CAPITOLO 25

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Quella sera fa freschetto e Simona non ha perso tempo a prepararsi; ha solo infilato dei jeans e messo un piumino e una sciarpa che potesse tenerla al caldo. Marisa era rimasta a casa e le stava facendo il tifo per Simona che, invece, era appena arrivata a Villa Borghese. Parcheggia la sua Vespa e si avvia all'interno. Niccolò le ha detto che la stanno aspettando al terzo lampione dopo la casa di Paolina Borghese.
Mentre cammina sul selciato si chiede perché Niccolò sia stato così freddo in quel messaggio. Forse si tratta di una cosa grave? Simona non non ha ha idea e si morde il labbro per il nervosismo mentre, con le mani nelle tasche, raggiunge il luogo dove l'aspettano.
Ed infatti altri pochi metri e, alzando lo sguardo, vede due figure distanziate sotto ad un lampione. Sono Niccolò e Federica. Non stanno parlando, anzi: Niccolò guarda il cellulare e Federica prende a calci dei sassolini per terra. Simona lo guarda. Loro ancora non l'hanno vista. È pronta ad affrontare quel discorso con i due? Non lo sa, ancora si sente stanca per la sfuriata con i suoi genitori e spera di non combinare casini ora. Decide quindi di fare un respiro profondo ed avvicinarsi. Si avvicina lentamente ai due che si accorgono di lei quando Simona schiaccia un rametto e il rumore rompe il silenzio serale.
Si girano verso di lei e mentre Federica si limita a guardarla e basta, Niccolò le sorride calorosamente e si avvicina a lei. Nel vedere quel sorriso Simona si rassicura e spera che andrà tutto bene, ma quando vede Niccolò avvicinarsi, si aspetta un bacio mentre lui si limita ad abbracciarla. Simona rimane interdetta, ma ricambia l'abbraccio e tenta di nascondere la delusione. Forse Niccolò non ha ancora lasciato Federica? Non lo sa, ma spera di concludere presto il tutto.
Quando sciolgono l'abbraccio Niccolò ritorna sotto al lampione da Federica e Simona li raggiunge. Tutti e tre si guardano negli occhi e Federica incrocia le braccia.
«Allora? Fa freddo, vediamo di risolverla presto» sentenzia scocciata, passandosi una mano tra i capelli legati. Simona la guarda di sottecchi e non capisce perché sia sempre così presuntuosa, però lascia correre quando vede Niccolò guardare entrambe e sfregarsi le mani. Il ragazzo chiude gli occhi e «Volevo risolvere questa cosa e per farlo voglio parlare con entrambe. Preferisco che la risolviamo tra noi piuttosto che si creino litigi e incomprensioni,» spiega lui avvolto dallo sguardo confuso di Simona e impaziente di Federica.
È proprio quest'ultima che, alzando gli occhi al cielo, «Arriva al punto» lo sprona, cercando di sembrare disinteressata, ma Simona nota, come per la mattina prima, che le mani le tremano leggermente per il nervosismo.
Niccolò annuisce ed inspira, guardando a terra.
«Non è una cosa facile da dire» sussurra mentre si passa una mano fra i capelli. Poi Simona lo vede mettere su uno sguardo determinato e poggiare le mani sui fianchi.
«È da un po' che sento questa sensazione strana. Sento di non stare più bene, emotivamente dico. Fede,» - e fissa dritto negli occhi la ragazza, avvicinandosi a lei e fermandosi a pochi passi, «Sono anni che stiamo insieme e non ho intenzione di-» - ma Federica mette su un sorriso amareggiato e punta un dito contro Niccolò.
«Nì ti conosco, risparmiati tutto questo discorso. Vuoi lasciarmi, non è così? Fallo e basta, senza rigirare il dito nella piaga».
Sia Niccolò che Simona sono spiazzati. Niccolò si è irrigidito davanti agli occhi azzurri ed infuocati di Federica e Simona può scorgere dolore negli occhi dell'altra ragazza.
Niccolò tossicchia e abbassa la testa.
«Sì- sì è così, ma volevo spiegarti perché».
Federica indietreggia di un passo.
«Non ci vuole un genio a capirlo».
«Fede, siamo stati anni insieme, ma in questi ultimi tempi sento di non amarti più come prima».
