora la storia?- s'intromise Bokuto
- Raccontatela anche a me ragazzi!-

Era distratto e non si era accorto che lui si era avvicinato.
Solo ora, udendo la sua voce, aveva realizzato che effettivamente era lì a qualche metro di distanza mentre poggiava con il gomito sulla spalla di Yamaguchi
- Togli il tuo lurido braccio da lì- ringhiò Akaashi, lasciando tutti sbigottiti.
- Oh ma guarda guarda, chi si rivede! Pensavo fossi morto per i sensi di colpa-
Il moro strinse le mani in due pugni e cercò con tutto se stesso di controllare la voglia immane di colpirlo lì su due piedi.
- Vattene, stiamo mangiando non vedi?!-
- Keiji Keiji, sei così scontroso con me ah! Ma in fondo lo sei sempre stato nei miei confronti, no?-
- Esatto e non smetterò decisamente-
- Tranquillo: non m'importava allora di quello che pensavi e non mi interessa ora-
- Non dire stronzate! Tutt'altro! Temevi che potessi dire qualcosa-
- Tsk! Insopportabile eri, insopportabile rimani- disse, togliendo il gomito dalla spalla del lentigginoso e rivolgendo tutta la sua attenzione a Kenma.
Akaashi vide che lui aveva allungato il braccio per toccarlo ma, con sua grande sorpresa, la mano di Kuroo si agganciò al suo polso giusto pochi attimi prima che potesse toccare Kenma.
- Come ha detto Keiji: sparisci- esordì, sprezzante, Kuroo - oppure chiamiamo senza problemi la polizia, a te la scelta-




Spero vi piaccia!
Aspetto con ansia i vostri pareri!
A presto e grazie mille per il supporto che date alle mie ff!✍️♥️

Éloigne-toi, Bonjour, Merci, AdieuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora