A vederlo sembra facile, le altre ragazze, inclusa Marisa hanno sorrisi spontanei, sono tranquillissime e bellissime. Si sentono anche a loro agio davanti all'obbiettivo della fotocamera, ma non è così per Simona. Prova un tremendo imbarazzo, sopratutto perché ha gli occhi dei passanti addosso e anche quelli marroni e vivaci di Niccolò. Hanno fatto molti scatti a Marilena e Gaia ed entrambe sono uscite davvero bene. Dopo tre scatti la ragazza che aveva posato andava accanto ad Adriano ed insieme decidevano se rifare o no la foto. Hanno scatto davanti al Colosseo per ora e Simona può assolutamente ammettere che Adriano sia un fotografo eccezionale. Riesce a cogliere i dettagli non solo dei capi d'abbigliamento, ma anche della persona che li indossa. Il sorriso, gli occhi aperti e luminosi, le mani incrociate... ogni minimo dettaglio è catturato dalle foto scattate da Adriano e tutte le ragazze sembrano esserne davvero soddisfatte. Anche Marisa arrossisce all'inizio, ma non appena Adriano le fa capire che non ci sono pose preparate - deve solo mettere bene in mostra la felpa con il logo davanti - allora inizia a ridere e a fare varie mosse, anche buffe, davanti alla telecamera, facendo ridere tutti i presenti, perfino Simona stessa che la trova buffissima.
Ed ora tocca proprio a quest'ultima che aveva sperato fino alla fine di potersi sottrarre a tutto quello, agli occhi attenti degli altri. Quando si posiziona davanti alla fotocamera ingioia il groppo in gola e osserva la troupe davanti a lei. Non la stanno giudicando con i loro sguardi, semplicemente sono curiosi e Marisa le regala anche un occhiolino per invitarla a rilassarsi, ma per Simona sembra impossibile, sopratutto quando gli occhi di Niccolò le dedicano la completa attenzione. Simona in quel momento ripensa a ciò che era successo in tendo poco tempo prima e avvampa, abbassando lo sguardo sui sampietrini e mordendosi il labbro ricoperto di burro cacao. Sa perfettamente che Niccolò ha visto più del dovuto: le ha visto di sicuro il sedere e le gambe e questo la fa sentire ancora di più in soggezione. Teme che Niccolò possa ridere di lei con gli amici o magari prenderla in giro per il suo fisico tutt'altro che longilineo. Troppi pensieri frullano nella sua testa tanto che quando Adriano, con il solito tono amichevole ed il sorriso dolce, «Simona, sei pronta?» le domanda, lei alza di scatto lo sguardo e sente la vergogna assalirla. Se non è in grado di accettarsi lei stessa, come può pretendere che lo facciano gli altri? E come può pretendere di posare davanti ad una fotocamera se da sola a casa non riesce nemmeno a guardarsi allo specchio?
«Non ce la faccio, scusate» singhiozza a bassa voce e corre via, lasciando tutti a bocca aperta e senza sapere cosa sia successo.Si è rifugiata dietro al muretto dove si trovava quella mattina. Ora pochi sono i turisti lì presenti e, seduta per terra con le spalle poggiate al muretto, stringe le ginocchia tra le mani e si chiede che cosa abbia che non va. Erano tutti lì a realizzare un bel servizio fotografico e a divertirsi, soprattutto e lei aveva dovuto interrompere quella bella atmosfera.
«Dimmi quando non rovino tutto, io» borbotta riferendosi a se stessa mentre rigira tra le mani la catenina con la D. Fissa il pavimento sterrato in silenzio cercando di riprendersi e trovare una buona scusa per andarsene, finché un paio di Adidas nere si piazzano davanti a lei, occupando la sua visuale. Simona sa perfettamente che non è Marisa - la ragazza oggi indossa delle Vans - e quindi decide di alzare lo sguardo, presagendo già chi possa essere. Ed infatti una volta raggiunto il volto della persona vede un sorriso farsi spazio sulla bocca di lui che, senza chiedere il permesso, si siede nella stessa posizione di Simona, poco distante da lei.
Simona sente i battiti accelerare perché teme un confronto con Niccolò e teme sopratutto le critiche che potrebbero uscire dalla bocca di lui.
«Ho fatto male ad accettare questo lavoro» confessa senza peli sulla lingua Simona, afferrando un sassolino e lanciandolo poco più in là.
Non sa perché lo abbia detto; forse perché in qualche modo cerca di proteggersi.
«Non ti sei data nemmeno il tempo di provarci. Sei scappata subito via» è la secca riposta di Niccolò. Il tono sembra dolce, ma alle orecchie di Simona risulta indecifrabile. Non ha nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia ora.
La ragazza fa spallucce e un sorriso sprezzante si impossessa delle sue labbra. Non ha voglia della solita predica incoraggiante - anche perché con lei non funziona.
