44. Gli esami finali

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All'asterisco *, la seguente traccia audio: http://youtu.be/0V9fjHgiYLU

Quando Aria si risvegliò, era stesa su una brandina in mezzo alla Sala Grande.
I vetri rotti erano stati aggiustati, e per tutta la stanza non c'erano altro che barelle con feriti.
La Corvonero era stordita; la forte luce del soffitto magico che rifletteva un sole splendente, l'abbagliava.
- Buongiorno.
Una voce calda e profonda, familiare, le fece voltare il viso verso sinistra.
Zayn le sorrise e Aria si accorse solo allora che lui le stringeva una mano.
- Come stai?
Lei rispose al suo sorriso.
Il viso di Zayn era ancora segnato dalle ferite, ma era felice di vederlo lì, al suo fianco.
Aveva una camicia a quadri bianchi e azzurri non abbottonata, e Aria riusciva a vedergli le fasciature lungo tutto il torace.
Sollevò velocemente lo sguardo, tornando agli occhi del Grifondoro.
- Bene.
*Lo disse con un filo di voce, ancora stanca. Ma era vero, stava bene.
Aveva Zayn al suo fianco, Hogwarts era salva, lei era viva e aveva chiuso definitivamente la storia di Anonymous.
Non poteva chiedere di meglio.
Nonostante il duro attacco alla scuola, le cure dell'infermeria erano ottimali e a nessuno studente ferito sembrava mancare la propria medicina o un misero supporto morale.
Hanna Jones, dei Grifondoro, aveva un braccio rotto, mentre Sarah e Catherine si erano procurate qualche graffio.
Le brandine in mezzo alla Sala Grande non erano il massimo della comodità, certo, ma ci si doveva arrangiare.
I professori erano in continuo movimento. Il Ministero della Magia si occupò di constatare che non ci fosse più alcun vampiro in circolazione e la McGranitt, senza troppi mezzi termini, prese a urla chiunque le si presentasse davanti, brandendo la sua bacchetta come se fosse una spada, e chiedendo spiegazioni per la mancata assenza di protezione nella scuola.
La Preside, stando alla lite fra lei e il Primo Ministro, che tutti gli studenti ammirarono e che si svolse esattamente nel cortile antecedente l'ingresso del castello, aveva più volte chiesto al Ministero della Magia di effettuare dei controlli attorno alla scuola e nella Foresta Proibita, per prevenire un attacco come quello che era effettivamente accaduto.
Ma nessuno aveva preso sul serio le lettere della McGranitt, nemmeno dopo quella della sparizione di Kate e del morso di Aria. Il Ministero della Magia sembrava avesse archiviato tutte le lettere provenienti da Hogwarts, per paura che i professori si stessero semplicemente lamentando di cose futili.
Non soltanto la McGranitt aveva dimostrato di essere una Preside ed una strega coi fiocchi, ma aveva tenuto testa perfino al Primo Ministro, con una saggezza ed astuzia che non aveva eguali.
Lentamente, le barelle vennero rimosse dalla Sala Grande e i dormitori sostituiti o parzialmente rimessi in sesto.
Il lavoro per restaurare l'intero castello non era possibile con gli studenti ancora dentro.
La McGranitt aveva pensato di mandarli a casa prima del previsto, ma nessuno voleva tornare. Nonostante l'orribile battaglia, che aveva visto diversi studenti morire, nessuno si tirava indietro.
Le poche aule rimaste vennero sistemate per lo svolgimento degli esami.
Era ovvio che i ragazzi non avessero avuto tempo a sufficienza per studiare, quindi non era richiesto loro un grandissimo sforzo.
Hogwarts aveva provveduto a consegnare ad ogni studente una nuova divisa con lo stemma della propria casa, più delle piume speciali per non copiare.
Aria sedeva nella fila centrale, al terzo banco.
Il suo cervello lavorava a macchinetta, rispondeva automaticamente ad ogni domanda, sicura di ogni singola lettera che scriveva sulla pergamena.
Il braccio sinistro le faceva ancora male e aveva ancora qualche dolore alla schiena, ma fare quell'esame era più importante di ogni cosa. Ce la stava mettendo davvero tutta.
Non sollevò lo sguardo nemmeno per un istante, leggeva la domanda, ampliava la risposta e, una volta finito, controllò e ricontrollò svariate volte, prima di essere sicura di voler consegnare.
Si sentì meglio, una volta terminato l'esame.
Uscì dall'aula con la borsa in spalla, mentre con un mezzo sorriso rispondeva ad una domanda di Catherine.
Si diressero entrambe verso il cortile esterno, con Sarah che si aggiunse alla loro conversazione.
Aria non aveva avuto problemi di alcun tipo durante quegli esami. La sua intelligenza aveva prevalso su ogni cosa.
Si voltò una volta arrivate fuori, e il suo sorriso si allargò, scorgendo un gruppo di ragazzi seduti a parlare tra di loro.
Liam aveva un graffio sul viso che guariva lentamente. Harry era spettinato come al solito, con un braccio fasciato. Louis, seduto al suo fianco, non sembrava avere nulla di rotto, mentre Niall aveva una sfregatura sotto il mento.
Zayn la salutò con una mano e gli altri quattro si voltarono verso la sua parte, sorridenti.
La Corvonero si congedò da Catherine e Sarah, raggiungendo gli amici.
- Hey secchia! - l'ammonì Niall.
Aria lo ignorò, sedendosi insieme a loro.
- Come sono andati i vostri esami?
Fecero tutti quanti spallucce.
- Abbiamo finito, è quello che importa davvero. - commentò Louis.
- Già, abbiamo finito. - concordò Aria, con una nota di nostalgia nella voce.
- Credete che ci prenderanno a lavorare da qualche parte? - suggerì Niall.
- No. - rispose Liam, con una mezza risata. - Nessuno vorrebbe noi sei al proprio fianco.
- Perché mai non dovrebbero? Siamo i fantastici sei! - esclamò Zayn.
L'intero gruppo si mise a ridere, trovando tutta quella discussione altamente idiota e priva di senso.
Harry iniziò a chiamarlo "Zayn il Mangiafuoco", abbaiando poi in maniera penosa, mentre Niall si lamentava di avere fame.
Aria si sentiva a casa.
Aveva i suoi amici accanto, e sentiva che le volevano davvero bene.
Tutte le sue paure avevano smesso di esistere. Le aveva sconfitte una dopo l'altra, con una forza che non avrebbe mai pensato di possedere.
In quel momento, tutto ciò che le importava era stare seduta lì, con i ragazzi di Durmstrang, con delle vite incasinate tanto quanto la sua.
Sapeva che si sarebbero per sempre aiutati a vicenda, e che niente e nessuno li avrebbe mai più potuti dividere.
Il futuro non aveva più niente di spaventoso, sapendo che aveva loro accanto a sé.
Dal fondo del cortile, vide la McGranitt guardare nella sua direzione.
Aria la salutò con una mano, e la preside rispose con un sorriso.
Hogwarts sarebbe stata per sempre la sua tana.
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Questo è il penultimo capitolo di questa storia ragazzi..
//Tali

AnonymousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora