16. I segreti

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Se non avesse avuto il cervello così incasinato, probabilmente quella notte Aria avrebbe dormito sogni tranquilli, e non avrebbe fatto tutto quel ritardo.
La lezione di Incantesimi era iniziata da un po' e lei non aveva nemmeno fatto colazione.
Correva nei corridoi tenendosi la gonna con una mano e la borsa con l'altra, sperando di non venire punita per il suo ritardo.
Non le era mai capitato di passare notti in bianco o di fare ritardo a qualche lezione.
Il professor Vitious stava spiegando quando Aria irruppe nella classe, bloccandogli la frase a metà.
Aveva il fiatone ed era spettinata.
- Signorina Shaw! - esclamò lui dalla sua sedia che utilizzava come piedistallo.
- Mi perdoni professore.
Lui le fece segno di accomodarsi e continuò la sua lezione.
Blossom era seduta con Sarah, l'unico posto libero, nemmeno a farlo apposta, era affianco a Liam.
Era sempre solo, nessuno gli parlava e lui non sembrava sforzarsi. Aveva meno occhiaie, ma il viso era stanco e sciupato.
Aria gli si sedette accanto.
Blossom la chiamò con un bisbiglio.
- Tutto ok? - le chiese.
Aria annuì con la testa, poi se la toccò come ad indicare di avere male, anche se non era vero.
L'amica bionda annuì e si voltò di nuovo verso la lezione.
Avere Liam al suo fianco non la faceva di certo sentire a suo agio, ma fece finta di niente e prese il libro per seguire la lezione, aprendolo in una pagina a caso.
Vitious stava scrivendo qualche appunto sulla lavagna.
Aria tirò fuori il quaderno di Incantesimi e la piuma per scrivere, poggiando tutto sul banco.
Liam al suo fianco stava già scrivendo, si era spinto fino al margine del tavolo per stare il più lontano possibile da lei, come se fosse malata e potesse contagiarlo.
Gli avrebbe dato volentieri uno schiaffo per fargli girare la faccia tre volte, urlargli che era una cretino e poi continuare a seguire la lezione come se niente fosse. Ma si trattenne, perché sapeva che la faccia di Liam non avrebbe mai compiuto tre giri.
Aprì il quaderno e sfogliò le pagine già scritte, per prendere appunti.
Girò l'ultima pagina e con dell'inchiostro nero leggermente sbavato vide che qualcuno aveva scritto sulla pagina bianca.
"Adesso c'è anche Louis. Bingo! Che premio vince la piccola Aria? - Anonymous"
Chiuse di scatto il quaderno, sgranando gli occhi e sentendo un vuoto immenso colpirle lo stomaco.
Liam la fissò aggrottando appena la fronte, colpito dal suo scatto. Notò la sua espressione terrorizzata e si mise bene a sedere.
- Tutto ok?
Aria si voltò a guardarlo. Respirava a bocca aperta e a pieni polmoni, come se avesse corso.
Il cuore le bussava forte dal petto come se volesse scappare, e in un certo senso anche lei voleva scappare da quella stanza, da quella situazione, da Liam, da Hogwarts.
Era la prima volta che si sentiva in pericolo lì dentro.
Come aveva fatto Anonymous a sapere che lei e Louis avevano iniziato a parlarsi? Sapeva anche di quello che avevano fatto? Della pozione Antilupo? Del luogo segreto di Lumacorno da dove avevano rubato?
Che altro sapeva? E perché faceva tutto quello?
Le domande di Aria erano infinite.
Continuava a guardare Liam senza rispondergli, mentre nel suo cervello c'era un turbinio di quesiti senza risposta.
- Devo parlarvi. - disse poi, parlando a bassa voce. - A tutti e 5.
Liam si voltò di nuovo, come se non volesse sentirla.
- E' importante, Liam! Si tratta non solo di me, ma anche di voi. Siamo tutti in pericolo.
- Da cosa, si può sapere?
Aria lo guardò negli occhi, senza sapere come rispondere.
- Speravo me lo diceste voi. Perché io non lo so, e ne sono terrorizzata.
Il Corvonero si voltò di nuovo, sospirando.
Scrisse qualcosa nel quaderno mentre Aria restò immobile.
- Dove ci vediamo? - le chiese poi.
Aria si voltò dalla sua parte, leggermente incredula.
- Dove ci vediamo? - ripeté lui spazientito. - Non farmi cambiare idea in fretta, Aria.
- No ok, scusa. Nel bagno delle ragazze al secondo piano, sempre lì.
- Perché dobbiamo andare in un bagno delle ragaz...
- Perché sì. - lo zittì Aria. - Non abbiamo altro posto e non sono sicura che ci sia un'altra stanza sicura dove poter parlare.
Liam non disse nient'altro, tornando con lo sguardo sul suo quaderno.
- A che ora?
- Alla fine delle lezioni, subito. Non un minuto in più.
Liam non aggiunse altro, annuendo solamente.
Aria era agitata. Non poteva continuare in quel modo. Il suo cervello non avrebbe retto a tutto quello stress.
Per questo aveva deciso di dire tutto ai ragazzi. Anonymous parlava anche di loro, era giusto che sapessero. Forse l'avrebbero aiutata, avrebbero saputo dirle chi poteva essere e perché si comportava in quel modo, mettendola in mezzo e in difficoltà in quella maniera così subdola e meschina.
Iniziava ad odiare Anonymous. Lo odiava con tutto il suo cuore, chiunque esso fosse.
Gli stava rovinando la vita, e non poteva fare niente per fermarlo perché non sapeva chi fosse. O meglio, non ne era sicura.
Perché lei continuava a pensare che ci fosse Hellen dietro a tutto quello, ma come facesse Hellen a sapere tutte quelle cose su di lei e sui cinque, restava ancora un mistero.
La giornata trascorse più veloce di quanto si aspettasse. Non aveva parlato con nessuno, nemmeno durante la pausa pranzo con Blossom.
Voleva parlare soltanto con loro, con i ragazzi. Dirgli tutto quello che stava succedendo, chiedere aiuto soltanto a loro, perché erano loro ad esser stati messi in mezzo.
Fu la prima ad arrivare al bagno.
Nemmeno Mirtilla era uscita dal suo cesso.
Si poggiò al muro, ripetendo a bassa voce tra sé e sé: - Ti prego Liam, non deludermi. Non tradirmi, per favore... fatevi vivi, fatevi vivi!
Batteva un piede per terra, ansiosa, e muoveva lo sguardo da una parte all'altra, con l'ansia alle stelle.
Passò qualche minuto che le sembrò durare un'eternità, nella quale ricontrollò il quaderno con l'ultimo messaggio.
Come aveva fatto Anonymous a scriverle nel quaderno? Non ricordava di averlo lasciato da qualche parte.
Stava per arrendersi e tornare nella Torre di Corvonero per cercare Liam, insultarlo e dargli gli schiaffi che si meritava, quando, appena ripresa la borsa in spalla, sentì dei passi.
Si immobilizzò e poi sentì la risata di Harry.
I ragazzi svoltarono l'angolo. Tutti insieme.
Camminavano a passo svelto e sicuro, chi con la divisa mal messa tipo Niall, o col mantello aperto come Zayn. Harry e Louis erano quelli messi meglio, anche se Harry era leggermente spettinato. Liam aveva arrotolato le maniche del mantello fino al gomito.
Vedendola, sollevarono tutti quanti la testa.
Harry fece un gesto con la mano, Louis abbozzò un sorriso. Niall restò impassibile, Liam spostò lo sguardo non appena incrociò il suo. Zayn fu l'unico a sorriderle per davvero, facile capire perché.
Aria non li attese ed entrò nel bagno.
- Spero che la tua amica non sia qui. - commentò Harry serio.
- Lei è sempre qui. - Aria si sedette per terra.
- Molto rassicurante.
I ragazzi la imitarono, sedendosi davanti a lei a forma di anfiteatro.
Aria prese fiato.
- Allora? Liam ci ha detto che era importante. - esordì Louis.
La ragazza tirò fuori il suo quaderno e lo passò a tutti, perché leggessero il messaggio.
Harry, il primo della riga, la guardò immediatamente.
Louis inarcò le sopracciglia, rileggendo la frase più volte. Liam passò subito il quaderno a Niall, il quale si voltò verso Zayn. Questo sollevò lo sguardo verso la Corvonero.
- Anonymous. - disse. - E' lo stesso che...
- Sì, lo so. Lo stesso che ti ha mandato il messaggio.
Si riprese il quaderno, rimettendolo in borsa.
Aveva fatto in tempo a ritornare nella Torre e prendere tutti i biglietti. Li aveva messi nella borsa, legati con un elastico.
- Questi sono altri biglietti che Anonymous mi ha mandato.
- Di cosa parlano? - domandò Louis.
- Di tutto. Sanno tutto quello che vi riguarda e anche tutto quello che riguarda me a quanto pare. - rivolse uno sguardo al Grifondoro seduto poco distante da sé. - Zayn ha ricevuto un messaggio che parlava di me.
- Aria è venuta a parlarmene quando la cosa era ancora agli inizi. - intervenne Harry.
Vedendo che tutti si erano voltati, aggiunse: - Non vi ho detto niente per rispetto. Non mi sembrava il caso di tradirla.
- I biglietti parlano di noi e tu non vuoi tradire lei? - sbottò Liam.
- Liam non sai neanche con chi abbiamo a che fare.
- Perché tu sì? Tu sai di chi si sta parlando? Perché a me pare di no, Harry. Qui dentro nessuno sa di chi stiamo parlando.
Liam si voltò verso Aria.
- Per quanto ne sappiamo potrebbe pure essere lei.
- E manderei un messaggio a Zayn che parla di me? Seriamente, Liam. Pensi che sia così viscida?
Il Corvonero non rispose, ma era chiaro che la risposta fosse affermativa.
Aria scosse la testa, prendendo il mazzo di biglietti.
- Ecco. Sono tutti qui. Date un'occhiata voi stessi.
Fece passare il carnet di mano in mano, osservando le loro espressioni. Harry, che già conosceva il contenuto di quei biglietti, non ci faceva molto caso. Scuoteva la testa senza dire nulla.
Louis li leggeva con attenzione e quando ebbe finito si voltò verso Harry, pensieroso. Il Serpeverde gli restituì lo sguardo.
Liam fu quello che tenne i biglietti di più, uno in particolare. Aria sapeva di quale si trattasse.
Era quello della partita, dove Anonymous le diceva di baciarlo per salvare Zayn.
Una volta che Liam ebbe finito, passò il mazzo a Niall alla sua sinistra, e sollevò lo sguardo su Aria.
Non disse niente e non resistette al contatto visivo.
Anche Niall tenne i biglietti per un po' di tempo. Quando arrivarono a Zayn, Aria spiegò per filo e per segno quando e come le fossero arrivati tutti quei biglietti.
- Ti spia, è ovvio. - concluse Louis.
- Il punto è: come fa? - aggiunse Harry.
Nessuno rispose.
Zayn scosse la testa.
- Sentite, io non so voi, ma questa situazione mi mette parecchio in crisi. Non si tratta soltanto di Aria, ma di tutti noi. Lei riceve questi messaggi, questa persona le fa fare queste cose, la mette in mezzo... ma sa tutto. Sa tutto di noi, sa ogni singola cosa. Vi rendete conto della gravità del fatto?
- Sì Zayn, è pressoché una tragedia. - commentò Liam. - Ma non posso negare il fatto che mi sembri tutto abbastanza ridicolo.
Aria lo guardò perplessa.
- Ridicolo? - sbottò. - Una persona mi minaccia e vuole che smascheri tutti i vostri segreti e tu lo chiami ridicolo?
Liam non parve toccato dal suo commento.
- Sei fermamente convinto che sia io, vero? Che mi scriva tutte queste cose da sola, che faccia tutto questo per chissà quale malato motivo, non è così?
Il Corvonero non rispose di nuovo, sostenendo il suo sguardo.
Aria perse la pazienza.
- Bene.
Si levò velocemente il mantello di dosso.
- Aria, che fai? Aria, no! - esclamò Zayn, ma era troppo tardi.
La Corvonero aveva sollevato la manica sinistra della divisa e stava mostrando i suoi tagli a tutti quanti.
Harry voltò lo sguardo, conoscendo quel polso e quel braccio.
Louis parve shockato. Niall si passò una mano sugli occhi.
Liam restò basito e voltò lo sguardo dopo qualche istante.
- Anonymous voleva che Zayn sapesse questo. Il mio segreto. Adesso lo sapete tutti, siamo alla pari, no?
Riabbassò la manica del maglione e prese tutte le sue cose in mano.
- Dove vai? - le chiese Zayn.
Lei si voltò da Liam, che teneva ancora il volto basso.
- La prossima volta che hai un problema con me fai come il nostro amico: scrivilo su un pezzo di carta, mettilo dentro una busta, piegala e ficcatela su per il culo.
Si alzò dal pavimento e uscì sbattendo i piedi per terra.
Sentì qualcuno seguirla e Zayn la raggiunse rapidamente, prendendola per un braccio.
- Aria calmati dai, possiamo parlarne tutti insieme.
- Parlare di cosa? Di come io cerchi conforto e invece capisco che pensiate che dietro ci sia soltanto io?
- Io non lo penso affatto e nemmeno Harry.
- Oh sì invece. Harry è stato molto chiaro! Me l'ha detto in faccia che potrei essere anch'io!
Svoltò l'angolo e Zayn continuò a seguirla.
- Ma adesso le cose sono cambiate! Adesso Harry ha capito che non puoi essere tu!
- Certo, due quinti del gruppo sono intelligenti, ma sbaglio o Liam ha tranquillamente detto che...
Zayn la fermò di colpo.
- E' più importante quello che dice Liam di quello che penso io?
Aria restò immobile a guardarlo. La rabbia che aveva dentro svanì non appena si perse negli occhi del Grifondoro.
Scosse la testa, sospirando.
- No... scusa Zayn, hai ragione...
- Questa situazione ti sta prendendo troppo.
- Io non voglio mettervi nei casini, e dico sul serio.
- Lo so, Aria.
- Ma vorrei che tutti voi mi credeste.
Il Grifondoro le passò un braccio sulle spalle, riprendendo a camminare. Aria si strinse al suo corpo.
- Capiranno anche gli altri, vedrai. È solo questione di tempo.
Tempo.
Aria aveva tempo?

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Scusate il ritardoooo. Sono una deficiente lo soo😭
Mi farò perdonare, sapete comee???
(Certo che no cogliona) Metterò due capitoliiii!!' Yuuuppy 🎊🎉
Stanotte discoteca e boom sono sfinita. Lalalala
//Tali

AnonymousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora