~|Il Clan|~ (pt 3)

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Numero uno/ Ben camminava per il lungo corridoio dell'Accademia, mentre pensava a numero quattro. Lui e i gli altri suoi fratelli lo seppellirono in giardino, da soli, senza nemmeno loro padre e Pogo.

Nessuno dei membri della Sparrow Academy aveva avuto il coraggio di dire nulla.
I tre ragazzi avevano cercato di rimanere forti per le sorelle, che avevano versato una quantità immensa di lacrime.

Tra tutti quanti, il quattro era il fratello preferito di numero uno. Lo reputava più abile, e non solo per la sua bassa statura. La furbizia da lui posseduta era indiscutibile, come il suo senso di "squadra". Prendeva molto seriamente i comandi del maggiore, e per quello numero uno si fidava di lui.

Mentre tornava all'interno dell'Accademia, pensò di andare a vedere se ci fosse Pogo da qualche parte. Magari sapeva la fine che avesse fatto il suo tanto adorato padre.

Già, suo padre.

Per tutta la vita, numero uno aveva cercato di fare il possibile per renderlo fiero di lui, e cosa chiedeva in cambio? Un po' di sincerità?

Beh, doveva aspettarselo. Dopotutto, quella che lui credeva la "ridicola" Umbrella Academy lo aveva avvertito del comportamento incorretto del padre nei loro confronti.

Solo che quei ragazzi così strambi, che si ostinavano a chiamarlo Ben, erano molto diversi dalla sua famiglia. Se suo padre non li avesse avvertiti, non avrebbe mai creduto che anche loro potessero essere stati cresciuti da Reginald Hargreeves. Lasciavano troppo spazio ai sentimenti, comportamento che loro padre gli imponeva sin da bambini.

Una volta, quando numero uno aveva sei anni, era stato obbligato a guardare numero sei piangere per due ore, senza poterla ne toccare, ne aiutare, dopo un incidente che aveva avuto giocando.

"È colpa sua se tua sorella si trova in quelle condizioni, numero uno. Nonostante i miei prevenuti avvertimenti, lei ha continuato a correre nel pavimento bagnato. Ebbene, ora è caduta a terra e probabilmente si è slogata la caviglia, ma non spetta a te risolvere il problema. Deve uscirne da sola."

Furono le parole di suo padre.

Per numero uno era normale non provare sentimenti per nessuno, come lo era per i suoi fratelli. Il loro compito consisteva solamente nel proteggere il mondo da minacce che esso non poteva controllare. Non esisteva nient'altro: niente amici, lavoro, partner, anche se avevano trent'anni.

Mentre la sua testa stava scoppiando di informazioni, diverse voci interruppero bruscamente i suoi pensieri quando passò accanto lo studio di Hargreeves.

-Si, hai ragione. Dobbiamo contattarlo il prima possibile.- La voce apparteneva ad un uomo, e numero uno riuscì a malapena a capire cosa dicesse. Così, si avvicinò ancora di più alla porta, con il fine di cogliere più informazioni possibili.

Prima di iniziare ad origliare, si rese conto che la porta era socchiusa, così cercò di vedere chi vi fosse all'interno. Le due persone presenti nella stanza avevano la stessa altezza. Uno di quei due era Pogo, inconfondibile date le sua caratteristiche fisiche. Numero uno non aveva idea di chi fosse l'altro uomo. Era molto basso, aveva degli occhiali, e aveva la sensazione di averlo già visto.

-Non è possibile che numero sette abbia ucciso Martin! Un membro ufficiale del Clan!- Esclamò il piccolo uomo preoccupato.

-Signor Herb, posso assicurarle che il padron Hargreeves non avrebbe mai dato una capacità tale a nessuno di quei bambini. Qualcosa deve esservi sfuggito.-

-So che Reggie non lo ha fatto..... Non voleva di certo che qualcuno sarebbe stato in grado di sconfiggere la sua razza, la nostra razza!-

A quelle parole, numero uno sentì drizzare ogni minimo pelo del suo corpo.

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora