Nono capitolo.

64 6 2
                                    

Ho protestato con Hope sulla questione ti-presento-i-miei-amici, ma è stata irremovibile e in realtà non mi dispiace più di tanto, fa sempre bene conoscere gente nuova.

Stiamo aspettando che un amico di Hope ci passi a prendere con la macchina e per fortuna arriva dopo due minuti.

Entriamo in macchina, entrambe sedute dietro, e Hope da velocemente un bacio sulla guancia del ragazzo.

«Chi hai portato con te?» chiede ad Hope.

«È una mia amica conosciuta oggi, si chiama Aurora» risponde e io me ne esco con un «piacere» e lui «Io sono Niall, il piacere è tutto mio».

Rido leggermente e intanto penso che quell'accento non è tipico degli inglesi, che l'ho già sentito; e mi viene in mente una lezione della mia professoressa al liceo, che ci fece sentire la leggera differenza tra l'inglese parlato da un vero inglese e quello parlato dagli irlandesi.

«Sei irlandese?» chiedo, senza pensarci troppo.

«E ne vado fiero, baby», ridiamo tutti e tre per la risposta di Niall.

È un bel biondino, il tipo di ragazzo che potresti avere come vicino di casa.

Durante i 10 minuti in macchina parliamo del più e del meno, poi arriviamo in un parco; sono le 6:30 e ci sono molti bambini che giocano sugli scivoli e sulle altalene, mentre i loro genitori stanno lì a parlare tra loro.

Noto che ci stiamo dirigendo verso un gruppo di ragazzi e suppongo che quello sia il gruppo di Hope e Niall.

Saranno quattro o cinque persone, delle quali noto subito Liam.

Escape.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora