《Secondo te, quali di questi due abiti mi sta meglio?》, diceva Anya mentre m mostrava i capi appesi alle grucce che teneva in mano.
《Ti stanno entrambi bene, sono aderenti al tuo fisico》, dissi con un sorriso.
《Ma dev'esserci pur uno migliore dell'altro? Guarda bene》, disse poggiandoli sul letto così che io li potessi vedere meglio.
《Quello nero, direi. È molto carino e mette in risalto il tuo viso》, dissi giungendo ad una conclusione.
《Sicura? Non è che quello rosso è più mirabile? Quello nero mi sembra un po' troppo vistoso, non credi?》, replicò.
《Ok, anche quello rosso mi piace, magari con un rossetto carminio che fa da glassatura!》, dissi.
I suoi occhi s'illuminarono, mi saltò addosso dicendomi:《Grazie, ti amo》, lasciandomi un bacio a stampo sulla guancia.
《Di niente》
《Vado a provare la tua combinazione anche se so già che sarà perfetto》, aggiunse prima di andare a cambiarsi nella cabina armadio.Uscì dopo un attimo. Era stata velocissima ed era anche uno splendore.
《Come ti sembra?!》, disse con una giravolta.
《È incatevole, Anya. Tu lo sei!》, risposi quasi commossa.
《Tu invece non ti cambi?》
《Sto davvero male, non credo di poter venire》, le feci notare.
《Non se ne parla, tu vieni con noi! Non penserai di lasciarmi da sola? Poi Christian non acconsentirebbe in ogni caso. Svelta, cambiati》, disse.
《La mia salute è più importante di una stupida serata tra aristocratici》
《La tua salute? Non è che stai cercando di evitare Christian? Non me la dai da bere. I tuoi crampi sono solo una scusa》, obiettò.
《Non ho altra scelta, vero?》
《Mi sa proprio di sì》, disse con espressione soddisfatta.
Roteai gli occhi. 《Avanti, prova questo qui! L'ho preso ad una mostra a San Pietroburgo: devi assolutamente indossarlo. Ho insistito tanto perchè me lo vendessero dato che tecnicamente non era un prodotto commerciabile ma è uscito fuori che l'allestitrice era amica di mia zia Radinka, a quanto pare alla fine la famiglia di mio padre è utile a qualcosa》, spiegò.
《Ok, se insisti perchè no》, risposi annuendo.
《Ok, sbrigati. Abbiamo poco più di un'ora》Nella limousine eravamo io, Anya, la signora Harmony e per la prima volta anche la piccola Isla.
Era una comune cena tra blasonati, niente che sembrasse illegale.
《Ellie, quel vestito ti sta benissimo: talmente calzato e impeccabile che pare quasi dipinto addosso a te》, commentò la signora Harmony.
《Grazie mille, niente che possa eguagliare il suo incanto》, dissi ostentando un sorriso.
《Mamma, il mio vestito invece?》, disse Isla.
Ci lasciammo scappare una risatina.
《Anche il tuo, Isla, ti calza a penello tesoro mio!》, disse la signora Harmony.
《Così mi arrabbio però! Nessuno dice niente riguardo al mio di vestito?》, disse Anya con la finta voce da bambina e il broncio.
Isla rise per poi rispondere:《Anche il tuo è molto bello ma quello di Cindy rimane il migliore!》
Ridemmo ancora una volta: Cindy era la sua bambola.L'autista ci avvisò che eravamo giunti a destinazione e ci aprì la portiera.
La signora Harmony scese seguita da noi.
Davanti a noi, un'enorme villa stile vittoriano con torri, torrette e degli ampi portici che presentavano delle ringhiere decorative e dei pali torniti che avvolgevano i lati della casa.
L'imponenza rendeva il tutto più armonioso.Fummo accompagnati da un paio di uomini, tutti calvi, al portone principale e da lì scortati da una fanciulla il cui dovera era portarci al salone.
Fu come un tour della casa: gli interni erano decorati con arredi stravaganti e decorati, mentre timpani decorativi, grondaie e terminali sui tetti adornavano gli esterni. Sia l'interno della casa che l'esterno erano stati dipinti con una varietà di pastelli, toni gioiello, colori terrosi e caldi.
Era tutto così elegante.
《Questa posto è una ficata》, sussurai ad Anya.
《Carino》, disse lei poco convinta.
La piccola Isla faceva fatica a starci al passo mentre io avevo la paura che da un momento all'altro un crampo mi facesse contrarre in due.《Signora Lloyd, ecco gli invitati》, disse la ragazza che ci aveva scortati al salone.
《Grazie mille Ylenia, puoi andare》, rispose una signora che dava l'aria dell'immortale Audrey Hepburn.
Era la tipica donna che emergeva per la sua aria impeccabile, sicura e serena in ogni apparizione che realizzava, il suo portamento valeva ben più della sua bellezza.
Accanto a lei c'erano quattro ragazze, d'età compresa tra i trenta e i quarant'anni, mentre altre tre coetanee mie ed d'Anya.
《Buonasera signora Cooper e relative signorine》, disse quella signora.
Be', io non ero proprio una Cooper ma Christian deve essersi inventato una delle sue cazzate facendo credere che fossimo marito e moglie probabilmente e nei peggiori dei casi.
《Siamo contenti di avervi oggi qui con noi, è un onore ospitarvi a casa nostra!》
Salutammo una per una le ragazze che sembravano fatte a stampino.
《Domanda da un milardo di dollari》mi sussurrò Anya, facendo riferimento alla presunta entità del patrimonio degli Llyon.《Quali tra questi mostriciattoli qui in giro non è frutto di un incesto?》
La signora Cooper la sentì e pizzicò Anya al fianco che si fece scappare uno stridulo lamento.
Fortunatamente nessuno se n'era accorto: effettivamente non pochi erano i bambini che gironzolavano in quella casa coprendo ogni altro suono o rumore che non fosse loro.
Anya si allontanò un po' dal grupetto che si era formato nella sala, lasciando la signora Harmony insieme alle Lloyod. Mi trascinò con sè e sempre bisbigliando mi disse:《Non sto scherzando, lo vedi quel bambino lì?》
《Quello dai capelli rossicci?》
《Esattamente quello: ha un difetto cardiaco congenito che lo costringe a vivere appeso ad un filo. Sai, porcata tra cugini》, spiegò gesticolando un po' troppo.
《Anya, smettila con questi pettegolezzi. Metti che ti sentano (?)》
《Hanno persino trovato un suo diario: aveva praticamente cominciato a scrivere un libro sulla vita di chi sa di avere una malattia potenzialmente fatale. Ha poco più di otto anni》, continuò ignorando del tutto ciò che avevo detto.
La cosa, però, stava iniziando ad incuriosirmi.
《Ha otto anni? CIOÈ OTTO ANNI? Diamine》
《Hanno vinto loro in questi termini: i più ricchi, i più maiali, i più arrivati》, mormorò Anya.
《Che intendi dire?》
《Cazzo, Ellie: ma Christian non ti spiega mai proprio un cazzo? Sono una famiglia multiproblematica: questa aumenta la loro fama di squinternati》, si bloccò quando verso di noi venne una Lloyd, quella biondina.
《Sera, ragazze. Sono Debra, Debra Kurtz Lloyd》, si presentò.
Sui trent'anni, magrissima, ai limiti dell'anoressia, alta poco più di un metro e sessanta. Era una copia della ragazza che faceva la pubblicità per l'analgesico, uguali se non fosse che quest'ultima appariva in tv con indosso una tuta da corsa in spadex nero, con le guance sempre rigate per le lacrime e il trucco sfatto.
In quel momento ero io quella che aveva bisogno di un analgesico.
《Io sono Anya e lei è Ellie: figlia dell'ex ambasciatore Michael Kurtz, dico bene?》
La ragazza sorrise con segno di affermazione. 《Già, dice bene: sono la moglie di Hawk》
Anya continuò ad annuire con sorriso falso, ero sicura che non avesse idea di chi fosse Hawk.
《Tu sei Ellie? Non ti ho mai vista》, disse Debra.
Stavo per rispondere quando Anya mi bloccò dicendo:《Lei è la ragazza di mio fratello, legalmente non sono sposati ma presto lo saranno: il loro amore è unico!》
Più bene di così, Anya non poteva recitare.
《È proprio come dicono: sei bellissima, non mi meraviglio che Christian ti abbia fatto la proposta di matrimonio. Sei tedesca, giusto? Il tuo accento è inconfondibile》, commentò Debra.
Anya iniziò a tossire. Un'altra finta.
《Anya, che succede?》, domandò Debra preoccupata.
《Debra, ti dispiacerebbe portarle un bicchiere d'acqua?》, chiesi dando delle pacche ad Anya sulla schiena.
《Ma certo! Torno subito》
Appena si allontanò, Anya interruppe la breve esibizione.
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Action🛑PRESENZA DI SCENE ESPLICITE, VIOLENZA , DROGA , SESSO (-...-)🛑 //PRIMI DI INIZIARE A INSULTARE (LE CRITICHE COSTRUTTIVE SONO BEN ACCETTATE), VI RENDO CONSAPEVOLI DEL FATTO CHE ALCUNE DELLE SCENE SCRITTE SONO STATE PRESE DA FILM O SERIE CHE POTRES...