Mi svegliai su un letto morbido e molto comodo.
Strano.
Ero abituata ad un letto scomodo e freddo.
Dov'ero finita? Non mi ricordavo praticamente niente.
Ma proprio il zero assoluto.
Le ultime cose che ricordavo erano la signora Cooper che mi chiedeva scusa per qualcosa.
Un qualcosa di cui non ho ancora la certezza.Non avevo la solita uniforme bianca dell'istituto.
Avevo un pigiama a due pezzi con una cinghia a canotta di pizzo e un top in raso e dei pantaloncini.
Chi mi aveva portato lì e soprattutto chi mi aveva visto a quel punto nuda?!Cercai di mantenere il controllo. Mi guardai un po' intorno.
Quella camera da letto, era enorme e lussuosa. C'era persino una cabina armadio e un bagno.
Le pareti erano color panna. Tutto aveva un'aria pulita e ordinata.
Davanti a me c'era una vetrata che si esibiva un panorama unico ed un terrazzo.
Non mi mossi di un millimetro.
Dovevo processare la situazione.Erano passati un po' di minuti da quando mi ero svegliata in quel posto.
Non sapendo che fare, iniziai a piangere.
Ma perchè diamine stavo piangendo? Che cazzo mi era preso?
Insomma, io, Ellie Mc'cartney, una ragazza al limite della sua adolescenza che voleva solo avere una vita normale, quella di una ragazza ordinaria. Magari degli amici, una casa, una famiglia, una vita stabile: ma che dire io ero e rimango Ellie! Non c'è ne una che mi vada bene!Ero disperata.
Al mio lato destro c'era uno specchio . Mi guardai: i miei capelli rossicci erano un po' spettinati, i miei occhi erano rossi da quando avevo pianto ed ero pallida in viso: sfinita. Esausta.
Sembravo un cadavere. La mia pelle aveva assunto uno strano colorito, sembrava porcellana.
Avevo dei graffi sul collo: probabilmente me gli ero fatta per aver opposto resistenza ai quei due omoni a Besprizornye, pensai.Avevo perso la cognizione del tempo. Chissà quante ore erano passate.
Volevo andare ad aprire la porta ma qualcuno mi precedette.
La maniglia girò.
Apparve la signora Cooper.
Come una regina ma sempre con espressiobe demoralizzata.Maledetta.
《Aspetta, non dire niente.
So che ora sei confusa e hai un sacco di domande che vorresti fare ma devi ascoltarmi.
Ti starai chiedendo perché sei qui. Bene, siediti 》, disse.
Si avvivinò a me e con tono confidenziale e dolce spiegò:《Ti ho portata qui perché ho bisogno del tuo aiuto, perché tu ricorda.
Ma soprattutto per il favore che mi hai fatto: ti sono riconoscente, almeno ora so qualcosa e so chi è il responsabile di tutto questo.
Volevo salvarti da quella topaia in cui eravati considerati poco più che animali, dove vi maltrattavano.》
《Si sbaglia, lì gli animali erano trattati meglio: noi, miseri ed insignificanti esseri umani lì, la potevamo solo sognare una doccia e tre pasti al giorno》, replicai ridendo.
Lei rise con me.
《Non meritavi di rimanere lì, volevo darti un'opportunità. Quel luogo deve bruciare. Ho già denunciato l'intero istituto, quelli stronzi la pagheranno molto cara per ciò che hanno fatto a mia figlia. E pensare che lei pativa le peggio nottate lì ed io qua》, si sfogò con frustrazione.
《Mi hai fatto pensare. Non volevo ripetere lo stesso errore.
Mi hai fatto pena. Eri sempre stata lì per mia figlia a farla ragionare ma quel John ha mandato tutto a puttane. Come al solito》, sputò con disprezzo .
《Non ho ancora capito perché sono qua. Non sono di aiuto a nessuno》, considerai io.
《Vedi Ellie, io in te rivedo mia figlia. Hai passato con lei tre anni, sicuramente vi sarete raccontate un sacco di cosette e praticamente tu ormai la conosci meglio di noi. Ho bisogno di sapere tutto》, disse.
《Non poteva semplicemente chiedermelo, senza rapirmi ?》, obiettai.
《Rapirti? Legalmente ora sono il tuo tutor legale dato che sei orfana. Devi essermi grata》, disse lei.
《Ho diciannovenne anni e comunque sia non gliel'ho chiesto》, dissi io.
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No more a mistake
Action🛑PRESENZA DI SCENE ESPLICITE, VIOLENZA , DROGA , SESSO (-...-)🛑 //PRIMI DI INIZIARE A INSULTARE (LE CRITICHE COSTRUTTIVE SONO BEN ACCETTATE), VI RENDO CONSAPEVOLI DEL FATTO CHE ALCUNE DELLE SCENE SCRITTE SONO STATE PRESE DA FILM O SERIE CHE POTRES...