Ventiseiesimo capitolo.

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Ho detto ad Hope di non voler parlare con Liam per il momento, così è uscita ed è andata ad avvisarli.

Abbiamo passato il pomeriggio intero a vedere un film dopo l'altro, e la giornata si è conclusa con Coca e pizza.

Mi manca l'Italia.

Ma non la gente italiana, quella non mi manca per niente, sono gli odori, il cibo, l'atmosfera a mancarmi.

O forse è solo Zayn.

•••

Il giorno seguente decisi di tornare a lezione.

Non l'avessi mai fatto.

Avevo fisica alla prima ora e non sono riuscita a concentrarmi per niente, avevo in mente una sola cosa: l'incontro di questa sera.

Sono preoccupata per Drew e ciò che potrebbero fargli se non dovessero darmi ascolto e la giornata passa fin troppo velocemente, così mi ritrovo a casa, a cercare di non agitarmi troppo, cosa completamente inutile.

Squilla il cellulare, Liam.

«Ehy» rispondo con voce incerta.

«Ciao» dice lui, forse più incerto di me.

Non ci sentiamo da ieri, quando Hope lo ha "cacciato".

«Per ieri..» inizio, ma mi interrompe.

«Ecco, scusami» dice.

Cosa? Si sta scusando? Dovrebbe essere incazzato per il mio comportamento stupido.

«No, davvero, ho sbagliato io ieri, tu non hai fatto niente, anzi, grazie per non odiarmi» dico. Chiunque altro si sarebbe sentito rifiutato dopo il mio comportamento di ieri e non avrei potuto dargli torto; eppure Liam no, lui si è perfino scusato, il mio Payne, il ragazzo più dolce e innocuo del mondo.

«Odiarti?» esclama incredulo, «non potrei mai, Aurora»

Gli occhi si fanno lucidi e le lacrime iniziano a scendere. Non lo so perché piango spesso per motivi stupidi, ho sempre pensato di essere forte, allora perché piango?

«Ehy, non piangere» sento dire da Liam.

«Scusa» singhiozzo.

«Sei sola?»

«Sì, Hope è da Luke»

«Giuro che sto arrivando»

«No no, sto bene, davvero, non venire»

Esita un attimo.

«Va bene, però dimmi cos'hai»

«Sono.. solo stanca, non preoccuparti»

«Sicura?»

«Certo, grazie, di tutto»

«Non ringraziarmi. Ti amo Aurora Bianchi» dice con la sua dolcezza tipica.

Sorrido col telefono ancora premuto all'orecchio. Liam aveva attaccato, non si aspettava nessuna risposta.

Sono le otto quando Hope ritorna in camera.

«Ciao Auro, scusa se torno solo ora» dice leggermente preoccupata.

«Oh.. tranquilla» rispondo distratta.

Mancano solo due ore e trenta minuti.

«Vado a lavarmi» continuo.

«Aspetta, ti conosco, vado prima io, ci metti un'eternità» dice correndo verso la porta del bagno.

«Okay, va bene» rispondo ridendo.

•••

«Scendo un attimo, arrivo» avviso Hope, mentre sto buttando letteralmente il cellulare e le chiavi in borsa. Sono le 10:25.

«Cosa? Ora? Dove vai?» mi chiede preoccupata.

«Liam, passo da lui» mento.

«Ah, okay» dice infine, perplessa.

Spero che non lo chiami per chiedere conferma.

Scendo e con un taxi arrivo vicino a questa stazione. A primo impatto, non vedo nessuno.

10:32.

Ho visto una panchina malconcia e mi ci sono seduta.

10:36.

Vedo un ragazzo che si guarda intorno, un po' come me; sembra stia venendo verso di me.

Quando si avvicina, riesco a vederlo meglio: alto, riccio... Harry.

Inizio ad agitarmi, l'ultima volta che ci siamo visti voleva violentarmi..

Mi alzo, restando ferma vicino a quella panchina, mentre Harry mi si avvicina.

Ho i brividi.

10:37.

Harry è proprio davanti a me, fermo anche lui, con aria autoritaria.

«Non è te che mi aspettavo di vedere» dice, guardandomi da testa a piedi con lussuria, «ma non sono troppo deluso» dice avvicinando la sua mano enorme al mio fianco.

Inizio a tremare a quel contatto.

«Sono qui per chiederti di lasciar stare Drew» dico con una sicurezza inesistente, mentre allontano la sua mano dal mio corpo.

Scoppia in una risata. «Forse non hai capito, Drew ci deve i soldi»

«Lo so ma non li ha ed io nemmeno, appena potremo ti pagheremo, prometto»

Continua con la sua risata sarcastica mentre io sono in preda al panico.

Esce un pistola e me la punta alla tempia.

Il panico totale.

Vorrei scappare ma non avrei via d'uscita perché non c'è nessuno qui e poi non riesco a muovermi.

Guardo Harry col terrore negli occhi.

«Sei una ragazza così scopabile che quasi mi dispiace doverti uccidere. E non fare così- dice riferendosi al mio sguardo- te la sei cercata, oggi doveva toccare a Drew» conclude e inizio a pensare che quelle parole saranno le ultime che sentirò.

•••

Ciao a tutti, 21 anni fa nasceva il nostro Harold, che coincide con un personaggio importante in questo capitolo, guarda caso.

Tanti auguri amore.
Un abbraccio.

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