CAPITOLO 29

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«Amò apparecchi tu mentre vado a lavarmi le mani?» è la domanda di Niccolò che già si avvia spedito verso il bagno. Simona annuisce con una risata.
«Tanto tu pur di non apparecchiare scenderesti pure a buttare la spazzatura con la tempesta!» lo punzecchia Simona con un tono divertito e Niccolò per tutta risposta le fa una linguaccia prima di entrare in bagno. Simona allora va in cucina a deve ammettere che in realtà c'è poco da apparecchiare perché Niccolò ha portato la pizza e i supplì. Sia lei che Niccolò sono molto affamati. Prende alcuni tovaglioli e due li posiziona da una parte e dall'altra del tavolo, posizionando sopra un supplì per lei e per Niccolò e aprendo il cartone con la pizza. Pizza margerita, col salmone, al crostino, con i gamberetti. Niccolò aveva davvero preso la pizza per un esercito intero! Simona ovviamente non si faceva scrupoli e aveva ammesso fin da subito che amava mangiare e con la fame che aveva ne avrebbe divorati almeno cinque di pezzi! E poi c'era Niccolò che mangiava per sei e che quindi avrebbe terminato gli altri pezzi. Mentre mette a tavola anche la coca cola e il vino rosso - che Simona aveva imparato fosse la bevanda preferita di Niccolò, a momenti persino più dell'acqua! - sente lo stomaco brontolare. Quel giorno al bar aveva accettato solo un misero pasticcino dalla proprietaria del bar, perché sapeva che la sera a cena avrebbe mangiato tanto. E per di più quel pomeriggio era stato sfiancante dato che parecchie scolaresche si erano fermate al bar dove lavorava Simona per un ristoro pomeridiano tra una visita ad un museo ed un'altra e avevano dato parecchio lavoro da fare. Simona però ne era contenta, perché il turno pomeridiano le era volato e, una volta terminato, era scappata via, per tornare a casa, farsi una doccia ed indossare il vestito argentato, senza spalline, che Marisa le aveva regalato per Natale.
Mentre riempie i calici con il vino si sente afferrare per i fianchi e poi due labbra calde si poggiano sulla sua spalla scoperta e il fiato caldo di Niccolò le lascia una scia di brividi lungo la schiena. Niccolò poggia il mento sulla spalla di Simona e fa scontrare le loro guance. Simona sorride innamorata, spontaneamente e sente il cuore scaldarsi a quei tocchi delicati. La relazione con Niccolò precede alla grande. Certo, hanno anche loro i litigi tipici di una coppia, ma entrambi percepiscono la forza dell'amore che li lega ed entrambi cercano di smussare i propri difetti per venire incontro all'altro. È pur vero perché che le litigate servono a rafforzare il loro rapporto e confrontarsi. La cosa che Simona apprezza di più della loro relazione, sopratutto da parte di Niccolò, sono le piccole attenzioni e gesti che le dedica. Niccolò ha una sensibilità incredibile e si accorge anche e sopratutto dei piccoli dettagli a cui nessuno farebbe caso. A Simona non piace lo zucchero nel caffè se c'è il latte, mentre se il latte non c'è e e c'è solo caffè allora lo zucchero lo prende. O per esempio non sopporta dormire con la finestra del tutto chiusa, anche quando fuori si gela. E Niccolò si accorge di tutto questo. Infatti quando dormono insieme, Niccolò lascia sempre uno spiraglio aperto e le volte che le porta il caffè a letto glielo porta sempre ricordandosi i gusti particolari di Simona, nonostante Simona non glielo abbia mai detto realmente. Niccolò però, osservandola con amore, se ne è accorto e di questo Simona va matta. Lei non ama gli occhiali da sole e per questo quando, una volta, passeggiavano lungo i Fori Imperiali e il sole dava fastidio agli occhi turchini di Simona, Niccolò aveva tirato fuori dal suo zaino un cappello della Nike e glielo aveva messo in testa, baciandola con dolcezza, perché aveva capito che Simona non amasse portare gli occhiali da sole.
E poi i piccoli tocchi che Niccolò le regalava. Una carezza fugace mentre magari le passava accanto per andare in un'altra stanza, un bacio sul naso o sulla fronte quando la salutava per andare via, quando la afferrava per i fianchi e la portava contro il suo petto per stringerla tra le braccia e baciarla, anche quando l Simona stava facendo tutt'altro e quindi la coglieva alla sprovvista. La sorprendeva sempre con qualche gesto dolce nei suoi confronti e queste piccole attenzioni che sembravano banali erano ciò che avevano fatto innamorare Simona ancora di più di quel ragazzo.
Ora sono nella cucina e Niccolò l'ha sorpresa di nuovo accarezzandole i fianchi con gesti circolari e portandosela contro il petto per baciarla sulla spalla.
«Mamma mia che bella...» mormora Niccolò con tono ammirato e Simona sorride ancor di più e arrossisce leggermente.
«Grazie» risponde a bassa voce mentre Niccolò le lascia un'altro bacio sul collo e fa il giro del tavolo per sedersi al suo posto. Mentre le passa davanti la guarda con un sopracciglio inarcato.
«Guarda che mi dicevo a te. Io parlavo della pizza» le fa notare Niccolò sedendosi sulla sedia con un sorriso furbesco e Simona incrocia le braccia fulminandolo con lo sguardo.
«Otto mesi insieme e sei sempre il solito cretino».
A quelle parole Niccolò scoppia a ridere e prende in mano il calice, alzandosi e avvicinandolo a Simona che dal canto suo mette su un sorriso innamorato - perché è impossibile per lei rimanere arrabbiata con Niccolò quando ha quello sguardo luminoso - e afferrando a sua volta il calice di vino. Niccolò si fa serio, ma mantiene sempre una punta di allegria.
«Otto mesi e mi sembra ancora un sogno averti affianco ogni giorno. So di non essere un ragazzo facile, sopratutto col mio lavoro che mi tiene lontano da te per tanto tempo. Quello che spero è di riuscire a costruire una famiglia insieme, quando sarai pronta. Ti amo» - e prima che possano scontrare i calici per brindare, Niccolò si allunga sul tavolo e cattura le labbra di Simona in un bacio lungo e appassionato. Simona ha gli occhi lucidi e una lacrima sfugge al suo controllo e va a finire tra le loro labbra che si baciano, che si desiderano. Neanche Simona può credere che siano passati otto mesi da quando ha smesso di essere così scoraggiata e tenebrosa, tutto grazie a quel ragazzo tatuato e incredibilmente fuori dalle righe. Sente di esserne innamorata persa e spera di sentirsi così per sempre. Alla parola "famiglia" ha sentita un tuffo al cuore perché è ciò che da settimane pensava anche lei. Le sarebbe piaciuto mettere su famiglia con Niccolò, ma non sapeva se sarebbe stata una brava madre. Innanzitutto doveva partire con lo smettere di avere paura di spogliarsi davanti a Niccolò perché da come lui la guarda, Simona sa perfettamente che non la farebbe mai sentire sbagliata, che l'ama così com'è. Perché lui è stato il primo a farla sentire giusta in un mondo che ci vuole secondo dei parametri precisi. Ma ognuno è bello com'è e Simona ora lo sa. Forse deve solo fidarsi di più di Niccolò e lasciarsi andare. Mentre pensa a queste cose continua a baciare il suo meraviglioso ragazzo che la sta trascinando in un mondo fatto di emozioni e tanta felicità. Quando le loro labbra si allontanano, Niccolò le accarezza una guancia e le lascia un bacio sul naso, per poi allontanarsi e alzare il calice. Simona sorride talmente tanto che sente le labbra tirare e fa scontrare il proprio calice con quello di Niccolò.
«A noi amore! Alla faccia de chi ce vò male! Ti amo!» esclama lei commossa ed euforica e queste sue parole vengono accolte da un sorriso smagliante di Niccolò che annuisce sincero e poi beve in pochi sorsi il vino nel calice.
«Bene, mo se pò magna!» esclama lui dopo aver posato il calice vuoto sul tavolo, guardando la pizza con occhi bramosi. Simona scoppia a ridere.
«Pare che non magni da 'na settimana! Vai vai!» - e scoppia a ridere nel vedere gli occhi di Niccolò illuminarsi non appena morde la squisita pizza con i gamberetti.
E così va avanti la cena, tra risate, commenti di Simona su quanto Niccolò mangi e tanti sguardi dolci.
«Ti ho già detto quanto sei bella co sto vestito?» le domanda ad certo punto della serata Niccolò, dopo il quarto bicchiere di vino. Simona non si preoccupa tanto perché sì, Niccolò ama bere, ma è anche in grado di reggere molto bene l'alcool.
Simona si pulisce la bocca con il tovagliolo e «Dall'inizio della serata? Sì, già tre volte».
Niccolò fa spallucce a quella risposta mentre finisce il suo pezzo di pizza con la mozzarella, «Vabbè, te lo ridico che sei bellissima. Volta più volta meno».
Simona sorride e gli lancia un bacio volante.
Ad un certo punto squilla il telefono di Simona. Lei si allunga a prenderlo e legge il messaggio con un sorriso dolce. Poi risponde velocemente, sotto lo sguardo attento di Niccolò.
«Marisa?» domanda lui con finta nonchalance. Simona si versa un altro po' di vino nel calice e fa spallucce.
«No, Gaetano» - e a quella risposta Niccolò alza gli occhi al cielo e sbatte le mani sul tavolo con un sbuffo.
«Oh santa pace, ma quello non se arrende? Ma che cazzo c'ha in testa, 'e pigne? Forse non sono stato chiaro la volta scorsa» sbotta Niccolò masticando con forza un altro pezzo di pizza. Simona ha un sorriso talmente divertito che sfocia in una risata. Adora vedere Niccolò così geloso. Gaetano non è altro che un suo collega al bar che viene a lavorare a quel bar tre volte a settimana e che aveva una palese cotta per Simona e che l'aveva corteggiata in modo carino perché le aveva regalato dei bellissimi e coloratissimi tulipani e ovviamente Niccolò era andato a parlare con lui per fargli capire la situazione.
In realtà era stato fin troppo chiaro, infatti Simona «Amore gli hai fatto capire cosa intendevi, tranquillo».
«E invece penso proprio de no visto che t'ha riscritto!».
Simona alza gli occhi al cielo.
«Niccolò, gli hai bucato le ruote della macchina per farglielo capire, direi che va abbastanza bene no? E poi mi ha solo scritto per complimentarsi dei nostri otto mesi e tu sei stato troppo cattivo con lui».
«Non si è mai troppo cattivi con chi ci prova con la tua ragazza».
Simona sorride e poggia la guancia sulla mano, guardando innamorata e incantata Niccolò, un sorriso divertito sul volto. Niccolò beve un altro sorso di vino e poi la guarda e «Che c'è?».
«Che sei geloso da morire».
Niccolò sgrana gli occhi e «Geloso? Io?» sbotta, poi guarda Simona dritta negli occhi e «Sì, sì sono immensamente geloso. Non voglio che nessuno ti porti via da me» confessa con tono basso e spaventato. Simona sente il cuore sciogliersi a quella vista perché lo trova più bambino del solito. Così si alza e va a sedersi sulle gambe di Niccolò. Quest'ultimo allarga le braccia e lascia che Simona si sieda sulle sue cosce per poi stringerla tra le braccia mentre lei stringe tra le mani il viso di Niccolò, accarezzandogli la guancia con il pollice.
«Nessuno mi porta via da te perché sono follemente, pazzamente, immensamente innamorata di te. Basta co ste paranoie, io resto qua accanto a te amore mio» - e a quelle parole entrambi si fissano con occhi languidi e innamorati prima di coinvolgersi in un bacio più focoso e un po' sopra le righe rispetto ai soliti. Di solito Simona cercava sempre di evitare di andare oltre la semplice eccitazione, di contenere qualsiasi passione eccessiva, ma questa volta si sente sicura. Vedere la paura che Niccolò ha di perderla e il suo modo un po' contorto di tenerla stretta a sé, l'ha fatta sentire amata come non mai e sicura di farcela. Prima o poi deve sconfiggere questa paura di non essere abbastanza, vero? E poi sono otto mesi che fa aspettare Niccolò! Non che lui abbia mai premuto per farle fare qualcosa che lei non volesse - era stato anzi fin troppo paziente - ma adesso Simona sentiva di averne bisogno e di voler spingersi oltre. Niccolò d'altro canto sembra essere preso tanto quanto Simona e mentre la bacia, le accarezza le cosce coperte dalle calze trasparenti, spingendosi con delicatezza e premura fino all'interno coscia. Simona gli allaccia le braccia intorno al collo e lo avvicina di più a sé, lasciando che Niccolò scenda con le labbra gonfie per i baci, lungo il suo collo, fino alle clavicole. Le lascia un bacio proprio sotto l'orecchio e Simona sospira estasiata mentre Niccolò le accarezza l'interno coscia.
Simona apre gli occhi lucidi di piacere e li punta in quelli languidi di Niccolò.
«Direi di festeggiare questi otto mesi come si deve, no?» sussurra contro le labbra di lui. Niccolò passa i suoi occhi su tutto il volto di lei, occhi che assumono un'espressione stupita quando si rende conto di ciò che Simona gli ha appena sussurrato.
Le poggia una mano sulla guancia.
«Sei seria? Cioè sei davvero sicura di-».
«Voler fare l'amore con il ragazzo di cui sono follemente innamorata?» - Simona sorride entusiasta e innamorata, «Sì» annuisce poi con ancora una piccola punta di insicurezza per il proprio fisico che però scaccia quando vede il sorriso meraviglioso di Niccolò. Un sorriso impossibile da spegnere tanto è luminoso. Niccolò non risponde, semplicemente, cogliendola alla sprovvista, si solleva prendendola in braccio a mo' di principessa. Simona, presa in contropiede, caccia un urlo e si aggrappa al collo di Niccolò per poi guardarlo ad occhi sgranati.
«Amò sei un pazzo! A momenti me prendeva 'n infarto!».
Niccolò le lascia un bacio sul naso e la guarda alzando gli occhi al cielo.
«Se certo! Perché pensavi che ti avrei lasciata cadere?» - la bacia il naso guardandola negli occhi, «Mai, mai ti lascerei cadere» - e detto questo, sotto gli sguardi ammirati di Simona, la porta in camera da letto.
Non appena la posa sdraiata sul letto, Simona tossicchia perché sente una leggera ansia invaderla.
«Mh, non dovremmo sistemare in cucina?» domanda senza un motivo ben preciso, forse spinta dalla tensione. Niccolò si sfila la camicia nera lasciando il petto scoperto e permettendo a Simona di ammirare quella miriade di stupendi tatuaggi che la incantano e che non vede l'ora di toccare e riempire di baci.
Niccolò inarca un sopracciglio, «Dopo otto mesi stiamo finalmente per farlo e ora me parli de sistemà la cucina? Manco pe scherzo! Ce pensamo dopo» risponde velocemente lui, sfilandosi i pantaloni sotto gli occhi ipnotizzati di Simona. Le cosce toniche, frutto anche di parecchie ore alla cyclette, sono una vista spettacolare per Simona che ammira la pelle abbronzata e anche il tatuaggio che rappresenta una carpa, un pesce che nuota controcorrente.
Niccolò le aveva parlato spesso dei suoi numerosi tatuaggi e Simona li trova tutti affascinanti perché ogni tatuaggio, a parte pochi che erano stati fatti sotto effetto dell'alcool, aveva una loro storia e racchiudeva un significato importante per la vita di Niccolò. I tre "La" della canzone "Vivere" di Vasco, la scritta "Last" su una mano, la storia di Peter Pan su un braccio, la data allo stadio olimpico, la scritta "Fateme cantà" sul collo e anche le ali dietro il collo, simbolo di libertà. E Niccolò per Simona era stato proprio quello: la libertà, la voglia di riprendere a volare alto e allontanarsi da quel mondo che dava poco spazio ai sogni. E Simona mentre osserva Niccolò che sale sul letto e si mette a cavalcioni su di lei, accarezzandole il volto, sente di poter davvero raggiungere quella stella su cui lui aveva promesso di portarla, un giorno.
Niccolò è sopra di lei, in boxer e Simona ha gli occhi lucidi, ammirati, innamorati persi di lui, ma anche le mani che le tremano. Niccolò le sorride.
«Con calma, non abbiamo fretta» le sussurra con dolcezza mentre le bacia le labbra e Simona sa che lui ha perfettamente capito la sua paura. Questo è il bello di Niccolò: non serve parlare perché lui ti capisca, lo fa anche solo da un semplice sguardo.
Mentre la bacia, le solleva leggermente il vestito, scoprendole la pancia e quando sta per arrivare al seno, Simona si irrigidisce e poggia una mano su quella di Niccolò che si allontana di poco e la guarda dritta negli occhi. Simona ha lo sguardo mortificato e si sente di dover dire qualcosa.
«Scusa se ti ho fatto aspettare così tanto, ma è per questo motivo che non sono riuscita a farlo prima» mormora desolata mentre cerca di coprire di nuovo il proprio corpo, abbassando il vestito. Ma Niccolò le fa sollevare il volto e le imprigiona gli occhi e Simona sente di non poter scappare.
«Non devi mai,» e le accarezza una guancia mentre con l'altra mano solleva di nuovo, con delicatezza, il vestito e Simona non riesce ad opporre resistenza, imprigionata dagli occhi di Niccolò e dall'amore che sprigionano, «E ripeto mai coprirti quando sei con me. Sei meravigliosa. Ti amo e ho scelto di stare con te perché voglio te. Voglio la Simona bella, con la risposta sempre pronta, simpatica, tosta, con le smagliature, la cellulite e la pancetta. Sono innamorato di te, di tutta te. E ora voglio davvero fare l'amore con te».
A quella confessione Simona ha il respiro corto e il cuore a mille. Lo sguardo di Niccolò è così sincero e puro che Simona si chiede come faccia lei a meritare un ragazzo così. Così deglutisce e gli accarezza una guancia, trascinandolo in un bacio bramato, fatto di riscatto e tanto amore. Vuole fargli capire che è grazie a lui se lei stessa sta iniziando ad accettarsi.
Niccolò la stringe forte e nel frattempo le sfila il vestito. Simona per un attimo trema quando Niccolò termina il bacio e si solleva per scandagliare con lo sguardo il corpo di Simona. E Simone sente gli occhi lucidi quando vede negli occhi di Niccolò solo ammirazione mentre le sfila le calze e le getta in fondo al letto. Poi, con lentezza, posa dei leggeri baci intorno all'ombelico di Simona e quest'ultima chiude gli occhi per il piacere. Li apre solo un attimo e si scontra con quelli luminosi di Niccolò e può scorgerci dentro tanto amore che avvolge entrambi.
E allora sì, in quel momento si sente più sicura che mai, perché Niccolò le sta facendo capire che deve volersi bene così com'è e che lui la ama così com'è.
E allora quella sera Simona si concede a lui e sente le mani delicate di Niccolò accarezzarle il corpo e le labbra baciarla per tutto il tempo, senza abbandonarla mai.
E in quel momento si amano come non mai.
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Amo scrivere di loro!😍
Simona sta finalmente capendo che è bellissima così com'è! E ricordatevelo sempre: siete belli/e così come siete!
Vi voglio bene e grazie per il sostegno! Un bacio!☀️❣️

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