9. Chaos

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Aria non era più tornata al campo. Era rimasta dentro Hogwarts, chiusa nel dormitorio femminile della Torre dei Corvonero. Non voleva vedere nessuno, tantomeno parlare.
Blossom non doveva nemmeno essersi accorta della sua assenza, e a lei andava bene così. Sperava che il bacio con Liam non creasse situazioni imbarazzanti con nessuno, lui in primis.
Avrebbe dovuto parlarci, spiegargli perché l’aveva fatto, assicurarsi che lui avesse pienamente capito.
Ma in quel momento non ne aveva voglia. Voleva soltanto stare seduta a contemplare l’esterno della scuola, l’immensità del cielo, sentendosi leggermente turbata da quello che le aveva detto Harry.
Non si fidava lei. Neppure lei si era fidata di lui, eppure l’aveva riconsiderato ed era l’unico a sapere di quei biglietti. Avrebbe dovuto dirlo anche agli altri, visto che erano coinvolti praticamente tutti, Louis escluso?
E se fosse stato proprio lui? Era l’unico con cui non aveva legato, si erano soltanto presentati e mentre gli altri quattro avevano un dialogo con lei, Louis era quello che restava più sulle sue, senza dare troppe attenzioni né attirarne.
Aria si strinse le ginocchia verso il petto, spremendosi il cervello.
Poteva davvero essere Louis? Poteva fare quello ai suoi amici?
Non le sembrava quel tipo di persona, ma non lo conosceva affatto.
Non poteva fidarsi di nessuno, visto come si erano messe le cose, e iniziava a dubitare di tutti. Quello che era sicuro, era che Anonymous cercava di far passare lei per colpevole. Harry aveva iniziato a dubitare di lei, soltanto per quello stupido bacio.
Istintivamente, si morse le labbra.
Harry aveva visto, e come lui anche la tribuna dei Serpeverde. Ricordava ancora lo sguardo soddisfatto di Hellen verso Zayn.
La vista di Hellen nei panni di Anonymous era più convincente di quella di Louis.
Forse, in un certo senso, preferiva credere che fosse colpa di Hellen e non di Louis, in modo da non recare altre sofferenze o situazioni spiacevoli agli altri quattro che, per quanto aveva capito e sapeva, ne avevano passate tante.
Doveva dimostrare ad ogni costo a Harry che lei non c’entrava niente, che era soltanto una vittima e che lui poteva fidarsi di lei.
Aveva ancora ben chiaro in mente il suo sguardo mentre le diceva quelle parole, e giurò a sé stessa di non voler vedere nessun altro guardarla in quel modo. Mai.
Il giorno seguente cercò di evitare più sguardi possibili. Avere Liam nella stessa casa non la faceva stare meglio, e sapeva che avrebbe dovuto parlarci il prima possibile, soltanto non si sentiva ancora pronta. Doveva trovare le parole giuste per assicurarsi che con lui fosse tutto apposto, che non avesse frainteso o cose di quel tipo.
Gli avrebbe parlato quel giorno stesso, visto che avevano lezione di Trasfigurazione. Era sicura che Liam avrebbe capito, e che la situazione si sarebbe sistemata molto più rapidamente di quanto credeva.
Non lo vide a colazione, e nemmeno nella Torre di Corvonero.
All’ingresso c’erano degli addetti che stavano sistemando lo stemma della Casa, rimettendo il corvo che era solito porre le domande prima che uno studente lo facesse saltare in aria l’anno prima. Da quel momento era stato il fantasma della Dama Grigia a porre le domande, ma ogni tanto si dimenticava la sua nuova postazione e gli studenti restavano chiusi fuori. La McGranitt, evidentemente, aveva fatto sistemare il vecchio corvo per evitare altri inconvenienti.
Aria si stava dirigendo verso l’aula di Trasfigurazione, in solitudine, quando si sentì chiamare.
- Aria! Hey, Aria!
Si voltò, Zayn le correva incontro.
Si sorrisero reciprocamente, e lui si fermò per parlarle.
- Hey, ciao.
- Ciao Zayn. Complimenti per la partita, ho saputo che avete vinto!
- Pensavo fossi lì a guardare.
- Sì, c’ero, ma quando ha iniziato a piovere ho preferito tornare al Dormitorio. – si giustificò. – Non ho una salute molto invidiabile sotto questo punto di vista.
- Capisco. Ma adesso stai bene, no?
- Sì certo. Sto benissimo.
Zayn sorrise di nuovo, guardandosi insistentemente attorno.
- Senti, non so se te l’abbia già chiesto qualcuno, visto che comunque stai sempre in giro con quell’altro Corvonero.
Aria inarcò le sopracciglia.
- Liam?
- No, non Liam. Quello dai capelli scuri, il Prefetto o un qualcosa del genere.
