~|Monocolo|~ (pt 2)

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Vanya non era mai stata nello studio del padre, eppure aveva proprio l'aspetto che immaginava. Spento, cubo, con libri da ogni parte e fogli sparsi nella scrivania. Insomma, era vecchio stile!

Si guardava intorno, studiando bene ogni dettaglio della stanza, ma attirando anche l'attenzione dell'uomo.

-Vedo che non eri mai stata nel mio studio prima d'ora.- Disse accomodandosi sulla sedia.

-Non andavo in missione con i miei fratelli, non ne avevo il motivo.- Rispose tranquillamente, mentre passava la mano su uno scaffale che trovava particolarmente gradevole.

-Siamo qui per parlare proprio di questo.-

-Va bene.- Vanya lo fisso intensamente, e nei suoi occhi non c'era ombra di paura.

Tutto quello che aveva sempre saputo su se stessa non era vero, poiché suo padre la temeva a tal punto di raccontarle solo bugie.
Si era sempre sentita inutile all'interno di quella famiglia, e l'uomo che la stava fissando in quel momento non aveva fatto altro che alimentare quel sentimento.
Era convinta che non dovesse più aver paura del padre. Era ora di andare avanti, e di crescere, soprattutto.

L'uomo rimase colpito dalla sicurezza che emanava quella piccola ragazza, ma non volle darlo a vedere.

-Tuo fratello ha detto che ti ho nascosto i poteri, e per questo hai distrutto il mondo. Prendendo in considerazione tali eventi, volevo informarti che i tuoi poteri vanno tenuti assolutamente sotto controllo.-

-Non ne ho bisogno.- Rispose Vanya, continuando a fissare suo padre senza spostare lo sguardo di un millimetro.

L'uomo si incupì, ma ciò non suscitò alcun timore in Vanya. -Se tu non mi dai ascolto, il mondo potrebbe risentirne di nuovo. Se avevo ritenuto che i tuoi poteri dovessero essere nascosti, significa che sono davvero pericolosi. E avevo ragione, si è rivelato proprio ciò che avevo previsto!- Tuonò il vecchio.

Vanya sospirò. -Hai ragione. Ho sbagliato, ho reagito proprio come pensavi tu. Ma questo non succederà più, e sai perché?- Si avvicinò a lui, senza ancora staccare lo sguardo. -Mi hai trattato come una bomba, mi hai drogata, mi hai isolata da tutti. Ero davvero depressa per colpa tua.- La ragazza rise nervosamente. -Quando ho scoperto i miei poteri, mi sono arrabbiata. Ho distrutto il mondo, ma non mi rendevo conto di ciò che facevo. Ho perso il controllo.-

-Per questo dovresti ascoltarmi! Sei solo un pericolo!-

-No, invece.- Rispose decisa la ragazza. -Sai, il tuo nuovo numero uno un tempo era mio fratello. Ed è stato proprio lui ad aprirmi gli occhi.-

-Cosa intendi dire? Non avevate detto che era morto?-

-Lo era, ma grazie a mio fratello Klaus sono riuscita a comunicare con lui. Sacrificandosi, mi ha impedito di distruggere di nuovo il mondo.-

-E se succedesse di.....-

-Non succederà più.- Affermò la ragazza ancora più convinta. -Non sono io il mostro. Ben mi disse che avevo il diritto di essere arrabbiata. Insomma, tu e tutti i miei fratelli mi avete trattato davvero di merda. Non do tutta la colpa loro. Erano bambini e gli facevi il lavaggio del cervello, quindi era abbastanza normale che non mi includessero. Prima di uccidere inconsciamente Pogo, lui mi disse che così facendo volevi solo proteggere i miei fratelli, e proteggermi da me stessa. E ho capito anche grazie a questo.-

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora