~|Meeting the devil|~ (pt3) Fine

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Volevo fare una cosa carina e ho messo la canzone che suonerà Vanya con il suo dolce amico violino.

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Vanya aveva smesso di correre, ma continuava ad avanzare rapidamente verso il bosco che faceva da contorno al bellissimo edificio bianco.

Ovviamente, il tempo faceva ancora schifo: dato l'umore compromesso di Vanya, i fulmini cadevano da tutte le parti, e la ragazzina riusciva a sentire la grandine rimbalzarle sulla pelle.

Cinque continuava a chiamarla, e lei cercò di ignorarlo il più possibile.

Ad un certo punto, quando si stava allontano troppo dalla Commissione, Cinque gli saltò davanti, facendola sobbalzare: le loro facce distanziavano circa due centimetri.

Lei si allontanò subito, ma lui la costrinse a fissarlo negli occhi, afferrandole entrambe le braccia.

-Non puoi scappare, Vanya.-

-Ah, no?- Chiese lei in tono di sfida, mentre i suoi occhi iniziarono ad assumere delle glaciali sfumature bianche.

Cinque sospirò, e poi la guardò divertito. Vanya rimase talmente confusa dalla sua espressione, che sentì il suo potere svanire poco a poco, tanto che la grandine si trasformò in pioggia e i fulmini cessarono di colpire il terreno.

Vanya non gli avrebbe mai fatto del male. In qualche modo, lui riusciva sempre a distrarla. Non sapeva se il suo metodo fosse un bene o un male per lei.

-Perché stai ridendo? Credi ci sia qualcosa di divertente?-

-Si, tu.- Rise lui, ancora, innervosendola a tal punto da lasciarla senza parole.

-L'ultima volta che abbiamo avuto uno scontro, è finita con te che sei stata rapita dall'FBI, quindi ti consiglierei di ascoltarmi, così da non rovinare tutto.-

-Rovinare tutto!? Dovevo salvare i miei amici! Non potevo abbandonarli....-

-Una curiosità: è per caso servito a qualcosa?-

Sta volta fu Vanya a ridere: voleva bene a Cinque, ma alcune volte riusciva a darle davvero sui nervi. -Un'altra curiosità: sarebbe stato diverso se fossimo tornati nel 2019 quando volevi tu!?-

-La domanda l'ho fatta prima io.-

-E io te ne ho fatta una più interessante!- I due si guardarono in cagnesco, ovvero avevano gli stessi sguardi che si scambiavano Diego e Luther in procinto di una brutta litigata.

-E va bene. Si, sarebbe stato diverso e sai perché?- Chiese vagamente Cinque. -Ben sarebbe ancora con Klaus e Lila sarebbe rimasta fuori dai nostri coglioni ormai prosciugati.-

-Sei uno stronzo.- Disse Vanya, continuando ad avanzare verso la sua direzione iniziale.

Come aveva potuto Cinque "incolparla" per la morte di Ben? Era stata la prima persona a dirle di non preoccuparsi, che la colpa era stata di tutti, e poi, di punto in bianco, le sbatteva in faccia la verità.

D'altra parte, Cinque aveva i nervi a mille. Vanya era la sua preferita, lo era sempre stata, ma in quel momento avrebbe voluto solo che la smettesse di pensare ai suoi infantili traumi psicologici. Non ne avevano il tempo. L'avrebbe aiutata una volta ristabilita la situazione.

-Aspetta.- Disse con tono un po' più dolce, rispetto al precedente.

Gli afferrò la manica dell'orribile maglietta grigia, convincendola a voltarsi verso di lui.

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora