9. Pensieri

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Mentre Lucifer "distraeva" Pierce in centrale, un uomo con una pistola si avvicinò a Dan steso sul divano, quando alle sue spalle la detective gli stava già puntando una pistola, poi anche Dan si alzò puntandogli una pistola, così l'uomo non potè far altro che arrendersi e seguire i detective al Lux, dove c'era anche Ella. Presto, però, arrivò anche il padrone di casa, vittima di un essere immortale smaniante di laciare la città.
Dovevano fare in fretta, Pierce sarebbe sparito in poco tempo procurandosi una nuova identità, così Chloe decise di chiamarlo, nel tentativo di guadagnare altro tempo. La detective era nervosa, probabilmente anche arrabbiata, per questo la chiamata non servì a molto se non a rivelare al peccatore che tutti loro sapevano la verità e che avevano catturato il suo uomo, non restava che provare a estrapolare più informazioni possibili dall'emissario del tenente.
La situazione al Lux era tesa: Lucifer stava pensieroso al balcone, Ella stava perdendo la sua fede in Dio, Chloe aveva la testa tormentata da mille pensieri, senza riuscirsi a focalizzare su nessuno e Dan si stava lavorando l'uomo di Pierce e stava, piano piano, riuscendo a farlo parlare. Ella era rientrata e Chloe raggiunse Lucifer sul balcone:" quello che stavo cercando di dirti prima è che mi dispiace di contiunare a tenerti sulle spine perchè ho la testa così occupata che non riesco a capire... nulla. Ma... io... Lucifer io vorrei davvero parlare ma..." stavolta la detective non venne interrotta dai pensieri che trafficavano la sua mente come le macchine su un'autostrada in ora di punta, ma da Dan:" L'indirizzo della sorella, se proviamo che possiamo proteggerla, parlerà"
"d'accordo allora io e Dan andremo all'indirizzo della sorella e..."
"no Chloe è meglio che io resta qui, posso provare a fargli dire altro"
"bene, allora" disse Chloe sottovoce, guardando Lucifer.

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