Dopo circa un quarto d'ora, esce un medico da una stanza, quella dove si trova Drew.
«Come sta?» chiedo balzando in piedi.
«Sta bene, ha ricevuto una botta in testa non indifferente, ma è sveglio. Uno alla volta potete entrare» ci informa.
Guardo gli altri, come per chiedere il permesso di andare per prima ed entro.
Vedere Drew sdraiato nel letto, con le flebo e tutto, mi fa rabbrividire.
«Oh Drew» dico e mi siedo vicino a lui sul letto.
«Ciao» dice con il suo solito sorriso, un po' più debole del solito.
«Stai bene?» che domanda stupida.
«Potrei stare peggio»
«Mi hai fatto preoccupare, cos'è successo?»
Noto che si agita leggermente.
«Niente, sono caduto dalle scale» dice ridendo leggermente.
«Sicuro?» chiedo, la risposta che mi ha dato non mi convince.
«Sì Auro'» risponde.
«Senti, ne riparliamo» dico, decisa a sapere la verità.
Bussano alla porta.
«Aurora hai finito?» chiede Hope.
«S-sì» saluto Drew con un bacio sulla guancia ed esco.
Nell'ultimo periodo Drew e Hope hanno stretto amicizia, non sono proprio nati per essere amici, ma si sopportano.
Quando esco trovo Liam ancora seduto alla sedia, mentre mi dirigo verso il dottore che ci ha parlato prima.
«Dottore, Drew può essere dimesso?»
«Sì, abbiamo fatto vari controlli e sta bene. Deve solo stare a riposo e non deve stancarsi troppo»
«grazie» dico sorridendo.
Mezz'ora dopo io, Hope, Liam, Luke e Drew ci troviamo nella stanza 42, la nostra.
«Drew, quindi come hai fatto a farti male?» chiede Luke che non c'era all'ospedale.
«Sono caduto dalle scale»
«Devi aver preso una brutta caduta..»
«Già, beh, io vado» dice Drew alzandosi, lo guardo male, ma lui finge di non essersene accorto.
Dopo averlo salutato, se ne va.
Gli invio subito un messaggio.
Dobbiamo ancora parlare.Non ho detto dei miei "sospetti" a nessuno, neanche a Liam.
«Andiamo anche noi» dice Luke guardando Liam.
Do un bacio veloce a Liam e saluto Luke, poi se ne vanno.
«Guardiamo un film?» propone Hope.
Sono quasi le nove.
«Va bene» rispondo.
Verso le dieci noto che Hope si è addormentata e fermo il film, giunto quasi al termine.
Prendo il telefono, nessuna risposta da Drew. Non mi ha cagata minimamente, cosa gli costa un messaggio?
Prendo chiavi, telefono e borsa e mi dirigo verso l'appartamento di Drew, abbastanza vicino al college.
Una volta arrivata, suono al suo campanello, ma non risponde nessuno; per fortuna il portone è aperto, così entro.
Salgo le scale fino al terzo piano e suono alla porta.
Dall'interno sento delle urla.
«Brutto bastardo, non ti lasceremo in pace finché non ci dai ciò che ci spetta!»
Il panico si impossessa di me.
Continuo a suonare anche se è la cosa più stupida che potessi fare.
Da dentro provengono rumori forti, strani, urla.
Dopo un po' la porta viene aperta e non sono preparata a ciò che mi si presenta davanti.
Un ragazzo alto, sporco di sangue, riccio mi guarda.
«Guarda chi abbiamo qui. La tua ragazza?» chiede a qualcuno che si trova all'interno della casa.
Mi prende per un braccio e mi trascina dentro.
La prima cosa che vedo è il casino che domina in casa.
Dopo poco vedo un ragazzo steso per terra pieno di ferite gravi.
«Drew!» grido, in preda al panico.
Il ragazzo riccio mi tiene ancora il braccio stretto nelle sue mani.
Ci sono altri ragazzi intorno a Drew, sporchi di sangue.
«Aurora, vattene» dice Drew cercando di alzarsi. Solo dalla voce riesco a capire tutto il dolore che prova.
«È la tua ragazza, stronzo?» chiede il riccio a Drew.
«No» si sforza di dire Drew.
«Allora sei la sua amichetta» dice rivolto a me.
«Lasciami!» urlo, strattonando il braccio dalla sua presa, inutilmente.
«Che bel visino» dice avvicinando la sua faccia alla mia.
Gli sputo in faccia.
«Troia!» urla disgustato, lasciandomi il braccio.
Mi avvicino di corsa a Drew.
«Devi andartene» mi dice.
«Non ti lascio da solo» rispondo mentre lo aiuto a tenersi in piedi.
«Ragazzi, sapete cosa fare con lui, alla puttana ci penso io» dice duramente il riccio.
Mi riprende il braccio e mi sbatte contro il muro.
«Ora ti scopo bene bene» mi sussurra nell'orecchio.
«Non mi toccare!» cerco di dargli uno schiaffo, ma mi blocca la mano.
Sento Drew lamentarsi dal dolore, hanno ricominciato a picchiarlo.
È troppo, non riesco a controllarmi e inizio a piangere.
«Non è ancora il momento di piangere» dice il riccio e ride.
Mi strappa la maglia e il reggiseno, mentre continuo ad urlare e piangere, impotente.
«Harry quanto cazzo di tempo ci mettete? Dovete solo ucciderlo!» grida una voce all'improvviso. Quella voce, la conosco. La riconoscerei tra mille.
Harry si stacca da me, ma mi tiene ferma dal braccio.
«Capo, c'è stato un bellissimo imprevisto» dice con malizia Harry, riferendosi a me.
Il "capo" mi guarda. Si ricorda.
«Testa di cazzo, lasciala!»

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Escape.
Genç KurguQuesta è la storia di Aurora Bianchi, diciottenne, in fuga dalla sua terra e il suo passato, in cerca di tranquillità. O almeno così spera.