2. La civetta appesa

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Il mattino seguente Aria stette ben attenta a tenere Blossom al guinzaglio. Dopo quello che aveva visto la notte prima, meno tempo passava con Liam Payne, meglio era.
- E' rimasto a fissarla come se volesse incenerirla!
- E l'ha pietrificata? - domandò Blossom, prendendo una fetta di pane dal vassoio davanti a sé.
Erano sedute alla tavolata dei Corvonero, nella Sala Grande, per la colazione. Le lezioni sarebbero iniziate alle 9.
Aria scosse la testa.
- No.
- Beh, allora rilassati. - Blossom si ripulì le labbra con un fazzoletto. - Almeno sei sicura che non è un basilisco.
- Non sei divertente. Mi ha davvero spaventata.
- Di me ti ha detto qualcosa?
- Non ha detto niente riguardo niente. Non parla con nessuno e non ho voglia di cavargli le cose fuori dalla bocca.
- Un tipo intrigante. Li adoro quando sono così!
Aria non aggiunse niente, continuando a mangiare.
Dall'altro lato della sala, nella tavolata dei Serpeverde, Hellen aveva già stretto amicizia col nuovo arrivato, Harry.
Si parlavano come se si conoscessero da una vita, lei lo introduceva ai suoi compagni Serpeverde e lui sembrava così entusiasta delle sue nuove conoscenze. I suoi occhi brillavano di cattiveria in ogni singolo angolo.
- E' libero?
La voce di Liam riportò Aria a guardare cosa stava combinando, e fissò da capo a piedi il ragazzo accanto a sé.
Il posto al suo fianco si era liberato e lei non se n'era nemmeno accorta. Il piatto, la tazza e le posate usate erano già stati cambiati.
- Sì. E' libero.
Liam si sedette, guardandosi attorno per decidere cosa mangiare per primo.
Blossom diede una gomitata all'amica. Aria la guardò.
- Che c'è?
- Presentami!
- Scusa?
Blossom allargò gli occhi.
- Avanti! Presentaci!
Aria si voltò di nuovo verso Liam, che si stava versando del succo.
- Ehm... Liam?
Lui la guardò appena.
- Lei è Blossom.
La bionda protese la mano con un grosso sorriso stampato in viso. Liam ricambiò entrambi i gesti, stringendole la mano.
- Piacere di conoscerti, Blossom.
- Il piacere è tutto mio. Ti troverai bene qui, vedrai!
- Oh sì. Lo vedo.
Aria non seppe se fosse ironico o meno, e non volle indagare affatto.
Posò il tovagliolo sulla tavola, e si alzò.
- Bene, io vado a prepararmi. Buona giornata. - disse rivolta ad entrambi.
Blossom la salutò con un sorriso, cogliendo l'occasione per avvicinarsi a Liam, portandosi dietro il piatto pieno di roba da mangiare.
- Aria? - Liam la chiamò.
Lei si voltò lentamente.
Lui prese la sua borsa, che aveva portato giù per colazione e aveva dimenticato sulla panca, e gliela mostrò.
Solo allora lei si accorse di non averla con sé.
Si avvicinò e la prese con un mezzo sorriso.
- Grazie.
- Non c'è di che.
Liam riprese a mangiare mentre Blossom se lo divorava con gli occhi.
Aria uscì dalla Sala Grande e ritornò del dormitorio, passando grazie a due studentesse Corvonero che avevano svelato l'indovinello.
Nei corridoi i quadri cambiavano continuamente, i personaggi andavano da una parte all'altra, parlavano dei nuovi arrivati. Non solo dei primini, ma soprattutto dei 5 di Durmstrang.
Aria quasi li temeva. Temeva lo sguardo che Liam aveva lanciato al fantasma della Dama Grigia, temeva il fatto che non volesse parlare di sé né del perché si trovasse lì. Temeva Harry, che stava stringendo amicizia con Hellen. Forse temeva anche Blossom, temeva il suo comportamento, temeva che potesse fare o dire qualcosa a Liam che non doveva. O peggio, temeva che potesse affezionarsi a lui e fare qualcosa di sbagliato.
Forse erano tutte inutili paranoie, e gli atteggiamenti di lui erano soltanto perché era in un posto nuovo che non conosceva, con persone mai viste prima.
Voleva credere che fosse così.
Si preparò per la lezione di pozioni, e prese anche i libri di alchimia, che avrebbe seguito dopo pozioni.
