Douleur

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Percepì un rumore poi un tonfo a testimonianza che, probabilmente, qualcosa era caduto.
Si girò verso il suono ma, ciò che vide, lo lasciò senza parole: lui era lì.
Non distolse lo sguardo mentre un forte dolore si irradiava nel suo petto al ricordo, ancora vivido, della sera prima.
Non gli aveva fornito nessuna spiegazione, semplicemente, se n'era andato e, come suo solito, Yamaguchi aveva dato sfogo alla frustazione e aveva permesso al suo cervello di elaborare spiegazioni assurde mentre il vento, sfiorandolo, sembrava che stesse cercando, a modo suo, di consolarlo.
Aveva risposto a quelle domande con le uniche spiegazioni che gli erano venute in mente: o il bacio non gli era piaciuto o lui non provava nulla.
E, tra le lacrime, così come le aveva formulate, le aveva scartate.
Per quanto riguarda la prima, il suo ex-ragazzo gli diceva sempre ' tu baises très bien' (= tu baci molto bene) quindi possibile che al biondo avesse dato il peggior bacio della sua vita? Insomma sì, era agitato ma era sicuro, quasi, che aveva dato uno dei suoi migliori baci alla francese.
Quindi, ad esclusione, rimaneva solo un'opzione che tuttavia gli sembrava essere incoerente con il comportamento del biondo.
L'osservò e, come sempre, il fiato gli si mozzò in gola: era incantevole. I jeans gli fasciavano in modo sublime quelle gambe perfette e toniche mentre la maglia definiva il suo petto dove, il lentigginoso, sognava di poter posare le mani. Lo stava fissando da un tempo che, a Zeffiro, sembrava interminabile e questo faceva nascere in lui timore e, allo stesso tempo, lo faceva sentire vivo. Il vento stava per intervenire ma una voce lo fece fermare: il cameriere aveva parlato.
Sì, si era fatto forza e si era deciso a far uscire semplicemente un nome, il suo: < Kei>

Il biondo aveva distolto lo sguardo non appena aveva percepito quello dell'altro su di lui mentre fremeva dalla voglia di stringerlo a sé e di baciarlo.
Non sapeva dire quanto tempo fosse passato e stava pensando di andarsene finché non sentì la sua voce.
Alzò lo sguardo e finalmente incrociò i suoi occhi e sorrise d'istinto mentre cercava di analizzare l'altro.
Non l'aveva mai visto nei suoi abiti da cameriere: il più basso gli aveva detto che lavorava in un bar ma il biondo non sapeva quale e, ovviamente con la fortuna che aveva, era capitato proprio lì dove c'era lui.
Poco male, almeno poteva mangiarsi con gli occhi il corpo di Yamaguchi fasciato nei pantaloni neri che, a dire del biondo, gli definivano il culo in un modo divino mentre la camicia sembrava accarezzare la pelle e lasciava intravedere anche le lentiggini che, di solito, erano coperte dai vestiti.
Si morse l'interno della guancia per evitare di fare mosse avventate, insomma stava letteralmente morendo per quel ragazzo dai lineamenti così dolci e avrebbe volentieri continuato ad osservarlo ma, ovviamente, Kuroo parlò.
< Tsukki, chi è? Lo conosci?>
Kei sussultò: non aveva detto a Kuroo che, il ragazzo con cui era uscito la sera prima, era proprio quel cameriere.
Vide il ragazzo che amava, sì perché  lui provava amore per l'altro, sorridere tristemente e il biondo avrebbe voluto veramente dirgli che non doveva essere giù di morale perché per lui non c'era persona migliore di quella che aveva davanti ma non ci riuscì.
< Ah, è lui Kei> s'intromise il tizio che giocava coi videogiochi < Vuoi che chiami Yachi?>
< No, tranquillo... davvero. Tu vai pure a casa e fammi sapere se il cornetto è di suo gradimento!>
< Non ti lascio da solo con questo tizio>
< Tsukki mi vuoi spiegare cosa sta succedendo? Perché sono arrabbiati con te?> continuò, imperterrito, Kuroo
Zeffiro aveva ascoltato tutta la conversazione e gli sembrava di capire che il biondo non avrebbe parlato: doveva fare qualcosa, che non si dica che , a Parigi, non sbocci l'amore!
< Tsukki eh? Fortuna che non ti piaceva...> disse, tristemente, il lentigginoso
Quella visione spinse il biondo a parlare ma non riuscì neanche a pronunciare interamente il suo nome che il diretto interessato lo interruppe.
< Yama->
< Non serve. Cosa vi porto, signori?>
< Fammi spiegare> tentò, invano, il giovane con gli occhiali
< Caffè? Cappuccino? Cosa?>
< Due caffè, uno macchiato per Tsukki> rispose, scandendo bene il nome, il moro
Yamaguchi annuì per poi sparire verso l'interno del locale.
< Perché lo hai fatto?>
< Così impari a parlare con il tuo amico. È lui?>
Annuì
< Perché non me lo hai detto?>
< È una cosa personale, ecco perché>
< Sei senza speranza, bro. Cosa hai fatto?>
< Io? Niente> mentì ma la risata del ragazzo, del tavolo vicino al loro, lo tradì.
< Tsukki, dimmelo!>
< Ti ho già risposto>
< Non è vero: hai mentito. Il ragazzo biondo ha riso!>
<Ti fidi di uno sconosciuto? Sei più stupido di quanto pensassi>
< È palese che tu stia mentendo, Tsukki>
Il diretto interessato non rispose poiché pensava che di lì a pochi minuti il suo amico si sarebbe arreso ma, a differenza di Zeffiro, non aveva capito che, al moro, quel ragazzo 'nerd' gli interessava così, senza alcuna vergogna, disturbò lo sconosciuto.
< Me lo potresti spiegare, s’il vous plaît ? (= Per favore) >
< Non c'è molto da dire: sono usciti per un vero e proprio appuntamento, il tuo amico lo ha baciato e poi è corso via senza dire nulla. Non lo ha neanche chiamato ed, essendo a conoscenza di cosa ha passato Yamaguchi, il tuo amico avrebbe potuto evitare.>
Kuroo sarebbe rimasto volentieri ad osservare quel bellissimo ragazzo peccato che, quanto aveva ascoltato, l'aveva sconvolto, così decise di dar sfogo ai suoi pensieri
< Tu cosa?! Ma che sei scemo?! Ma come ti è saltato in mente! Fortuna che dici che sono io il folle qui!>
< Non mi serve la tua predica, smettila>
< Davvero?! Perché a me sembra il contrario! Alza il tuo culo dalla sedia e vai immediatamente a scusarti, disgraziato!>
Zeffiro danzò felice facendo muovere le tende del bar. Il ragazzo moro gli piaceva: sembrava che avesse proprio un cuore gentile.
E stava già fantasticando su un possibile riappacificamento tra i due finché non vide che, il giovane con gli occhiali, era ancora seduto sulla sedia e sembrava non essere intenzionato a fare alcuna mossa, ma si sbagliava e glielo dimostrò non appena il cameriere portò l'ordinazione.
< Ecco a voi, scusate l'attesa> disse, con un sorriso forzato, Yamaguchi e non appena incrociò lo sguardo di Tsukki, quest'ultimo parlò < Mercì beaucoup, chéri> (= grazie mille, tesoro).




Ecco il nuovo capitolo!
Sì, Kenma e Yamaguchi sono amici ma tranquilli che ancora non sono stati introdotti tutti i protagonisti ( sapete di chi parlo no? 😏🤣)
Vi è piaciuta l'introduzione dei personaggi?
Ditemi cosa ne pensate di questa storia!
Grazie mille a chiunque voti, legga e/o commenti la storia.
Alla prossima ✍️♥️

Éloigne-toi, Bonjour, Merci, AdieuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora