capitolo 12- la lite

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DRACO'S POV
La sua vicinanza mi spaventa da morire per questo l'ho allontanata. Nei momenti precedenti era stato sufficiente esserle vicino più del necessario per perdere irrimediabilmente il controllo e io non posso permettermelo né ora né mai. È come fuoco e non voglio rischiare di bruciarmi.
Era uscita dalla porta profondamente sconfitta. Già prima che tutto succedesse non era di buon umore e penso di averle dato il colpo di grazia. Nonostante mi sforzi non riesco a sentirmi in colpa, sono fatto così e non sarà una stupida tassorosso a cambiarmi.
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È notte fonda quando chiudo il manuale di Incantesimi. Sono sicuro che domani farò bella figura nel compito, so a memoria persino le note a piè pagina e ho messo grosso impegno nella mia preparazione che verrà di certo ripagato.
Esco dalla biblioteca e per pura curiosità passo affianco alla sala comune della mia casa dove ci sarebbe stato una sorta di festa dopo il ballo.
Appena entro vengo ricoperto da sguardi indagatori. Dopo la battaglia non ero più apprezzato come un tempo; la gente mi temeva soprattutto per il fatto che fossi un mangiamorte e questo mi faceva stare male nonostante continuassi a nasconderlo. Indossavo una corazza impenetrabile, ma dentro il mio animo era corroso, triste e instabile. Cazzo, che persona di merda.

"Benvenuto Draco!" mi accoglie Blaise visibilmente alticcio. Sorrido, lo avevo trattato male senza una ragione prima del ballo, non se lo meritava.
Pansy ci raggiunge in un attimo. Il vestito arricciato fin sopra la coscia e il rossetto sbavato mi fanno capire qual era stato il suo passatempo fino a quel momento. Ho incredibilmente bisogno di sfogarmi e soprattutto di liberarmi della tensione che irrigidisce il mio corpo dopo ciò che è successo con la Groove, ma la ragazza difronte a me è già macchiata, non sono solito servirmi di cose di seconda mano.
Scosto con il gomito il mio amico che mi copre la visuale per osservare i partecipanti al festino. Appoggiata al bancone una ragazza bionda con un fiocchetto tra i capelli sta aspettando il suo drink. Ha l'aria da innocente e ultimamente sono inspiegabilmente attratto da questo genere di donne. Mi avvicino.

"Ciao!" esclama non appena si accorge della mia mano intorno al suo fianco. La sua voce da gallina è assillante e fastidiosa, ma con me non avrebbe dovuto usare la bocca per parlare, quindi continuo ad approcciarmi a lei.

"Non voglio girarci intorno, sono stanco e ho solo bisogno di scopare. Possiamo guadagnarci entrambi" ed effettivamente è come mi sento: sonnolente ed eccitato.

"Ci sto, io sono..." tenta di dirmi il suo nome ma le portò un dito davanti alle labbra.

"Non voglio sapere il tuo nome, chiaro? Ti fotto e poi sparisci dalla mia vista" le comunico seccamente. Lei annuisce con un'aria fastidiosamente patetica.

"Possiamo andare nella sala comune dei tassorosso, ho la chiave, è la mia casa!"
Parla con un tono di voce troppo alto ed è esaltata più che mai. È chiaramente ubriaca, ma questa volta non mi esimo dall'approfittarne. Sono certo sarebbe venuta con me anche se fosse sobria.

"Bella mossa!" esclama Zabini nella mia direzione mentre mi vede uscire trascinandomi la bionda alle spalle. Lei alza la mano per rivolgergli un saluto, ma gliela abbasso prontamente con un gesto di stizza. In questo momento mi appartiene e deve avere occhi soltanto per me. Non voglio ragazze distratte a letto, amo impossessarmi dei loro pensieri, sottometterle e manipolarle mentre le scopo. Non sarei amico di me stesso in una realtà parallela, ho un ossessione smisurata per il controllo.
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La strada che separa i due dormitori è piuttosto lunga tra stretti corridoi e scalinate anguste e la compagnia della ragazza dietro di me non è certo delle migliori. Non sembra conscia di dove stia andando e continua a ridere in modo così gracchiante che mi urta i nervi.
Il mio passo celere fa sì che dopo qualche minuto ci troviamo difronte al dormitorio e non devo più sopportare quest'inutile supplizio. La ragazza pronuncia la formula per entrare e all'apertura dell'enorme porta si apre difronte a me uno spettacolo a dir poco imbarazzante.

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