«Sei un bugiardo Niccolò, tu non mi hai amata. Mai» gli sputa contro lei con un tono arrabbiato e deluso e Niccolò sgrana gli occhi. Simona non si intromette, ma vede che entrambi sono feriti da quel discorso e si sente anche di troppo nel stare là. Ma era Niccolò ad averla voluta lì, quindi doveva rimanere, no?
Così si allontana di poco per non essere di intralcio e guarda i due ragazzi che sono faccia a faccia.
Niccolò cerca di afferrare una mano di Federica, ma lei si scansa e lo guarda male.
«Non mi toccare».
«Perché fai così?» domanda lui tristemente.
Federica gli lancia un'occhiataccia.
«Non voglio la tua pietà, me ne hai data troppa in tutti questi anni. Voglio solo sentirtelo dire».
«Federica...».
«Ho detto che voglio sentirtelo dire Niccolò!» sbotta e Niccolò fa un passo indietro, sbalordito, non riconoscendola più.
«Che cosa?» domanda allora senza capire e Federica mette su un sorriso amaro.
«Che non mi hai mai amata e che ti sei messo con me solo per pietà, perché mi avevi spinto fino al suicidio e dovevi trovare un modo per espirare la tua colpa e hai deciso di metterti con me. Ma non funziona così, quello che mi hai fatto non si può cancellare» - a quella parole Simona vede gli occhi di Niccolò riempirsi di lacrime perché sicuramente starà ripensando a tutto ciò che di brutto aveva fatto. Anche gli occhi di Federica sono lucidi e pieni di dolore e Simona sente un brivido per tutto il corpo. Odia vedere gli altri soffrire e odia non poter fare nulla. Niccolò tira su con il naso e una lacrima cade sulla sua guancia e Simona non riesce a trattenersi perché le fa male vederlo così impotente e desolato e così gli si avvicina e gli accarezza la schiena. Niccolò la guarda e cerca di trasmetterle tutta la sua gratitudine con gli occhi. Federica a quella scena scoppia a ridere.
«Eccoli qua i due piccioncini. È per lei che mi stai lasciando, vero?» mormora con disprezzo, «E tu non ci hai messo niente a rubarmi il ragazzo, vero?» domanda con tono amaro rivolta a Simona. Quest'ultima la fulmina con lo sguardo e «Non ho rubato niente a nessuno. Semplicemente ci stiamo innamorando l'uno dell'altra» ribatte secca sotto lo sguardo compassionevole di Federica che, «Certo certo. Sono queste le cazzate che ti racconti per convincerti che Niccolò ti ami?».
«Federica smettila! Non so che ti prende, ma non ti riconosco più! E se ce l'hai con me, non prendertela con Simona» la rimprovera Niccolò facendosi forza e mettendo su uno sguardo determinato.
Federica scuote la testa e «Me la prendo con lei non perché ti ha appena portato via da me, ma perché si godrà la parte più bella di te, quella innamorata, quella che io non ho mai avuto la fortuna di conoscere» - il dolore dentro quelle parole e lo sguardo disperato che Federica rivolge a Simona, colpiscono quest'ultima dritta al cuore. Simona non vuole che la sua relazione con Niccolò possa far star male qualcun altro - anche se si tratta di Federica. Niccolò però riparte subito all'attacco.
«Non decidiamo noi di chi innamorarci. Io ti ho voluto bene».
Federica ridacchia amareggiata, «Certo, mi hai voluto bene, ma una vera relazione si fonda sull'amore e tra me e te l'unica che ti ama sono io».
A quella parole Niccolò mette su uno sguardo dispiaciuto.
«Mi dispiace» mormora sincero con lo sguardo sinceramente dispiaciuto, poi però «Ma se veramente tu mi amassi, mi avresti perdonato per ciò che ho fatto. So di essere stato un bastardo per ciò che ti ho fatto, ma tu mi avevi detto di essere riuscita a superarlo e invece adesso tiri di nuovo fuori quella storia. Il passato è passato».
«Non per me!» sbotta Federica di getto, avanzando di un passo verso Niccolò e Simona e facendo sobbalzare i due, «Ho ancora i segni di quell'episodio addosso!».
«E allora perché non me ne hai mai parlato invece di dirmi che andava tutto bene?» si adira Niccolò e Simona si scansa di poco.
«Perché non capiresti cazzo!».
