CAPITOLO 7- l'amuleto

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"Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi. "

OPHELIA'S POV
Mi sento così forte, così potente mentre raggiungo la Sala Grande per il pranzo. I miei amici sono seduti al solito posto.

"Che sorriso Ophelia!" osserva Hannah.
Zacharias mi guarda e mi rivolge uno sguardo intenso. La mia reazione non è dedicata a lui, ma meglio che creda lo sia. Ho completamente sbagliato nei suoi confronti partecipando a ciò che era successo qualche minuto fa nella camera di Draco. Nella mia mente cerco continue giustificazioni: non lo avevo baciato, non c'era stato assolutamente niente. Perché era così restio nel farlo? Forse perché un bacio sarebbe significato molto di più che scopare, troppo romantico per un tipo fisico come Malfoy.
Sono al sicuro con quello che è successo, il biondo non avrebbe sicuramente rivelato nulla perché sarebbe stato come mettersi in imbarazzo da solo, aveva fatto un buco nell'acqua con me.

"Sapete cosa ho visto venendo qui?- Zac interrompe i miei pensieri- ho sentito degli strani rumori provenienti dalla stamberga strillante e ho aperto la porta per controllare da dove provenissero. Con mia grande sorpresa ho visto Malfoy scopare con Pansy Parkinson, inutile dire che sono scappato subito dopo" si abbandona a una fragorosa risata.

"Pansy? Me lo sarei aspettata" aggiunge Hannah.
Io rimango in silenzio. Nonostante tra me e il principe dei Serpeverde non ci sia nulla, il pensiero che un attimo prima era nella sua stanza con me e qualche minuto dopo dentro Pancy mi blocca lo stomaco.

"Cambiando argomento: ho sentito che la McGranitt sta dando lezioni a Potter affinché possa amministrare la scuola al suo posto tra un paio d'anni" aggiunge Hannah. Un altro Grifondoro al potere, come avrebbero potuto accettarlo i rimanenti mangiamorte? Avevano ingaggiato una battaglia contro Harry e la scuola, mi sembra assurdo si possano arrendere ora. Il dominio su Hogwarts gli avrebbe concesso un potere enorme per continuare la loro azione di espulsione dei babbani dal mondo magico, per imporsi.

Negli ultimi tempi i Serpeverde stanno sempre più assumendo il carattere di una casta, sono chiusi in se stessi e indicono riunioni con assidua frequenza. Si vocifera che sia Lucius Malfoy a guidare questa sorta di rivoluzione. Pochi sono a conoscenza di cosa abbia bisogno in realtà per tentare l'assalto della scuola di maghi più famosa del globo: un amuleto proveniente da ciascuna famiglia di Serpeverde di sangue puro.

Ciò gli consentirebbe di avere un potere esageratamente forte proveniente dall'assenso di tutta una casa, non paragonabile a quello che poteva conferire la bacchetta dei doni della morte, ma nella situazione delicata in cui versa Hogwarts negli ultimi tempi, un tale apporto di forze oscure sarebbe letale.
Reperire gli amuleti sono sicura sia stato piuttosto semplice per Lucius, ma ne manca uno al conteggio: quello che possiede la mia famiglia. Mio padre lo tiene ben nascosto e non ha di certo intenzione di consegnarglielo, è il nostro modo per vendicarci della morte di mia madre.

La tavola difronte a me è ricca di pietanze. Raccolgo un tozzo di pane e qualche carota da sgranocchiare. Zacharias mantiene gli occhi fissi su di me. Diamine, non voglio essere osservata mentre mangio, non mi è per nulla di aiuto, ma farglielo notare sarebbe stato scortese. Adoro il mio migliore amico, se posso ancora così definirlo, ma certi atteggiamenti mi danno i nervi.
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La giornata tra le lezioni di pozioni e difesa contro le arti oscure passa velocemente. I professori hanno nuovamente preso il loro posto nelle varie cattedre e non ho più visto nemmeno l'ombra di Malfoy. Ho parlato troppo presto.
La sera prima di cena molto spesso mi dirigo al ponte di legno per pensare e stare sola con me stessa. La vista da qui è stupenda a quest'ora, mi fa pensare a quanto io sia piccola in confronto a tutto quello che c'è al mondo. La natura si placa, gli animali tornano nelle loro tane e tutto si prepara a rifiorire al bagliore dei primi raggi del sole. Mi capita di piangere a volte difronte a questo spettacolo, ho una sensibilità spiccata che durante il giorno trattengo e nei momenti in cui sono finalmente sola preme per uscire allo scoperto.
Avevo chiesto a Zac di raggiungermi non appena avesse finito i compiti, volevo condividere con lui questo momento e parlare un po'. Se la nostra desidera essere una relazione allora tanto vale coltivarla lentamente, iniziando da piccoli momenti come questo. È un tassorosso come me, sono certa capisca queste connessioni, i sentimenti che la natura può smuovere all'interno degli animi.

Un rapido incedere di passi proviene dall'altra parte del ponte verso la mia direzione. Sono certa non sia Zacharias, aveva detto che avrebbe tardato di più. L'ultima persona che speravo di incontrare si siede accanto a me facendo cenno all'amico che lo accompagna di lasciarci soli.

"Che piacere Groove" afferma con tono di scherno mentre cerco di ignorarlo. Di tutta risposta mi afferra il mento e mi obbliga a voltarmi nella sua direzione.

"Malfoy non abbiamo nulla da condividere, ora siamo alla pari. Lasciami in pace" di tutta risposta aumenta la stretta causandomi un leggero dolore.

"Tu non sai con chi hai a che fare Tassorosso, con me non ci devi giocare" i suoi occhi grigi sono socchiusi in una smorfia di disapprovazione.
Sposta la mano verso il mio polso e mi tira rudemente vicino al suo viso. Ancora quel profumo, posso sentire il suo alito caldo sul volto. Qualcosa in lui mi attira irrimediabilmente, ma non posso cadere di nuovo nella sua trappola.
Un ragazzo corre verso di noi: Zacharias è venuto a salvarmi giusto in tempo.

"Malfoy lasciala cazzo!" tuona nella nostra direzione. Il biondo molla con riluttanza la presa, ma rimane fermo al suo posto, scrutando il nuovo arrivato dall'alto al basso. Le sue labbra di increspano in un sorriso di sfida.

"Oh suvvia Smith stavamo solo facendo quattro chiacchiere- poi rivolgendosi a me -questo cavaliere è il tuo ragazzo?" avrei voluto strappargli quel ghigno dal volto con le mie stesse mani.

Zacharias indugia nel rispondere volgendo uno sguardo imbarazzato nella mia direzione, così prendo io la parola: "Si è il mio ragazzo" affermo convinta e un meraviglioso sorriso appare sul volto del ragazzo moro.

"Bene- continua Malfoy mentre si alza- vi lascio soli"
In un movimento inaspettato si avventa sulla camicia del mio migliore amico e lo strattona per spaventarlo prima di allontanarsi definitivamente. Il moro non reagisce, stringe le mascelle in silenzio. Non lo avevo mai visto arrabbiarsi o attaccare una lite. Meglio così, del principe dei serpeverde non ci si può fidare.

"La mia ragazza eh?" mi chiede sedendosi e circondandomi le spalle con il braccio muscoloso.

"Scusa era solo per togliermi il biondino dai piedi"

"Silenzio- mi afferra il volto tra le mani- va bene così" e le sue labbra si incontrano con le mie in un bacio dolce e protettivo.
Appena si stacca afferro la sciarpa che porta al collo e lo tiro a me approfondendo il nostro contatto e permettendo alla sua lingua di insinuarsi tra le mie labbra. Inclino la testa per accoglierlo meglio e porta una mano tra i miei capelli strattonandoli leggermente. Mi piace così tanto.

"Zac- gli domando stendendomi con il
capo sulle sue gambe mentre mi accarezza i capelli scuri- che cosa siamo noi?"

"Siamo amici Ophelia" mi lascia interdetta.

"Amici che si baciano..." gli faccio notare.

"Si, ma sai che non voglio accelerare le cose. Non è il momento di dirlo nè ad Hannah, nè a qualcun altro"
Capisco le sue preoccupazioni, ma d'altra parte vorrei gridare al mondo intero quello che sento. Vorrei aprirgli il mio cuore e che lui lo facesse per me. Ma mi fido di lui e se crede sia meglio così, rispetterò la sua volontà.

"Sei così bella Ophelia" sussurra e il mio cuore si scioglie ad ascoltare il mio nome pronunciato dalla sua voce.

Qualche minuto dopo ci avviamo verso la cena, tornando amici perfetti all'apparenza.

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