31. La mossa falsa

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All'asterisco*, la seguente traccia audio: http://youtu.be/InbY9rHMee0

Il ritorno di Zayn era stato uno shock un po' per tutti.
Liam e Niall ne erano felicissimi, mentre Louis era rimasto più composto quando il compagno Tassorosso gli aveva dato la notizia.
Per quanto riguardava Harry, invece, Aria non ne sapeva niente. Probabilmente non si erano ancora parlati.
Quando Aria andava a dare un'occhiata ad Annie, badando di non essere seguita da nessuno, lui non c'era mai. Quelle poche volte che lo vedeva, erano in corridoio, quando si incrociavano per caso, fra una lezione e l'altra.
Da una parte era meglio, perché non davano nell'occhio, soprattutto per quanto riguardava Zayn. Dall'altra, però, le mancava avere al suo fianco un amico come Harry.
Blossom non c'era più e Taylor sembrava uno zombie tanto quanto lei. Studiava come un dannato e non parlava quasi mai con nessuno, stando a quello che poteva vedere Aria. Con la perdita di Blossom, le loro strade sembravano dividersi.
La lezione di Difesa contro le Arti Oscure fu sorprendentemente interessante. Aria si meravigliò di tutta l'attenzione che aveva riservato per quell'ora. Aveva preso appunti, fatto qualche domanda per capire meglio, e aveva in mente di portarsi avanti col programma. Peccato che dovesse prima recuperare gli argomenti che si era lasciata alle spalle.
Quando la lezione fu finita, Aria ne approfittò per avvicinarsi a Silente.
- Professore?
Lui si voltò e, vedendo che era Aria a parlargli, la degnò della sua più totale attenzione.
- Aria, ciao. Tutto bene?
- Tutto bene, grazie.
- Ti ho vista interessata oggi, è un buon segno.
Lei si strinse un libro al petto, facendo poi spallucce.
- Volevo parlare proprio del mio rendimento nella sua materia. So di essere calata parecchio in tutte le discipline e mi creda se le dico che ne sono mortificata... mi sono lasciata travolgere dagli avvenimenti.
Silente le sorrise appena.
- Lo capisco perfettamente, cara Aria. Sei un'umana anche tu, dopotutto.
Fece per voltarsi, ma lei catturò di nuovo la sua attenzione.
- Mi chiedevo se e come potessi recuperare i voti e gli argomenti lasciati indietro.
Il professore drizzò la schiena, lasciando vagare lo sguardo per la stanza, mentre pensava.
- Non saprei, solitamente nessuno concede delle seconde opportunità, specialmente al settimo anno... ma visti i tuoi precedenti scolastici davvero ottimi e brillanti, credo che potrò fare una piccola eccezione.
- Posso recuperare, quindi?
Silente le sorrise, ammiccando.
- Settimana prossima, ma devo chiederti di venire qui Sabato pomeriggio per un test scritto di recupero.
Aria annuì con la testa.
- Perfetto!
- Tuttavia devo chiederti di non dire a nessuno di questa possibilità che ti sto dando. Intesi?
La studentessa annuì di nuovo.
- Bene. Allora a Sabato. Buona giornata.
- Buona giornata a lei, professore.
Aria uscì dall'aula sentendosi leggermente più leggera.
Doveva recuperare i vecchi argomenti entro Sabato, quindi studiare davvero tanto, ma sapeva che poteva farcela.
Sarebbe passata a controllare Annie dopo aver studiato almeno un po'.
*Si diresse a passo sostenuto verso la Torre di Corvonero. Rispose velocemente all'indovinello del corvo ed entrò nella Sala Comune.
Erano poche le persone lì, la maggior parte erano uscite a prendere una boccata d'aria, vista la bella giornata.
Aria salì fino al dormitorio, chiudendosi la porta alle spalle.
Voltandosi, però, la scena che le si presentò davanti non fu una delle migliori.
La stanza era completamente sottosopra.
I cassetti erano stati tutti svuotati, i cuscini frantumati e gli oggetti personali suoi e delle altre ragazze erano stati sparsi ovunque.
Il letto di Blossom era sottosopra. Le lenzuola erano arrotolate in un angolo, alcune travi del baldacchino erano state spaccate e il suo comodino era completamente distrutto.
Aria vi si avvicinò lentamente, togliendo fuori la bacchetta e lasciando cadere la borsa da una parte.
Si catapultò verso il letto di Blossom, prima di andare a vedere il suo. Il comodino era stato fatto esplodere e c'erano fogli sparsi sul suolo.
Aria si voltò verso il suo letto. Come per gli altri letti, anche il suo comodino era sottosopra. I cassetti giacevano in un angolo, uno sopra l'altro.
Le sue boccette d'inchiostro le avevano macchiato le lenzuola e qualche pergamena nuova. I suoi libri erano sparsi a casaccio per terra e il suo cuscino era stato fatto a pezzi.
Si chinò sul suo baule, frugando fra le cianfrusaglie sparse. Cercò ovunque il suo portagioie, in ogni angolo. Lo trovò sotto il letto, aperto, vuoto, con lo specchio rotto.
Si guardò attorno impaurita.
- I biglietti. - mormorò fra sé e sé.
Si rialzò il piedi e iniziò a cercare i biglietti di Anonymous, quelli che le aveva inviato, ma senza trovarli.
Ribaltò il suo baule, cercò in mezzo ai libri, in mezzo alle cose delle altre ragazze, prese a calci la sua borsa e la svuotò, per vedere se erano lì dentro.
Non c'erano.
Qualcuno era entrato lì dentro e li aveva presi.
Si passò una mano sui capelli e poi guardò il letto di Blossom, in quelle condizioni. Era quello messo peggio.
Vi si avvicinò e controllò fra i fogli sparsi lì attorno. Cercando fra di essi, trovò una collana che apparteneva a Catherine e un vecchio fermaglio di Blossom, probabilmente dimenticato nel suo comodino.
Continuò a cercare, facendo volare via le piume, quando sentì una fitta all'indice sinistro.
Ritirando di scatto la mano, vide del sangue uscire da un piccolo taglio e macchiarle la pelle.
Spostando un libro di Erbologia, trovò una delle sue lame.
La prese osservandola attentamente.
Succhiò via il sangue dal dito e fece per alzarsi, quando notò un quaderno sotto il libro di Erbologia e fra tutto quel caos.
Aveva la copertina scura, sul marron, e c'erano dei fogli che sbucavano disordinatamente da esso. Da uno di questo, lesse la finale "mous".
Lo prese con la mano destra e si alzò. Nella prima pagina, con dell'inchiostro nero, c'era il nome di Blossom.
Lo aprì, sedendosi sul letto malmesso dell'amica. Iniziò a sfogliarlo, pagina dopo pagina.
Quello che leggeva, la lasciava sempre più perplessa.
Blossom aveva fatto un taccuino con tutto ciò che lei le raccontava di Anonymous.
Aveva iniziato a studiarlo, per capire chi potesse essere.
Aria leggeva ogni singolo appunto con attenzione, conoscendo perfettamente la calligrafia della migliore amica.
"Hellen mi fa strani sguardi." - "Comportamento sospetto da parte di Liam." - "Ho scoperto Zayn pedinare Aria."
Blossom scriveva in ogni appunto la data. Mentre Aria continuava a leggere, comprendeva quanto Blossom avesse preso seriamente quella questione, e quanto avesse rischiato.
Il messaggio che Anonymous aveva lasciato sul muro, improvvisamente, aveva un perché.
Cosa aveva scoperto Blossom di così importante?
C'erano un sacco di supposizioni, un sacco di nomi, perfino di gente con cui Aria non aveva mai parlato ma che sembrava la conoscessero.
"Ho sentito Daisy parlare con Hellen riguardo Aria. Daisy diceva che Zayn non la merita, Hellen annuiva."
Aria scosse la testa, disgustata.
I giorni datati da Blossom si susseguivano con naturalezza, c'erano sempre nuove cose, nuovi interrogativi.
"Ho visto Hellen parlare con Sam e lui sembrava molto infuriato. Non ho capito di cosa stessero parlando, ho sentito soltanto il nome 'Zayn' un paio di volte."
Nel taccuino, Blossom descriveva anche i comportamenti di Aria. Era molto precisa, descriveva molto bene come agivano le persone che prendeva in esame. Aria si stupì di ciò che lesse.
Sfogliò altre tre pagine, finché lesse: "Credo di aver capito chi è Anonymous. È sempre stato davanti a noi e non ce ne siamo mai accorte... mi chiedo se Aria non abbia fatto tutto questo soltanto per allontanarmi.", e poco più sotto: "Aria è distrutta. Devo fare in fretta per aiutarla."
Aria voltò di nuovo pagina, ma la trovò a metà.
Blossom aveva appuntato qualcosa su di lei e su Anonymous, il giorno prima della sua morte.
"Ha fatto tutto questo con un'astuzia impensabile. Ho paura."
Il resto della pagina era stato strappato, così come le altre due successive. Il taccuino finiva lì.
Aria lo sfogliò di nuovo da cima a fondo, con gli occhi fuori dalle orbite.
Sollevò lo sguardo, sentendo come se, rileggendo quel taccuino, Blossom fosse ancora lì con lei.
La consapevolezza delle parole che aveva trovato in quel quaderno, le pervasero il corpo, facendola agitare interiormente.
"Lei sapeva troppo."
Ecco perché Anonymous l'aveva scritto. Ecco perché Blossom era morta.
Lei aveva scoperto l'identità di Anonymous.
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//Tali

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