«Non capirei? Ripenso ogni cazzo di giorno a ciò che ti ho spinta a fare e mi tormento perché vorrei tanto cancellare il passato, ma certe cose non possiamo farle e se vogliamo davvero vivere bene dobbiamo cercare di superarle!» sbotta Niccolò con tono sincero e sguardo ferito. Simona sa che Niccolò si tortura ogni giorno nel ripensare a ciò che ha fatto e che vorrebbe cercare di rimediare. Federica abbassa lo sguardo e «Già e io volevo cercare di superarle con te, ma mi sembra chiaro che non è più possibile» - e nel pronunciare queste parole, Federica lancia uno sguardo terribile a Simona che sente il senso di colpa invaderla. Lo sguardo di Federica cerca di metterla in soggezione e di sminuirla e per un attimo Simona si sente piccola ed insignificante, quella sensazione che l'aveva fatta rinchiudere in sé stessa per anni interi; ma quando sente la mano di Niccolò stringere la sua si riscuote e percepisce un coraggio nuovo. Guarda Niccolò che ha lo sguardo ferito a causa delle parole di Federica e guarda quest'ultima e, più decisa che mai, «Niccolò ha indubbiamente sbagliato, ma non serve portare rancore perché cerca ogni giorno di fare meglio e perdonarsi. E se veramente lo amassi, gli saresti rimasta accanto invece che andare a letto con il suo collega» sputa fuori Simona con fervore e a quelle parole un silenzio agghiacciate li avvolge. Federica ha gli occhi sgranati e non riesce ad articolare una parola. Niccolò invece è immobile e si gira lentamente verso Simona, cercando nello sguardo di lei la conferma di ciò che ha detto. Simona deglutisce perché forse ha esagerato, ma non sopportava più quella situazione. E poi lo aveva anche detto a Federica che se non glielo avesse detto ci avrebbe pensato lei.
Allora Niccolò la guarda e Simona si morde il labbro e a sua volta lo guarda con occhi sinceri. Poi sente Niccolò stringerle ancora di più la mano e lo vede voltarsi verso Federica.
«Con Geremia, vero?».
Federica è paralizzata e balbetta ad occhi sgranati.
«Ma come-?».
«Quello ci prova con tutte e avevo anche qualche sospetto, ma non pensavo che potessi scendere così in basso» - scuote la testa mentre le getta addosso tutto il suo disprezzo. Federica deglutisce e sembra riprendersi perché «Almeno lui mi ascolta!» sbotta con tono furente e Niccolò si infervora.
«Perché io no? Tutte le cazzo di canzoni che ti ho dedicato sono te lo dimostrano abbastanza?!» le grida contro, per poi indietreggiare e «Ma visto che lui ti ascolta, vai pure da lui a farti consolare o forse dovrei dire scopare!».
A quelle parole Federica mette su uno sguardo risentito e guarda male Simona.
«Come cazzo hai fatto a preferire una così a me» commenta cattiva lei riferendosi a Simona che la guarda male a sua volta, ma è Niccolò che risponde.
«Non la preferisco, la amo e basta. Ma tu come cazzo hai fatto a preferire quel coglione di Geremia!» ribatte piccato Niccolò e Federica batte i piedi a terra e arrabbiata «Ma vaffanculo! A tutti e due!» gli grida contro mentre presa dalla rabbia fa dietro front e velocemente si avvia fuori dalla Villa.
Simona e Niccolò la guardano andare via e quando si è allontanata abbastanza si guardano l'un l'altra e, senza sapere perché, scoppiano a ridere. L'isteria e lo stress accumulato vengono fuori grazie a quella risata, ma ridono talmente tanto che cadono a terra e Niccolò afferra Simona per le cosce e se la porta a cavalcioni. Anche se fa freschetto l'erba è asciutta e si sta bene.
«Niccolò cado!» esclama Simona tra le risate mentre Niccolò le stringe i fianchi.
«Cadi? Stiamo già per terra!» ride lui e le lascia un bacio sul mento per poi prenderle d'assalto le labbra. Le morde delicatamente con i denti e le riempie di baci, stringendole i fianchi sempre di più mentre Simona, avvolta dal piacere e dalle braccia calde di lui, gli avvolge il collo con le braccia e lo attira di più a sé.
«Quanto mi sei mancata» le sussurra sulle labbra per poi riprendere a baciarla con foga. Simona sorride e si lascia baciare, assuefatta e sempre un po' più innamorata di lui. Mentre Niccolò le bacia il collo Simona sospira per il piacere e sente un formicolio tra le gambe e per paura che vadano oltre, essendo tra l'altro in un luogo pubblico, afferra tra le mani le guance di Niccolò e quest'ultimo ha uno scatto indietro.
