Quel giorno era stato tranquillo perché il servizio fotografico era stato su calzini e guanti con il marchio Ultimo e Simona ne era stata silenziosamente grata.
Lei e Marisa erano arrivate insieme al lavoro, con la macchina di Marisa e il viaggio era stato tranquillo; avevano cantato per tutto il viaggio. O meglio: Marisa aveva cantato a squarciagola, Simona aveva canticchiato per lo più.
Quel giorno Adriano era solo ed insieme a Marisa e Simona c'erano due ragazzi con i quali si erano scambiate solo un paio di saluti perché poi Adriano le aveva richiamate. Era da solo, Niccolò era in studio a fare delle prove. Simona c'era rimasta male un po', perché avrebbe voluto ringraziarlo per l'aiuto che le aveva dato, ma l'avrebbe potuto fare una prossima volta. Lei e Marisa avevano passato la mattinata a scattare foto e a dispetto di tutto Simona si era anche divertita. Adriano è una persona semplice, alla mano e anche molto simpatico. E Simona non aveva potuto non notare le occhiatine che lanciava di soppiatto a Marisa, ma aveva fatto finta di nulla.
Si erano dedicate alle foto ed erano state molto soddisfacenti per entrambe le ragazze.
«Va bene ragazze, ci vediamo direttamente lunedì prossimo. Per questa settimana voi avete finito. La prossima settimana faremo un servizio fotografico di magliette e cinte per pantaloni» spiega Adriano mentre pulisce con una pezza l'obiettivo della fotocamera. Marisa fa una risatina un po' imbarazzata e «Mh, io mi prenoto per le cinte!» scherza, ma al di sotto delle parole Simona percepisce una piccola richiesta seria. Adriano infatti alza lo sguardo e le regala un sorriso un po' dubbioso, ma poi annuisce.
«Va bene. Di solito tutte fanno a gara per assicurarsi le magliette. Sei la prima che chiede la cinta» - fa spallucce lui divertito e Simona lo vede regalare a Marisa un sguardo più lungo del previsto, poi «Simona toccheranno a te le magliette!» - le sorride rimettendo a posto la macchietta fotografica nella custodia. Simona annuisce un po' preoccupata: sa che le toccherà fare foto singole e spera che la sua paura di non essere adatta la abbandoni almeno quel giorno - anche se ne dubita.
«Va bene, allora noi andiamo. A lunedì Adriano» saluta Simona mettendosi la borsa in spalla e avviandosi all'uscita. Anche Marisa sorride e fa lo stesso.
«Comunque Marisa,» la richiama Adriano e tutte e due le ragazze si girano. Simona vede Adriano con le guance leggermente rosse e dentro di sé sorride, «No, volevo solo dirti che se per la maglietta è un problema di fisico be'- ehm- be' sei molto bella e non devi preoccuparti per- per questo» - è molto imbarazzato ed ogni tanto balbetta, ma entrambe le ragazze lo trovano adorabile. Simona vede Marisa mordersi il labbro e avvampare; non sa che dire. Strano, perché quella ragazza sembra sempre avere una risposta per tutto. C'è qualche secondo di silenzio, poi «No no, non è per quello. Semplicemente preferisco la cinta. E comunque,» - Marisa tossicchia imbarazzata e si morde ancora il labbro, ma Simona può percepire che sia lusingata dai complimenti, «Grazie mille, sei stato moto carino».
L'imbarazzo si può tagliare col coltello, ma quando anche Adriano sorride con le guance ancora un po' arrossate, Simona li guarda con tenerezza e vede Marisa riprendersi, salutare Adriano con un cenno della mano ed avviarsi fuori dalla porta.
Una volta fuori dal palazzo Simona non si trattiene e lancia la bomba.
«Allore, Adriano che ti fa i complimenti eh?».
Marisa alza gli occhi al cielo e si gira verso di lei, camminando all'indietro per guardarla.
«Non cominciare. Non è successo niente».
«Se se certo. Ti ricordo che ero là con voi» - inarca un sopracciglio Simona. Marisa si passa una mano tra i capelli.
«Sei fastidiosa quando insinui qualcosa che non c'è» le fa notare giocosamente Marisa, cliccando sul telecomando che sblocca le sicure della macchina.
Simona spalanca gli occhi, «Ma davvero? Ti ricordo qualcuno?» la prende in giro riferendosi alla mattina stessa quando Marisa aveva insinuato qualcosa tra Simona e Niccolò.
Marisa le fa un'altra linguaccia mentre apre la portiera della macchina e getta sui sedili posteriori la borsa.
«E comunque sono fidanzata!» esclama Marisa entrando in macchina; lo stesso fa Simona e mentre si mette la cintura, «Ma davvero? Da quando?» le domanda.
«Due anni».
«Una cosa seria».
Non immaginava che Marisa fosse fidanzata anche perché non ha nemmeno la fedina al dito.
«Già» conferma Marisa, ma a Simona non sfugge lo sguardo della ragazza che per un attimo si perde nel vuoto nel rispondere e il tono poco convinto. È questione di un attimo però perché poi Marisa torna a concentrarsi sulla guida ed esce dal parcheggio, immettendosi nella strada. Simona non vuole essere invasiva e così non fa altre domande. Non ama quando gli altri le fanno a lei e di conseguenza non ama farle a sua volta.
«Domani pranziamo insieme?» le chiede Marisa, inserendo la freccia e svoltando a destra. Simona appoggia il gomito allo sportello e guarda fuori dal finestrino.
«Domani sono a pranzo da mia mamma».
«Allora sabato?».
Simona ci pensa un attimo su, esitando e Marisa se ne accorge.
«È che non vado a pranzo con un'altra persona da un bel po'» confessa Simona in un tentativo di giustificarsi. Marisa si ferma al semaforo e si gira verso Simona con una faccia contrita.
«Aia, allora è grave la cosa. C'è bisogno di una grande preparazione prima...» la prende in giro lei e davanti alla faccia confusa di Simona non può non ridere e «Ma sto scherzando! Dobbiamo solamente andare a pranzo, basta che ti ricordi come si mangia» - e a quella frase anche Simona ridacchia.
«Sì sì, ancora me lo ricordo».
Tra una risata e una battuta arrivano sotto casa di Simona che ringrazia Marisa per averla riaccompagnata. Si salutano per quel giorno e mentre Simona sale le scale del condominio si ricorda che domani ha il pranzo a casa di sua madre. È pronta a rivederla? No. Ne ha voglia? Per niente. Ci andrà? Sì, perché non riesce a dirle di no, nonostante ciò significhi farsi del male da sola. Quel pomeriggio lo passa facendo le pulizie e andando a fare la spesa, nel caso Marisa si fosse autoinvitata a casa sua un altro giorno. Mentre pulisce mette una playlist casuale creata da YouTube e senza farlo apposta la prima canzone che parte è Amati sempre.
Simona allora sorride e senza accorgersene canticchia alcune strofe di quella canzone che lentamente le sta entrando in testa e anche un po' nel cuore.
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D'improvviso...//Ultimo.
Fanfiction-STORIA COMPLETATA!- TRAMA: Il 22 maggio suo padre era finito in carcere per complicità e fornitura d'armi in tre rapine. Il 22 aprile dell'anno precedente aveva chiuso i rapporti, già tremolanti, con sua madre. Il 22 giugno aveva fatto la maturità...