La prima ora passò fra un calderone e un ingrediente sbagliato. Aria aveva preso appunti tutto il tempo, con Liam dall'altro lato della stanza e Blossom che aveva a tutti i costi voluto fare la sua pozione insieme a Tylor. Lei era rimasta con Jake, uno studente Corvonero come lei. Avevano fatto la pozione seguendo le istruzioni, ed erano stati fra i primi a terminarla.
Alla fine della lezione, Aria scappò verso l'aula di Alchimia.
Le erano sempre affascinate le materie che c'entravano con le pozioni, e Alchimia le aveva sempre suscitato un certo fascino.
Entrò nell'aula, ed era già piena.
Il professor Cox era in piedi dietro la sua scrivania, con un libro già aperto. Tutti gli studenti avevano poggiato le loro bacchette sui banchi e nessuno stava prendendo appunti. Molto probabilmente la lezione non era ancora iniziata, ma stava per esserlo.
- Signorina Shaw, pensavo di non vederla in classe quest'oggi.
- Perdoni il ritardo, professore.
- Nessun problema.
L'uomo guardò la classe, e lo stesso fece Aria, cercando un posto dove sedersi.
- Se vuole accomodarsi, c'è un posto libero accanto al signor Malik.
Aria non ricordava nessuno con quel cognome, ma sapeva di averlo già sentito.
Guardò dove il professore le aveva indicato di sedersi, e vide uno dei cinque ragazzi di Durmstrang seduto in un angolo, accanto ad un pilastro che andava fino al soffitto.
Zayn.
Guardò altrove per cercare un altro posto libero, ma effettivamente quello sembrava l'unico esistente.
Sorrise fugacemente al professore e poi si avvicinò a quel posto.
Zayn liberò il banco in modo da fare spazio anche a lei, e si mise bene a sedere.
Aria prese posto al suo fianco.
Il professore iniziò la sua lezione, e la ragazza iniziò a prendere immediatamente appunti. Zayn stava poggiato alla colonna, seguendo la lezione con disinteresse.
Il professor Cox stava spiegando la trasmutazione dei metalli base in oro.
- A questo proposito, mi verrebbe da nominare il concetto di sulphus et mercutius. Sapete di che cosa si tratta?
Nessuno rispose, e tutti fecero finta di guardare il proprio compagno alla ricerca di una risposta che non avrebbero trovato nell'aria.
- Zolfo e mercurio.
La voce di Zayn precedette quella del professore, e sostituì quella dei suoi compagni che non conoscevano la risposta.
Il professor Cox puntò la bacchetta contro il ragazzo.
- Esatto, signor Malik. Qualcuno mi sa dire qualcosa riguardo la teoria dello zolfo e del mercurio nell'alchimia?
Aria ci pensò un po' su e poi, vedendo che nessuno dei suoi compagni parlava, sollevò una mano.
- Signorina Shaw?
- Ricordo di aver letto qualcosa a riguardo. Se non sbaglio, lo zolfo e il mercurio sono considerati dagli alchimisti due essenze primordiali visti nel quadro di un sistema dualistico che ritiene qualsiasi materiale come miscela di questi due componenti.
- Ossia?
- Ossia di un elemento in combustione come lo zolfo e di uno volatile come il mercurio, entrambi dotati di gradi diversi di purezza e in un diverso rapporto di mescolanza tra loro.
- Molto buono. - si complimentò il professore.
Aria sorrise, ma Zayn aggiunse la sua.
- Paracelso aggiunse un terzo elemento, il sale, che chiamava sal. Secondo lui questo elemento costituiva la tangibilità, quindi quando il legno è in combustione, la fiamma prende origine dal suplhur, il mercurio trapassa in evaporazione e la cenere residua è il sal. Da qui deriva la teoria di Paracelso sostenente che tutti i corpi, organici e inorganici, provengano da questi tre elementi.
Aria lo guardò perplessa.
Il professor Cox aveva più o meno la stessa espressione.
- Impressionante, signor Malik.
Il ragazzo non si scompose.
- 10 punti a Corvonero e a Grifondoro per la vostra curiosità, ragazzi. - disse, rivolto sia ad Aria che a Zayn.
Lei non aveva ancora digerito il fatto che lui sapesse quel tipo di cose.
- Come facevi a saperlo?
Zayn fece spallucce.
- Mi piace leggere.
- Leggere medicina alchimista appartenente al XVI secolo?
- Sono un tipo a cui piacciono le cose particolari.
- Paracelso non è particolare. Paracelso è ricercato, il che è diverso.
Zayn fece di nuovo spallucce.
- E tu, allora? Come facevi a sapere la teoria delle essenze primordiali?
- L'ho letto.
- Ah sì? Lettura ricercata.
Aria lo fulminò con lo sguardo.
- Ti ricordo che sono una Corvonero.
- E con questo? Non sapevo che i Corvonero potessero essere anche presuntuosi.
Aria si voltò dall'altra parte, decisa a non andare oltre. Doveva ammettere, però, che avere qualcuno che potesse essere al suo livello non le era mai capitato.
- Sei nella stessa casa di Liam, giusto? - domandò Zayn.
Lei annuì senza guardarlo.
- Come sta?
Aria lo guardò con la coda dell'occhio. Lui si era avvicinato per non farsi sentire dal professore.
- Bene. Credo. Non ci parlo molto.
Lo sentì ridacchiare.
- E' fatto così. Non parla molto con le persone che non conosce.
Aria si voltò seccata.
- E tu invece parli anche troppo.
Zayn la guardava impassibile, con gli occhi fissi sui suoi. Aria dovette riportare lo sguardo verso il professore, senza riuscire a sostenere lo sguardo del Grifondoro accanto a sé.
La lezione di Alchimia proseguì nel silenzio totale.
Solo all'uscita dall'aula, mentre Aria se ne andava rimettendo la bacchetta in tasca, Zayn la prese da una parte.
- Senti, non fare troppe domande a Liam.
- Scusa?
- Riguardo Durmstrang. Non pressarlo con troppe domande, non cercare di scoprire qualcosa, non fare niente di niente.
Aria lo guardò perplessa.
- Mi hai forse presa per Rita Skeeter?
- No. Ma qui dentro tutti si chiedono perché 5 studenti di Durmstrang siano misteriosamente venuti ad Hogwarts. Harry è già stato assalito dalle domande, e lo stesso io. Niall e Louis non li ho ancora incrociati.
- E tu pensi che io vada dietro al tuo amico per scoprire qualcosa di voi?
- Beh, se gli vai dietro per qualcos'altro, è un altro discorso. - ammiccò.
Aria scosse la testa, pentendosi di quello che aveva appena detto.
- Non fare l'idiota. - lo ammonì. - Non vado dietro Liam, per nessun motivo. Gli ho fatto una domanda e lui non mi ha risposto. Tutto qui.
- Volevo solo farti sapere che non gli piace parlare di questo. Se vorrà te ne parlerà lui.
Aria sbottò in una risata sarcastica.
- Per favore. Cosa pensi me ne freghi del perché siete qui?
Si allontanò, raggiungendo Blossom nel parco della scuola.
Era con altre ragazze Corvonero: Sarah e Catherine, entrambe del settimo anno come loro.
Aria e Blossom non seguivano gli stessi corsi. Aria seguiva il corso di Alchimia e di Rune Antiche, mentre Blossom aveva scelto Divinazione e Aritmanzia.
Le fece segno di sedersi al suo fianco, l'espressione euforica in viso.
- Indovina chi frequenta il corso di Divinazione con noi?
Anche Sarah e Catherine frequentavano quel corso.
Aria si sedette sull'erba e scosse la testa, togliendo fuori un panino.
- Harry! - rispose Blossom.
- Potter? - domandò ironica la mora.
Blossom la guardò con un mezzo sorriso.
- Quello di Serpeverde!
- Oh, sì. Il migliore amico di Hellen.
- Hai notato come lo guarda? - intervenne Catherine.
Aria diede un morso al panino e fece spallucce.
- Per quanto mi riguarda, quel ragazzo è assai inquietante.
- Sciocchezze! - disse Blossom. - Tu non apprezzi il fascino del tenebroso.
- Tenebroso o meno, è pur sempre un Serpeverde, e io starei bene alla larga da quelli come lui o come Hellen.
- Aria forse ha ragione. - concordò Sarah.
Blossom fece un gesto con la mano in segno di noncuranza.
- Sciocchezze. Siete solo delle fifone.
- Come vuoi tu. - Aria si arrese. - Ma se ti interessa, nel mio corso di Alchimia c'è un quinto del gruppo.
- Chi? - domandarono le altre tre in coro, facendo quasi paura.
Aria fece per dire il nome, quando la voce di Liam fece voltare tutte quante.
- Zayn!
Il Corvonero corse incontro al Grifondoro e lo abbracciò. Alle sue spalle sopraggiunsero gli altri tre compari: Louis e Niall di Tassorosso e il fantomatico tenebroso Harry, Serpeverde.
Aria li indicò con un dito, rapidamente.
- Zayn. - ripeté, rispondendo alla domanda delle altre studentesse.
- Zayn frequenta Alchimia? - domandò Sarah.
- Pensavo che quel corso interessasse solo ai Corvonero. - aggiunse Blossom.
- In parte è così. Ma vi ricordo che il Cappello Parlante era indeciso se metterlo fra i Grifondoro o i Corvonero.
Blossom stava ancora guardando i cinque là dietro.
- Chissà perché hanno frequentato Durmstrang e poi sono venuti qui...
- B, mettiti l'anima in pace: non ce lo diranno. - disse Catherine facendo spallucce.
Un grido stridulo e allo stesso tempo agghiacciante rimbombò nella scuola, arrivando fino a fuori e catturando l'attenzione di tutti.
Aria si voltò di scatto.
Gli studenti iniziarono a correre dentro l'edificio, verso il punto da dove era arrivato l'urlo.
- Che è successo? - domandò Sarah.
Blossom si alzò immediatamente in piedi, seguendo gli altri studenti che entravano dentro.
Sarah, Catherine ed Aria la seguirono.
L'urlo era arrivato da un corridoio al primo piano, e c'era già una certa folla.
Aria si fece spazio fra di essa, sentiva i mormorii delle altre persone, ma non capiva cosa fosse successo.
Finché poi arrivò a vedere.
Stavano tutti ammassati davanti ad un muro, e sopra di esso c'era un'enorme scritta fatta con del rosso sangue.
"Durmstrang è qui. - Anonymous"
Aria lesse più volte la scritta. La tinta colava fino a terra.
- Guardate! Lassù!
Una ragazzina del secondo anno, Tassorosso, indicò il soffitto. Tutti sollevarono lo sguardo seguendo il suo dito.
Aria inorridì, portandosi una mano alla bocca.
Una civetta bianca era stata appesa al muro con una freccia che le trafiggeva il petto.
Il suo sangue colava sul pavimento e sul muro.
La professoressa McGranitt arrivò spedita, col mantello che le fluttuava alle spalle, e fece spostare tutti.
Quando vide quello che era successo, il suo sguardo parlava da sé.
Si guardò attorno, poi iniziò a cacciare via gli studenti.
- Non avete delle lezioni da seguire? Forza, ritornate ai vostri doveri.
La folla iniziò a sparpagliarsi, ma la scena era davvero raccapricciante.
Dei professori arrivarono per aiutare a gestire meglio la situazione, e Blossom raggiunse l'amica.
- Hai visto quella cosa?
- Sì. L'ho vista. E avrei preferito non farlo.
- Ma... chi può aver combinato una cosa del genere?
Aria scosse la testa, senza nemmeno guardarla.
- Pensi che possano esser stati loro? - domandò ancora Blossom.
La mora si guardò un po' intorno.
- Non lo so. Non sarebbero stati molto furbi a fare una cosa del genere.
Blossom non aggiunse altro.
- Devo andare, Aritmanzia inizia fra dieci minuti.
Aria la salutò con la mano, mentre l'amica procedeva verso la sua aula.
Dovette correre fino al quarto piano, rischiando di fracassarsi su per le scale.
Entro nell'aula insieme ad un gruppo di Grifondoro che parlava dell'accaduto.
A seguire la lezione, una volta in corridoio, Aria sentiva tutti quanti parlare della scritta e della civetta appesa.
Avrebbe voluto vedere Liam, chiedergli se ne sapeva qualcosa, a sembrava essersi volatilizzato.
Quella sera, a cena, la professoressa McGranitt era assente, e con lei mancava anche Gazza, il custode.
Aria era seduta nella tavolata dei Corvonero, Blossom da una parte e Sarah dall'altra. Si voltò verso la prima, cercando di non farsi sentire.
- Dov'è Liam?
Blossom fece spallucce, masticando.
- Non lo so. Non l'ho più visto da stamattina. Perché?
- Non l'ho più visto nemmeno io.
La bionda diede una veloce occhiata attorno a sé.
- Non ci sono neanche gli altri. - disse.
- Chi?
- I suoi amici. Louis, Niall, Harry e Zayn. Mancano anche loro.
Aria si voltò verso il tavolo dei Grifondoro. Zayn non era seduto con loro. Nemmeno Louis e Niall avevano preso posto al tavolo Tassorosso. Per ultimo, controllò nel tavolo Serpeverde: Hellen sedeva da sola, con al suo fianco Lana, il suo cane da compagnia.
- Pensi che c'entrino qualcosa con... ? - Blossom non finì la frase, era chiaro di cosa parlasse. Ne avevano già discusso quella mattina.
Aria non rispose subito, abbassando lo sguardo pensierosa.
- Se fossero stati davvero loro, non sarebbe stato molto furbo.
- Ma chi altro può aver fatto una cosa del genere?
- Durmstrang non è ben vista da alcuni qui ad Hogwarts. Potrebbe essere stato chiunque. E poi non la pensavi allo stesso modo?
- Harry è uscito prima della fine della lezione. - Blossom lo disse sollevando le sopracciglia.
Aria scosse la testa.
- No. Zayn era seduto affianco a me. Non si è spostato un solo istante.
L'amica non aggiunse altro, sospirò e basta.
La McGranitt non si fece vedere per tutta la cena, e come lei neanche i ragazzi.
Aria era risalita nel dormitorio con i suoi compagni, risolvendo un altro indovinello della Dama Grigia. Blossom era crollata in un sonno profondo non appena la sua testa aveva toccato il cuscino, e qualche istante si erano addormentate anche le altre ragazze.
La luce della luna entrava dalla finestra della stanza e la illuminava dolcemente. Per terra c'erano i bauli, qualche foglio, libro sparso, una Ricordella. Le bacchette erano poggiate sui rispettivi comodini.
Aria non sapeva che ora fosse, ma era certa che fosse tardi. Non aveva ancora preso sonno. La vista della civetta appesa non le aveva di certo migliorato la giornata.
Si mise prima a sedere, guardando fuori dalla finestra accanto al suo letto, per cercare Morfeo in ogni modo. Ma niente da fare.
Aveva scrutato ogni posto della stanza, ogni singolo difetto delle lenzuola, ogni minimo rumore, nella disperata speranza di riuscire a dormire. Non aveva sentito la porta del dormitorio aprirsi, segno che nessuno era entrato o uscito.
Si sfilò le coperte di dosso e si alzò, avanzando cautamente fra le scarpe e le fare cianfrusaglie sparse per terra, uscendo poi dal dormitorio femminile. Si richiuse la porta alle spalle e scese i gradini che portavano alla Sala Comune. Il caminetto era sempre acceso, riscaldava la stanza e ne illuminava una parte. Il resto era tutto in ombra.
Due poltrone erano state messe davanti alla fonte di calore. La stanza era vuota, non c'era nessuno oltre lei.
Si avvicinò al camino e si accovacciò per sentire il calore delle fiamme. Stette in quella posizione per qualche momento, poi si decise a sedersi su una poltrona.
Aspettava. Non sapeva cosa, ma aspettava.
Sperava che il sonno la cogliesse il prima possibile, aveva bisogno di dormire.
La legna bruciò per diverso tempo, prima che la porta si aprisse, risvegliandole il cervello.
Liam comparve sull'uscio. Ormai era notte fonda.
Vedendo Aria seduta davanti al fuoco, s'immobilizzò qualche istante.
- Non volevo spaventarti. - si scusò lei.
Lui non disse niente, avanzando di qualche passo.
- La McGranitt ci ha tenuti più del previsto.
- Eravate da lei?
- Sì. Nel suo ufficio.
- Per la scritta?
Liam annuì con la testa.
- Com'è andata?
Il ragazzo guardò per terra, poi fece spallucce.
- Ci hanno fatto parecchie domande.
- Eravate tutti insieme?
Scosse la testa.
- No, ma abbiamo parlato prima di tornare nei dormitori.
- Che cosa vi hanno chiesto?
Aria si spostò dalla poltrona e Liam avanzò ancora di qualche passo.
- Se l'avessimo fatto noi.
- Ed è così?
Liam la guardò con un'espressione corrucciata.
- Ti pare?
- No. - si affrettò a rispondere lei, immobilizzandosi e poggiando una mano sulla poltrona dove era seduta. - Non l'ho mai pensato. Sarebbe stato troppo stupido.
- Era stupida anche la tua domanda.
Liam la superò, indirizzato verso il dormitorio maschile.
- Liam, aspetta. - Aria lo fece voltare.
Era fermo sulla soglia delle scale.
- Se vuoi parlare con qualcuno, o se hai bisogno di un'amica... beh, siamo della stessa casa, è giusto aiutarsi.
Il ragazzo annuì con la testa.
- Lo terrò a mente. Buonanotte.
- Notte.
Salì le scale. Aria lo guardò sparire nel dormitorio.
Sospirò inconsapevolmente, e poi si decise a tornare nel suo letto.
Le era venuto sonno.

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//Tali

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