«Senti, se sei venuto fin qui per dirmi che ce la posso fare, che in fondo sono una bravissima modella e cazzate del genere, be',» - inspira, «puoi anche andartene» mette in chiaro le cose lei, lanciando un altro sassolino che non va poi molto più lontano di quello prima.
«No,» risponde Niccolò, «non sono qui per questo. Non so se tu sia brava a fare questo lavoro. Potresti anche fare schifo, ma se non ci provi che ne sai?».
Simona sente un tuffo al cuore a quelle parole. Perché sa che Niccolò non sta parlando solo di quel lavoro. Infatti alza lo sguardo e incontra gli occhi marroni e sicuri del ragazzo. Sa perfettamente che lui è in grado di capire ciò che lei sta nascondendo dietro a quella freddezza e Simona sa che con quel 'provarci' Niccolò intende incoraggiarla in tutti gli ambiti della sua vita. Non ha idea di come, ma, ascoltando le canzoni di quel ragazzo, ha capito che è dotato di una forte sensibilità e Simona non sa se questo sia un bene o un male. Così annuisce dubbiosa, ancora poco convinta e lancia un altro sassolino davanti a sé.
«Ecco, per esempio sappiamo in cosa sei negata» afferma Niccolò con un tono divertito. Simona gli lancia un'occhiataccia e «In cosa scusa?» domanda piccata.
Niccolò sorride, «Nel lancio dei sassi. Sei scarsa. Guarda» - e detto questo afferra un sasso e con una certa forza lo scaglia molto lontano, superando di gran lunga i sassolini che aveva lanciato Simona.
Poi si gira a guardarla con un sguardo saccente e Simona ruota gli occhi, «Io non li stavo tirando sul serio. Li lanciavo tanto per».
«Sì certo, dicono tutti così i perdenti».
Simona inarca un sopracciglio e «Perdente lo dici agli amici tuoi» risponde per le rime e Niccolò scoppia a ridere e questa volta, inevitabilmente anche Simona si lascia scappare una risata. Si sta accorgendo che ora lo sguardo di Niccolò non la infastidisce più di tanto, ma solo perché non la fissa più come prima, dato che è distratto a cercare dei sassolini. E che la compagnia di questo ragazzo è anche piacevole.
«Allora provamelo» - la sfida Niccolò lanciandole un sasso che Simona afferra al volo. Poi lo guarda e scuote la testa.
«No».
«Perché no? C'hai paura de perde?» la punzecchia Niccolò e Simona torna a guardare avanti a sé.
«No. Semplicemente siamo due adulti e questi giochi sono da bambini» sentenzia sicura grattandosi il braccio.
«Parla per te! Io sono ancora un bambino!» ribatté Niccolò con una sorriso sciocco e Simona, guardandolo, non può dargli torto. In effetti ora sembra un po' un bambino e Simona vorrebbe tanto avere la sua stessa spensieratezza.
«Be', mi dispiace dirtelo, ma io sono cresciuta da un po'» - è la sua secca risposta.
Per un po' stanno entrambi in silenzio, poi «Va bene donna matura,» la prende in giro Niccolò, «Ora possiamo andare a fare queste foto?».
«Non so posare»
«Allora faremo delle foto di gruppo o di coppia. Poserai con Marisa, va bene? Però se non ci provi non lo saprai mai» le ripete nuovamente Niccolò, per poi alzarsi e togliere la terra dal retro dei pantaloni. Simona inspira e, un po' più convinta dal fatto che possano fare foto di gruppo, si solleva e si mette in piedi.
Niccolò le regala un sorriso di incoraggiamento e Simona annuisce. Ha apprezzato il fatto che lui sia venuto là a parlarle e per quei minuti ha anche scordato tutte le figuracce fatte con lui. Inizia a camminare dietro Niccolò quando acciacca un sasso. Allora fa un sorrisetto leggero e lo afferra. Smette di camminare e anche se non può vederlo sa che Niccolò si è fermato ad aspettarla. Così prende il sasso e lo lancia più lontano possibile ed in effetti riesce ad andare oltre il sasso che aveva lanciato Niccolò.
Fa un sorriso soddisfatto e si volta verso Niccolò che «Scusa tu non eri quella cresciuta, la donna matura?» la scimmiotta lui divertito. Simona alza le spalle, mantenendo lo sguardo fiero.
«Che importa? Intanto ti ho battuto, perdente» lo prende in giro per poi superarlo velocemente e raggiungere gli altri mentre intanto la risata di Niccolò che la segue le entra nelle orecchie.
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D'improvviso...//Ultimo.
Fanfiction-STORIA COMPLETATA!- TRAMA: Il 22 maggio suo padre era finito in carcere per complicità e fornitura d'armi in tre rapine. Il 22 aprile dell'anno precedente aveva chiuso i rapporti, già tremolanti, con sua madre. Il 22 giugno aveva fatto la maturità...