«Mamma mia che mani gelate aò! Così me fai pià 'n infarto!» esclama lui ridendo di gusto e Simona ride anche lei e inizia a dargli fastidio poggiandogli le mani per tutta la faccia.
Niccolò ride e cerca di scacciarla via.
«Aò basta! Sei gelata!» grida tra le risate, «Ma te scorre il sangue nelle vene? Sei morta e non te ne sei accorta!» la prende in giro lui mentre cerca di afferrarle i polsi per bloccarla e alla fine ci riesce. Simona ha le lacrime agli occhi per le risate e non riesca a capacitarsi di quanto stia bene quando è con Niccolò ed è contenta di essere lì e aver combattuto per lui.
Niccolò, ora che l'ha immobilizzata, la riempie di baci sul volto per poi fermarsi nuovamente sulle labbra di lei.
«Ti bacerei tutta la notte» le sussurra e Simona si sente piena di brividi e gli sorride lasciando che Niccolò le liberi i polsi così che possano tornare a baciarsi.
Simona gli accarezza le labbra e Niccolò le bacia le dita della mano.
«Scusa per quello che ti ho fatto passare, ma volevo risolvere».
Simona gli sorride e «Mi dispiace che Federica se ne una andata così».
Niccolò fa spallucce, «Le passerà. E quando smetterà di guardarci tutti con superiorità forse si potrà fare un discorso vero e proprio» - detto questo Niccolò le passa il naso sul collo e Simona ride per il solletico e mille brividi si scatenando in lei quando Niccolò la riempie di baci leggeri.
«Grazie per esserti fidato di me» mormora lei di getto passando la mano tra i morbidi capelli di Niccolò. Quest'ultimo le lascia un bacio sotto l'orecchio e poi si solleva per guardarla. Le accarezza delicatamente una guancia e le sorride.
«I tuoi occhi sono i più belli e sinceri che abbia mai visto. Quando mi hai detto quella cosa e mi hai guardato ho sentito che non mi avresti mai detto una bugia» le sussurra contro le labbra e poi le lascia un bacio a stampo. Simona accoglie il bacio e poi lo abbraccia, ascoltando il ritmo calmo del cuore di Niccolò che va a ritmo con il suo. Quell'abbraccio nel silenzio della notte tranquillizza entrambi e li fa sentire più vicini.
«Ti va ti rimare un po' qua sdraiata sul prato a guardare le stelle con me?» le domanda Niccolò e Simona è estasiata dal suono dolce e delicato della voce. Marisa è a casa, ma sa che se fosse lì le direbbe di accettare la proposta di Niccolò e così, sciogliendosi dall'abbraccio, annuisce.
«Mi piace guardare le stelle» sussurra allora accarezzando la guancia di Niccolò mentre scende dalle sue gambe e si sdraia affianco a lui. Il cielo è terso e le stelle sono tante.
Niccolò le prende la mano e la stringe nella sua.
«Questo mondo vale poco e dona solo altre paure...» canticchia Niccolò a bassa voce e Simona chiude gli occhi e assapora quella voce melodiosa e profonda. Già, questo mondo regala tante paure che da soli non si riescono ad affrontare, ma ora che la sua mano è stretta in quella di Niccolò, Simona inizia a sentire di potercela fare.
«Scegli una stella».
Simona lo guarda confusa e Niccolò le sorride.
«Guarda il cielo e scegli una stella» le ripete lui.
Simona allora fa come detto e guarda il cielo, scegliendo una piccola stella isolata dalle altre.
«Fatto?».
«Sì».
«Un giorno ti ci porterò» le sussurra allora lui e Simona si volta stupita a guardarlo. Niccolò annuisce e le sorride, baciandole la mano stretta nella sua. Simona sente il cuore a mille e gli sorride commossa.
«Il mondo è un posto misero se lo guardi con gli occhi di tutti. Sei troppo buona per stare in questo mondo bastardo. Ti voglio portare su una stella, prima o poi» - e a quelle parole sussurrate, a Simona sembra di vivere un sogno tanto che si avvicina ancora di più a Niccolò e lo coinvolge in un ennesimo lento bacio, per ringraziarlo di aver scelto lei e di starle facendo riscoprire quanto sia bello amare.

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