~|Monocolo|~ (pt 1)

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Novembre 2002

Era tutto buio quando si svegliò.
Non sapeva che ore fossero, ma era certa che si fosse svegliata nel cuore della notte.
E come biasimarla: la sua testa scoppiava, vedeva tutto sfocato, si sentiva nauseata.

Aveva letteralmente esagerato con le pillole, per cui era tutta colpa sua se ora soffriva in quel modo.

Provò ad alzarsi dal letto, ma la vista si scurì per diversi secondi.

Si mise comunque in piedi, ed iniziò a sostenersi aggrappandosi alle pareti.

Doveva arrivare in bagno, almeno per prendere qualche medicinale.

Non si aspettava che andasse così, ma tutta quella sofferenza era atroce. Non riusciva a rimanere al letto, il dolore sembrava solo aumentare.

E cos'altro poteva fare?
Poteva chiamare suo padre, sua madre o Pogo, ma lei non aveva nulla di speciale, per cui non avrebbero fatto nulla per lei.

I suoi fratelli? A stento le parlavano, figuriamoci se l'avrebbero aiutata in un momento come quello.

Riuscì ad arrivare in bagno e si fermò per guardarsi allo specchio. Aveva a dir poco un aspetto di merda. Era sicura che i fantasmi che Klaus poteva vedere avessero più colore. La fronte e i suoi capelli erano impregnati di sudore, anche se tremava.

Aprì lo scaffale sopra al lavandino, ovvero quello dove tenevano i medicinali, e prese una pillola, anche se sapeva non sarebbe andato meglio.

La vista continuava ad andare di qua e di là. Tutto girava, e lei cadde.

Non capiva bene cosa stesse succedendo, ma non cadde su qualcosa di duro e freddo, come immaginava. Era talmente concentrata a rimanere in sé, che non si accorse che qualcuno la stava chiamando.

-Vanya?- Lei si concentrò, e vide che si trovava tra le braccia dell'unico fratello che le parlava, Cinque. E dalla voce si capiva che era anche abbastanza preoccupato.

-Che cos'hai? Che ti fa male?- Le scosto i capelli dal viso, per scrutarla meglio.

Vederla in quelle condizioni lo fece preoccupare. Era troppo pallida, tremante, sudata.

Cosa le stava succedendo? E perché non aveva chiesto aiuto?

-Tu..... tu non dovresti.....- Venne bloccata da una fitta di dolore forte alla testa.

-Tranquilla, ci sono io adesso.....- le sussurrò.

Le prese un asciugamano, e lo bagnò con l'acqua gelata per poi passarglielo sul viso.

-Sei malata.....- Disse lui, mettendole una mano sulla fronte.

-Non preoccuparti. Torna a dormire.....- La ragazzina girò gli occhi.

-Ehi, no no, andiamo. Ti riporto in camera.- La prese come una sposa, e si avviò nella stanza buia della ragazza.

Arrivarono in camera, la posò sul letto e le rimboccò le coperte.

-Stai tremando..... prova a chiudere gli occhi.-

Sudava sempre di più, e lui continuava a passargli quel benedetto straccio sulla faccia.

-Perché mi aiuti? Non..... non dovresti essere qui. Domani dovete alzarvi presto e papà si arrabbierà.....-

-Stai scherzando, Vanya? Perché non hai chiamato nessuno?-

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora