28. Pericoli estremi

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Aria sedeva nell'ufficio della McGranitt.
In piedi, alle sue spalle, c'erano Niall, Liam ed Harry.
La McGranitt li fissava senza sapere bene cosa dire.
Gli sguardi dei quattro davanti a sé erano tutti bassi, non c'era nessuno che la guardasse.
- Qualcuno può spiegarmi cosa è successo?
Niall diede una veloce occhiata a Liam, il quale tenne lo sguardo basso.
I riccioli di Harry gli coprivano la fronte e gli occhi.
Il Corvonero sollevò lentamente la testa, cercando comunque di non guardare la preside.
- Non lo sappiamo. - disse.
- Non lo sapete?
Liam scosse la testa.
- No, professoressa. Quando sono arrivato nel corridoio... lei era già così. Poi sono arrivate anche altre persone e per ultimi loro tre. - continuò, indicando i compagni, Aria compresa.
Le mani di Liam erano ancora insanguinate, così come quelle di Aria.
- Quindi l'hai trovata tu.
- Sì.
Aria si mosse sulla sedia, catturando l'attenzione di tutti, ma non disse comunque niente, e non spostò lo sguardo.
La McGranitt lasciò vagare gli occhi per gran parte della stanza, restando però seduta.
Quella situazione l'angosciava più di quanto lei stessa volesse ammettere.
- Professoressa, - Harry aveva sollevato lo sguardo quando Aria si era mossa. - noi non c'entriamo nulla con tutto questo, glielo posso assicurare. Chiunque abbia commesso questo reato, deve essere trovato. E' sicuramente in mezzo a noi e non siamo per niente al sicuro con un assassino che ci gira attorno.
La professoressa lo guardò con freddezza e staticità.
- Crede che non lo sappia, signor Styles? Crede che non mi sia resa conto della gravità della cosa? Una studentessa è scomparsa e un'altra è morta e nessuno sa di chi sia la colpa.
- Non metto in dubbio le sue capacità, professoressa. Ma qui non si parla soltanto di "rendersi conto", qui si tratta di "agire".
- Non mi venga a dire che cosa devo fare, signor Styles!
La McGranitt si alzò in piedi, battendo una mano sulla scrivania.
Gli occhi di Harry divennero ancora più verdi e allargò le narici, alterandosi.
- Le ho già detto che non è mia intenzione mettere in dubbio le sue capacità, ma se nessuno si dà una mossa, Blossom potrebbe non essere l'unica a rimetterci la vita!
Liam gli fece segno di calmarsi, ma Harry non ci badò.
- BASTA!
La voce di Aria aveva catturato l'attenzione di tutti.
La McGranitt la fissò, ancora infervorata per la discussione con Harry. I ragazzi le stavano alle spalle, ma la guardavano dall'alto, mentre Liam era tentato di posarle le mani sulle spalle, per calmarla. Non lo fece solo perché erano sporche del sangue di Blossom.
Aria sollevò lo sguardo, trafiggendo gli occhi della McGranitt, la quale si sedette con calma e unì le mani davanti al viso.
- Da tempo ho notato degli strani movimenti attorno alla scuola. - disse, dopo aver inspirato profondamente dal naso. - Qualcuno là fuori sembra stia studiando la nostra situazione, come se pianificasse qualcosa.
- Qualcuno? - ripeté Liam.
La McGranitt annuì con la testa.
- Non siamo riusciti a capire di chi si trattasse, ma siamo tutti sicuri che non porti nulla di buono. Il Ministero della Magia non ha ancora mandato rinforzi né squadre di supervisione o di controllo. Siamo soltanto noi professori a tenervi d'occhio e potrete ben capire che siamo in netta minoranza numerica.
I tre ragazzi si lanciarono una veloce occhiata.
- Non riusciamo a tenervi tutti sotto controllo e non siamo sicuri di cosa possa esserci là fuori. Se ne parlassimo con tutti voi, potrebbe scatenarsi il panico. Lo capite?
Annuirono tutti, Aria esclusa.
La McGranitt inspirò di nuovo a fondo, ma stavolta con la bocca. I suoi occhi erano puntati sulla studentessa seduta davanti a sé.
Fece un gesto con la mano, voltandosi dall'altra parte.
- Tornate nei vostri dormitori, ma assicuratevi che la signorina Shaw stia bene. E con bene intendo sana e salva.
I ragazzi annuirono e Niall iniziò ad andare via prima degli altri.
- Andiamo Aria. - Harry la aiutò ad alzarsi; lei quasi si reggeva in piedi.
Uscirono dall'ufficio della McGranitt e si allontanarono il più in fretta possibile.
- Avete sentito? - domandò allora Niall.
Harry e Liam si guardarono.
- Le cose si mettono male. E se Anonymous non fosse qualcuno della scuola? - suggerì il secondo.
- Chi altro potrebbe volerci vedere tutti quanti in queste condizioni? - sbottò Harry.
- Se lo sapessimo, a quest'ora non saremmo qui ad interrogarci su chi possa essere Anonymous. - constatò Niall.
Liam sospirò, badando di non passarsi una mano sui capelli, nemmeno distrattamente.
- A questo punto cosa facciamo? Zayn è là fuori!
- Non sappiamo dove sia precisamente Zayn, né cosa ha visto la McGranitt. Potrebbe essere qualsiasi cosa. - replicò Harry. - Anonymous stesso.
Liam lo guardò pensieroso.
- State davvero pensando che Anonymous sia qualcuno estraneo alla scuola?
Harry e Liam guardarono il biondo, senza aggiungere altro.
Niall deglutì molto rumorosamente, mostrando tutta la sua agitazione.
Fu Aria che, tossendo, catturò l'attenzione di tutti.
Era molto pallida, lo sguardo basso, muta.
Liam lanciò uno sguardo fugace al Serpeverde e al Tassorosso.
- Forse è meglio che la porti nel dormitorio. Credo che per lei siano giorni più difficili che per noi tutti messi insieme.
Nessuno ebbe da ridire, tranne Aria stessa.
- Aspettate.
La sua voce era roca e bassa, non sembrava nemmeno lei.
Sollevò lentamente gli occhi, guardandoli tutti e tre.
- C'è una cosa che non vi ho detto.
Harry aggrottò le sopracciglia, mentre Liam guardò Niall interrogativo.
- Ho ricevuto un altro messaggio da Anonymous.
- Avanti, faccelo leggere!
Niall aveva superato i due compagni, portando avanti una mano facendo segno di voler prendere il biglietto.
Aria scosse la testa.
- Non c'è nessun biglietto. Anonymous mi ha parlato.
Gli altri due sgranarono gli occhi.
- Lui cosa? - sbottò Harry.
- Stavo rientrando nella Sala Comune e il corvo non mi faceva la domanda. Poi ha parlato, e la risposta era "Anonymous". La sua non era affatto una domanda, né un indovinello. Voleva soltanto che pronunciassi il suo nome.
- Che cosa ti ha detto? - chiese Liam.
Aria spostò lo sguardo da un'altra parte, inclinando la testa.
- Ha detto che devo proteggervi.
Guardò Liam negli occhi, tremante.
- E non soltanto da lui.
Niall si voltò velocemente verso Harry.
- Che cosa significa?
La Corvonero scosse la testa.
- Io non lo so, non... ho provato a parlare con Blossom quella sera stessa ma adesso... lei...
Scoppiò di nuovo a piangere e si voltò completamente.
Harry le si avvicinò, poggiandole una mano su una spalla.
- E' meglio che vai a dormire, Aria. A tutto questo ci penseremo in un altro momento.
Liam si fece avanti per accompagnarla.
- Andiamo, coraggio.
Aria lo seguì tenendo lo sguardo basso.
Arrivarono davanti all'ingresso e il corvo pose la domanda.
Liam rispose quasi subito, con voce stanca, e insieme entrarono nella Sala Comune.
Doveva essere molto tardi, perché era tutto buio e non c'era nessuno.
La stanza era molto fredda.
- Io non posso salire nel vostro dormitorio, quindi devo lasciarti qui... posso essere sicuro che ti metterai a letto a dormire?
Aria annuì, lo sguardo ancora basso.
- Hey, Aria.
La ragazza sollevò appena lo sguardo.
- Andrà tutto bene, ok? Non devi avere paura di niente. Noi siamo qui per te e sappiamo che Anonymous sta cercando di manipolarti.
Lei annuì con la testa.
Liam le sorrise appena, cercando di essere gentile e cordiale.
- Mi puoi fare un favore? - Aria non voleva ancora andare a letto.
Il compagno annuì.
- Certo, dimmi pure.
Lei lo guardò dritto negli occhi.
- Dimmi come l'hai trovata.
Liam restò leggermente spiazzato da quella richiesta.
- Sei sicura di... ?
Aria annuì con la testa.
Lui sospirò.
- Non è stato diverso da quello che ho raccontato alla McGranitt. Lei era già lì in quelle condizioni, quando l'ho trovata. Ho provato a vedere se fosse ancora viva, l'ho scossa un pochino, ho controllato il battito del cuore ma... niente... lei non c'era già più. Probabilmente, se fossi arrivato qualche istante prima, l'avrei trovata viva o avrei visto chi aveva commesso tutto quello e avrei potuto fare qualcosa... ti giuro che se avessi potuto, l'avrei fatto e forse mi sarei dovuto mettere a correre non appena ho visto il corpo, ma ero... terrorizzato, non sapevo più che cosa fare e inoltre qualcuno stava arrivando, non potevo mettermi a correre o avrebbero pensato che fossi stato io... sono stato un vigliacco...
Aria scosse la testa.
- Tu non hai fatto niente di male, Liam. Non sei stato tu il colpevole.
- Ma se avessi potuto, avrei fatto qualcosa.
Lei spostò lo sguardo altrove.
Non aveva ancora pienamente realizzato ciò che era successo.
- So che non è una domanda da oscar, ma... come ti senti?
Aria scosse la testa.
- Sono terrorizzata. - concluse. - Terrorizzata al solo pensiero che là fuori possa esserci qualcosa di pericoloso e che Zayn non sia qui. Ho paura per voi, non so come comportarmi, cosa fare per poter fermare Anonymous, sono... sono intrappolata, mi sono messa in un casino più grande di me, dannazione!
- Ci siamo noi con te! Ok? Non ti lasciamo sola.
- Ma voi dovete pensare a voi stessi.
- E tu non puoi pensare anche a noi. Siamo tutti preoccupati per Zayn e non posso assicurarti che stia bene... ma lo conosco, so che è forte e in gamba, se la caverà sicuramente. Ma voglio che anche tu riesca a cavartela, e ci tengo a farti sapere che tutti noi siamo con te. Mi dispiace se ho dubitato di te quando ci hai parlato di Anonymous... forse, se ti avessimo creduto da subito tutti quanti, non saremmo in questa situazione...
- Non potevate sapere come si sarebbero evolute le cose... solo Zayn e Harry avevano dei motivi validi per credermi.
- Ma le cose ora sono cambiate.
Aria cercò di abbozzare un sorriso.
Era servita la morte di Blossom per fargli cambiare idea?
Non lo chiese. Non ne aveva le forze.
- E' meglio se vai a letto, sarai stanca.
Annuì leggermente con la testa, voltandosi. Fece i primi scalini e poi si voltò.
- Liam, - lo chiamò. Lui si voltò immediatamente. - Grazie.
Il Corvonero rispose con un sorriso, e Aria sparì su per le scale.
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//Tali

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