~|Death Boy|~ (pt 2)

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Dopo pranzo, i sei ragazzi incaricati di raggiungere La Commissione uscirono in giardino per utilizzare al meglio i poteri di Cinque.

I rimasti, si dispersero per la casa. Quel giorno il padre non c'era, il che significava che non era necessario svolgere gli allenamenti.

Allison e Luther si fissavano intensamente mentre sorseggiavano un margarita. Il ragazzo, in particolare, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, rendendola nervosa.

-Si può sapere perché mi stai guardando in quel modo?- Chiese divertita Allison al fratello.

Luther si rese conto che stava esagerando, anche se non riusciva a fare altrimenti.

Lui amava Allison, ed aveva sofferto abbastanza nel vederla insieme ad un altro uomo. Poteva avere finalmente un'occasione, se numero due non si fosse messo in testa di rovinare tutto corteggiando la ragazza. Non avrebbe mai permesso a quel verme di toccare la sua amata sorella.

-Ehm, scusa., niente.- Sorrise gelidamente, facendo notare palesemente che c'era qualcosa che non andava.

-Niente?- Allison non capiva il perché suo fratello la stesse osservando in quel modo, ma di sicuro non era per "niente". Si fidava di lui, ed era sicura che quel rapporto fosse reciproco. -Luther, puoi dirmi la verità per favore?-

-Solo, mi chiedevo da quando tu e numero due passiate tutto quel tempo insieme.- Decise di sputare il rospo. Dopotutto, aveva più di una ragione per non fidarsi di quel tizio.

-Sei geloso?-

-NO! No, non è per questo.- Sospirò imbarazzato. -Quanto..... quanto bene lo conosci?-

-Abbastanza per bere un caffè insieme.- Rispose normalmente la moretta.

-Allison..... lui potrebbe tramare di tutto! Potrebbe tenderti una trappola e farti soffrire. E io non voglio vederti star male. Non di nuovo.- Confessò il biondo.

-Luther, davvero, ammiro la tua preoccupazione, e ne sono lusingata.- Allison gli sorrise comprensivamente. Luther era preoccupato per lei, ecco cosa succedeva. -So badare a me stessa, e dovresti saperlo.-

-Non lo metto in dubbio.- Si difese Luther. -Ma se dovesse succederti qualcosa, io non perdonerei mai di..... hai capito, insomma.-

Allison capì che il fratello soffriva ancora di manie da "numero uno". Voleva solo togliergli un po' di quel senso di responsabilità che il ragazzo si caricava sin da quando era bambino. Per colpa di ciò, Luther aveva fatto abbastanza guai, seppur in buona fede, ed era passato per il cattivo della situazione. La ragazza sapeva che non era giusto, poiché lui aveva sempre e solo agito con "nobili" intenzioni.

-Luther, se dovesse succedere qualcosa a me o a qualcun altro, non è detto che debba essere per forza tua la colpa.-

-Lo so, Allison. Ma mi sento ancora il capo di questa famiglia, e non potrei sopportare di non riuscire a salvare te, o gli altri.- Luther si rese conto di ritrovarsi nel bel mezzo di una conversazione piuttosto intima.

Forse era la sua occasione.
Forse poteva finalmente rivelare i suoi sentimenti ad Allison.

Prese coraggio, e iniziò a parlare, prima che lei potesse obbiettare la sua frase precedente.

-Allison, c'è una cosa molto importante che vorrei dirti da un po'.-

Allison aggrottò le sopracciglia in modo curioso. -Di che si tratta?-

Proprio mentre Luther stava per parlare, sentì passi veloci e appena udibili.

Quando si voltò per vedere chi fosse alla porta, trovò sua sorella Vanya vestita con una tuta nera d'allenamento.

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora