3. Anonymous

288 17 2
                                    

La scritta venne rimossa immediatamente, e con essa la civetta. La notizia aveva fatto il giro della scuola subito dopo l'accaduto, e ogni studente che passava per quel corridoio camminava sempre qualche passo più in là rispetto al muro.
Tuttavia, le lezioni erano continuate senza intoppi, i professori facevano finta di niente, ma i cinque di Durmstrang non sembravano gli stessi.
Il colloquio con la McGranitt sembrava li avesse sviscerati, risucchiandoli di qualsiasi energia fossero in possesso.
Nessuno parlava con loro, tutti li evitavano, e per un motivo o per un altro li si vedeva sempre insieme. Cinque ragazzi di Durmstrang, appartenenti a case diverse, che giravano per Hogwarts, dopo un bizzarro evento che aveva visto come protagonista una civetta appesa e una scritta su un muro.
Non era di sicuro la prima stranezza di Hogwarts, che ne aveva viste tante, soprattutto nel periodo di Harry Potter, il famoso Auror, il Bambino Sopravvissuto.
Aria aveva dormito pochissimo. Dopo la mezza discussione con Liam, aveva subito preso sonno, ma non le era bastato. Aveva la testa altrove, non riusciva a seguire le lezioni.
Alla pausa pranzo aveva cercato di fare un pisolino, ma Blossom continuava a parlare, parlare e parlare, e le era stato praticamente impossibile anche soltanto rilassarsi.
Quando arrivò alla lezione di Rune Antiche, l'aula era piena per metà. Gli studenti stavano ancora arrivando.
La professoressa Babbling aveva già scritto alla lavagna l'introduzione alla sua lezione.
Aria era solita sedersi in prima fila, nel banco più a destra, insieme a Taylor che seguiva Rune Antiche con lei.
Fece per andare da quella parte, quando il suo sguardo captò qualcos'altro.
Mentre i ragazzi prendevano posto, c'era un banco con un solo posto occupato, e l'altro vuoto. Sulla sedia occupata c'era Harry.
I suoi compagni Serpeverde gli passavano davanti e nessuno si sedeva con lui. Nessuno gli prestava attenzione. Era solo.
Completamente solo.
Aria strinse i libri in petto.
Sapeva che sarebbe dovuta andare più avanti, a sedersi al suo solito posto con Taylor che stava per arrivare. L'aveva visto parlare con qualche giocatore di Quidditch fuori dall'aula.
Mosse un passo verso il suo solito posto, ma vide due Tassorosso del banco davanti a quello di Harry spostarsi insieme al proprio tavolo e alle sedie, creando maggior distanza fra i due banchi.
Aria girò i tacchi in direzione del Serpeverde e, prima che lui potesse dire o fare qualsiasi cosa, poggiò i libri sul banco.
- E' occupato?
Lo chiese per cortesia, perché era ovvio che nessuno si sarebbe seduto lì.
Lui sollevò lo sguardo e la vide.
Blossom non aveva tutti i torti. Gli occhi di Harry erano di un verde brillante, in grado di incantarti.
Scosse la testa, spostando leggermente il suo quaderno degli appunti e il suo libro di testo.
Aria prese un lungo respiro, e si sedette al suo fianco. Sperava che nessuno la notasse, ma non appena Taylor entrò nell'aula, si accorse subito che il suo banco era vuoto.
Fortunatamente la professoressa Babbling iniziò la sua lezione, e Taylor dovette sedersi senza avere l'opportunità di chiedere spiegazioni.
Harry era silenzioso. Non faceva interventi come Zayn, non era scontroso come Liam. Se ne stava sulle sue, studiava la lezione con attenzione, ogni tanto scriveva qualche appunto, annotava qualcosa sul libro.
Non parlarono affatto. Ogni tanto Harry le dava qualche gomitata e si scusava, ma niente di più. Non c'era alcuno scambio di dialogo fra loro. Era come se lui non volesse entrare in contatto col mondo che lo circondava.
Quando la lezione finì, Aria cercò di sgattaiolare fuori prima che Taylor potesse raggiungerla, ma era pressoché impossibile evitarlo, dato che facevano parte della stessa casa e stavano andando a seguire la stessa lezione di Incantesimi.
- Aria!
Infatti, fu proprio Taylor a fermarla.
Aria si fermò e si voltò lentamente, stringendo i libri in petto in segno di difesa.
- Hey.
- Come... - Taylor stava correndo, si fermò davanti a lei. - Come mai non ti sei messa vicino a me? Nel solito posto?
Aria cercò la risposta nell'aria, facendo spallucce e spostando lo sguardo altrove.
- Volevo fare la mia buona azione quotidiana.
Taylor inarcò le sopracciglia.
- Ignorandomi?
- No, no! Intendevo dire, sedendomi accanto a quel ragazzo.
- Oh sì. Quello di Durmstrang, giusto?
Aria annuì con la testa. Taylor sbottò in una risata.
- Non sapevo che ogni giorno facessi una buona azione. - la tirò per un braccio, riprendendo a camminare verso l'aula di Incantesimi.
Lei fece spallucce, continuando a reggere il gioco.
- E' una cosa strettamente personale, diciamo che mi fa sentire meglio con me stessa.
- Interessante. Anche Blossom fa così?
Aria scosse la testa.
- No, lei è più...
- Hey! Hey tu! Scusa? Corvonero!
Taylor si voltò per primo, fermandosi di botto. Aria si girò dopo di lui.
Harry stava correndo verso di loro, i capelli che rimbalzavano ad ogni passo, la divisa volante e un libro in mano.
Si rivolse ad Aria.
- Hai lasciato questo.
Le porse il libro, di Incantesimi.
- Oh, grazie! - gli sorrise. - Sei stato molto gentile.
Lui ricambiò il sorriso.
- Figurati.
- Io sono Taylor, Prefetto dei Corvonero. - Taylor allungò velocemente la mano destra per stringere la sua. Il Serpeverde lo scrutò con attenzione, poi gli strinse la mano.
- Harry.
Poi si voltò verso Aria, porgendole la stessa mano e aggiungendo un sorriso. Probabilmente era uno di quelli che avevano fatto impazzire Blossom.
Aria ricambiò entrambi i gesti.
- Aria. Piacere di conoscerti.
- Il piacere è tutto mio.
Il sorriso di Harry si allargò, senza mostrare i denti.
Aria spostò lo sguardo altrove, verso Taylor.
- Noi dobbiamo andare. Buona lezione, Harry.
Si voltò prima che lui potesse dire qualcosa, e Taylor la seguì.
Aria camminava leggermente più svelta del Prefetto, che doveva fare il passo lungo il doppio, per seguirla.
Arrivarono nell'aula, e mentre Taylor andò a sedersi con un battitore della squadra di Quidditch dei Corvonero, Aria si affiancò a Blossom, che aveva preso un banco per entrambe.
- Com'è andata la lezione di Rune?
Aria annuì con la testa.
- Bene. E la tua?
- Niente male. Credo di essere un po' in ansia per gli esami finali.
L'amica mora ridacchiò.
- Di già?
- Tu no?
- Non per il momento.
Poggiò il libro sul banco, la borsa per terra, e poi si sedette.
Professor Vitious salì su una sedia, per riuscire ad essere visibile da tutti, data la sua statura minuta e, agitando la bacchetta, parlò.
- Pagina 483, ragazzi. Oggi inizieremo con la teoria e poi con la pratica.
Blossom aprì il libro quasi con frenesia.
Aria lo tirò a sé con un sospiro di stanchezza. Lo aprì, e fra le pagine scivolò fuori un bigliettino.
Era chiuso.
Non ricordava di aver messo un segnalibro o degli appunti là dentro.
Lo scartò, e vide che c'era una scritta fatta con l'inchiostro.
"Una Corvonero che stringe amicizia con un Serpeverde? Cosa potrebbero pensare i tuoi compagni? - Anonymous"
Gelò.
Lesse e rilesse quel biglietto più volte, lo guardò in ogni angolo, scrutò la calligrafia, ma non trovò altro se non quello che c'era scritto.
Lo accartocciò e lo mise velocemente in tasca, facendo finta di niente.
Se qualcuno voleva prendersi gioco di lei, sbagliava di grosso.
Quella giornata era iniziata male e stava finendo sempre peggio.
La sua concentrazione vacillava ogni minuto di più. Aveva riguardato quel biglietto un bilione di volte, senza capire chi potesse averlo scritto. Nessuno aveva toccato il libro davanti ai suoi occhi. Nessuno escluso Harry, ovviamente. Era stato lui a riportarglielo.
La fine delle lezioni segnò per Aria l'inizio della ricerca di Harry.
- Vado un attimo in biblioteca, devo controllare una cosa per un compito di Rune Antiche.
- Ok, ci vediamo direttamente nella Sala Grande allora. - disse Blossom mentre finiva di sistemare la sua borsa.
- Va bene.
Lasciò che Blossom tornasse alla Sala Comune per darsi una rinfrescata e cercò di capire dove l'ultimo anno Serpeverde avesse seguito l'ultima lezione.
Aveva controllato l'aula di Pozioni, quella di Difesa contro le Arti Oscure e anche Erbologia.
Passando davanti a quella di Trasfigurazione vide Hellen e Lana uscire, e le sentì ridere sguaiate.
Si avvicinò alla porta e proprio in quel momento andò a sbattere.
- Hey!
Zayn era davanti a lei. Gli erano caduti dei libri per terra.
Aria restò imbambolata a guardarlo.
- Scusa! - fu l'unica cosa che riuscì a dire.
- Zay, tutto ok?
Harry comparve alle spalle del ragazzo.
- Oh. Ciao, Aria.
Zayn guardò prima l'amico, poi si chinò a prendere i libri. Harry sorrise alla Corvonero, ma lei non si lasciò abbindolare dal suo fascino.
- Io e te dobbiamo parlare.
- Quando vuoi.
- Ora.
Aria tirò fuori il biglietto, e glielo mostrò. Anche Zayn lo vide, ed entrambi i ragazzi lo lessero.
- Era dentro il mio libro di Incantesimi. Mi spieghi che razza di problemi hai?
Harry scosse la testa, riconsegnandoglielo.
- Io non ne so niente.
- Dovrei crederti?
- Se Harry dice che non ne sa niente, allora è così. - Zayn lo difese, ma Harry lo bloccò poggiandogli una mano sulla spalla.
- Perché hai pensato che fossi io?
- Sei tu che mi hai portato il libro.
Harry la guardò, poi annuì.
- Sì, sono io che te l'ho dato. Ma il biglietto non è mio.
Aria lo guardò. Non sembrava mentire.
- Se non sei stato tu, allora chi è stato?
Il Serpeverde non rispose, scuotendo la testa.
- Posso rivederlo? - domandò Zayn.
Aria glielo porse, e lui lo rilesse.
- Non è la calligrafia di Harry. Lui non scrive la S in questo modo.
Lo riconsegnò alla Corvonero, che lo prese e se lo rimise in tasca.
- Nessuno ha toccato il mio libro?
Harry scosse la testa.
- No. Nessuno. Ma non sono stato io.
- Va bene, ti credo. - si mise bene la borsa. - Scusa.
Li superò entrambi, tornando sui suoi passi verso la Torre di Corvonero.
- Aria? - la chiamò Harry. Lei si voltò, sospirando stancamente. - Perché ti sei seduta con me, oggi?
Lei si guardò attorno, cercando una risposta. Poi decise di dire la verità.
- Perché non penso che voi abbiate fatto quella scritta.
Zayn abbassò lo sguardo. Harry annuì facendo segno di aver capito.
Aria non attese altra risposta, e riprese a camminare.
Svoltò l'angolo, pensando alle parole appena dette. Non gli aveva detto che era perché le dava fastidio vederli così esclusi. Aveva solo detto che non pensava fossero stati loro a fare quel gesto. Dopotutto, era stato un "Anonymous".
Si bloccò immediatamente. Frugò nelle tasche della divisa, e poi tirò fuori il bigliettino. Lo rilesse per intero, soffermandosi sull'ultima parola. Era firmato "Anonymous", proprio come la scritta nel muro.
Ebbe un tuffo al cuore, e si voltò immediatamente, tornando verso l'aula di Trasfigurazione. Una volta risvoltato l'angolo, però, vide che Zayn e Harry non erano più lì.
Ancora col bigliettino in mano, gli diede un'altra controllata.
C'era qualcosa di strano in tutto quello.

--
Se questa storia sta iniziando a 'intrigarvi' mi farebbe piacere avere un vostro parere o anche un commento.
Grazie❤️.
//Tali

AnonymousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora