23. Haria

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All'asterisco *, la seguente traccia: http://youtu.be/ySvXYETgOws

Alla festa di Lumacorno c'erano così tante persone che Aria non riusciva a capire come facessero a starci tutte.
Harry e Louis erano già arrivati e, a giudicare dalle loro espressioni, non si stavano divertendo granché.
Lumacorno l'aveva accolta a braccia aperte mentre lei, sperando che i suoi occhi non fossero rossi per il pianto, mostrava a tutti un sorriso falso.
- E per terminare, - Lumacorno le aveva fatto fare un giro completo di tutti i maghi che era riuscito a portare lì, arrivando poi all'ultimo. - Ronald Weasley!
Un uomo alto, con i capelli rossi si voltò. Sorrise alla studentessa.
Aveva una folta barba rossiccia, indossava un mantello nero e in mano teneva un bicchiere di champagne.
- Signor Weasley, lei è Aria Shaw.
- Oh, Aria! - esclamò lui. - Piacere di conoscerti. Il professore mi ha parlato molto di te.
Si strinsero la mano.
- Davvero?
- Davvero.
- Beh, gli studenti migliori meritano di essere introdotti ai migliori Auror, non è così? - domandò il professore, cercando consenso nell'ospite davanti a sé.
- Assolutamente!
I due si misero a parlare di cose che soltanto loro capivano, così Aria ne approfittò per allontanarsi.
Mentre Harry e Louis stavano parlando, in un angolo vide Taylor, anche lui un bicchiere di champagne in mano.
Gli si avvicinò, stampandosi un mezzo sorriso sul viso.
- Ciao Aria. - la salutò.
- Ciao. Non vai a parlare con tutta questa bella gente?
Taylor fece spallucce.
- Ho già fatto un giro, ma credo siano tutti più interessati a raccontarsi le imprese a vicenda.
Aria non aggiunse altro, voltandosi poi a guardare come si stava evolvendo la serata. Perché diavolo aveva accettato?
Louis la indicò con lo sguardo e Harry si voltò. Le sorrise, facendole segno di avvicinarsi.
Lei si voltò di nuovo verso Taylor, ma questo non era più alle sue spalle, e lo vide parlare con una strega dai lunghi capelli biondi.
Allora si spostò, andando verso i due ragazzi.
- Pensavo non saresti venuta. - commentò Louis.
- Ho avuto un piccolo contrattempo, ma adesso sono qui.
- Tutto ok? - domandò Harry.
Aria lo guardò in viso. Harry era l'unico con cui era sempre stata sincera e soltanto guardandolo in viso le tornava la voglia di piangere. Quindi spostò lo sguardo su Louis, abbozzando un sorriso.
- Sì, tutto ok.
Louis si voltò verso il bancone alle sue spalle e le passò un bicchiere.
- Cos'è? - domandò la Corvonero.
Non era champagne, il colore era diverso.
Entrambi i ragazzi fecero spallucce.
- Non lo sappiamo, ma è buono, l'abbiamo provato prima.
Aria si fidò e iniziò a sorseggiarlo. Aveva un retrogusto aspro, ma le piaceva. Si sentiva un forte sapore di alcol, tuttavia.
Restò con Harry e Louis a chiacchierare del più e del meno, cercando di scacciare quell'orribile sensazione di vuoto che lentamente si stava creando dentro il suo petto. Sapeva bene che cosa fosse, ma non voleva affrontarla, voleva ignorarla, fare finta che non esistesse.
Si guardava intorno, temendo che Zayn entrasse da un momento all'altro per fare chissà cosa.
Harry si era spostato a parlare con un mago dalle sembianze davvero bizzarre.
Louis guardò l'ora nell'orologio che aveva al polso e poggiò il suo bicchiere su un tavolo, visto che la stanza era stata organizzata con tanti piccoli tavolini sparsi.
- Io devo andare.
Aria si era seduta su una poltroncina, mentre parlava col Tassorosso.
- Di già?
Lui annuì.
- Sì, devo finire un compito, sono leggermente indietro con alcune materie e poi ho un cerchio alla testa insopportabile... credo sia tutto quest'alcol.
La abbracciò in segno di saluto.
- Ci vediamo domani.
Lei ricambiò con un sorriso, guardandolo poi mentre si avvicinava a Lumacorno per salutarlo.
Questo cercò in tutti i modi di farlo restare, ma senza risultati.
Aria si scolò velocemente quello che ne restava del suo bicchiere, forse il settimo da quando era arrivata, dopodiché ne prese un altro.
Harry la raggiunse dopo un po'.
- Non starai bevendo un po' troppo?
Si sedette nella poltrona libera al suo fianco.
Aria fece spallucce.
- Che m'importa? Questa festa è una palla.
- So che avresti preferito passare la serata con qualcun altro, ma andiamo... è un'opportunità per spianarti la strada, almeno fai uno sforzo. - il tono di Harry vacillava leggermente, segno che anche lui c'era andato giù pesante con l'alcol.
- Harry, non mi sembra il caso.
Fece un lungo sorso, sentendo l'alcol scenderle giù per la gola.
Il Serpeverde la osservò.
*- Non ti ho mai vista così. Sicura che non sia successo niente?
Aria bevve un altro lungo sorso, soffermandosi poi ad osservare il bicchiere trasparente.
- Ho incontrato Zayn prima di venire qui.
- Non mi sembra una cattiva cosa.
Aria guardava fissa davanti a sé, sentendo che avrebbe ceduto prima o poi.
- L'ho scaricato.
Finì anche quel bicchiere, mentre Harry la fissava perplesso.
- Tu... cosa?
Aria sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
- È stato Anonymous. È sempre colpa sua. Mi fa fare cose che non voglio e io non so dire di no, non so ribellarmi, non so come comportarmi perché lui mi ha sempre in pugno... sa quali sono i miei punti deboli e li usa, li sfrutta a suo piacimento!
- Hey, stai calma adesso!
Harry le prese il bicchiere dalle mani e gliele strinse.
- Usciamo da qui e mi racconti cos'è successo, va bene?
- Harry, io...
- No. Stavolta decido io.
Il Serpeverde si alzò; lo stesso fece Aria.
Prima si svignarsela, però, Harry afferrò due bicchieri vuoti e una bottiglia di alcol, nemmeno lui sapeva cosa fosse.
Prese Aria e uscirono senza essere visti.
Nei corridoi della scuola non c'era anima viva.
Harry prese il primo bicchiere e lo riempì, porgendolo poi alla ragazza.
- Cos'è?
- Non lo so. Ho preso quello che c'era.
Aria iniziò a bere fregandosene altamente.
Camminarono fianco a fianco.
Aria gli raccontò tutto ciò che era successo, dettagliatamente. Il suo tono di voce oscillava per via dell'alcol che aveva bevuto e anche Harry non era completamente sobrio.
Lei raccontava e ogni tanto sorseggiava dal suo bicchiere, mentre Harry la ascoltava e se ne scolava uno dopo l'altro.
Aria era arrivata alla fine del racconto che vacillava, mentre Harry teneva la bottiglia per il collo con una mano e il bicchiere penzolante con l'altra.
- Quindi vi siete lasciati.
La Corvonero annuì con la testa, sentendo che di lì a poco le sarebbe esplosa da quanto stava trattenendo le lacrime.
- E' stata la cosa più odiosa che io abbia mai fatto per quella parassita di Hellen.
- Hellen?
Harry si fermò poggiandosi al muro.
Aria annuì con la testa, sentendola pesante. Forse aveva bevuto troppo e, a giudicare dall'espressione di Harry, anche lui doveva essere sulla stessa situazione.
- E' ovvio che sia lei. Chi altro potrebbe essere?
Il Serpeverde fece spallucce, bevendo direttamente dalla bottiglia.
- Fammi bere. - gli ordinò lei.
Harry scosse la testa.
- Sei ubriaca, non ti fa bene.
- Perché tu non sei ubriaco?
Cercò di prendergli la bottiglia, ma Harry la scansò goffamente.
- Io sono lucidissimo invece.
- Dammi la bottiglia, Harry Styles!
- Non ci provare, Aria Shaw!
La scansò di nuovo e lei sospirò, poggiandosi poi sullo stesso muro, accanto al Serpeverde.
- Certo che hai proprio un cognome di merda, eh.
Aria lo guardò perplessa.
- Scusa?!
- Shaw. Che cazzo di cognome è? Fa veramente cagare.
- Vogliamo parlare del tuo? Styles? Che razza di cognome è?
- Il mio ha stile, per l'appunto.
Aria gli si gettò addosso, cercando di prendergli la bottiglia, ma Harry fece un movimento brusco e questa gli cadde dalle mani, spaccandosi al suolo.
- Oh, fantastico! Adesso siamo anche senza alcol! Sei un genio Aria, sei davvero un genio!
- Se tu me l'avessi data, non si sarebbe rotta!
- Sei una rompicazzo, porca miseria!
Aria iniziò a ridere convulsamente e si poggiò con la mani al corpo di Harry, che la sorresse.
- Perché stai ridendo adesso?
Lei non gli rispose, continuando a ridere.
- Perché mi fai ridere, Harry Styles.
Lo guardò con gli occhi lucidi, pronta a piangere in qualsiasi istante.
Si sollevò in punta di piedi e baciò il Serpeverde davanti a sé.
Inizialmente Harry rimase basito, ma poi rispose al bacio. Infilò una mano fra i capelli di Aria, spingendo i loro visi uno contro l'altro, stuzzicandole la lingua.
Lei lo tirò verso sé, costringendolo a staccarsi dal muro per invertire le posizioni.
Fecero avanti a indietro così per un po', senza staccare le loro labbra, calpestando a volte i pezzi di vetro.
Finché Harry con una mano tastò una superficie levigata che non poteva appartenere al muro. Aprendo appena gli occhi, vide che si trattava di una porta. Una porta era apparsa nel muro, dal niente.
Decise di aprirla e fece entrare Aria, continuando a baciarla. Al suo interno, la stanza era priva di oggetti, eccetto un telo poggiato sul pavimento, di un verde scuro.
Si stesero entrambi, Aria gli sbottonava la camicia mentre Harry continuava a baciarla. La sua mano destra avanzò scaltra sotto il vestito della Corvonero, fino ad arrivare alle sue parti intime, toccandola.
Aria si scostò dalle sue labbra, gemendo di piacere.
Si spogliarono velocemente e con ferocia. Il pavimento, da sotto il telo, era pungente e freddo.
I ruoli di Harry e Aria si alternavano, rotolavano a poco a poco su quel tappeto.
Aria toccava il petto e la schiena di Harry, per poi passare ai suoi capelli quando lui la baciava sul collo, scendendo poi sui suoi seni, fino ad arrivare fra le sue cosce.
Il sesso con Harry era diverso da quello con Zayn.
Era soltanto sesso. Aria socchiuse gli occhi, sentendo Harry muoversi dentro di sé.
Gli toccò le spalle, sentendolo mugolare di piacere.
Per un istante, provò a far finta che fosse Zayn. La persona che amava e che stava proteggendo ad ogni costo.
Afferrò una parte del telo, stringendolo forte sotto la sua mano, mentre Harry continuava a spingere, quasi facendole male.
Provava piacere, un piacere fisico, che piano piano la portava all'orgasmo.
Ma niente era paragonabile a Zayn. Quello che stava facendo con Harry, non aveva niente a che fare con l'amore di Zayn.
Una lacrima le scivolò e andò a finire sul telo. Zayn se ne sarebbe accorto, Harry no.
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Kiss😘
//Tali

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