- Oh sì, Taylor.
- Ecco sì, lui.
- No ma non c’è niente fra noi, siamo solo amici.
- Non intendevo dire quello! A dire la verità sì, però non in maniera così…
Non finì la frase, entrando nel panico.
Aria si mise a ridere.
- E’ tutto ok, è tutto ok!
- No, sto facendo la figura dell’idiota, lasciamo perdere!
Zayn fece per allontanarsi, ma Aria lo fermò prendendolo per un braccio.
- No continua, dai. Sul serio, non importa.
Il Grifondoro si morse un labbro e si passo una mano sul collo.
- Hai presente quella festa per Halloween?
Aria annuì con la testa. Sapeva già dove Zayn stesse andando a parare.
- Ecco… mi chiedevo se ti andasse di venirci con me.
La Corvonero gli sorrise,  abbassando poi lo sguardo.
- Volentieri. Mi farebbe molto piacere.
- Sul serio?
- Certo.
- Oh… ok.
- Sembri sorpreso.
- No! Cioè, a dire la verità sì. Ma non in senso negativo, io… oh cavolo, ma perché oggi non riesco a combinarne una giusta?!
Aria si mise a ridere, trovando la sua timidezza una cosa carina e allo stesso tempo divertente.
- Va bene, ti lascio andare. Altrimenti faccio altre figuracce e poi cambi idea. Buona giornata!
- Buona giornata.
Zayn andò nella direzione opposta, verso l’aula di Erbologia, mentre Aria proseguì verso Trasfigurazioni. Guardando davanti sé vide la testa di Liam a qualche metro più in là.
Approfittò dell’occasione e velocizzò il passo.
- Liam?
Il ragazzo si voltò.
- Posso parlarti?
Sembrava sorpreso di vederla lì, e si guardò un po’ attorno prima di annuire con la testa.
Si spostarono ad un lato del corridoio, quello più aperto.
- Pensavo non volessi vedermi, da come sei scappata ieri.
Aria abbassò lo sguardo.
- Scusa, avrei dovuto spiegarti tutto subito, invece sono corsa via come una ladra.
- No è ok. Non preoccuparti, lo capisco. È stata una cosa molto strana e inaspettata anche per me.
- Mi dispiace aver usato l’Imperio, ma…
- Ma non mi muovevo. Giusto?
Aria fece spallucce e annuì con la testa. Liam sorrise.
- Non preoccuparti. Hai fatto bene.
- Quindi tutto apposto? Tutto chiaro?
- Limpido come l’acqua.
La Corvonero tirò un sospiro di sollievo. Era stato più facile di quanto si fosse aspettata.
- Ma non so come potrebbe prenderla Niall. – aggiunse Liam.
Aria inarcò le sopracciglia.
- Niall? Che c’entra Niall?
- Beh, si è preso una cotta per te. Non lo sapevi?
Per un attimo Aria sentì i piedi sprofondare e una corda legarsi attorno al suo collo.
- Tu… tu non lo sapevi?
Scosse la testa, senza distogliere lo sguardo da Liam.
- Ma come? Doveva chiederti di andare al ballo con lui! Io pensavo che l’avesse già fatto!
- No! – l’aveva quasi sbraitato. – Niall non mi ha chiesto nulla! E io… io non ne sapevo nulla!
- Niall ne ha parlato con me e Harry, nessun altro lo sapeva. Così io non mi sono fatto avanti per chiedertelo.
- Aspetta, tu volevi chiedermi di andare al ballo di Halloween con te?
Liam annuì con la testa. Aria si sentiva rintontita.
- Credo di aver perso il filo. Ehm… Liam, tu hai capito perché ti ho baciato, vero?
Il ragazzo annuì, molto sicuro.
- Per il classico motivo per cui due persone si baciano. Si piacciono.
Aria chiuse di scatto gli occhi, trattenendo il fiato.
Liam aveva frainteso ogni cosa, e la cosa peggiore era che in mezzo c’era anche Niall. Si sentì tremendamente colpevole, e con una grossa responsabilità addosso.
- Oppure no.
Liam l’aveva mormorato con sconforto, e quando Aria riaprì gli occhi per guardarlo, vide che il suo sguardo era cambiato. Non era più quello sicuro di qualche istante prima, ma vacillava, era incerto e forse anche un po’ deluso.
- Liam, mi dispiace così tanto…
- No, non dire niente. Sono stato uno stupido a credere che tu…
Lasciò la frase in sospeso, e Aria si affrettò a rimediare, o almeno a tentare, cercando di spiegargli.
- Era per Zayn!
- Zayn? Cosa c’entra Zayn in tutto questo?
- Zayn stava per cadere, e se io non ti baciavo, lui…
- Mi hai baciato perché eri convinta di salvare Zayn?!
- Credevo che questo tu lo sapessi!
- Per chi mi hai preso? Per una marionetta?
- Liam, io…
- No. Non voglio più sentire niente.
Si allontanò, ma Aria lo seguì.
- Ascoltami, la situazione è ben più grave di quello che credi. C’è una persona che mi minaccia, mi fa fare cose che non voglio e…
Liam si voltò di scatto, gli occhi sgranati e fissi in quelli di Aria, ora spaventata dalla sua reazione.
- Io non so chi tu creda di essere, Aria. Ma ti posso assicurare che qualsiasi cosa tu possa fare, non metterà me contro il resto del gruppo. E sono sicuro al 100% che sarà lo stesso anche per gli altri. Quindi stai alla larga da noi, non ti avvicinare più a nessuno, Zayn in primis. Non voglio più avere niente a che fare con te.
Aria non riuscì a dire nient’altro. Liam si voltò di nuovo e riprese a camminare. La Corvonero restò qualche istante ferma nel mezzo del corridoio, guardandosi attorno.
Anonymous la stava mettendo nei casini in maniera catastrofica.
Liam aveva davvero creduto che lei l’avesse baciato con interesse. E come se non bastasse, Niall si era preso una cotta per lei. Lei, che aveva appena detto a Zayn che sarebbe stata la sua compagna durante il ballo di Halloween.
Si sentiva distrutta, affranta e in colpa per qualcosa che lei non aveva realmente voluto fare.
- Hey, Aria! Come mai ferma qui?
Taylor comparve al suo fianco, i libri in mano e in ritardo almeno quanto lei.
- Niente. Oggi non è giornata.
Lo superò, riprendendo a camminare in completo silenzio, e con l’espressione infelice in viso.
Per tutta la lezione, Aria non fece altro che pensare alla situazione.
Guardava altrove, non prendeva appunti, era sempre distratta e con la mente assente.
Blossom le parlava, ma lei non la ascoltava.
Cercava di captare lo sguardo di Liam, non sapeva nemmeno lei per quale motivo. Forse perché sperava che lui non fosse più arrabbiato e che le dicesse che era tutto apposto.
Ma non accadde così.
Liam camminava più veloce di lei, la ignorava, e per non dare troppo nell’occhio Aria era costretta a far finta di niente, a stare più indietro rispetto lui. A non agire.
Si sentiva vulnerabile e impotente, e per di più Niall non sapeva ancora niente di Zayn.
Niall, che era già pronto per la lezione di Pozioni, materia in cui Aria gli dava ancora una mano. Un po’ perché Niall ne avesse davvero bisogno, un po’ perché la sua compagnia fosse piacevole. Stavano diventando amici, ma forse lui voleva qualcosa di più, e lei non poteva ricambiare.
- Non hai una bella cera. – commentò Niall.
Aria poggiò bruscamente la borsa sul banco.
Niall sobbalzò.
- E’ successo qualcosa?
- Non mi va di parlarne, scusa.
Il Tassorosso non insistette.
Dall’altro lato della classe, Aria vide Louis che li fissava. Le sorrise, e lei cercò di ricambiare come meglio le riusciva. Blossom, invece, era intenta a civettare con Taylor, il quale sembrava gradire la sua compagnia.
La lezione iniziò, e dopo la prima parte strettamente teorica, il professor Lumacorno decise di passare a quella pratica.
Aria prendeva tutti gli ingredienti, mentre Niall preparava il calderone, controllava le dosi.
Andando verso la credenza per prendere delle foglie di salice piangente, Aria si trovò faccia a faccia con Liam. Lui la guardò qualche istante.
- Liam…
Il Corvonero non la stette a sentire, e si spostò nella credenza successiva, senza lasciarle il tempo per continuare.
Aria non insistette, e fece finta di niente, tornando al suo posto.
Mentre Niall le leggeva a bassa voce le istruzioni, la Corvonero eseguiva. Non aveva voglia di spiegare granché al compagno Tassorosso, quindi aveva deciso che gli avrebbe lasciato solo la parte della miscela finale.
- Due scaglie di drago.
Aria prese due scaglie di drago dal barattolo, e le gettò con attenzione e concentrazione all’interno del calderone.
Niall la fissava.
Si avvicinò, schiarendosi la voce e poggiandosi al banco.
- Mi chiedevo se ti andasse di venire al ballo di Halloween con me. – buttò lì.
Aria gettò l’ultima scaglia di drago all’improvviso, non aspettandosi quell’uscita.
Non avrebbe mai voluto che Niall glielo chiedesse, e si sentì in colpa per quel pensiero. Ma era la verità.
Si ripulì un istante le mani, col cuore in gola, poi lo guardò.
- E’ molto gentile e carino da parte tua Niall, ma… vedi, ho già un partner…
- Oh…
- Scusa.
Lui scosse la testa, fingendo un sorriso.
- Non preoccuparti, è tutto ok! Avrei dovuto chiedertelo prima.
Aria abbozzo un sorriso di conforto.
- Sono sicura che troverai un’altra ragazza fortunata.
Niall non replicò, rispondendo al sorriso, e riprese a leggere.
- Hai già messo le scaglie di drago? Dopo di quelle vanno le spore di farfalla.
Aria prese il barattolo delle spore di farfalla, e un cucchiaino.
- Quanto?
- Mezzo cucchiaino.
Le tremavano le mani e se n’era appena accorta. Non riusciva a tenere il cucchiaino fermo, e Niall non sembrava porgerle alcun’attenzione.
- Niall, puoi farlo tu? Non credo di sentirmi bene.
Il Tassorosso annuì con la testa e versò il cucchiaino al posto suo.
- Ti serve qualcosa? Un bicchiere d’acqua?
Aria scosse la testa.
- Mi passa, tranquillo.
- Sicura?
- Sì. Non preoccuparti.
Niall non replicò, e si voltò di nuovo con lo sguardo sul libro.
- Dobbiamo girare cinque minuti. Faccio io?
- Sì, grazie.
Aria si dovette sedere.
Tutta quell’ansia, quelle situazioni ambigue, la stavano lentamente logorando.
Sapeva di non essere forte abbastanza, ma non credeva che quella situazione l’avrebbe messa a dura prova come evidentemente stava facendo.
Niall si occupò della pozione per tutto il resto della lezione, ma non arrivarono comunque fra i primi tre gruppi più bravi. Nemmeno Liam. Louis invece sì. Lui era sempre fra i più bravi.
Lumacorno lo aveva già addocchiato e in breve tempo sarebbe arrivato allo stesso livello di Aria, se continuava con quel passo.
Blossom affiancò l’amica Corvonero mentre uscivano dall’aula.
- Tutto ok?
Aria annuì con la testa, senza guardarla e sapendo di aver mentito.
- Sei sicura? Se vuoi possiamo sederci e me ne parli.
La mora si fermò di colpo, e si voltò verso l’amica.
- Zayn mi ha chiesto di andare al ballo di Halloween con lui, e io ho detto di sì.
Blossom spalancò gli occhi, e poi le sorrise.
- Zayn il Grifondoro? Di Durmstrang?
Aria annuì con la testa.
- Beh, non è male. – ammiccò.
- Non è questo il punto. Lui è… ok. Non è lui il problema.
Blossom stesse a guardarla, aspettando incuriosita.
- Il punto è che anche Niall mi ha chiesto di andare al ballo con lui, poco fa.
- Oh.
- E Liam si è preso una cotta per me!
- Doppio, triplo e quadruplo oh!
Aria si prese il viso fra le mani.
- Io non so più cosa fare! Come comportarmi! Ti pare una situazione normale, Blossom?
- Beh… di sicuro non è… usuale.
La mora non aggiunse niente, andando a sedersi su una lastra di pietra al margine del corridoio. Blossom la raggiunse e si sedette al suo fianco.
- E’ probabile che entrambi siano smarriti, anzi che tutti e cinque si sentano così, e quindi prendono te come punto di riferimento. Tu sei la prima e a quanto vedo l’unica che parla con Liam, aiuti Niall, e questo ha fatto sì che ti prendessero come àncora.
- Che cosa dovrei farei?
Blossom le sorrise comprensiva.
- Non so dirti che cosa dovresti o non dovresti fare, ma posso assicurarti che non devi darti colpe di alcun tipo. Hai detto di sì a Zayn, ciò significa che un minimo ti interessa… o mi sbaglio?
Aria abbozzò un sorriso, abbassando lo sguardo.
- Non sbagli.
- E mi tieni questo segreto? Che razza di amica sei? – la prese in giro. – Visto che le cose stanno così, l’unico consiglio che posso darti è di vivere la festa in maniera ottima, senza pensare troppo a Liam e Niall che si crogiolano per te. Se tu stai bene con Zayn e pensi che ne valga la pena, allora il resto è superfluo. Tutti i problemi prima o poi si risolvono da soli.
- E tu come lo sai?
Blossom fece spallucce, sorridendo appena.
- Lo so e basta.
Aria non volle insistere. Lo sguardo che aveva Blossom non l’aveva mai visto prima. Era strano, come di una persona che la sa lunga ma allo stesso tempo spaventata. Non sembrava essere la Blossom che conosceva.
La bionda si affrettò ad allargare il suo sorriso e si alzò.
- Beh? Andiamo a mangiare o vuoi stare qui tutto il giorno?
Aria riprese la borsa e si alzò, seguendo l’amica verso la Sala Grande. Pensava ancora al suo sguardo. Al vuoto che le aveva lasciato dentro, vedere l’amica con quegli occhi spenti.

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