CAPITOLO 17- il bosco

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"Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere."
William Shakespeare, Amleto

OPHELIA'S POV
I giorni a casa non potevano essere più sereni. La mattina mi svegliavo all'alba per andare a dar da mangiare ai polli e a raccogliere le uova, il pomeriggio facevo ogni volta una tisana differente, la sera io e mio padre giocavamo a carte. Avevo ricominciato a mangiare con frequenza, era tutto perfetto.

Qualche volta mi balenavano in testa pensieri su Zacharias: non lo avevo più sentito dopo la fine della scuola, mentre da Hannah avevo ricevuto qualche lettera e un gufo mi aveva portato da parte sua una candela profumata.
Decido che avrei mandato un breve foglio scritto al mio amico per chiedergli se sarebbe potuto venirmi a trovare per chiarire la situazione tra noi prima di tornare tra i banchi. Nel momento in cui afferro la penna e la pergamena per cominciare a scrivere un brivido gelido proviene dallo spiraglio della finestra rimasta leggermente aperta. Bussano alla porta.
Mio padre, un ometto paffuto sulla cinquantina, mi guarda perplesso dietro le lenti spesse degli occhiali. Non aspettavamo visite.

La porta si apre palesando i due ospiti. Lucius Malfoy nel suo completo nero chiede cortesemente di poter entrare in casa seguito dal figlio. Il mio cuore salta un battito quando i suoi occhi si fermano sui miei. Non mi aspettavo di vederlo in questo momento, non ero preparata sul cosa dirgli e su come comportarmi con lui, probabilmente avrei dovuto ringraziarlo del libro che mi aveva regalato per Natale. Anche lui al cospetto del padre pare piuttosto in imbarazzo.

"Lucius- comincia mio padre- che ci fai da queste parti?" il tono nasconde un antico risentimento. I due erano stati amici per molto tempo finché i miei genitori non avevano scelto di allontanarsi dall'alleanza con il Signore Oscuro.

"Sai cosa sto cercando Robert" risponde sottecchi il re dei serpeverde riferendosi all'amuleto che gli serviva per raggiungere il consenso e tentare la presa di Hogwarts.

"Non lo avrai mai, conosci le regole meglio di me: se io non ti affido l'amuleto volontariamente, non avrà alcun effetto sul tuo potere" mio padre rivolge al serpeverde un sorriso tronfio a cui l'altro risponde roteando gli occhi. Non conoscevo questo lato della storia, ma indubbiamente giocava a nostro vantaggio.

"Per questa ragione sono qui, per parlarti da amico. Draco- dice rivolgendosi al figlio- potete lasciarci soli un secondo?"

"Certo padre" china il capo accondiscendete il biondo mentre mi fa cenno di uscire. Lo seguo lanciando uno sguardo di supporto a mio padre.

-

L'aria fuori dall'abitazione mi gela le ossa e non capisco se il mio tremore sia dovuto a questo o alla presenza del ragazzo al mio fianco. Non sorride, fischietta spostando il peso da un piede all'altro e guardandosi attorno.
La voce baritonale dei nostri genitori si sente chiaramente attraverso le pareti sottili così invito Draco a seguirmi nei pressi del boschetto antistante al pollaio. Durante i pochi metri di cammino ci comportiamo da perfetti sconosciuti, sono convinta tocchi a lui cominciare a parlare. E infatti appena siamo sotto la chioma di un vecchio abete bianco, le sue iridi iniziano a muoversi confuse sopra le guance arrossate dal freddo.

"Pensavo mi avresti sbranato appena ci fossimo visti Groove, invece ti trovo piuttosto tranquilla" sorride sarcastico. Adoravo il suo viso nelle mille increspature delle sue espressioni. Ogni volta mi perdevo in lui come in mezzo all'Oceano. Era un mare calmo, ma nascondeva delle profondità oscure di cui, però, non avevo paura.

"Malfoy, non posso arrabbiarmi con te dopo quello splendido regalo. Ti ringrazio, non avresti dovuto" mi sembra di cogliere una sorta di imbarazzo in lui. È un Draco diverso da quello che avevo sempre visto, sembra disarmato e più esposto rispetto al solito.

A little more ||DRACO MALFOY||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora