CAPITOLO 13

452 11 0
                                    

Quel pranzo sembrava surreale e Simona stava facendo uno sforzo enorme per mandare giù quel pezzo di lasagna - che tra l'altro è uno dei suoi piatti preferiti. Gli altri sembrano tranquilli e parlano amabilmente del lavoro di Tommaso e di come lui e la mamma di Simona si siano conosciuti - in un supermercato lui l'aiutò a prendere un barattolo di pesto dal ripiano più alto e da lì era scattata la scintilla. Simona non credeva a queste stupidaggini e la infastidiva sentire la voce di sua madre così acuta e la risata estremamente esagerata, solo per far colpo sugli ospiti. Le avrebbe dovuto far piacere che sua madre avesse ripreso un po' di quell'allegria che aveva perso da anni ed anni e sì, una minima parte di Simona lo era - anche perché ora sua madre avrebbe passato le giornate con Tommaso e non l'avrebbe più chiamata spesso - ma la parte maggiore ne era in parte gelosa perché si sentiva esclusa da tutta questa allegria e da quella "famigliola felice" che aveva davanti.
Per di più lo sguardo di Niccolò sembra perforarla. Simona sa che Niccolò non è stupido e ha capito che Simona con la madre non ha buoni rapporti e non vuole aver a che fare con tutto quel teatrino.
«Amore vuoi un po' della mia lasagna? Non ce la faccio a finirla e poi sono troppi carboidrati, vado fuori con la dieta» mormora Federica in direzione di Niccolò e anche se Simona sta guardando il proprio piatto, può immaginare Niccolò alzare gli occhi al cielo, ma poi sente un rumore di piatti e capisce che il ragazzo ha accettato di prendere parte della porzione della ragazza. Simona e Niccolò sono seduti di fronte, ma lei non ha il coraggio di alzare lo sguardo e di incontrare quello del ragazzo. Si sente un di più, come se lì dentro rovini l'allegria di quelle persone che sembrano aver instaurato un bel rapporto.
Simona ridacchia amareggiata dentro di sé. Federica che sta a dieta? Ma se è magrissima! Poi però pensa che quella che dovrebbe stare a dieta è lei e così smette definitivamente di mangiare quel poco di lasagna che ha nel piatto, sentendo addirittura di aver esagerato.
Non le piace stare lì. Se già prima non andava d'accordo con il suo fisico e si sentiva di troppo, adesso, a confronto con quelle due ragazze bellissime e dal fisico asciutto, la sua insicurezza era salita alle stelle. Allora deglutisce e beve un sorso d'acqua mentre «Non la vuoi più? Non hai mangiato niente» le fa notare Giovanni. Simona poggia il bicchiere sul tavolo e «Non ho molta fame» risponde velocemente.
Giovanni le lancia un'occhiata storta perché prima era stata Simona stessa ad aver detto alla madre di essere affamata, ma Giovanni la conosce troppo bene e da troppi anni per non accorgersi che stesse mentendo.
Così le da una carezza sulla schiena e afferra il piatto di Simona per aggiungere la lasagna della ragazza nel proprio piatto.
«Questa la prendo io» l'avverte Giovanni.
«E questo lo prendo io» ribatte Simona afferrando il calice di vino dell'uomo. Un difetto di Giovanni è proprio questo: dipendenza dall'alcol. Simona lo sa perfettamente perché tante volte prima di andare via da casa di Giovanni gli aveva rubato tutte le bottiglie dì whisky e vodka che possedeva e le aveva gettate nei cassonetti lungo la strada per tornare a casa.
Giovanni infatti la guarda male mentre Simona gli passa il proprio bicchiere con dentro l'acqua frizzante, ma Simona non si lascia intimidire e gli lancia un'occhiata altrettanto storta che fa ridacchiare Giovanni per l'assurda situazione. Mentre portano avanti questo scambio di cibo e bevande non si accorgono che il brusio è calato e che Tommaso ha posato uno sguardo curioso su Simona.
«Allora Simona,» la richiama mentre afferra il calice, «Come mai tu e Niccolò vi conoscete?» domanda poi sorseggiando il vino rosso. Simona sobbalza sentendosi chiamata in causa e posa gli occhi timorosi sulla figura di Tommaso. L'uomo sembra sinceramente interessato a conoscerla e questo mette in agitazione Simona. Con le persone e le domande personali non ci sa fare.
«Be' perché io-» si interrompe per schiarirsi la gola e Tommaso le regala un sorriso di incoraggiamento, ma dato che non riesce a far uscire la voce, Niccolò le viene in soccorso.
«Perché lavora per me ed Adriano» spiega velocemente lui prima di mettere in bocca un pezzo di lasagna. Lo sguardo di tutti i presenti vaga da Niccolò a Simona poiché tutti sono curiosi di sapere di cosa si tratti.
«Ma davvero amore? Non me lo avevi detto» - è la mamma di Simona a parlare con un tono mellifluo che infastidisce Simona a tal punto che la voce le torna immediatamente.
«Sei tu che non me l'hai chiesto visto che non te ne importava nulla» ribatte acida, generando lo stupore di tutti i presenti. Simona sente il risentimento che prova nei confronti di sua madre venire fuori e non riesce a trattenersi. Anni e anni che reprime ciò che pensa; ora, di fronte a questa scenetta orribile di una nuova famiglia felice sente di dover vomitare fuori tutto quanto. Giovanni le stringe la coscia per cercare di trattenerla, ma Simona sa che un'altra frase sbagliata di sua madre e potrebbe creare il panico.
Sua madre tossisce imbarazzata e beve un sorso di vino; ha le guance leggermente rosse dall'imbarazzo e lo sguardo affranto, ma allo stesso tempo adirato. Infatti lancia a Simona uno sguardo omicida e Simona per un attimo teme il peggio, perché sa che sua madre sa essere cattiva quando vuole. Però la rabbia celata dietro agli occhi della madre svanisce subito, sostituita da uno sguardo rattristato del quale Tommaso si accorge tanto che porta una mano ad accarezzare la schiena della donna che gli regala un delicato sorriso di ringraziamento. Poi tossicchiando, «Di che lavoro si tratta?» chiede sempre sua madre riprendendo a magiare la lasagna nel piatto. Questa volta Simona stringe i pugni e parla lei.
«Stanno facendo un servizio fotografico per la merce della Ultimo Records ed io insieme ad altre persone facciamo da-» - teme per un attimo di dire quella parola, poi però lascia che venga fuori e «Facciamo da modelli» spiega con voce tremolante.
Tutti tacciono per un attimo, poi dalla parte di Federica viene fuori una risatina. Tutti si girano verso di lei, in particolare Niccolò e Simona. La ragazza alza le mani per scusarsi, ma lancia a Simona uno sguardo giudicatorio e il sorrisetto le rimane un po' in volto. «Scusate, ridevo per conto mio» mente lei e Simona, pur non conoscendola, lo capisce benissimo perché di persone come Federica che pensano solo al fisico credendo che avere un bel fisico le renda migliori di tutti gli altri, ne ha conosciute. E poi lo capisce anche dallo sguardo deluso che Niccolò rivolge alla sua ragazza, dandole anche una gomitata leggera sul fianco che Federica accoglie con un «Aia!» sussurrato. Niccolò poi si volta verso Simona con uno sguardo affranto, come a volersi scusare anche da parte della sua ragazza, ma Simona abbassa il suo di sguardo perché la compassione è una cosa che proprio non sopporta.
«Davvero fai la modella tesoro?» domanda incredula sua mamma, «Come, tu che non hai mai sopportato di stare davanti ad una macchina fotografica! Pensate che quando era piccola io e il padre la dovevamo trascinare a forza e tenere bloccata per farle fare una foto! L'unica cosa che funzionava erano le foto a tradimento, quando lei non se ne accorgeva!» racconta con enfasi sua madre e a quelle parole tutti scoppiano in una fragorosa risata. Anche Simona lì per lì lo trova divertente perché è vero, lei non aveva mai amato stare sotto i riflettori, ma d'altro canto si sente un po' infastidita perché un incoraggiante da parte di sua madre sarebbe stato gradito, invece che essere derisa davanti a tutti. Poi però sua madre continua, «E invece adesso fai un lavoro dove sei tutto il tempo davanti ad un obiettivo! Ma pensa tu! Come mai questo cambiamento tesoro?» le domanda con un tono di sfida e Simona sa che sua madre si sta prendendo una piccola vendetta per l'umiliazione subita poco prima. Questo è quello che Simona non capisce: una madre così competitiva e ancora così bambina è ingestibile. Una madre dovrebbe spronare e sostenere la figlia. Anche adesso, Simona sta conoscendo il suo nuovo patrigno e le sue sorellastre, sua madre dovrebbe provare a venirle incontro, non a tentare di prenderla in giro e ridere di lei. Sono queste le cose che Simona odia più di tutte e che la tengono lontana da un possibile riavvicinamento con la madre.
«Perché ho scelto questo lavoro? Perché non avevo scelta. Tu non mi mandi più i soldi dell'affitto e dovevo trovare un modo per pagarmelo. E visto che non voglio andare a prostituirmi e che questo lavoro come modella paga bene, ho scelto di farlo» sputa fuori Simona con tutto il veleno che ha in corpo. Ne ha abbastanza di tutte quelle prese in giro. Odia sentirsi sbagliata e diversa persino a casa di sua madre, la donna che l'ha generata. Si sente sola, estremamente sola. Per un attimo ha il desiderio di girarsi e puntare lo sguardo nel occhi di Niccolò. Lo sente, sente addosso lo sguardo di Niccolò che le brucia sulla pelle e ha tremendamente paura del suo giudizio. Così evita di girarsi, ma fissa gli occhi di sua madre che adesso la guarda in cagnesco. Così Tommaso decide di rompere l'atmosfera e «Federica invece studia Scienze Politiche alla Sapienza e Martina è estetista. Però anche Federica ha fatto da modella per il marchio Zara, giusto amore?» - così Tommaso cerca di rompere l'imbarazzo che si era creato.
«Sì papà» annuisce Federica con una voce terribilmente fastidiosa per Simona. O forse è lei che adesso, mentre stringe i lembi della tovaglia per trattenersi, trova tutto estremamente fastidioso.
«Federica è una bellissima ragazza, ci credo che l'abbiano presa come modella. Non che mi figlia abbia qualcosa di sbagliato, ma ci vuole anche il fisico giusto per fare la modella e quello di Federica mi sembra davvero perfetto!» con queste parole sua madre fa calare l'ennesimo silenzio nella stanza e l'unica che sorride compiaciuta è Federica che ha ricevuto quei complimenti. Simona sente le lacrime premere per uscire. Sapeva che non doveva venire. La mano di Giovanni che le accarezza la schiena come a dirle "lascia perdere tua madre, sai com'è fatta" è proprio ciò che la fa arrabbiare ancora di più. La sua stessa madre che la umilia in questo modo davanti a tutti e per di più davanti al suo datore di lavoro. Questo Simona non lo può accettare. Già ha problemi con sé stessa ad accettarsi, non ha bisogno di altra gente che le butti merda addosso e fa più male sapere che sia sua madre a farlo. Sente le lacrime premere per uscire, ma non darà a sua madre questa soddisfazione. Però inaspettatamente le parole che rimbombano nella stanza poco dopo non provengono dalla sua bocca, ma da quella di Niccolò.
Il ragazzo infatti sbatte le mani sul tavolo facendo sobbalzare i presenti e poco si cura dei richiami di Federica che lo invitano a non intromettersi in questioni famigliari.
«Simona è un'ottima modella. Non c'è un fisico adatto o perfetto per fare la modella. Ogni fisico ha un capo d'abbigliamento adatto. Ci sono le modelle asciutte, le modelle curvy e le modelle con un po' più di grasso. E quindi? Simona ha deciso di mettersi in gioco in un ambiente che lei non ama molto e lo sta facendo nel modo migliore. Ripeto: è un'ottima modella e una bellissima ragazza» sentenzia con tono fermo, spostando lo sguardo su tutti i presenti e posandolo per finire su Simona. Quest'ultima sente le gambe molli e il cuore battere a mille. Niccolò non solo l'ha appena difesa, ma le ha anche detto che è bellissima, davanti alla sua ragazza! L'istinto di Simona è quello di correre da lui e stringerlo in un abbraccio. Non è da lei abbracciare le persone, ma adesso si sente tremendamente debole e un abbraccio le farebbe bene al cuore. Poi però le ritornano in mente le parole della madre e il fatto che Niccolò l'abbia difesa davanti a tutti perché la madre l'aveva umiliata. Allora la gratitudine per Niccolò viene sovrastata dal disprezzo per la madre e in uno scatto d'ira si volta verso la donna e «Non te n'è mai fregato un cazzo di me! Mai! Quando mi chiami non ti interessa mai di come vado avanti nel pagare l'affitto o nel fare la spesa. Non ti interessa se mangio o no. Ogni volta che mi chiami è per dirmi che mi darai sempre meno soldi fino ad arrivare a zero o per parlarmi di quel coglione del tuo ex marito. Non te ne frega un cazzo di tua figlia! Ti faccio schifo perché non vado all'Università o perché non ho un fisico magro o perché non sono bella come vorresti vero? Non sono la classica figlia che ti fa fare il figurone alle feste con le amiche. Sai che ti dico mamma? Scordati di me, ricomincia da zero. Ora hai due bellissime figliastre che ti faranno fare delle bellissime figure e delle quali potrai vantarti con le amiche e anche un nuovo compagno con la testa sulle spalle che non ti metterebbe mai in pericolo di vita per della cazzo di droga! Ti è stata data una seconda chance di vita mamma, usala bene, ma tutto quello che viene prima di questa nuova famiglia, tutto, me inclusa, scordalo. Per te non esisto più perché io ad essere umiliata così non ci tengo. Vaffanculo ma'!» sbraita Simona fuori di sé, riuscendo per miracolo a trattenere le lacrime. Sposta di scatto la sedia porducendo uno stridio che infastidisce tutti, ma a lei poco importa. Afferra la borsa e la giacca per uscire con passo spedito. Prima però sente il bisogno di voltarsi e senza aspettarselo si meraviglia dello sguardo triste che Niccolò le rivolge. Simona è arrabbiata e fraintende quello sguardo, pensando che Niccolò stia provando per lei compassione quando in realtà cerca solo di farle capire che lui è dalla sua parte. Simona però non lo capisce subito e, dopo avergli rivolto uno sguardo affranto, fa dietro front ed esce da quella casa sbattendo la porta e lasciandosi dietro il passato.




D'improvviso...//Ultimo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora