12. Il segreto di Aria

267 17 0
                                    

La traccia di oggi è particolare. Vi consiglio di farla iniziare quando vedere l'asterisco * e di farla terminare quando vedete il secondo asterisco *. http://youtu.be/iaZWD8FJMLw

La lezione di Trasfigurazioni era stata una fra le più noiose che Aria ricordasse. Forse perché era troppo interessata a pasticciare gli angoli del suo quaderno. Forse perché controllarsi le punte dei capelli era più entusiasmante. O semplicemente perché sperava di incrociare Zayn nel corridoio, proprio come era successo quella mattina a colazione.
Si erano sorrisi e lei aveva abbassato lo sguardo, intimidita dai suoi occhi.
Non aveva alzato la mano per fare una delle sue domande spigolose e precise, né per aggiungere dettagli inutili alle affermazioni della McGranitt. Aveva semplicemente fatto finta di ascoltare la lezione con interesse, lasciando la testa da un'altra parte.
Nemmeno sentì Blossom che le parlava prima di lasciarla per andare alla sua lezione di Aritmanzia.
Automaticamente, la mora Corvonero si diresse verso la sua aula di Antiche Rune, dove un Harry Styles leggermente spettinato era già seduto in uno degli ultimi banchi.
Lei gli fece un cenno di saluto con la mano a cui lui ricambiò facendole segno di avvicinarsi.
Guardandosi, Aria vide che Taylor non era ancora arrivato, così si sedette in banco col Serpeverde.
- Buongiorno. Tutto ok?
Harry annuì con la testa, mordendosi un labbro. Non sembrava avesse dormito molto.
Taylor entrò senza notare Aria ancora una volta seduta insieme ad Harry, mentre la professoressa Babbling entrava nella classe riprendendo alcuni studenti Serpeverde che tardavano ad entrare in classe.
- Buongiorno ragazzi! - salutò.
- Buongiorno. - rispose la classe in coro.
Aria tirò fuori il libro; quello di Harry era già sul banco aperto ad una pagina a caso.
La lezione iniziò con la lettura di un paragrafo che spiegava l'evoluzione delle rune nel corso dei secoli. Aria faceva finta di seguire, in realtà stava pensando a tutt'altro.
Una mano che torturava una ciocca di capelli, l'altra che reggeva la piuma pronta a scrivere qualsiasi cosa la Babbling avesse cominciato a dettare.
Ogni tanto le capitava di dettare qualche frase che aiutava Aria a memorizzare alcuni concetti.
Harry si sporse verso di lei.
- Quindi, tu e Zayn...
Parlando le aveva soffiato nella ciocca di capelli che stava arrotolando. La Corvonero cercò di non arrossire e si ricompose, sedendosi dritta sulla sedia.
- ...vi siete baciati.
- Quante persone lo sanno? - fu la prima domanda che fece, cercando di sviare il fatto che si sentisse in imbarazzo a toccare quell'argomento.
- Noi. È stato Zayn a dircelo.
- Tutti voi? - Aria si voltò a guardarlo.
Harry annuì con la testa. I suoi occhi verdi erano puntati contro la mora, quasi ad accusarla di aver commesso un reato.
- Merda... come l'ha presa Niall?
- Non ha detto nulla, è rimasto in silenzio.
- E... Liam?
Fortuna che con Harry non doveva nascondere niente perché sapeva tutto... oppure era una sfortuna?
- Non lo vuoi davvero sapere.
A quelle parole Aria sentì il cuore balzarle in gola e lo fissò aggrottando le sopracciglia.
- Sì invece.
Harry fece un lungo respiro e guardò davanti a sé, senza cambiare posizione sulla sedia.
- Lui e Zayn hanno litigato. Liam era innervosito dal fatto che Zayn non gli avesse detto che gli piacevi.
Aria fece finta di non provare un piccolo brivido sentendo l'ultima parte della frase.
- E Zayn che ha fatto?
- Era dispiaciuto e non sapeva che Liam provasse le sue stesse cose.
La Corvonero si prese la testa fra le mani, lasciando cadere la piuma sul quaderno aperto. La Babbling stava ancora spiegando chissà cosa e non si era affatto accorta dei due che chiacchieravano sul fondo della stanza.
- Sono nei casini.
- Io non direi.
- Sì invece! Devo fare una scelta!
- Davvero? - il tono di Harry non era affatto ironico, quanto più provocatorio.
Aria lo guardò in maniera altrettanto sicura di sé, anche se non lo era affatto.
- Devo dire a Liam la verità.
Harry si avvicinò al suo viso, in modo da guardarla dritta negli occhi mentre le parlava.
- Quindi non devi davvero scegliere, non è così? Tu appartieni a Zayn ora.
Aria voleva reggere il suo sguardo, lo voleva davvero tanto. Ma gli occhi di Harry e l'accuratezza delle parole che aveva scelto per esprimere quel concetto, le impedivano di continuare a tenere ben saldo quello scudo che si era creata.
Cedette poco prima che la Babbling li richiamasse entrambi.
- Styles, Shaw. Che fate?
L'intera classe si girò verso di loro. Harry si rimise bene a sedere con tutta la calma e sicurezza che aveva in corpo.
- Niente, ci scusi. - fu la sua risposta.
La Babbling non aggiunse altro, riprendendo l'argomento che stava spiegando.
Aria e Harry non parlarono più per il resto della lezione. Lei era troppo imbarazzata per continuare il discorso o semplicemente per rivolgergli la parola.
Al termine dell'ora, infatti, prese in fretta e furia tutta la sua roba e si allontanò senza dire niente, uscendo dall'aula più veloce che poteva.
La pausa pranzo doveva essere un momento di relax, ma Aria sapeva bene che quella determinata pausa pranzo sarebbe stata tutto fuorché un momento di relax per lei.
Continuava a pensare a quello che le aveva detto Harry.
A Liam. A Niall. A Zayn.
Pensava al casino in cui si era messa, ma anche all'inevitabile tornado di emozioni che tutto ciò le provocava. Perché, dopotutto, privarsi di quelle sensazione che Zayn riusciva a trasmetterle?
Avrebbe voluto essere egoista, ma la risposta a quella domanda stava davanti ai suoi occhi e sembrava venirle incontro più furente che mai.
Liam si fermò appena davanti a lei.
Aria cercò di evitarlo, ma era impossibile considerando che si era fermato proprio lì.
Deglutì agitata, sentendo la gola secca.
Se Liam fosse stata una donna, probabilmente le avrebbe già dato uno schiaffo. Invece si limitò a parlare, e alle volte le parole sono l'arma peggiore.
- Ce l'hai fatta, quindi. Ti sei fatta anche Zayn. Chi dovevi salvare stavolta? Harry? Perché non mi pare che Niall fosse in ottime condizioni.
- Liam, lascia che ti spieghi.
- Spiegarmi cosa? Come la tua lingua e quella di Zayn si sono incrociate? Quanto ti sei eccitata sentendolo tutto per te?
Aria lo guardò sconcertata.
- Adesso stai veramente esagerando!
- Sono io che sto esagerando o forse è il tuo comportamento ad essere sbagliato?
- Io e te non stiamo insieme e non lo siamo mai stati, ti stai comportando come un fidanzato geloso quando io non sono di tua proprietà.
Marcò volutamente le ultime due parole, ma l'espressione di Liam non sembrò cambiare.
- Qual è la tua prossima mossa, Corvonero? Chi è il prossimo nella lista? Hai intenzione di rovinarci tutti quanti, uno dopo l'altro?
- Tu devi essere fuori di testa. Ho cercato di spiegarti per quale motivo...
Non voleva dire la frase "ti ho baciato", anche se era la pura verità. Sperava di trovare altre parole, ma non ci riusciva, così stette zitta.
Liam scosse la testa.
- Mi fai schifo, Aria. Cerchi sempre di trovare una scusa a tutto anche quando non ci sono scusanti. Stai lontana da tutti noi. E non m'importa se io e Zayn abbiamo litigato, se gli hai fatto perdere la testa o che altro: stai lontana da lui. Non ti avvicinare, non toccarlo, non fare nulla.
- Altrimenti? - la voce di Blossom echeggiò nel corridoio vuoto e catturò l'attenzione di entrambi, facendo voltare Aria. La bionda avanzava con sicurezza, guardando Liam con uno sguardo assassino.
Lui non disse niente, né mosse un muscolo, lasciando che Blossom avanzasse.
- Non t'azzardare mai più a rivolgerti in questo modo alla mia amica, mi sono spiegata bene?
Lo fissava senza distogliere lo sguardo, quasi volesse trafiggerlo e farlo in tanti piccoli pezzetti.
Liam non rispose alla provocazione e se ne andò, superando le due compagne.
- Grazie. - biascicò Aria, ancora atterrita dalle parole di Liam.
Blossom le sorrise.
- Quel ragazzo dev'essere fuori di testa per comportarsi in quel modo.
La mora abbassò lo sguardo.
- Forse non ha tutti i torti.
Blossom la guardò interrogativa. Aria le fece cenno di seguirla e si spostarono verso l'esterno del corridoio, per sedersi su uno dei muretti.
- Quando ti ho parlato di Anonymous, non ti ho detto tutto.
- Vuoi parlarmene?
Aria sospirò, poi annuì con la testa.
- E' iniziato tutto dopo una lezione di Rune Antiche. Mi sono seduta in banco con Harry e quando sono andata via ho trovato un biglietto in mezzo al libro. Diceva "Una Corvonero ed un Serpeverde insieme? Cosa penserebbero i tuoi compagni?" o un qualcosa di simile... pensavo fosse stata opera di Harry, ma con l'andare del tempo ho capito che non poteva essere lui. Anonymous ha continuato a mandarmi messaggi, ha iniziato ad usare i gufi della Guferia. Uno di questi parlava di Zayn e della partita di Quidditch fra Grifondoro e Serpeverde. È stato Anonymous a mettere Zayn in pericolo, a far impazzire la sua scopa!
- Ne sei sicura?
- Assolutamente sì. Prima della partita, Anonymous mi aveva detto di stare attenta, Zayn si sarebbe potuto far male. Non gli ho dato retta e ho lasciato che entrasse lo stesso in campo. Una volta che la partita è iniziata, è arrivato un altro biglietto.
- Nel bel mezzo della partita?
Aria annuì.
- Ma... come?
- Un altro gufo.
Blossom era sempre più incuriosita, e la sua espressione sempre più interrogativa.
- Mi disse che per salvarlo dovevo baciare Liam. E così ho fatto.
- Tu cosa?!
- Ero disperata! Zayn sarebbe potuto cadere da un momento all'altro! Ho dovuto usare una maledizione su Liam per far sì che mi baciasse. Ho cercato di spiegargli, ma lui ha frainteso tutto e queste sono le conseguenze.
- Anonymous ti ha mandato altri biglietti?
- Sì. Mi ha parlato di Niall e Zayn. Mi ha detto che avrei dovuto scegliere uno dei due. L'ultimo risale a prima del ballo di Halloween. - abbassò lo sguardo, torturandosi le mani. - Quando ti ho detto che c'era stato un errore da parte del negozio, per quanto riguardava il vestito, ti ho mentito. È stato Anonymous a mandarmelo. Insieme a quello c'era un biglietto che parlava di Zayn. Mi disse che mi aveva mentito, che era un bugiardo. Ho dovuto controllare in biblioteca delle cose riguardanti Durmstrang, per sapere se quello che era scritto in quell'ultimo biglietto fosse vero.
- E?
Aria sollevò lo sguardo verso l'amica.
- E aveva ragione. Zayn mi aveva mentito.
Blossom voltò lo sguardo dall'altra parte, scuotendo la testa.
- Ma con lui ho chiarito, mi ha raccontato la sua storia e capisco perché si sia comportato così... quello che non capisco e che mi spaventa sempre di più, è come faccia Anonymous a sapere tutto.
- Sei l'unica che riceve questi biglietti?
- Non lo so; credo di sì. Ne ho parlato soltanto con Harry e non mi ha mai parlato di nessun altro che sia nella mia stessa situazione.
Blossom restò in silenzio. Teneva lo sguardo sul pavimento, segno che stava pensando.
- Hai fatto bene a parlarmene e capisco perché tu non me l'abbia voluto dire prima.
- Speravo fosse una cosa momentanea, che sarebbe finita presto... ma non sembra affatto così.
Blossom le sorrise rassicurante.
- Non preoccuparti. Non sei sola. E se questo Anonymous ha voglia di giocare, allora giochiamo anche noi.
- Che intendi?
La bionda si alzò.
- Lascia fare a me e non preoccuparti di niente. Devi soltanto avvisarmi ogni volta che ti arriva un nuovo messaggio, pensi di poterlo fare?
Aria annuì.
- Perfetto allora! Anonymous ha appena trovato pane per i suoi denti.
Aria non sapeva cosa Blossom avesse in mente, ma nei suoi occhi vide un bagliore di furbizia e audacia che non voleva far scemare in alcun modo.
Blossom sapeva essere molto testarda e persistente nelle sue decisioni.
Avrebbe dovuto raccontarle prima di Anonymous, ancora prima di dirlo ad Harry. Se avesse continuato a nascondersi e a nascondere quello che le stava succedendo, Anonymous sarebbe potuto diventare il suo punto debole. O peggio, avrebbe potuto conoscere e attaccare i suoi punti deboli.
Cercava di studiare durante un'ora buca. Il professor Venom era tornato nel suo paese natale perché la sorella non si sentiva bene e pareva stesse passando a miglior vita, ed era stata una cosa inaspettata, quindi la McGranitt non aveva avuto il tempo materiale per avvisare il Ministero della Magia e cercare un sostituto.
Aria ne aveva approfittato e si era recata in biblioteca per studiare.
Tuttavia il suo cervello sembrava propenso a fare qualsiasi cosa tranne quello. Ripensava a Blossom, a Liam, ad Anonymous. La sua mente era affollata dai suoi problemi, dai misteri che diventavano sempre più fitti. Pensava anche all'arrivo dei cinque, al fatto che insieme a loro fossero arrivati i casini.
Era inutile negarlo, le coincidenze erano davvero troppe.
Il libro di Rune Antiche che Aria aveva sotto il naso non sembrava essere più interessante delle sue seghe mentali.
Si passò distrattamente una mano sul viso, scostando qualche ciocca di capelli e sospirò. La biblioteca era completamente deserta, c'era soltanto lei. Adorava stare in quel posto, in mezzo a tutti quei libri.
All'inizio si distraeva facilmente, andando a curiosare da una parte all'altra. Poi lo studio aveva preso il sopravvento e andava lì per dedicarsi solamente a quello, ma si poteva tranquillamente dire che Aria conoscesse ogni centimetro di quel posto. Se i Babbani passavano il loro tempo attaccati alla TV, lei lo passava col naso sui libri, immersa fra le righe, le parole, le lettere stampate sulla carta giallastra di libri antichi che avevano visto miliardi di visi chinarsi su di loro.
Cercò un'altra volta di concentrarsi su quello che leggeva, ma un'ombra le si parò davanti. Un'ombra che portava dei riccioli.
La Corvonero sollevò lo sguardo e vide gli occhi di Harry puntati su di lei.
- Harry. Che ci fai qui? Dovresti essere a lezione.
Lui aveva il fiatone, come se avesse corso.
- Dobbiamo parlare. È importante.
Aria aggrottò le sopracciglia.
- E' successo qualcosa?
- Si tratta di Zayn.
Lei si alzò in piedi, continuando a guardare Harry negli occhi.
- Ha ricevuto questo.
Tirò fuori un foglietto stropicciato che aveva tenuto chiuso nel pugno. La carta era di pergamena e c'era qualcosa scritto con dell'inchiostro nero.
Aria lo prese e lo lesse.
"A quanto pare Aria sa i tuoi segreti. Ti ha già raccontato il suo? - Anonymous"
La Corvonero non volle credere a quello che leggeva. Il suo cuore prese a battere forte e veloce, quasi la stesse implorando di squarciarle il petto. L'agitazione la pervase e iniziò a tremare.
Harry, davanti a lei, la guardava ammutolito.
- Quando...
Aria non riusciva a parlare. Sentiva la gola secca, la voce roca, la testa pesante. Le tremavano le mani.
- Quando l'ha avuto?
Harry aspettò un po' prima di rispondere, osservando l'Aria che si era trovato davanti.
- All'ora di pranzo. Me ne ha parlato poco fa, ci siamo incontrati in corridoio.
Aria dovette nuovamente sedersi. Perfino la biblioteca, che da sempre era il suo rifugio, le sembrò essere un pessimo posto, con l'aria torbida e malsana.
Harry continuava a stare in piedi davanti a lei.
*- Aria, stai bene?
- Io... io non posso credere che questa persona...
Tornò con lo sguardo su Harry.
Si sentiva perduta, sola. Indifesa.
- Sa tutti i nostri segreti. I miei, i tuoi. Quelli dei tuoi amici. Tutti quanti, Harry. E lentamente, uno dopo l'altro, li sta svelando.
- Aria, di che segreto parla? Cosa c'è che non hai detto a Zayn?
La ragazza abbassò lo sguardo.
- Se questa persona è in grado di arrivare a fare questo, significa che ti ha in pugno.
- Ha iniziato ad usare anche voi, Harry! Non lo capisci? Mandando questo messaggio a Zayn, ha fatto in modo che anche voi entraste nel gioco. Ci vuole mettere uno contro l'altro.
Harry prese una sedia e si sedette dall'altro lato del tavolo della Corvonero, standole di fronte.
- Se Zayn dovesse sapere... se lui dovesse dar retta a quello che Anonymous gli chiede, io...
- Tu?
Aria sentiva le lacrime salirle agli occhi e un nodo alla gola aggrovigliarsi sempre di più. Non poteva essere vero. Harry non poteva sapere quello.
- Io resterò sola.
- Se è una cosa così grave, perché non gli hai parlato prima?
- Perché non ne posso parlare.
- Aria, così mi spaventi.
Gli occhi di Harry erano diventati ancora più grandi. Il Serpeverde la fissava interrogativo e leggermente spaventato allo stesso tempo.
Aria socchiuse gli occhi e, contemporaneamente, poggiò il braccio sinistro sul tavolo.
Harry osservava attentamente tutti i suoi movimenti.
La Corvonero tirò su la manica della sua divisa fino al gomito, e poi voltò il braccio col palmo della mano rivolto verso l'alto.
Harry guardò quello che la ragazza gli stava mostrando e restò attonito. Schiuse le labbra, senza dire niente.
Il suo polso sinistro aveva dei profondi tagli. Lungo tutto il braccio si intravedevano delle cicatrici, mentre il polso era violaceo, martoriato dalle ripetute ferite. C'erano dei tagli con la crosta, altri che andavano cicatrizzandosi e uno fresco come la morte.
Aria riaprì gli occhi; erano colmi di lacrime.
Lo sguardo di Harry, che era vagato lungo tutto il braccio, tornò sul viso stravolto della ragazza.
- Capisci perché non ne posso parlare?
Quello era il suo segreto. Aria non ne parlava con nessuno, nemmeno Blossom ne era a conoscenza.
Aveva iniziato con l'autolesionismo diversi anni prima, trovandosi poco attraente, senza riuscire ad accettarsi per quello che era.
Non ricordava la prima volta che si era fatta del male, ma da quel momento era diventato un appuntamento fisso. La sua negatività si faceva trovare ogni giorno affianco a lei, quando si guardava allo specchio.
Si odiava per quello che era e non era e si faceva del male per questo. Ma contemporaneamente sapeva che non era giusto e si odiava ancora di più proprio per il gesto disperato che commetteva.
Non voleva uccidersi, voleva solamente farsi del male fisico. Forse per concentrarsi sul dolore carnale e non sul macigno che si portava appresso.
Harry scosse leggermente la testa.
- Io non me ne sono mai accorto...
- Nessuno, non soltanto tu. Li nascondo con bracciali, con cosmetici.
- Aria...
- Non dirlo a Zayn.
Harry la guardò con pietà.
- Aria, fare così non ti aiuterà. Zayn capirà, vedrai.
- No. Nessuno capisce. - scosse la testa.
Il Serpeverde stette in silenzio qualche istante, guardando il tavolo davanti a sé. Aria iniziò a riordinare le sue cose, sapendo che non avrebbe affatto continuato a studiare.
- Perché lo fai?
La domanda di Harry arrivò dritta e schietta.
Lei abbassò lo sguardo, cercando di nascondersi dietro uno scudo immaginario, ma senza riuscirci.
Harry era diventato il suo confidente ormai. Conosceva cose di Aria che nessun altro lì dentro sapeva.
Dirgli il motivo di quei gesti, non avrebbe fatto altro che rispondere alle sue legittime domande.
- Mia madre è morta quando ero bambina. - disse, come se questo non le facesse alcun effetto. - Mio padre è un Babbano e non mi ha mai parlato di lei come una strega. Nessuno di noi sa se lei avesse dei poteri magici o meno. Lui... da quando è morta è sempre rimasto per i fatti suoi, come se io non esistessi. Io non so quando ho iniziato ad odiarmi, a non piacermi più... quando ho iniziato a sentirmi sola per davvero. Io e lui ci parliamo a malapena, lo vedo solo durante le vacanze estive. Non penso affatto che senta la mia mancanza.
- E' sempre tuo padre. - commentò Harry.
- No. - si affrettò a scuotere la testa. - Non credo che basti essere un padre biologico.
Prese un lungo respiro e poi continuò a raccontare.
- Ha trovato un'altra donna e ha avuto un bambino che hanno chiamato Trevis. Lei nemmeno sa che sono una strega. Ogni volta che parto per venire ad Hogwarts, mio padre le dice che sono in un college speciale, a cui ho fatto domandina prima che si conoscessero.
Harry non aggiunse niente, restò semplicemente a guardarla ammutolito, le labbra serrate e lo sguardo fisso su di lei come a scrutare se stesse per piangere da un momento all'altro.*
- Io vorrei smettere... ma puntualmente c'è qualcosa che mi rovina la giornata, che mi fa capire che se non ci fossi tutto sarebbe più semplice.
- Il fatto che tuo padre non si comporti bene con te non significa che tu sia uno sbaglio o che la tua esistenza sia inutile, Aria.
- Tu credi? - lo disse con tono ironico.
- Ne sono fermamente convinto. - Harry però era serio.
Aria abbassò lo sguardo.
- Questo non cambia nulla, Harry... non cambia nulla.
Prese le sue cose e si alzò uscendo dalla biblioteca.
Harry la seguì cercando di stare al suo passo.
- Devi dirglielo Aria! Devi andare da Zayn e raccontargli la tua storia, devi dirgli le stesse cose che hai detto a me.
Lei si fermò di botto e si voltò, lasciando volare la sua chioma castana.
- Perché dovrei?
- Perché se non lo farai tu, ci penserà Anonymous.
Aria strinse i denti a bocca serrata.
Non aveva pensato a quello.
Sapeva che il Serpeverde aveva ragione. Se lei non avesse raccontato a Zayn il suo segreto, l'avrebbe fatto Anonymous, e non poteva sapere in che modo. Nessuno sapeva come prevedere le sue azioni.
- O altrimenti lo farò io.
La Corvonero lo fissò cercando di capire se fosse serio. Harry era terribilmente serio.
- A te la scelta.
Spostò lo sguardo altrove, pentendosi di avergli mostrato il suo segreto. L'unico che possedeva e che, con Harry, non era più un segreto.
- Zayn può aiutarti. Credo sia l'unico qui dentro in grado di farlo, Aria... e dico sul serio.
Lei si trovò a guardare il soffitto, gli occhi stracolmi di lacrime che ogni volta ricacciava dentro per affondare poi una lama qualsiasi nella carne del suo polso sinistro, lasciando che il bruciore dei tagli le facesse passare la voglia di piangere e osservando il sangue colarle giù dal braccio.
Tirò su col naso, segno che stava per cedere.
Voleva dire a Harry qualcosa. Qualsiasi cosa, soltanto per non mostrarsi così debole e vulnerabile ai suoi occhi, ma non ci riusciva. Sapeva che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro.
Aveva paura. Paura di Anonymous, di quello che poteva fare; paura di restare sola, di dire a Zayn la sua storia e il perché dei suoi gesti.
Scosse la testa, non trovando altro da fare e non riuscendo a parlare.
Perfino le mura di Hogwarts le sembrarono strette. Hogwarts, che in qualche modo l'aveva sempre protetta ed era sempre stata la sua casa.
- Non puoi metterti contro di me, Harry! - urlò. - Non puoi!
Il Serpeverde stette a guardarla con la bocca chiusa e gli occhi fissi sui suoi.
- Io non sono il tuo nemico, Aria. Io sono qui per aiutarti.
- E allora perché faresti questo?
- Perché quello che fai non è giusto!
- Sono io a decidere se è giusto o meno! Io a decidere cosa fare del mio corpo! Non tu.
Aria si voltò di nuovo e prese a camminare più veloce di prima.
Harry dovette correre per starle dietro. La fece voltare con una forza inaspettata e le prese il braccio sinistro, sollevandolo in aria in modo che il polso fosse scoperto. Gli occhi di Aria quasi uscirono fuori dalle orbite.
- Pensi che questa sia la cosa giusta da fare a te, al tuo corpo? Che sia la risposta ai tuoi problemi?
La Corvonero strattonò via la mano di Harry, quasi digrignando i denti.
- Non ti ho parlato di questo per sentirmi una ramanzina da una persona che non è né mio padre né un mio parente stretto. Quindi, Harry Styles, mettiti da parte e lasciami vivere quello che ne resta della mia vita. Tu non sai che cosa significhi camminare ogni giorno con la testa bassa e cercare un riparo sicuro dalle proprie paure che, costantemente, ogni notte, tornano a tormentarti e a martoriarti il cervello con insistenza. Non hai la minima idea di quanto sia difficile per me continuare a convivere col mio corpo, con le mie mani, col mio polso quasi sfracellato dalle lame, e non sai nemmeno quanto sia complicato ritornare a casa mia e vedere una famiglia che non mi appartiene, delle persone che non sanno quello che sto passando e non si interessano di niente che riguardi me, con un padre che nasconde la mia natura e che non sopporta il fatto che io debba frequentare una scuola di magia e stregoneria che mi ha offerto tutto ciò che lui mi ha negato. Non sai cosa significa essere me, sopravvivere ogni giorno a tutte queste torture personali. Quindi fammi il favore, lasciami in pace. Ti supplico.
Cercò di trattenere le lacrime che volevano a tutti i costi uscire dai suoi occhi. Occhi lucidi e tremanti, che guardavano Harry col terrore di essere svelati al mondo intero, di essere traditi e lasciati marcire in un angolo nascosto del mondo. Cercava di far tacere il cuore che voleva esploderle in petto e la gola che voleva urlare dalla rabbia.
Non ce ne fu comunque bisogno.
Harry le portò un braccio sulle spalle e la avvicinò a sé. La abbracciò facendole sentire il calore del suo corpo, facendole capire che lui era al suo fianco.
Aria scoppiò a piangere, affondando il viso nella divisa scolastica del Serpeverde. Gli si strinse contro come se fosse stata una bambina e scosse la testa con la fronte premuta contro il suo petto.
Harry non diceva nulla, la abbracciava semplicemente, lasciando che si sfogasse.
Aria capì solo allora, in quella situazione che non avrebbe mai voluto affrontare, che Harry era il suo primo vero amico.
Non parlava, agiva. Le faceva capire cosa era giusto e cosa era sbagliato e la incitava a fare quello che lei non credeva di poter fare.
Le sollevò il viso, guardandola con i suoi occhioni verdi. Le asciugò via una lacrima e cercò di sorriderle.
- Zayn capirà. - fu l'unica cosa che disse.

--

Eccomi qui con il 12esimo capitolo.
Allora Aria e il suo segreto, ve lo aspettavate? Harry è davvero un buon amico.
Zayn aiurerà Aria?
//Tali

AnonymousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora