~|Numero uno|~ (pt3)

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-Vuoi davvero farlo? Sei diventando matto!?- Sbraitò Cinque, mentre si rendeva conto di ciò che suo padre era pronto a fare.

Diego e Luther si guardarono sbalorditi, prima di spostare lo sguardo a cosa loro padre e i loro fratelli sarebbero andati incontro.

L'unico a non essere troppo sconvolto era Klaus, che riusciva a guardare solo il pavimento.

Si trovavano di fronte una grossa e alta cella frigorifera.

Reginald aveva spiegato che lui, Klaus e Cinque dovevano rimanere all'interno di essa fino a che il loro battito cardiaco non sarebbe stato abbastanza lento da condurli nell'altro mondo, ma solo momentaneamente. In tutto il procedimento, avrebbero dovuto tenere il contatto fisico con Klaus, ovvero l'unica persona ad esserne in contatto.

-Il vostro compito sarà tirare fuori i nostri corpi dopo quindici minuti esatti. Un secondo prima, e sarà troppo presto. Uno dopo, e sarà troppo tardi.- Disse infine a Dot, Diego e Luther, mentre iniziò a regolare il tasto di accensione rosso alla destra della porta d'entrata.

Cinque si voltò verso Klaus.

-Questi erano i tuoi allenamenti personali?- Chiese a bassa voce all'ex numero quattro, che continuava a fissare le sue scarpe mezze rotte.

-Beh, si! Cella frigorifera, bagnetto nella vasca fino a non respirare più, notti passate nei cimiteri, o peggio, nei mausolei. Il mio ex pane quotidiano.- Spiegò Klaus con una nota di ironia nella sua voce.

Cinque si sentì male per lui, ma non lo diede a vedere. In realtà, era molto raro che gli dispiacesse per qualcuno, ma quella volta non riuscì ad ignorarlo. Klaus era terrorizzato dai suoi poteri, ed era diventato tossico-dipendente a soli tredici anni.

Cinque dava per scontato che lui fosse il migliore di tutti, ma quando si trovò davanti a quella cella frigorifera, qualcosa in lui si mosse.
Che cosa avrebbe fatto al posto di Klaus?
Sarebbe davvero stato così bravo da affrontare allenamenti che includessero una momentanea morte? Quando era bambino, la cosa più difficile dei suoi allenamenti era stata prendere una mela, lanciata a 60 km più avanti. Ancora si ricordava di quella notte, in balia della nausea e dello stordimento per quel maledetto salto.

-Molto bene. Credo proprio che sia ora di entrare.- Sir Reginald interruppe i pensieri di Cinque, spalancando la porta d'entrata.

Seppur a pochi metri dalla cella, ognuno dei presenti riusciva a sentire quel freddo glaciale diffondersi nella stanza.

-Tu sei pazzo. Questo è quanto.- Disse Diego a suo padre, con lo sguardo incollato alla cella frigorifera.

-Aspetta, non servirebbe qualcosa per rintracciare Ben? Mi ricordo che Klaus doveva avere qualcosa che appartenesse al morto per invocare la persona giusta.- Luther era molto confuso: tutto ciò del loro Ben era sparito, come potevano rintracciarlo?

-Bastano i tuoi fratelli. Quando un legame è molto intenso, sia in senso positivo che negativo, è facile rintracciare qualcuno.-

Ed ecco che tutto quadrava nella testa di Luther. La prima volta che Klaus evocò il padre, fu a causa della sua sobrietà. Ma se Klaus non si fosse drogato, sarebbe successo prima, probabilmente, a causa del loro "legame".

Cinque, invece, sembrava su punto di scoppiare a ridere. E no, non era una risata di quelle che si fanno durante una piacevole chiacchierata con gli amici.

-L'ultima volta che ho parlato con MIO fratello è stata quarantacinque anni fa. Ah, poi l'ho visto di sfuggita durante l'Apocalisse di Vanya, grazie ai poteri di Klaus! Quanto legame credi possa esserci tra noi?-

~ApOcAlYpSe~ (TUA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora