UN MESE DOPO...
MARISA
Quel giorno il vento fresco smuove le foglie degli alberi di Roma e un timido sole fa capolino tra le tende bianche della piccola stanza. Le due ragazze si stropicciano gli occhi e la prima a svegliarsi è Marisa che si chiude in bagno per lavarsi il volto.
Mentre si passa l'acqua fredda sul volto per svegliarsi ripensa a quel periodo. È passato un mese da quando aveva iniziato quel lavoro come modella e sopratutto un mese da quando tante bellissime persone erano entrate nella sua vita, a partire da Simona. All'inizio era stata dura fare breccia nel cuore di quella ragazza, ma Marisa aveva sempre visto in lei un dolore infondo agli occhi che aveva bisogno di essere scacciato e per questo aveva sempre cercato di mostrarsi allegra con Simona, perché le dispiaceva vederla affranta. Poi, dopo che era successo quel terribile incidente - e Marisa stringe gli occhi nel ripensare alla pazzia che aveva voluto fare e ringrazia ogni giorno Simona per averla fermata - a seguito di ciò, la loro amicizia si era saldata ed ora erano indivisibili. Non solo perché Marisa viveva ancora da Simona, ma anche perché trascorrevano un sacco di tempo insieme al lavoro, anche quando dovevano fare servizi fotografici diversi. E sempre su quel set aveva incontrato il ragazzo che l'aveva sempre apprezzata e che, in silenzio, le era sempre stato accanto: Adriano.
Marisa non credeva che potesse affezionarsi a lui così tanto. Per ora c'era solo semplice amicizia tra loro, ma ogni volta che stavano insieme o che Adriano le portava il caffè o le faceva una battuta, Marisa percepiva il cuore battere talmente forte da dover fare respiri profondi per tranquillizzarsi. Sapeva perfettamente che quelle emozioni non erano emozioni che si provano tra semplici amici e lei non era cieca; anche da parte di Adriano cerca qualcosa di più. E Marisa se ne era corta dal modo in cui la guardava o le sfiorava le mani. O quando l'aveva portata a fare un pic-nic, il giorno stesso in cui Marisa era stata dimessa dall'ospedale. Tutti quei piccoli gesti che adesso, dopo un mese, Marisa sentiva di non poter più etichettare come semplici gentilezze tra amici, ma sentiva di dover approfondire ed affrontare. C'era una cosa che la frenava: il suo ex. Marisa doveva ancora denunciarlo e sapeva che doveva farlo e aveva l'appoggio di Simona, Adriano, Niccolò e i suoi genitori. Le mancava solo il coraggio. Simona ogni tanto provava a tirare fuori l'argomento, ma Maria ogni volta tagliava corto e le prometteva che avrebbe trovato il coraggio. Ciò che la spaventava di più era che la sua denuncia potesse non venire presa realmente in considerazione e che quindi quel pazzo potesse essere lasciato a piede libero e potesse fare del male a lei e agli altri.
Si asciuga il volto con l'asciugamano e poi si guarda i polsi e le braccia. Lentamente passa le dita su quei lividi per lo più sbiaditi. Alcuni ancora presenti, altri completamente spariti. E le sembrava di essere rinata. Un mese che il suo ex non si faceva né vedere né sentire, un mese senza grida, botte, insulti e pianti la notte. Se da una parte questo la stava facendo rinascere, d'altro canto la spaventava perché lui era sparito e poteva riapparire da un momento all'altro. Per questo Marisa quella notte ci aveva pensato e ripensato, rigirandosi nella sua brandina: entro quella settimana lo avrebbe denunciato. Doveva solo racimolare un po' più di coraggio, ma sapeva che avrebbe trovato la forza negli sguardi dei suoi amici e della sua famiglia che non aspettavano altro se non che venisse fatta giustizia e quel verme incarcerato.
Si guarda allo specchio e si passa una mano sulle leggere occhiaie, pensando già al correttore che avrebbe usato per coprirle. Poi sorride perché nel riflettere su questo le cade l'occhio sul cellulare che la sera prima si era scordata in bagno. Lo afferra e apre lo schermo. Guarda l'orario sulla schermata principale.
Le 7:30 e poi guarda anche il giorno. Ventidue ottobre e sgrana gli occhi. Era il ventidue ottobre e lei doveva fare una cosa importantissima! Infatti apre lentamente la porta del bagno per non fare rumore e tira un sospiro di sollievo quando vede che Simona è ancora addormentata. Così richiude la porta e sblocca il cellulare. Va sulla chat che ha con Niccolò - sta attenta a non sbagliarsi con il gruppo che lei, Adriano, Niccolò e Simona hanno in comune - e vede che Niccolò le ha scritto.
Marì
Allora?
Tutto organizzato?
Ci siamo?
Ci sei???
Marisa non può non sorridere immaginando quanto sia ansioso e immerso nel panico e poi sbuffa. Non sopporta chi gli manda i messaggi spezzati invece che farne uno unico. Lo stesso fa Simona e infatti quei due sono fatti per stare insieme! Marisa ha provato più volte a ricordarglielo, ma sia Simona che Niccolò sembrano sordi e continuano a mandarle i messaggi separati.
Si schiarisce la gola e digita il messaggio.
Innanzitutto buongiorno! Secondo poi, sì, tranquillo che lei dorme e sto preparando la mia parte e piuttosto ricorda ad Adriano la sua che mi sa che quello dorme ancora! E poi rilassati Nì, andrà bene.
Invia e la risposta non tarda ad arrivare.
Io sono calmissimo!
Marisa ridacchia e alza gli occhi al cielo perché sa che non è così.
Sì sì Adriano già l'ho ripreso per bene che ancora dormiva, ma dimme te.
Si sta preparando.
Secondo te le piacerà?
Questa sfilza di messaggi fanno sorridere teneramente Marisa che ripensa a ciò che Niccolò ha preparato e lo trova davvero romantico ed è sicura che, anche se Simona dice di non amare le sorprese, non potrà non impazzirne.
Infatti, Niccolò le hai organizzato una sorpresa meravigliosa e non potrà non dire di sì, tranquillo. Ora vado a preparare tutto che sennò si sveglia. Daje Nì che va alla grande!
Invia questo messaggio con un sorriso e poi spegne il telefono, sbrigandosi a raggiungere in punta di piedi la piccola cucina e preparare tutto quanto.
STAI LEGGENDO
D'improvviso...//Ultimo.
Fanfiction-STORIA COMPLETATA!- TRAMA: Il 22 maggio suo padre era finito in carcere per complicità e fornitura d'armi in tre rapine. Il 22 aprile dell'anno precedente aveva chiuso i rapporti, già tremolanti, con sua madre. Il 22 giugno aveva fatto la maturità...