10:56.
«Entriamo» mi dice Zayn dolcemente, precedendomi.
Ha completamente cambiato atteggiamento rispetto a due secondi fa, quando c'era Harry.
«Senti, d-devo andare» dico imbarazzata.
«Non andare, resta» risponde Zayn allarmato, guardandomi negli occhi.
Perché non riesco a dirgli di no e ad andarmene?
Mi prende la mano e mi conduce dentro, chiudendo la porta dietro di sè.
«Perché non parli?» mi chiede.
Mi prendi in giro?! Non puoi lasciarmi e tornare mesi dopo, come se niente fosse, come se non avessi sofferto come un cane abbandonato.Guardo il pavimento. So per certo che se dicessi qualcosa, inizierei a piangere.
«Ehy..» dice abbracciandomi.
Resto con le mani lungo i fianchi, mentre mi avvolge con le sue braccia, quelle braccia che amo tanto e che mi sono mancate, insieme al resto.
«Ricordi? Mi dicesti che ti piace quando ti abbraccio» dice tra i miei capelli.
Lo allontano con le mani.
«Non puoi..» non trovo le parole. Faccio un respiro profondo per calmarmi,
«Non puoi farmi questo di nuovo» dico, con gli occhi lucidi.
«'Questo' cosa?» mi chiede confuso.
«Zayn, tu mi hai uccisa giorno per giorno. Lo continui a fare tutt'ora, mi fai un male che non posso sopportare. E per me é diventato difficile essere felice senza fingere. Da quando mi hai lasciata, ogni notte ti sogno, immagino noi due felici, abbracciati, a baciarci, poi mi sveglio e..» inizio a piangere, «Non so neanche perché te lo sto dicendo» dico, più a me stessa che a lui, con le lacrime che scendono ancora.
«Piccola mia, non devi piangere. Sei così bella» dice Zayn, accarezzandomi il viso e asciugando ogni lacrima.
A quelle parole, piango ancora più forte.
Solo ora ho scoperto quanto male avessi dentro, quanto ne avessi accumulato negli ultimi mesi e ora stava venendo fuori con il mio pianto isterico.
Anche se Liam mi aveva aiutata a stare un po' meglio, il dolore per Zayn era più profondo e non poteva essere cancellato con un paio di mani, un profumo, delle braccia che non fossero sue. Solo ora sto realizzando quanto la mia felicità dipenda da Zayn.
Solo ora, tra le sue braccia sono tornata ad essere in pace con me stessa, senza quel costante malumore, determinato dall'assenza di una parte di me. Dicono che la parte sinistra del corpo sia un po' più grande di quella destra; Zayn era la mia parte sinistra, perché l'amavo, l'avevo sempre amato, anche se non volevo mai ammetterlo, anche se non era giusto, io l'amavo.
Anzi, io oggi lo amo più di prima.
«Mi sei mancata, lo sai, Aurora?»

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Escape.
Ficção AdolescenteQuesta è la storia di Aurora Bianchi, diciottenne, in fuga dalla sua terra e il suo passato, in cerca di tranquillità. O almeno così spera.