Dopo aver rivolto loro uno sguardo sprezzante, il ragazzo se ne andò sotto gli occhi soddisfatti di tutti.
< Grande bro!> esordì Bokuto che, forse, non aveva compreso completamente la situazione
Ma come avrebbe potuto capirla se effettivamente solo tre persone erano a conoscenza del vero motivo per cui odiavano quell'essere che poco fa gli aveva importunati?
Akaashi sospirò felice che, finalmente, potesse rilassarsi un pochino e godersi la serata. In fondo, davanti a lui aveva gli occhi stupendi di Bokuto quindi come poteva non gioire ora che la sua preoccupazione più grande era sparita?
Osservò Kenma che sembrava sorpreso forse perché, proprio come lui, non si aspettava che Tetsuro potesse intervenire così su due piedi.
Che finalmente gli avrebbe dato una possibilità? Difficile a dirsi, in fondo era pur sempre Kenma.Yamaguchi, dal canto suo, era rimasto sbigottito anche per la risposta che Kei aveva dato.
Come poteva dire che il budino avrebbe rovinato la vita al moro?
Perché era riuscita nuovamente quella conversazione?
Possibile che non avesse capito il suo punto di vista? Improbabile.
< Tadashi non mangi?>
Lui si limitò a scuotere la testa senza però guardare negli occhi la persona che gli aveva posto la domanda, ovvero Kei.
Era consapevole che non si possono cambiare le persone ma non era neanche normale, secondo il suo modesto punto di vista, giudicare in quel modo i suoi amici.
Percepì la mano di Tsukki accarezzargli il fianco ma si ritrasse come se fosse stato scottato.
< Davvero Tadashi?> sussurrò al suo orecchio il biondo < veramente vuoi di nuovo tenermi il muso per questa cosa? Ne abbiamo già parlato, no? Non vedo perché continuare>
Il lentigginoso sospirò: aveva ragione eppure non riusciva a sopportare chi parlasse male dei suoi amici, specialmente di Kenma.
A volte avrebbe voluto urlare al mondo ciò che aveva vissuto in modo da far capire alle persone che quel piccolo ragazzo dagli occhi felini era magnifico ma non poteva.
Era un diritto di Kenma e mai e poi mai avrebbe scavalcato la sua decisione.Percepiva gli occhi di quel ragazzo su di lui e, nonostante la situazione verificatasi alcuni minuti prima, non poté fare a meno di sorridere per poi volgere lo sguardo verso la sua direzione ed incatenarlo al suo.
Non gli disse una parola eppure l'altro sembrò capire cosa volesse trasmettergli.
Sapeva perfettamente che avrebbe dovuto ringraziarlo per ciò che aveva fatto poco fa ma, allo stesso tempo, dire quella semplice parola avrebbe portato ad ulteriori indagini sulla questione e lui non voleva.
Kenma non poteva permettere che accadesse di nuovo.
< Ti piace? > gli chiese il moro guardandolo con uno sguardo che procurò al più basso dei brividi che, ovviamente, ignorò.
< Sì ma non è sicuramente leggero >
< Lo terrò a mente gattino: preferisci cose meno pesanti>
E, nonostante la sua enorme insistenza, il ragazzo francese non poté fare a meno di sorridergli.
Possibile che si sbagliasse sul suo conto?Percepì la voce calda di Bokuto sfiorargli la pelle e, per non emettere nessun suono, intrappolò tra i denti il labbro inferiore mentre il suo corpo veniva scosso dai brividi.
Perché l'aveva fatto?
Possibile che non avesse capito che anche il suo autocontrollo aveva un limite?
L'avrebbe ammesso senza problemi: moriva dalla voglia di farsi sfiorare da quel ragazzo dai capelli strani ma purtroppo non aveva il coraggio di fare la prima mossa, non per ora.
< Ei, credo proprio che avevi ragione> continuò imperterrito Bokuto che, ovviamente, non si era accorto dello stato d'animo dell'altro
< Su cosa?>
< Su di loro> disse senza spostare lo sguardo da quel punto che stava osservando già da un po'.
Akaashi, curioso di scoprire cosa fosse, seguì la direzione dei suoi occhi magnetici e non appena vide come Kenma sorrideva a Kuroo, non poté fare a meno di sentirsi felice.
Che finalmente si sarebbe lasciato andare? Sicuramente no ma almeno era un nuovo inizio.Stava morendo dall'imbarazzo adesso perché di lì a poco sarebbe stato da solo con Keiji nella sua casa e, ovviamente, non poteva non pensare male.
Insomma, non era sicuro che effettivamente l'altro provasse qualcosa nei suoi confronti; in fondo era super gentile con tutti, tranne Kei forse o per lo meno quella sera non era stato garbato con lui.
Insomma, era successo per caso e per necessità: Tsukki aveva preso Tadashi sotto braccio e aveva detto " Ti accompagno a casa" e di conseguenza Akaashi gli aveva chiesto se volesse andare con lui nella sua per vedere la camera in affitto, ovvero quella del suo ormai ex-coinquilino.
Insomma fin qui tutto normale no? Bokuto aveva infatti accennato a Keiji che, di lì a qualche giorno, avrebbe dovuto cambiare casa e che ne cercava una nuova.
Quindi, di conseguenza, era logico che l'avesse invitato ma ora nella sua testa rimbombavano le parole di Kuroo " Bro, è il tuo momento"; inutile dire che era entrato nel panico più totale.
< Bokuto-san, sono felice che tu mi stia riaccompagnando a casa...era da un po' che ci speravo> disse regalandogli uno dei suoi magnifici sorrisi Keiji< Sicuro che ti vada bene?> domandò dopo minuti di silenzio, il moro
< Finalmente! Credevo che avessi perso la voce> bisbigliò Kenma mentre era intento ad uccidere il boss dell'ennesimo livello
< Vuoi dire che ti è mancata la mia voce?> gli sussurrò all'orecchio e notò perfettamente che l'altro trattenne il fiato a quel contatto.
Inutile dire che sorrise: era al settimo cielo e questa sua sensazione aumentò dopo la risposta del piccolo ragazzo biondo
< Sì, Kuroo: mi era mancata un pochino> disse per poi lasciare intravedere un piccolo sorriso che scaldò il cuore al ragazzo più alto.
Stasera era la sua occasione, sì.
Avrebbe potuto conoscerlo meglio dato che, per una ragione di necessità, stasera Kenma sarebbe rimasto a dormire a casa sua e mai come in quel momento ringraziò mentalmente i suoi due amici.< Scusa Kei> sussurrò Yamaguchi mentre stringeva con forza il cappotto, lasciandosi sfuggire qualche singhiozzo.
< Ei non piangere> disse per poi fermare l'auto, mettendo le quattro frecce, ed abbracciarlo
< Non volevo reagire in quel modo è che>
< È un tuo amico per questo hai reagito così>
< Sì, Tsukki sì>
< Dai adesso andiamo a casa, ok?>
< Come mai tutta questa fretta?> sussurrò ingenuamente Yamaguchi al suo orecchio
< Davvero non ci arrivi, mon cherì?>
Inutile dire che Yamaguchi sussultò per poi mettere in disparte il suo imbarazzo e dire < Allora cosa stai aspettando?>< Ecco, prego entra: questa è la mia casetta> disse Kuroo, aprendo la porta per far entrare Kenma
L'altro varcò la soglia per poi osservarsi intorno: quella casa era immensa e lasciava intuire che forse quel ragazzo dal ciuffo bizzarro fosse ricco e anche molto.
< Vogliamo bere qualcosa? Insomma anche acqua! Se hai voglia...> propose
Kenma lo scrutò e rimase sorpreso dal fatto che adesso il moro sembrava quasi aver paura di sbagliare; il biondo stava per rifiutare quando la sua mente fu invasa dalle parole di Keiji.
Possibile che fosse davvero quello giusto?Spero vi piaccia ♥️✍️
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Éloigne-toi, Bonjour, Merci, Adieu
Fanfiction| A Tsukkiyama, Kuroken, Bokuaka story | Le vite di sei ragazzi si intrecciano nelle strade affollate ed animate dell'eterna Parigi, governata da un vento che vuole, ad ogni costo, far primeggiare l'amore. Uno dovrà rimediare ad un grosso ed assurdo...